Da quando il leghista Fontana è salito sullo scranno più alto di Montecitorio è tutto un fioccare di video e post su sue vecchie dichiarazioni, magliette contro le sanzioni a Putin (non queste, quelle del 2014) e accalorati discorsi contro il matrimonio gay. Pure Boldrini non si è trattenuta e nei giorni scorsi ha vergato questo post: “Chi considera ‘schifezze’ le coppie gay e definisce ‘animali’ i bambini non europei, come fa ad essere la terza carica dello Stato? Meloni ha voluto l’elezione di un putiniano, estremista, in sfregio alla Costituzione antifascista e ai suoi principi di uguaglianza e inclusione”. Sotto, in allegato, il video incriminato di due interventi di Fontana risalenti il primo al 2013 e l’altro al 2018.
Già, peccato che il filmato fosse stato montato ad arte. Tecnicamente, dunque, una bufala bella e buona. Nella seconda parte del video, infatti, il neo-presidente sembra definire i “bambini non europei” come degli animali, ma non è così. Qualcuno ha tagliuzzato il discorso di Fontana, incollando due parti diverse di video, facendo risultare ciò che lui non ha mai pensato né detto.
Ecco qui le due versioni:
1. quella “manomessa”: “… e non che arrivino gli immigrati perché abbiamo il problema demografico. Noi vogliamo aiutare i popoli d’Europa ad avere più figli europei! È questo che vogliamo con la nostra Europa. Vogliamo un’Europa dove il matrimonio si ha fra una mamma e un papà, e i bambini vengano dati a una mamma e a un papà, le altre schifezze non le vogliamo neanche sentire nominare! La priorità è che ci siano più bambini europei in Europa, non gli animali! Sveglia!”
2. quella reale: “Berlusconi parla del Partito Animalista. Caro Silvio, la priorità in Europa e chi si sta estinguendo in Europa sono gli europei. Caro Silvio, sveglia! La priorità è che ci siano più bambini europei in Europa, non gli animali! Sveglia!”
Qualcuno se ne è accorto, deve averlo fatto notare a Laura Boldrini che ha provato a recuperare: cancellato il vecchio tweet (ma la Rete non perdona), ha chiesto scusa: “Un video in rete da me usato – ha scritto sui social – risulta oggi montato in modo da generare confusione su una frase di #Fontana. Ho sempre fatto battaglie contro la disinformazione, mi dispiace per l’inconveniente. Il resto del video conferma il pensiero di Fontana e la mia opinione su di lui”. Tradotto: ho sbagliato di brutto, però la Lega mi fa orrore lo stesso. Vabbè, ci sta.
Per carità: cadere in errore può capitare a tutti. Fa specie però pensare sia successo alla stessa persona che solo qualche anno fa pontificava su temi simili. “Vuole sapere l’ultima bufala che mi riguarda? – diceva nel 2016 a Linkiesta – Stando a quanto si legge in Rete, avrei proposto di assegnare la cittadinanza italiana agli immigrati che voteranno Sì al referendum”. Più o meno lo stesso che è successo a Fontana, solo a idee politiche inverse. “Questa disinformazione – aggiungeva – si porta dietro una scia di odio e violenza che è difficile persino immaginare”. Boldrini organizzò addirittura un convegno a Montecitorio per discutere di bufale e dintorni. Ma non solo. Ha più volte denunciato il “meccanismo molto grave” che può “alterare la realtà e manipolare le opinioni pubbliche”. Si è scagliata contro “un’operazione sporca, illegale”. Ha chiesto che tutti si assumano “le proprie responsabilità” perché “alla fine fa comodo a molti se girano notizie false, sparate senza alcuna verifica”. Si è indignata per “il disegno politico chiaro” che sarebbe stato dietro le bufale sul suo conto. Bene, benissimo. Il problema è che, alla fine, c’è cascata pure lei pur di dar contro a Fontana. Curioso, no?
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