Questa mattina si è riunito il nuovo organo esecutivo nominato dal sindaco Rino Pruiti. I nuovi assessori: Rosa Palone (vicesindaca), Mario Ciccarelli, Stefano Parmesani, Martina Villa, Anna Arcari. Giovedì 30 giugno alle ore 20.30 si riunirà in seduta pubblica il nuovo Consiglio comunale (Sala consiliare Elda Filiberti, via Vittorio Emanuele 7)
...
Le deleghe:
Rino Pruiti – sindaco Assessore a Istruzione – Urbanistica ed edilizia privata – Parco Sud – Transizione ecologica e mobilità sostenibile – Personale – Affari generali – Servizi demografici – URP – Innovazione tecnologica – Polizia locale e Protezione civile – Politiche per la salute – Politiche abitativa
Rosa Palone – vicesindaca Assessora a Politiche ambientali – Cultura antimafia e immobili confiscati alla criminalità organizzata – Associazionismo
Marcio Ciccarelli Assessore a Trasporti – Commercio – Politiche per gli anziani – Orti urbani – Rimozione barriere architettoniche
Stefano Parmesani Assessore a Sport e tempo libero – Grandi eventi musicali – Lavori pubblici – Piano Quartieri Martina Villa Assessora a Cultura – Comunicazione ed eventi – Inclusione sociale – Contrasto alla povertà ed emarginazione – Pari opportunità e diritti civili – Politiche per i disabili – Tutela minori – Politiche giovanili
Anna Arcari Assessora a Bilancio – Politiche per il lavoro – Attività produttive e imprese – PNRR
A parte l'usato sicuro su Pascoli e Verga, le altre tracce sono deludenti. Perché fa così paura chiedere ai ragazzi qualcosa di più pepato dello scontato?
Da oggi in libreria "Una passione - L’avventura missionaria di Arturo Alberti" in cui si racconta la straordinaria opera di Avsi a Belo Horizonte in Brasile (alla faccia degli ambientalisti)
Il nuovo calo di nascite che aggrava l’“inverno demografico”. Che cosa è la povertà generativa? E cosa risponde? In occasione dell’Incontro Mondiale delle famiglie, riproponiamo un'intervista a Gigi De Palo (da Tracce di giugno)Paolo Perego
Sono 399.400 i nati in Italia nel 2021. Il dato peggiore dal secondo Dopoguerra. Una tendenza che, se invariata, arriverà a 300mila nel 2050. «Un asteroide pronto a colpire la terra, come nel film Don’t Look Up. Solo che nel nostro caso, qualcosa si può fare!», spiega Gigi De Palo, 45 anni e cinque figli, riprendendo il titolo della seconda edizione degli Stati Generali della Natalità. I rischi per il Paese sono reali, dato che per garantire il ricambio generazionale servirebbero almeno 500mila nascite all’anno.
«Abbiamo invitato a parlarne ministri, segretari di partito, docenti universitari, ceo di grandi aziende e manager di banca, attrici, influencer, giornalisti. Perfino calciatori… A patto che raccontassero il loro essere genitori o figli», dice De Palo, guida del Forum delle associazioni familiari e della Fondazione per la Natalità, promotori degli Stati Generali, alla sua seconda edizione. Sono temi cruciali anche per il Papa, come ha detto nel messaggio che ha indirizzato al convegno, certamente con un occhio buttato al X Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà a fine giugno: «Questa è una nuova povertà che mi spaventa. È la povertà generativa di chi fa lo sconto al desiderio di felicità che ha nel cuore, di chi si rassegna ad annacquare le aspirazioni più grandi, di chi si accontenta di poco e smette di sperare in grande».
Cosa è accaduto agli Stati Generali? Intanto mi ha colpito che c’è sempre il desiderio di raccontarsi. Come quando parli agli amici di un figlio che fa i primi passi. La due giorni ha mostrato la gioia di condividere la bellezza educativa che è di tutti: politici, imprenditori, gente comune, attrici. Al netto della discrezione, del voler preservare la sfera intima nel dibattito pubblico, a un genitore, che si tratti di cose belle o brutte, brillano sempre gli occhi quando parla di un figlio. Questo l’ho visto in tutti quelli intervenuti.
Ti sorprende? Nel preparare gli Stati Generali, abbiamo scommesso proprio su questo comune denominatore. Abbiamo invitato gli ospiti a una condizione: ciascuno è libero di dire quello che vuole, purché racconti cosa gli fa battere il cuore quando parla di figli. Perché lo scopo è raccontare a chi ascolta, soprattutto ai ragazzi, che nonostante le difficoltà ne vale la pena. Che la genitorialità ti migliora, che la nascita di un figlio ti tira fuori energie insospettabili. Che puoi essere molto di più di quello che pensi, se ti apri alla vita.
