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Se lo aspettava, don Mattia, solo chi se ne sta con le mani in mano può illudersi di vivere in una finta pace. Gli altri potranno finire, e di fatto finiscono, nel mirino di delinquenti o trafficanti di esseri umani. Stranamente, la Procura di Modena propone di archiviare tutto. Dalle parole del pm sembra di capire che correre rischi di questo tipo dovrebbe essere considerato normale per «chi porta il suo impegno umanitario (e latamente politico) sul terreno dei social o comunque del pubblico palco – ben diverso dagli ambiti tradizionali – riservati e silenziosi – di estrinsecazione del mandato pastorale – e lo faccia propalando le sue opere con toni legittimamente decisi e netti…». Un prete così non meriterebbe di avere giustizia e di essere tutelato. Parole pesanti che potrebbero essere pericolose non solo per don Mattia, ma per chiunque si impegni in questo campo e per i preti italiani in genere.
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