domenica 28 aprile 2024

ANPI ????


Ilaria Salis, il padre Roberto: "Campagna elettorale? Per mia figlia faccio qualsiasi cosa. Dal governo ancora silenzi"
"Per Ilaria faccio qualsiasi cosa. Non sono politicamente alla sua altezza e lei sarebbe più in grado di me di fare campagna elettorale, però farò del mio meglio". Roberto Salis, padre di Ilaria detenuta in Ungheria dal febbraio 2023 in condizioni critiche, arriva a Melegnano (MI) per un'iniziativa organizzata dal Comitato per la pace e dall'Anpi del piccolo comune alle porte di Milano. Non è un'iniziativa di campagna elettorale in senso pieno, poiché organizzata prima dell'annuncio della candidatura, fanno sapere gli organizzatori. Ma Salis non si sottrae alle domande dei cronisti e spiega: "Trovo stupido dire che la sua candidatura possa politicizzare un caso che è un processo politico fin dall'inizio, politicizzato dall'Ungheria di Orban attaccando a spada tratta un'antifascista". E se è vero che non sarà facile coordinare la campagna elettorale "con i soli dieci minuti di telefonate al giorno" che sono concessi a Ilaria Salis. il padre non lesina ulteriori critiche al governo: "Ho solo qualche contatto con l'Ambasciata e - spiega - con l'esecutivo sono sempre stato io a chiedere e ad avere risposte, mai proposte da parte loro. Credo che con la candidatura non cambierà nulla a livello diplomatico ma sarebbe gravissimo se avvenisse un freno a tali attività".di Andrea Lattanzi

Donazione di Organi e Tessuti

https://cri.it/verasalute-donazione-organi-e-tessuti/

sabato 27 aprile 2024

La Chiesa di San Domenico a Palermo: nessuna connivenza con la mafia

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-04/palermo-comunicato-antimafia-san-domenico-condanna.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT


Il rettore della parrocchia domenicana nella cui chiesa è sepolto Giovanni Falcone, dove lo scorso 10 aprile è stata celebrata una Messa per i 25 anni di matrimonio di una coppia condannata per mafia, si è detto scosso e addolorato per l'accaduto e ha promesso nuove regole più stringenti per evitare episodi di questo genere. Non sapevamo chi fossero, spiega, sottolineando che l'offerta andrà alla lotta antimafia
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Nessuna salvezza senza pentimento e conversione

Per quanto riguarda il valore del rito celebrato si ricorda la prima lettera di San Paolo ai Corinzi e si ribadisce che “nessuna salvezza è possibile fuori da una prospettiva di pentimento e conversione” e che i mafiosi non devono credere “di poter accedere ai sacramenti con sotterfugi di sorta”. La somma di 400 euro donata in offerta dalla coppia, inoltre, sarà messa a disposizione – come tutte le altre offerte – per finalità sociali e in particolare sarà destinata a iniziative a sostegno della lotta alla mafia. “Ritengo - conclude padre Catalano - che questa sia l’unica restituzione possibile, in analogia con quanto avviene per i beni sequestrati alla mafia e destinati alla società civile".

Se «lo ha detto l’intelligenza artificiale», allora vale tutto



Dalle previsioni su calcio e politica agli store futuribili di Amazon, ormai basta dire che dietro a qualcosa c'è la tecnologia della Ai per renderlo credibile. Anche se non è vero o se si tratta di idiozie da bar

...

La persona più interessante nella stanza

Così, mentre l’Europa cerca di regolamentarne l’uso, l’Italia pensa di introdurre dei bollini da mettere su immagini e testi generati dall’Ai per distinguerli da quelli prodotti dalle persone, fioriscono corsi a pagamento sull’Ai “inclusiva”, Google fa i conti con il suo software di intelligenza artificiale politicamente correttissimo che disegna papi donne e George Washington neri, decine di milioni di studenti si fanno fare i compiti dagli assistenti virtuali e Sinner viene eliminato dal master 1000 di Monte Carlo per un errore umano là dove l’Ai avrebbe risolto il problema in favore del tennista italiano, ci apprestiamo ad attraversare un periodo in cui basterà dire che lo ha detto/fatto/previsto l’intelligenza artificiale per essere improvvisamente le persone più interessanti nella stanza. Speriamo duri poco.

venerdì 26 aprile 2024

Tratto dal sito del P di Buccinasco

Il  sito del PD di Buccinasco il 17 Aprile ha pubblicato l'articolo "Senza Soldi"

Non è possibile commentare (sono il Partito Democratico,se si potesse commentare sarebbe una contraddizione...?)