Natalità in calo. Tutti, politici compresi, hanno riconosciuto il problema. Ma come lo si affronta? Non combattendo un tumore con gli antidolorifici. È vero, tutti riconoscono il problema. E per quanto siano cose buone non si risolve solo intervenendo sull’Isee o con il Family Act, tra congedi parentali, nuovi asili nido e quant’altro. Ma perché non mettere mano anche alle risorse del Pnrr e calibrarle in funzione dei giovani, per sostenere la possibilità di far famiglia?
Ma c’è un problema prima: i giovani hanno il desiderio di avere figli? I dati dicono che in Italia il tasso di natalità è di 1,2 figli per donna, per quanto mediamente le donne italiane ne vorrebbero due. Quindi c’è un delta tra desiderio e realtà. Un altro studio, poco tempo fa, evidenziava che il 94% dei giovani intervistati, tra i 18 e 24 anni, come priorità per il futuro indicavano lavoro, famiglia e figli. Quanti figli? L’80% aveva risposto 2 o più. Questo dà la “cifra” di quanto stiamo dicendo. Certo, viviamo nella realtà, e sappiamo che gli aspetti economici incidono e, se non riesci a lavorare, a fare un mutuo… Questo “abbassa” il livello dei sogni dei ragazzi. Ma allora il problema non è fare figli, ma mettere le giovani generazioni nelle condizioni di realizzare i propri desideri. Se applicassimo le politiche fiscali di Germania e Francia, avremmo tassi di natalità più elevati, per esempio. Parlano i dati, non io: c’è più desiderio di famiglia e figli in Italia che in Francia, dove però il tasso di natalità è di due figli per donna. Allora, dico io, proviamo a togliere l’alibi economico. La seconda causa di povertà, dopo la perdita del lavoro, è la nascita di un figlio. Eppure siamo in un Paese che vuole invertire la tendenza demografica negativa…
Da dove si parte per questo? Da quel denominatore comune di cui parlavo. In Italia ci sono temi che possono unire al di là delle divisioni di posizione. La famiglia è uno di questi. Fino a poco tempo fa, e ci metto dentro anche noi cattolici, si è sempre insistito sulle differenziazioni con un approccio “ideologico”, diciamolo così, alla famiglia che porta agli schieramenti. Invece, parlare come ne abbiamo fatto unisce. Lega il politico, il dirigente e lo studente, la mamma attrice e il banchiere. Fa saltare tanti schemi del passato. A cascata, poi, arriverà anche il parlare dell’investimento sui giovani e del futuro. Ma prima bisogna cambiare la narrazione… Tante volte abbiamo trasformato la famiglia in qualcosa solo da difendere e non da raccontare. Lo dice il Papa nell’ Amoris laetitia, al punto 37: «Per molto tempo abbiamo creduto che solamente insistendo su questioni dottrinali, bioetiche e morali, senza motivare l’apertura alla grazia, avessimo già sostenuto a sufficienza le famiglie, consolidato il vincolo degli sposi e riempito di significato la loro vita insieme».
Tradotto? Difendi la famiglia se la racconti, se ne mostri la bellezza. Io non conosco nessuno che si è sposato perché la famiglia fondata sul matrimonio è la cellula fondamentale della società o perché è scritto nella Dottrina sociale della Chiesa. Conosco persone, invece, che hanno deciso vedendo altre famiglie. Come è accaduto anche a me, a cena da amici con Anna Chiara, mia moglie. Era un “macello”, ma lo abbiamo desiderato anche per noi e per tutta la vita. Ne avevamo gustato il sapore, sentito il profumo.
Il profumo di famiglia, ne parli spesso… Ne parla il Papa. Mi viene in mente un personaggio del film Disney Pixar, Ratatouille, di cui un mio figlio era fissato: un critico che deve recensire e stroncare a tutti costi un ristorante. Ideologicamente, diremmo noi. Ma poi assaggia la ratatouille, piatto tutt’altro che ricercato, e quel sapore gli uccide l’ideologia, i preconcetti, mentre rivive la sua mamma, la sua infanzia, la sua vita. Quel sapore apre a molto di più. Se io ti metto su un vassoio farina, olio, lievito, acqua e sale e ti dico «senti che buono il pane», tu mi prendi per matto. Ma davanti a una pagnotta calda, appena sfornata… Davanti a quel profumo, ti verrebbe il desiderio di riassaggiarlo, di sapere gli ingredienti e come lo puoi rifare anche tu. Il cristianesimo è così, si comunica per attrazione. Idem la famiglia. Non puoi raccontarla partendo dalle questioni dottrinali, bioetiche o morali. Piuttosto, è un profumo che può generare desiderio. Ma non stiamo inventando nulla: «Maestro, dove abiti?». Giovanni e Andrea avevano visto qualcosa di eccezionale che li attraeva. È la storia più bella del mondo, e ogni battezzato è chiamato a raccontare quanto è bello tutto ’sto “casino”. Perché, tornando alla famiglia, è così davvero. A volte è il Mulino Bianco, altre volte è la periferia di Calcutta... Non è bella perché tutto va bene. Bella è la complessità, bello è il perdono.
