Il presidente Torti spiega il perché della scelta: «Gestione deficitaria e poco trasparente, che ha perso di vista le finalità dell’Uiaa», di cui il Club alpino italiano fu fondatore nel 1932
«Non vogliamo essere considerati osservatori passivi, né superficiali e, ancor meno, conniventi, di una gestione poco trasparente delle risorse e della scelta di obiettivi che poco o nulla hanno a che fare con le finalità per cui l’Unione era nata». Sono pesate ma durissime, le parole con cui il presidente generale del Club alpino italiano, Vincenzo Torti, annuncia l’uscita del sodalizio dall’Uiaa, l’Union Internationale des associationes d’alpinisme, di cui il Cai è stato socio fondatore nel 1932. Dopo 86 anni, finisce dunque il rapporto tra il nostro Club alpino e l’Unione internazionale e le ragioni della rottura sono illustrate dal presidente Torti in un lungo e documentato editoriale pubblicato sul numero di agosto di Montagne 360, la rivista mensile che arriva nelle case degli oltre 320mila associati.