domenica 31 gennaio 2021

Usa, finanziamenti esteri all’aborto. Vescovi: decisione contraria alla ragione - La vita secondo i "democratici"

I presuli esprimono la loro ferma opposizione al nuovo ordine esecutivo del neo eletto Biden. L'appello è "a usare il suo ufficio per il bene, dando la priorità ai più vulnerabili, compresi i bambini non nati”

... nuovo ordine esecutivo firmato dal neo-Presidente Joe Biden che consente l'invio di fondi finanziati dai contribuenti a organizzazioni che promuovono e forniscono aborti nei Paesi in via di sviluppo.

«Omioddio, la guru del “fare la nanna” sostiene Trump» La libertà secondo i "democratici"

Caterina Giojelli 29 gennaio 2021 Esteri 
La furia delle mamme democratiche d’America contro Cara Dumaplin: l’esperta del sonno neonatale ha sostenuto Trump e va distrutta

Fino a rimetterci il posto: a pochi mesi dalle elezioni che avrebbero sconfitto il dittatore il 50 per cento di liberali “convinti” riteneva giusto licenziare chi avesse sostenuto, attraverso donazioni personali, la rielezione di Donald Trump.

mercoledì 27 gennaio 2021

Il gioco del telefono ENRICO BUCCI 26 GEN 2021

Dall'Inghilterra all'Italia, il gioco pericoloso del messaggio scientifico, trasformato dal politico e distorto da quello mediatico. 

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Liberi come il jazz. Contro la "cancel culture" applicata agli Aristogatti

Per fortuna, consapevolezza e leggerezza possono ancora andare insieme, così come storia e poesia. In difesa di Peter Pan, Dumbo e i classici Disney accusati di razzismo


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martedì 26 gennaio 2021

La morte di don Pigi Bernareggi

Documenti:

Il ricordo di Dino Quartana, domenicano a Parigi, ex compagno di classe
L' articolo di Avvenire
L'Articolo de Il Foglio
Il ricordo di Peppino Zola su Tempi
Articoli de Il Sussidiario

ROSSA SERA BELO HORIZONTE

https://www.youtube.com/watch?v=0kBge-zxhm8


Krajewski celebra il funerale di "Robertino"

Stamani a Roma, nella parrocchia San Pio X, l’elemosiniere del Papa ha dato l’ultimo saluto a Roberto Mantovani, un senza fissa dimora di 64 anni che ha trascorso parte della sua vita in Piazza della Città Leonina, fuori le Mura Vaticane. Un uomo capace, nonostante le difficoltà, di donare un sorriso a chi incontrava per la strada. Carlo Santoro della Comunità di Sant'Egidio: "tutti siamo chiamati a rispondere per la morte di Edwin, che ieri il Papa ha ricordato, e a fare qualcosa per quelli che vivono in strada e che fanno fatica a chiedere aiuto"

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domenica 24 gennaio 2021

Tutela della vita, Regno Unito: appello dei vescovi al governo

I presuli scrivono al Ministro della Sanità esprimendo la loro preoccupazione per l'interruzione dell'idratazione e della nutrizione artificiale che tiene in vita un cittadino polacco ricoverato in un ospedale di Plymouth
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
Nel Regno Unito fa discutere la recente decisione dei giudici di autorizzare l‘interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione assistita a un cittadino polacco ricoverato in coma in un ospedale a Plymouth a seguito di un infarto lo scorso novembre. Al paziente, conosciuto solo con le iniziali R.S. per motivi di privacy, erano stati già interrotti i supporti vitali alla vigilia di Natale, dopo il via libera del Tribunale di Tutela (Court of Protection), ma la decisione era stata sospesa in seguito all’intervento del Governo polacco e ai ricorsi della famiglia alla Corte europea per i diritti umani e alla Corte di appello britannica. I ricorsi, in cui si chiedeva la possibilità di far ascoltare dai giudici alcuni specialisti secondo i quali l’uomo potrebbe recuperare in parte le sue facoltà e, in seconda battuta, il suo trasferimento in Polonia per proseguire le cure, sono stati respinti.  L’alimentazione e l’idratazione sono state quindi nuovamente sospese.