Cosa permette di avere questo sguardo? La consapevolezza di ciò che sei e di quello che hai tra le mani. La coscienza di essere un poveraccio – e non è finta umiltà, perché due bocciature, inutili allora, oggi mi fanno sentire sempre in difetto davanti a chi incontro – ti fa essere aperto, accogliente, davanti a chiunque. E poi come fai a guardarti senza accorgerti di quanto sei stato e sei amato? È questo che determina anche l’impegno che io e mia moglie mettiamo in quello che facciamo, anche se mai riusciremo a pareggiare il conto. Quello che ho tra le mani oggi è molto più di quanto avrei mai potuto immaginare. E ce l’ho davanti tutti i giorni. Non è che sono bravo o sono un santo. Ogni mattina mi tocca pregare: «Signore, sono un poveretto, ma tu stammi vicino».
Hai parlato di amore, una parola che apre anche il titolo dell’incontro del Papa con le famiglie: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. Sì. Da una parte il titolo mette a tema proprio la narrazione della famiglia, quello che dicevamo prima del “profumo” e dell’ Amoris laetitia. Dall’altra, si parla della vocazione alla santità di ciascuno. Ancora una volta, è un invito a guardare la realtà. Mi spiego. Ci interroghiamo tanto sui matrimoni che crollano, sui problemi dei giovani d’oggi. Più spesso si cerca il capro espiatorio: la questione culturale, le lobby, i social network... Invece qui il suggerimento del Papa è a rendersi conto di cosa accade nella quotidianità. Mamme e papà che fanno i salti mortali tutto il giorno per i figli. Non danno forse la vita? O chi accompagna una moglie o un marito a fare la chemioterapia ogni giorno… «Santità della porta accanto», la chiama il Papa. Narrazione nuova della famiglia e santità della porta accanto sono collegate. Questa è la sfida del 26 giugno. È un cambio di metodo che il Papa ha indicato fin da subito, nell’ Evangelii gaudium: è il primerear di Gesù.
Incontro con l’attore Giulio Scarpati, il “medico in famiglia” volto del beato Livatino, di don Di Liegro e don Zeno Santini, e la moglie, da 36 anni, Nora Venturini, regista, sceneggiatrice e romanziera di successo con i gialli della tassista detective Debora Camilli. “Condividere delle passioni – ci dicono – è un arricchimento che rende sempre vivo il nostro rapporto”. Il loro legame con il fondatore della Caritas romana Di Liegro
... Però come dico spesso, la frase di Rosario (Livatino) che mi piace di più è quella che dice: “Quando saremo morti non ci chiederanno se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili”. E questo è un po' il senso dell’impegno di un cristiano a praticare nella realtà, nella vita certe cose, non semplicemente a dichiararle...
La sentenza arriva mentre Washington discute per una legge sulla limitazione dell'uso delle armi anche in seguito alle recenti stragi in Texas, California e New York. Il Presidente Joe Biden si dice profondamente deluso per una decisione che "contraddice sia il buonsenso che la Costituzione"
Intanto sul terreno, dove si è chiuso il quarto mese di guerra, il presidente Zelensky ha ringraziato uno ad uno i 27 paesi membri dell’Unione Europea dopo il sì alla candidatura di Kiev, insieme a quella della Moldavia. Il sindaco di Mariupol denuncia il rischio di una catastrofe epidemiologica nella città martire occupata dai russi. De Leonardis della Lumsa: per l'adesione ci sarà bisogno di una corsia preferenziale, ma è una sconfitta strategica per la Russia
L'Ateneo primo in Italia per numero di studenti ristretti iscritti ai propri corsi: 127 persone, oltre il 10% del totale nazionale, hanno frequentato 23 corsi universitari erogati da tutti i dipartimenti.
Meritorio serizio di Butac che indaga su una notizia che a prima vista, senza nessuna verifica, poteva sembrare credibie.
Come sempre, “Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io”
Non ci si aspetterebbe mai il tradimento da parte di qualcuno che sembrerebbe avere le nostre stesse sensibilità. Meglio affidarsi a Dio pregando che non succeda mai.