Quindo uso il mio blog personale per una semplice domanda

Concordo sule premesse dell'articolo

Ogni Nazione ha la necessità di dotarsi di una struttura di governo che possa gestire i meccanismi economici e sociali che determinano la vita della Società.

Tale struttura nel corso della storia si è espressa generalmente nella figura del Sovrano ma a partire dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese si è fatto largo il concetto di Democrazia.

I cittadini dei paesi più progrediti, ora non più sudditi, tramite l’espressione del voto popolare hanno potuto eleggere rappresentanti che potessero garantirli partecipando alla gestione del Governo.

Ma qui sta un nocciolo del problema: i rappresentanti come sceglierli? E’ necessario che i candidati abbiano statura ideale e direi morale all’altezza del ruolo a cui sono chiamati.

Quindi si pone il problema dell’istruzione e della selezione della classe politica che non può essere estemporanea se non si vuole andare incontro a disastri. Nessuno può improvvisarsi alla gestione e direzione di alcunchè senza la necessaria preparazione.

Immaginiamoci pensare di governare la cosa pubblica catapultandosi per ogni ragione che non sia lo stretto merito.

Ma a chi attribuire il ruolo di “preparatore” e selezionatore della classe politica?

La mia risposta sono i Partiti, strutture organizzate che sulla base di finalità ideali devono costruire quadri dirigenti in grado di assolvere i compiti a loro assegnati.


E domando

Se i partito sono così importanti nella preparazione e selezione dei dirigenti perché i due maggiori partiti di opposizione hanno scelto dei leader che fino a pochi giorni primi di diventare responsabili nazionali non erano neppure iscritti ai partiti stessi?

Ed invece i tre maggiori partiti di governo hanno leader sono cresciuti, selezionati e formati  dai partiti stessi?

Forse i due maggiori partito di opposizione hanno fallito in una delle loro principali funzioni?







Il servizio della Tv Svizzera sui Campi Flegrei

https://www.butac.it/rsi-campi-flegrei/

Un approfondimento sulla situazione dei Campi Flegrei: allarmismo o reale minaccia?

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E se si vanno a cercare articoli, scientifici e non, che negli ultimi quindici anni hanno evidenziato il problema dei Campi Flegrei se ne trovano tanti, mentre invece di articoli scientifici che cerchino di ridurne la portata non si trova traccia. Questo per dire che il problema è reale, ma, come già spiegato nel servizio di RSI, non potendo prevedere questo genere di eruzioni è impossibile dire con certezza cosa succederà (e quando). L’unica cosa che si può fare è insistere nel riportare che il rischio è reale, e che non va preso sottogamba, anzi: i piani di evacuazione dovrebbero probabilmente essere rivisti e certe zone andrebbero, quando possibile, già messe in sicurezza per la popolazione. Prevenire è meglio che curare, vale per le malattie, ma anche per i disastri naturali. Non si aspetta un terremoto per costruire palazzi che rispettino criteri antisismici, e allo stesso modo sarebbe meglio non attendere una possibile eruzione per cercare di mettere in sicurezza gli abitanti di quelle zone.


giovedì 25 aprile 2024

Il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Patto di stabilità



Dopo la sospensione a causa della pandemia, il nuovo Patto di Stabilità è tornato sul tavolo dell’Eurocamera ed è stato approvato ieri, 23 aprile, con alcune modifiche. Il testo è atteso, nei prossimi mesi, in Consiglio per la votazione finale. Approvati anche nuovi eurocrimini, tra cui lo sfruttamento della maternità surrogata



Oggi, 25 Aprile 2024, TG3 delle 12,00

Dopo i messaggi delle autorità previste dalla Costituzione Italiaa (Presidente della Reubbliica, del Senato, della Camera) è stato letto un comunicato di Ilaria Salis