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Il Venerabile Lejeune: un cuore che batte ancora per la vita

A Vatican News la riflessione di don Renzo Pegoraro, cancelliere dell'Accademia per la vita, sul genetista francese, “uomo di misericordia che difese la vita dei più fragili”. 

Ieri il Papa ha autorizzato il decreto della Congregazione per le Cause dei Santi Benedetta Capelli – Città del Vaticano In molti lo ricordano per il tono pacato e tranquillo della sua voce, per lo sguardo sereno, per il dono di offrire consolazione e coraggio. Jérôme Lejeune, nato nel 1926 alle porte di Parigi, e che da ieri per decreto di Papa Francesco è diventato Venerabile, è stato un genetista di fama mondiale che in cuor suo voleva solo diventare un medico condotto. E invece la sua storia si lega indissolubilmente con quella dei suoi 9mila pazienti che, da tutto il mondo, giungevano per essere visitati da lui. Nel 1958 scoprì la sindrome di Down, rivelando l’anomalia cromosomica che la determina, spazzando via con evidenza scientifica i pregiudizi che investivano i bambini, non più considerati contagiosi, e gli stessi genitori, colpevolizzati per i loro comportamenti inadeguati (alcolismo e malattie sessuali trasmissibili). Negli studi di Lejeune, nelle sue parole non più sprezzanti e discriminatorie, allora tante persone ritrovarono dignità e forza. 

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martedì 19 gennaio 2021

Scienza vs malafede


CATTIVI SCIENZIATI

Chi urla “morto dopo il vaccino!” dovrebbe prima dimostrare il nesso di causalità

ENRICO BUCCI  

... Studiare con serietà ogni singolo effetto avverso è un dovere, e le agenzie di farmacovigilanza esistono per questo; ma coloro che, senza darsi la briga nemmeno di considerare i fattori di cui sopra, continuano a puntare l’indice e a gridare dalle colonne e dai titoli dei giornali, dovrebbero ricordare che, fra i benefici della profilassi vaccinale, non vi è ancora l’immortalità. ...

Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti (Milano, 26 novembre 1949)

ecco, i giornalisti che chiamano il nuovo assessore lombardo Letizia Moratti anziché col suo vero nome secondo me fanno il paio con quelli che chiamano Governatori i Presidenti di Regione.

Mi fanno cambiare canale alla radio o alla Tv, e  chiudere anticipatamente l'articolo che hanno scritto

giovedì 14 gennaio 2021

Centomila vaccinati fuori lista: un problema di coscienza individuale o di scarsa organizzazione?

Facile dare la colpa al Governo, ma chi altri ha dettato le regole delle vaccinazioni anti Covid19?



Citazione:
Dovevamo proteggere per primi gli anziani fragili, stiamo vaccinando i soliti furbetti. Fra l’altro, anche questa è anche una delle ragioni per cui di passaporto vaccinale dovremmo parlarne con grande attenzione e solo a tempo debito: non potremo occuparcene fino a quando i vaccini non ci saranno per tutti. Quei 100mila furbetti, così come molti altri che senz’altro ci passeranno davanti nei prossimi mesi, potrebbero viaggiare sereni o recuperare maggiori libertà personali in virtù di un vaccino sottratto a chi ne avrebbe più bisogno e gli altri dovrebbero aspettare mesi prima di riavere la propria vita? Non scherziamo con la salute e i diritti.

lunedì 11 gennaio 2021

Non posso sostenere Conte, serve una nuova guida politica

I Dpcm hanno sempre rincorso, con netto ritardo, la pandemia. Serve una nuova gestione dell'emergenza


Il Papa: i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato siano aperti alle donne

