...Ma ogni sforzo dovrebbe fare i conti con una cultura che ha messo i figli fuori dall’orizzonte del dono, trasformandoli in un bene desiderato ma non primario, a volte un lusso, altre un optional. ...
Torna ciclicamente a girare la bufala del branco di lupi "umanizzati".
Chi la ripubblica spesso si difende dicendo che non fa male a nessuno, se non alla credibilità di chi la ha pubblicata.
Basterebbero 30 secondi per cercare in Google, ed altri 30 per leggere gli articoli, ad esempio quelli di Butac che svelano la falsità della interpretazione.
Ma no, si preferisce pubblicare senza alcun controllo.
Quando a farlo è un politico, un dirigente, un esperto di formazione, ponetevi il dubbio che tutto quanto dice potrebbe essere stato verificato con la stessa attenzione, cioè per nulla.
E domandatevi se valga la pena spendere tempo con persone così sprovvedute.
Sergio Quinto - Emanuele Boffi20 settembre 2019Politica
Egli non è un uomo di “centro” ma è un liberal obamiano. Non si muove seguendo ideali ma convenienze tattiche
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Egregio direttore, non ho molta simpatia per Matteo Renzi e tuttavia c’è almeno un aspetto della sua “mossa” che, non posso negarlo, mi piace. Mi riferisco al fatto che, distaccandosi dal Pd, Renzi è andato a ricostituire un partito di “centro”. Negli ultimi anni questa parola (“centro”) è diventata una parolaccia, sinonimo di corruttela, trasformismo, loschi affari. Ma per chi, come me, rimpiange la Dc, essa è garanzia di politiche moderate e di buon senso, lontane dagli estremismi. Dunque, almeno su questo aspetto, perché non festeggiare l’avvento di Italia viva di Renzi? Sergio Quinto, via email
Gentile Sergio, credo ci sia un errore alla base del suo ragionamento. O meglio, occorre intendersi bene sul significato della parola “centro”. Se per questo s’intende il “luogo geografico” in cui è andata a collocarsi Italia viva, lei ha senz’altro ragione. L’ex sindaco di Firenze ha scelto quella postazione per far pesare il suo gruppetto di parlamentari, dire la sua sulle nomine, influenzare le decisioni del governo, “tenere sotto ricatto” la maggioranza che dei suoi voti al Senato ha estremo bisogno.
Se, però, per “centro” si intende il “luogo politico” dove trovano espressione, con più facilità e frequenza, alcune idee – sono quelle che lei sottointende di una politica moderata e di buon senso -, ecco, da questo punto di vista, Renzi non è un “uomo di centro”. Basta rileggere le dichiarazioni con cui ha annunciato la nascita del suo partito per rendersene conto. Ha rivendicato come suo principale merito quello di aver fatto la legge sulle «unioni civili», ha parlato di un partito che sarà «femminista» più tante altre chiacchiere sul «futuro», le idee «giovani» e tanti altri bla bla bla.
Renzi, pur provenendo dalle fila della Margherita, non è un erede della tradizione democristiana, è un liberal. Fa riferimento più a Obama che a De Gasperi. Il sottofondo delle sue idee politiche è quello, almeno per la scorza esterna, dei democratici statunitensi, ma non ha la forza né la idealità che fecero grande la Dc (quando la Dc fu grande). Soprattutto, egli non è un idealista, ma un tattico. Si sposta a seconda della convenienza: con Enrico Letta e poi contro, contro Beppe Grillo e poi assieme, contro Nicola Zingaretti poi assieme e poi contro. Non me ne scandalizzo, ma neppure mi faccio infinocchiare dai termini altisonanti con cui motiva il suo zigzagare inquieto.
Renzi è un politico del tutto inaffidabile. Ciò di cui ha bisogno questo paese – e cioè una svolta liberale, riformista, sussidiaria – non verrà da Renzi. È una causa che se egli sposasse domani, è probabile che rinneghi dopodomani.
... In realtà, come gli esperti hanno unanimemente confermato in audizione, ciò su cui occorre prestare attenzione sono i dispositivi: su questo va fatta una campagna informativa per spingere le persone ad un uso responsabile dello smartphone, usando sempre gli auricolari ed evitando di tenerlo perennemente a contatto con il corpo e, in particolare, con la testa. Dunque, nessun pericolo dal 5G: questo dice la scienza. ...
Per Salvini, quindi, immigrazione irregolare e ’ndrangheta, in un certo senso sarebbero le facce di una stessa medaglia in quanto «chi scappa dalla guerra e ha diritto a vivere in Italia è il benvenuto. Chi invece non scappa dalla guerra ed è semplicemente un nuovo schiavo a disposizione della malavita organizzata non deve stare né a San Ferdinando né in Italia»
Ora col sostegno della maggioranza anche in Italia sarà possibile mettere all'indice e licenziare che dovesse sostenere idee balzane come la famiglia con una donna ed un uomo, o anche solo sostenere che siano le donne a partorire: