mercoledì 28 febbraio 2018

Età pensionabile

C'è una lotta di classe che è ancora silente, ma pronta a scoppiare.
Questa volta la classe non è legata al sesso, al reddito, alla cultura, e neppure alle idee politiche o religiose,  ... ma alla coorte, cioè all'anno di nascita.

Come è possibile che in Italia ci siano tanti pensionati che godono di una pensione, spesso calcolata col metodo retributivo, quindi quasi completamente slegata dai contributi effettivamente versati, che sono andati in pensione a meno di 65 anni?
Come possiamo permetterci di pagare ancora a queste persone delle pensioni con importi così importanti sapendo che sono giovani, e che vivranno ancora a lungo?

Come possiamo permettere che invece agli attuali 50 - 55enni sarà chiesto di lavorare fino quasi ai 70 anni, con la "promessa" di una pensione molto più scarsa, calcolata prevalentemente o totalmente col criterio contributivo? E che lavoro potranno fare, nel rispetto della Costituzione e delle loro capacità fisiche e mentali?  Quali aziende terranno così tanti ultra 65enni tra i dipendenti?
Che lavoro immaginiamo seriamente potranno fare questi 65- 70enni ?  Non saranno certo tutti dirigenti o quadri,  Saranno invece magari anche insegnanti di scuola materna a cui saranno affidati bambini 65 anni più  giovani di loro

In base al futuro che immaginiamo per loro, e per tutti gli italiani che sono ancora giovani, arriverà  il momento in cui ridiscutere le pensioni degli attuali pensionati diventerà un obbligo, e magari sarà  molto più cruento  di quanto invece potremmo ipotizzare oggi.

Cari politici, fatevi aiutare da un attuario LINK e fate qualche simulazione.
Sarebbe istruttivo, e magari non andreste a proporre un bonus  di 500 € ai 18enni, slegandolo dal reddito familiare...



domenica 25 febbraio 2018

In mezz'ora di oggi

Avete dei dubbi su chi votare?
Guardate l'intervista di Lucia Annunziata a Di Battista trasmessa oggi.
Poi pensate alle promesse elettorali del duo Renzi Berlusconi.
Avete ancora dubbi?

Franco

Suggerimenti elettorali: Aldo Giannulli

Aldo Giannulli esprime i propri consigli per il voto.
Tutto ciò premesso, mi regolerò a questo modo:
-alla Camera voto a Potere al Popolo. Scommettendo che faccia il 3%;
-al Senato M5s, per dare ancora un segnale di disponibilità, sempre che addrizzino il timone;
-alla Regione Lombardia Onorio Rosati, candidato presidente per Liberi e Uguali;

Non concordo con lui quando suggerisce di esprimere un voto anche per Liberi ed Uguali (LeU): non posso scordarmi che molti dei loro candidati sono rimasti ne PD fino all'ultimo, votando riforma elettorale, riforma costituzionale e le peggio leggi uscite da questa legislatura.  Forse si sono accorti un po' troppo tardi di cosa stavano votando?  

Sono anche dubbioso sul voto di testimonianza a Potere al Popolo: probabilmente tutte brave persone, ma se non arrivassero al 3% sarebbero (grazie alla riforma elettorale) voti persi.


A questo punto se è possibile dare tre voti differenti a Camera, Senato e Regione Lombardia, perché non concentrare i voti sul Movimento 5 Stelle, i cui candidati mi sembrano dei geni in confronto ai Parlamentari della maggioranza uscente, oppure tentare in Lombardia di bilanciare gli equilibri nel centro destra votando per i moderati di fratelli D'Italia?  Almeno loro non si alleeranno col PD!


Elezioni politiche e regionali 2018: ecco come voterò.


Non per dare consigli a nessuno (non mi sembra di averne titolo) ma per chiarezza, faccio il mio coming out elettorale partendo da un ragionamento.
Come ho detto più volte, il principale problema del momento è l’indecente offerta politica che è troppo al di sotto di quel che ci vorrebbe, quindi voto più che per adesione, pensando agli effetti del mio voto in questa specie di partita a carambola che sono diventate le consultazioni elettorali.
Partiamo da quello che assolutamente non si piò votare: centro destra e centro sinistra che sono solo avversari da battere e basta. E, per essere più precisi, l’avversario peggiore e quello di “sinistra” proprio per la truffa di un partito di destra che si presenta come sinistra e, in questo modo, riesce a fare quello che la destra aperta non riesce a fare: art. 18, jobs act, buona scuola eccetera sono cose che Berlusconi avrebbe voluto fare ma non riuscì a fare per la reazione di sindacati ed opposizione. Renzi ci è riuscito e, per poco, non è riuscito a stravolgere anche la Costituzione non fosse stato per la rivolta popolare del 4 dicembre 2016. La destra berlusconiana, anche se solo tatticamente e non certo per adesione ai valori costituzionali, ha votato No con noi, mentre il Pd era l’eversore che voleva stravolgere la Costituzione e il nemico costituzionale è un nemico strategico assoluto, dopo non c’è possibilità di intesa: non glielo perdoneremo mai.

7 giorni al voto, Finalmente

Domenica prossima finalmente andremo a votare per rinnovare Camera e Senato.
Finalmente, dopo che questa Legislatura era nata senza una maggioranza, poi ottenuta grazie ad un buon numero di transfughi eletti con la destra e passati a sostenere un governo di guidato da un PD  che ha tradito il proprio programma elettorale.
Neanche la dichiarazione dei incostituzionalità della legge elettorale con la quale i parlamentari erano stati eletti, o la solenne trombatura della riforma costituzionale imposta da PD e sodali, o la situazione dell'economia che arranca ben lontana dalla medie europee, avevano convinto dell'opportunità di tonare a votare prima del termine.
Meglio attendere l'inverno per chiamare gli Italiani al voto.
Meglio lasciarli in balia della propaganda di regime fine all'ultimo.

Ora però FINALMENTE potremo tornare a votare, e speriamo che gli italiani si ricordino ci chi li ha conciati per le feste!

Il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Patto di stabilità

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