Francesco cambia il Codice di Diritto canonico rendendo istituzionale quanto già avviene per prassi: l’accesso delle laiche al servizio della Parola e dell’altare. La scelta del Pontefice spiegata in una lettera al cardinale Ladaria



Papa Francesco ha stabilito con un motu proprio che i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato siano d’ora in poi aperti anche alle donne, in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato. Le donne che leggono la Parola di Dio durante le celebrazioni liturgiche o che svolgono un servizio all’altare, come ministranti o come dispensatrici dell’eucaristia, non sono certo una novità: in tante comunità di tutto il mondo sono ormai una prassi autorizzata dai vescovi. Fino ad oggi però tutto ciò avveniva senza un mandato istituzionale vero e proprio, in deroga a quanto stabilito da san Paolo VI, che nel 1972, pur abolendo i cosiddetti “ordini minori”, aveva deciso di mantenere riservato l’accesso a questi ministeri alle sole persone di sesso maschile perché li considerava propedeutici a un’eventuale accesso all’ordine sacro. Ora Papa Francesco, anche sulla scia del discernimento emerso dagli ultimi Sinodi dei vescovi, ha voluto ufficializzare e rendere istituzionale questa presenza femminile sull’altare.

Con il motu proprio “Spiritus Domini”, che modifica il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico e viene pubblicato oggi, il Pontefice stabilisce quindi che le donne possano accedere a questi ministeri e che essi vengano attribuiti anche attraverso un atto liturgico che li istituzionalizza.

Francesco specifica di aver voluto accogliere le raccomandazioni emerse da varie assemblee sinodali, scrivendo che “si è giunti in questi ultimi anni ad uno sviluppo dottrinale che ha messo in luce come determinati ministeri istituiti dalla Chiesa hanno per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo”. Pertanto, il Papa invita a riconoscere che si tratta di ministeri laicali “essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”.

La nuova formulazione del canone recita: “I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”. Viene dunque abolita la specificazione “di sesso maschile” riferita ai laici e presente nel testo Codice fino alla modifica odierna.

Al motu proprio si accompagna una lettera indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, con la quale Francesco spiega le ragioni teologiche della sua scelta. Il Papa scrive che “nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”. E citando il documento finale del Sinodo per l’Amazzonia osserva come “per tutta la Chiesa, nella varietà delle situazioni, è urgente che si promuovano e si conferiscano ministeri a uomini e donne... È la Chiesa degli uomini e delle donne battezzati che dobbiamo consolidare promuovendo la ministerialità e, soprattutto, la consapevolezza della dignità battesimale”.

Francesco, nella lettera al cardinale, dopo aver ricordato con le parole di san Giovanni Paolo II che “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”, aggiunge che “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”. Il Papa spiega che “offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. E conclude che “la scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.

Il provvedimento giunge dopo un approfondimento della riflessione teologica su questi ministeri. La teologia post-conciliare ha infatti riscoperto la rilevanza del Lettorato e dell’Accolitato, non solo in relazione al sacerdozio ordinato, ma anche e soprattutto in riferimento a quello battesimale. Questi ministeri si situano nella dinamica di reciproca collaborazione che esiste fra i due sacerdozi, e hanno evidenziato sempre più la loro indole propriamente “laicale”, legata all’esercizio del sacerdozio che compete a tutti i battezzati in quanto tali.


venerdì 8 gennaio 2021

Salvati dal virus e scartati dall’aborto

Oltre 42 milioni di interruzioni di gravidanza nell’anno della pandemia. Perché non c’è alcuna contraddizione tra l’ossessione per restare in vita e quella per il diritto a dare la morte

giovedì 7 gennaio 2021

«Ho partorito mia sorella»

Miracoli del vitro, della surrogata e della pandemia, al supermercato del diritto al figlio nascono genitori di tutte le età e senza scocciature matrimoniali

mercoledì 6 gennaio 2021

Il "miglior" governo dellaRepubblica

Citazione:
La pandemia porta con sé una incertezza cronica su cosa possiamo fare e questo sta minando la capacità di sopportazione della popolazione. Il Governo ha sicuramente un compito arduo nel definire le misure anti Covid (e occorre ricordare che gli altri paesi non sembrano brillare) ma una maggiore linearità, programmazione e capacità di comunicazione sicuramente aiuterebbero.

