domenica 8 ottobre 2023

Scoperta su un antico manoscritto una preghiera all'Angelo custode



“Cura pian piano, dolcemente, la lentezza del cuore appesantito”: così si rivolgeva al suo angelo custode un ignoto poeta bizantino. Una dottoranda di ricerca alla Normale di Pisa ha scoperto, nei primi fogli di un codice contenente le opere del poeta Ignazio Diacono e conservato nella biblioteca Laurenziana di Firenze, una preghiera inedita

Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano

Federica Scognamiglio nella Biblioteca della Normale di Pisa
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Come ha detto, il testo presenta delle immagini che per la loro costruzione all'interno del verso e a cavallo di più versi, denotano una non trascurabile capacità e preparazione da parte del pur anonimo autore. Questo alternarsi stilistico e artistico di momenti incalzanti e momenti pacati rende il carme notevole in tutte le sue parti. Una sezione che mi ha colpito per il ritmo, per l'equilibrio e per l'intensità è ad esempio, è un momento in cui l'autore, pregando dopo tanto pentimento, diventa propositivo e chiede all'angelo custode, e cito i versi 73-78:

di essere un rapido aiuto nei pericoli.

Pronto ristoro nel mezzo dei dolori,
ardente soccorritore nell'assedio delle sofferenze,
pronto benefattore per tutta la vita, pronta liberazione nel momento della tempesta
e conforto di un cuore afflitto

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