Più che ginecologo di trincea, a lungo docente nella Seconda clinica di Ostetricia e ginecologia dell’Università di Milano, Leandro "Leo" Aletti, scomparso l’altro ieri, 15 agosto, a 77 anni, era un combattente per la vita, un militante senza incertezze e senza paura, pronto a schierarsi in ogni momento a fianco di quello che madre Teresa di Calcutta definiva «il più povero tra i poveri», il nascituro.
Una battaglia che ha condotto fino all’ultimo respiro sulla base delle sue salde conoscenze scientifiche ma, soprattutto, sulle sue ancora più profonde convinzioni umane, etiche, dottrinali, di fede, ragioni radicate nella sua lieta devozione mariana. Ora, sarà certamente un caso che il Signore l’abbia chiamato a sé proprio il giorno dell’Assunzione di Maria. Oppure no. Ma è certo che se si potesse scegliere il giorno in cui congedarsi da questa vita, Aletti avrebbe senza alcun dubbio indicato proprio la ricorrenza dell’Assunta.
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