I "Democratici"...


Amen (e Awoman)

Il primo cretino dell’anno, direi per distacco, si chiama Emanuel Cleaver («Clever» in inglese significa intelligente, deve essere stata quella «a» aggiunta in mezzo a fregarlo). Viene da Kansas City, come l’americano di Alberto Sordi, ed è il deputato democratico che alla riapertura del Congresso degli Stati Uniti ha concluso una preghiera pubblica con la formula «Amen and Awoman». Pensava che il «men» di Amen stesse per «uomini» e ha creduto di bilanciarne la portata sessista declinandolo anche al femminile (sia pure al singolare, chissà perché). Naturalmente non tutti sono tenuti a sapere che Amen deriva dall’ebraico «così è» e con uomini e donne non c’entra nulla, ma se c’è qualcuno che ne dovrebbe essere vagamente a conoscenza, ebbene quel qualcuno è proprio Emanuel Cleaver. Nella vita fa il pastore metodista. Non oso immaginare che cosa possa inventarsi quando sale sul pulpito: chiamerà la Madonna Mauomo e il Padreterno Genitore E?

Nel suo atteggiamento ipocritamente progressista c’è un paradosso ulteriore. La presunzione che parole appartenenti a culture antichissime derivino dall’inglese moderno rivela una visione imperialista dell’alfabeto e magari anche di tutto il resto. Per molto meno, le persone che il pastore Cleaver vorrebbe ingraziarsi con i suoi contorcimenti verbali hanno buttato giù delle statue. Per sua fortuna mi sento di escludere che a qualcuno possa venire in mente di erigerne una a lui. Amen.

«Amen e Awoman»: pastore dem chiude così la preghiera, polemiche negli Usa

5 gennaio 2021, 06:54 - modifica il 5 gennaio 2021 | 06:55

Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo

A Palermo, alla Messa dell’Epifania saranno usate 14 lingue

Lo fa sapere l'Ufficio Migrantes secondo cui al 31 dicembre 2019, nella città siciliana, gli stranieri residenti sono pari al 3,8% della popolazione. La celebrazione sarà dunque un abbraccio simbolico e un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità
https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2021-01/palermo-monsignor-lorefice-epifania-celebrazione-14-lingue.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Lorefice: si fermino i respingimenti, il 2021 sia l’anno della svolta

Di fronte ai migranti che fuggono da povertà e guerra si reagisca da esseri umani e da cristiani. Questa la drammatica richiesta dell’arcivescovo di Palermo, dopo le ultime notizie di vittime nel Mediterraneo
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2021-01/sbarchi-migranti-respingimenti-palermo-arcivescovo.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Ma che diavolo sarebbe il “privilegio bianco”?

Occorre opporsi alla politicizzazione dei caratteri identitari su base razziale, sessuale e di genere

https://www.tempi.it/ma-che-diavolo-sarebbe-il-privilegio-bianco/

sabato 2 gennaio 2021

Semestre bianco. Abbiamo ancora 6 mesi.

Resistere, abbarbicati alle poltrone, fino all'inizio del semestre bianco, in modo da blindare con la attuale (?) maggioranza (?) parlamentare anche l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

Le date:
  • Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015 ed ha giurato il successivo 3 febbraio.  Scadrà dalla carica il 3 Febbraio 2022
  • L’articolo 88 della Costituzione prevede che il presidente della Repubblica non possa esercitare il potere di sciogliere le camere nel periodo che segna l’ultimo semestre del suo mandato, a meno che questo periodo non coincida con gli ultimi sei mesi di legislatura, quindi dal 3 Agosto 2021
  • La legislatura dovrebbe invece scadere nel marzo del 2023
  • Prima che inizi formalmente il “semestre bianco” c'è  il tempo per far cadere il governo in carica e confidare nello scioglimento anticipato del parlamento.


venerdì 1 gennaio 2021

Periodicamente Walter Veltroni torna dall'Africa dove si è ritirato al termine del suo secondo mandato come Sindaco di Roma...





