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Mi spiego meglio. Che le mascherine – se utilizzate nella maniera corretta – servano per contenere emergenze sanitarie di vario tipo è un dato di fatto. Il problema, come spiegavamo anche qui su BUTAC già dal 2020, è che usare la mascherina male equivale a non usarla, o peggio porta a comportamenti di altro genere troppo disinvolti, convinti che già avendo la mascherina in volto saremo protetti da tutto. Tutte cose spiegate già nel 2020, ed è proprio per questo che servono studi, fatti bene, che possano determinare come sono state usate le mascherine, e che benefici siano riuscite a portare e dove. Perché basta una parte di popolazione che le usa nella maniera scorretta per vanificare ogni sforzo. Ad esempio se la indosso sotto al naso e poi la tocco per togliermela, senza poi lavarmi le mani con il disinfettante.
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La protezione del viso dovrebbe continuare a essere uno dei modi con i quali ridurre le probabilità di contagio. Ovviamente, insieme a un prudente distanziamento fisico con altre persone, con il frequente lavaggio accurato delle mani e nella ventilazione degli ambienti chiusi [11].
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L’uso di una mascherina da solo non è sufficiente a fornire un livello adeguato di protezione o controllo dei focolai e dovrebbero essere adottate anche altre misure a livello personale e comunitario per sopprimere la trasmissione dei virus respiratori.
Indipendentemente dal fatto che vengano utilizzate o meno le mascherine, rispettare le norme per l’igiene delle mani, il distanziamento sociale e altre misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) sono mezzi fondamentali per prevenire la trasmissione da umano a umano di COVID-19.
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