La strana idea di "cattolicità" del segretario del Pd. Che su aborto, divorzio e relazioni omosex slega la ragione dalla fede
... In secondo luogo: ritenere da cattolico che sia “lecito” tutto ciò che contrasta con la dottrina morale cattolica per di più senza avvertire la insanabile contraddizione sostanziale del ragionamento, come se un magistrato ritenesse lecito tutto ciò che può essere compiuto dalla criminalità organizzata o dalla mafia pur continuando a ricoprire il ruolo e la funzione di uomo di legge....
... In terzo luogo: la critica di certe pratiche non è necessariamente frutto di una adesione alla Chiesa o alla fede, ma espressione di una razionalità universale in nome della quale si rivela che certe pratiche, come per esempio l’aborto, sono strutturalmente anti-umane....
... Come se ciò non fosse ancora sufficiente, dalle parole di Letta emerge un ulteriore dato, cioè l’idea che il cattolico possa e debba rimanere indifferente alle questioni pubbliche e al destino del proprio prossimo. ...
... Un problema di ragione
Se Letta e una parte del Pd, dunque, ritengono di poter continuare a definirsi cattolici pur sostenendo politiche, comportamenti e ideologie radicalmente e frontalmente anticattoliche sono ben liberi di farlo, ma non dovrebbero impedire al resto della comunità cattolica di vivere autenticamente il cattolicesimo, cominciando da una adesione profonda e completa alla verità della natura e del magistero, alla luce non soltanto della fede, ma anche e soprattutto della ragione, di quella ragione universale perché depurata da tutte quelle scorie ideologiche di cui Letta e il Pd non riescono a fare a meno.
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