Quei numeri
che non vediamo

Il Paese invecchia e l’indice di natalità scende al livello più basso mai raggiunto. Quale futuro ha con questi dati? Come terrà il sistema pensionistico o il welfare complessivo se si ridurrà la popolazione attiva e crescerà, come per fortuna accade, la longevità della popolazione?

Quei numeri  che non vediamoIllustrazione di Doriano Solinas
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«La matematica è la ginnastica posturale del cervello. Se fai ginnastica posturale è plausibile che le spalle rimangano dritte anche col passare del tempo». Sono parole che Chiara Valerio usa per concludere il suo bel libro sul rapporto tra matematica e democrazia, matematica e politica. Guardiamo un po’ di numeri. Ci vuole pazienza e un buon rapporto col tempo per farlo in maniera ponderata. Con i numeri non si scherza. Non perché dicano la verità assoluta ma, al contrario, perché insegnano a ragionare, a dubitare.

L’Istat ha recentemente reso noto che l’indice di vecchiaia della popolazione italiana – il rapporto tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 15 – è passato dal 33,5% del 1951 al 180% del 2019. Il numero di anziani per bambino è passato, nello stesso periodo, da meno di uno a cinque.

In pochi anni, dal 2011 al 2019, la percentuale delle persone che hanno più di 45 anni è salita dal 48,2% al 53,5%. Quest’anno orrendo sono morte più di 700.000 persone, un dato raggiunto solo sotto le bombe del 1943 e del 1944. Eravamo di meno allora, ma il dato di quest’anno è molto alto, per effetto di quel Covid del quale molti negavano la letalità.

I numeri ci dicono poi una cosa che ci dovrebbe far sobbalzare: continua a diminuire la popolazione: al 1° gennaio 2020 i residenti ammontano a 60 milioni 317 mila,116 mila in meno su base annua. Aumenta il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96). E l’immigrazione che si va riducendo, quest’anno 40.000 domande contro le 100.000 dell’anno scorso, non salda questo divario.

Il Paese invecchia e l’indice di natalità scende al livello più basso mai raggiunto. Si arriverà nel 2020 attorno ai 400 mila neonati, nel 1964 ne veniva al mondo più di un milione. Quale futuro ha un Paese con questi numeri? Come terrà il sistema pensionistico o il welfare complessivo se si ridurrà la popolazione attiva e crescerà, come per fortuna accade, la longevità della popolazione?

Scuole vuote e Rsa piene. Può essere questo un Paese moderno? Non sono dati che dovrebbero far temere la politica per la tenuta del sistema democratico?

Spostiamoci su un piano che sembra diverso ma non lo è. Non lo è affatto. Nel nostro Paese la discussione sull’assetto politico istituzionale è stata sganciata colpevolmente dalla vita reale delle persone. Come se fosse un affare che riguardasse esclusivamente i professionisti della politica e non, come invece è, la qualità della vita dei cittadini e lo stato della nazione. Anche qui dei numeri. Dal 1971 a oggi in Gran Bretagna ci sono stati 10 premier, in Germania cinque cancellieri, in Spagna, nel dopo franchismo, sette primi ministri. In Italia sono stati ventidue diversi. Più di 110 parlamentari hanno cambiato gruppo di appartenenza. Nessun governo nella storia repubblicana è mai durato per un’intera legislatura. La durata media di un gabinetto è poco più di un anno. E questo, fino al 1994, è accaduto senza mai avere alternanza al governo, prassi poi sperimentata grazie al sistema elettorale che prese il nome dall’attuale presidente della Repubblica.