I giudici aboliscono la sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’interruzione di gravidanza in tutto il Paese. I singoli Stati ora liberi di applicare le loro leggi in materia. La Usccb plaude alla decisione: “Per quasi 50 anni, l’America ha applicato una legge ingiusta”. La Pontificia Accademia per la Vita: "Sviluppare scelte politiche che promuovano condizioni di esistenza a favore della vita senza cadere in posizioni ideologiche"
La Corte suprema degli Stati Uniti ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con la quale, nel 1973, la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. I singoli Stati saranno ora liberi di applicare le loro leggi in materia. "La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto", si legge nella decisione dell'alta corte, passata con 6 voti a favore e 3 contrari.
Il provvedimento è stato preso nell'ambito del caso "Dobbs v. Jackson Women's Health Organization", in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l'interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A ricorrere era stata l'unica clinica rimasta nello Stato a offrire l'aborto.
VIDEO -Aborto: dove è ancora illegale?
0:31
2:39
Grand Soleil Cup torna a Punta Ala
Su 50 Stati, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi più restrittive in materia. Nove hanno dei limiti sull'aborto che precedono la sentenza "Roe v. Wade", e che non sono ancora stati applicati ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti "divieti dormienti" che dovrebbero entrare immediatamente in vigore.
Il divieto di aborto entrerà verosimilmente in vigore in 13 stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte Suprema sulle Roe v. Wade. Ora che la decisione è arrivata e la sentenza del 1973 capovolta, i 13 stati possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre sia in pericolo.
Fuori dalla Corte Suprema degli Stati Uniti è scoppiata la protesta, pochi minuti dopo che i massimi giudici hanno abolito il diritto all'aborto. I manifestanti stanno aumentando ogni minuto che passa, c'è anche un contingente di anti-abortisti che si sono abbracciati e hanno esultato alla notizia che la Corte Suprema ha rovesciato la storica sentenza "'Roe v. Wade".
VIDEO -Giro di vite sul diritto all'aborto in Oklahoma. I privati cittadini potranno denunciare
Giro di vite sul diritto all'aborto in Oklahoma. I privati cittadini potranno denunciare
Il governatore Kevin Stitt firma la legge che vieta l'aborto sempre salvo rare eccezioni. La vice presidente USA: "scandaloso"
LE REAZIONI
Una decisione "crudele" e "scandalosa", afferma la speaker della Camera negli Usa, la democratica Nancy Pelosi. Alle elezioni di novembre, aggiunge, ci sono in gioco i diritti delle donne. L'aborto è "stato un diritto per 50 anni": la decisione della Corte Suprema è un "insulto" per le donne, aggiunge Pelosi, assicurando che i democratici continueranno a battersi per le donne e per i diritti.
"La vita ha vinto", dice l'ex presidente americano Mike Pence. Barack Obama critica la Corte Suprema, accusandola di aver "attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani".
Una decisione "coraggiosa" e "corretta. E' una storica vittoria per la costituzione e la società", sostiene il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell. "Plaudo a questa storica sentenza che salva vite umane", twitta il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarth.
Su "Biological Conservation", uno studio, promosso da Statale di Milano e coordinato da IUSS di Pavia, ha dimostrato come la rappresentazione nei media dei pipistrelli ne abbia influenzato la loro sopravvivenza.
Barricate intorno alla Corte Suprema, centri di aiuto alla vita dati al fuoco dagli attivisti di Jane’s Revenge, punti gravidanza nel mirino delle élite. E mentre la stampa pratica il silenzio sulle minacce ai giudici il paese attende la decisione su Roe v Wade
Sul sito internet dell'Archivio Storico della Segreteria di Stato è possibile consultare la serie che conserva le istanze di aiuto rivolte al Papa da ebrei di tutta Europa, dopo l’inizio delle persecuzioni nazi-fasciste
Tra marzo e maggio 2020 un dibattito surreale infiammò gli Stati Uniti e di riflesso l’Europa sulle “portentose” qualità dell’idrossiclorochina nella lotta al Covid19. Gli interventi a gamba tesa della politica, di una parte dei media e di qualche isolato medico in cerca di autoaffermazione professionale e mediatica influenzarono per un breve periodo persino le linee delle agenzia di sorveglianza dei farmaci.
... Il 24 marzo, un uomo in Arizona morì dopo aver ingurgitato un tipo di clorochina usata per pulire gli acquari. Quattro giorni dopo, sotto un’enorme pressione politica e mediatica, la FDA approvò l’utilizzo emergenziale di clorochina e idrossiclorochina nel trattamento anti Covid. Passeranno tre mesi prima che l’agenzia del farmaco statunitense ritiri questa vergognosa autorizzazione sull’onda dei numerosi e gravi effetti collaterali del farmaco e della sua ormai comprovata inutilità nel contrasto della pandemia. ...