Aggiornate la lista dei capi d’imputazione dell’autrice di Harry Potter. Che oltre ad essere transfobica, cattiva, crudele, sadica, femminista, traditrice di millennials e scrivere come un maschio (sic!) continua a mandare ai matti i suoi bigottissimi detrattori
Ma siccome l’ossessione di dividere il mondo in quote per le “diversità” riesce sempre a partorire più forme di discriminazione di quante i ragionieri dell’egualitarismo possano immaginarne, perso in appello, le femministe hanno dovuto annunciare il ricorso alla Corte Suprema e con la donazione di “JK” (non certo la prima nel “settore”) diventare “il caso di transfobia” dell’anno.
Nel mirino dei transattivisti (ancora)
Nulla di nuovo, per carità. In queste ore la Rowling è nel mirino dei transattivisti di tutto il Regno Unito per aver condiviso un pezzo del Telegraph: secondo fonti governative, oltre il 70 per cento dei prigionieri transgender nelle carceri britanniche sta scontando condanne per reati sessuali e crimini violenti, ma ovviamente il mostro è la Rowling – accusata perfino di “genocidio trans” – che sottolinea la follia di detenerli in reparti femminili. La scrittrice non si inventa niente: è stata la “questione trans” e quello di uno stupratore tra le detenute a impantanare l’ex premier Nicola Sturgeon e farle ammettere che in caso di violentatori i trans donne non potessero essere trattati sempre come donne.
....
Nessun commento:
Posta un commento