La stabilità e l’alternanza sono la democrazia. La stabilità è il prodotto di leggi e di sistemi parlamentari che, a partire dai regolamenti, difendano le prerogative di governo dell’esecutivo e quelle di controllo dell’assemblea. E dal fatto che a scegliere i governi sia, sulla base di un programma e di una leadership, il corpo elettorale. Gli ultimi sei governi italiani sono stati, legittimamente, formati in Parlamento ma sono stati scelti dai gruppi dirigenti dei partiti, non dai cittadini che, recentemente, si sono trovati in poco tempo a guidare il Paese due coalizioni di orientamento opposto composte da partiti che fino al giorno prima, per non parlare delle elezioni, si erano reciprocamente coperti di contumelie. In questo contesto sembra, quasi un paradosso, essere maturata la convinzione della necessità di una legge elettorale proporzionale della quale peraltro, a sei mesi dal referendum, non si vede il segno. Come per tutto il resto delle riforme annunciate se avesse vinto il «Sì». Il proporzionale, senza cancellierato e con sbarramenti bassi, è fonte certa di instabilità perché sposta sul tornaconto di partito e sulla faticosa alchimia necessaria per garantire la sostenibilità di una maggioranza, tutto il peso degli equilibri del sistema.

Luciano Fontana, direttore di questo giornale, Paolo Mieli, Angelo Panebianco nei giorni scorsi hanno invitato a ragionare sulla necessità di strumenti elettorali che ci consentano invece, finalmente, di avere governi stabili, magari di legislatura. Solo una politica forte di una investitura popolare e certa di governare per cinque anni in attuazione del programma scelto dagli elettori sarà spinta infatti ad avere il coraggio di sfidare i conservatorismi e fare le riforme che servono all’Italia. Lo vediamo in questi giorni — immersi nell’emergenza della pandemia e alle prese con il Recovery fund, la più grande sfida immaginabile per la ripresa del Paese — la politica discute invece affannosamente, tra ultimatum e rinvii, della sopravvivenza di un governo che trascorre ore tra vertici e riunioni di capo delegazioni. Il Paese è imprigionato da una maglia d’acciaio che ne impedisce l’innovazione. Si chiama instabilità, si chiama trasformazione del governo in fine e non in mezzo. E sempre questo è giustificato, per ambedue gli schieramenti, dal pericolo mortale dell’arrivo degli «altri». Il che costituisce così un’amputazione profonda della normale dialettica dell’alternanza che è anima della democrazia.

La stabilità e l’alternanza sono legati. C’è da sperare in un Paese in cui i due schieramenti si rispettino e collaborino alla scrittura delle regole in un clima di convivenza civile, della quale i cittadini spossati sentono il bisogno. Per poi combattersi, magari con nettezza di differenze, sui programmi e sui valori. Un confronto alto, senza delegittimazioni reciproche, con l’ambizione di governi che nascano non solo per impedire che l’altro governi ma per realizzare le riforme, la modernizzazione, la giustizia sociale che costituisce lo scopo precipuo della stessa esistenza dei partiti politici.

C’è un terzo numero, infine, che bisogna tenere sempre d’occhio. Il calo spaventoso del Pil che stiamo vivendo e le sue conseguenze sociali, in primo luogo sul lavoro e sulla sua qualità e quantità. La decrescita non è felice, lo sa chi sta vivendo la perdita della dignità del lavoro e dell’intraprendere.

Una manciata di numeri. Che sono materia utilissima per la coscienza, il dubbio, la ricerca del nuovo. Il maestro Franco Lorenzoni, parlando di Emma Castelnuovo — grande docente e grande matematica — ha scritto: «Nel tempo del confinamento educhiamoci a sconfinare». Educhiamoci, cioè, a immaginare ciò a cui purtroppo non siamo abituati.

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FOLLIA - La politica climatica della Svizzera viola i diritti umani

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