Record storico per la spesa militare: il mondo sempre più armato



In netto incremento gli investimenti sugli armamenti a livello globale. Lo rivela il rapporto dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) che sottolinea aumenti significativi soprattutto per Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente. Ma a dominare il mercato delle armi sono Stati Uniti e Nato. Simoncelli, vice direttore di Archivio Disarmo: “Operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali. Pura illusione risolvere i problemi internazionali con la forza"

Paola Simonetti e Giulia Mutti – Città del Vaticano

Le guerra si configura ormai come il più redditizio business planetario, con ingenti costi  che non lasciano fuori alcuna regione del mondo. La spesa per gli armamenti vede, infatti, una straordinaria escalation per il nono anno consecutivo, raggiungendo il picco inedito di 2.443 miliardi di dollari, con la Nato che spende il 55% dell’importo complessivo. Cifre, queste, che rappresentano il 2,3% del PIL mondiale. Lo relaziona il rapporto dell'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI), che sottolinea come dal 2009 gli investimenti militari siano aumentati in tutte e cinque le regioni geografiche mondiali, dove la spesa è monopolizzata dagli Usa e dalla Nato. A dare una sferzata all’incremento degli armamenti, sottolinea il rapporto, c’è stata certamente la guerra in Ucraina, che ha stravolto “radicalmente le prospettive degli Stati europei sulla sicurezza. Questo cambiamento nella percezione della minaccia – ha spiegato il report - si riflette nella destinazione di quote crescenti del Prodotto interno lordo alla spesa militare”. Dunque, punte significative per l’innalzamento dei costi bellici, si registrano anche in Europa, oltre che in Asia, Oceania e Medio Oriente. "Nessuna zona del mondo - aggiunge il documento - ha visto purtroppo miglioramenti”.

Russia e Ucraina

In particolare la Russia, terza nella classifica mondiale, ha stanziato una cifra stimata in 102 miliardi di euro, il 4,5 % a livello globale e il 24 % in più su base annua, ovvero il 5,9 % del suo Prodotto interno lordo (PIL). Dal canto suo, l'Ucraina, ottavo investitore mondiale nel settore delle armi, ha aumentato la sua spesa del 51 %, pari a oltre 60 miliardi di euro, un terzo del suo PIL. Con i quasi 32 miliardi di euro di aiuti militari ricevuti, Kyiv ha ridotto notevolmente il divario con Mosca e la spesa militare totale ucraina è stata pari al 91 % di quella russa.


Stati Uniti e Nato


Nello scenario globale dei costi militari, il dominio incontrastato, segnala il rapporto Sipri, è degli Stati Uniti con un investimento di 2,3 % in più, pari a 860 miliardi di euro, ovvero il 37 % della spesa globale e il 68 % di quella dei 31 Paesi membri della Nato. Nel contesto statunitense, in particolare nelle regioni di America centrale e Caraibi, a far lievitare la spesa del 54 % in più lo scorso anno è stata la lotta alla criminalità organizzata, con la maglia nera al Brasile, che ha visto una spesa di 21,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 3 %. Significativo, secondo il documento, anche l'aumento degli investimenti nella difesa dei Paesi europei della Nato, che ora rappresentano il 28 % di quelli dell'intera Alleanza, il livello più alto in un decennio con undici di loro al di sopra dell'impegno del 2% del PIL. Tra questi spicca la Polonia che, con un incremento annuo del 75 %, fa registrare il più ingente aumento annuo in Europa.

Il Medio Oriente


Il Medio Oriente ha registrato l'aumento maggiore in un decennio, pari al 9 %, con l'Arabia Saudita come leader regionale, seguita da Israele che ha aumentato la propria spesa del 24 % a causa della sua offensiva nella Striscia di Gaza dopo gli attentati di Hamas dello scorso ottobre. "Il grande aumento della spesa militare in Medio Oriente nel 2023 - si legge ancora nel documento Sipri-riflette la situazione in rapido cambiamento nella regione, dal miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Israele e diversi Paesi arabi negli ultimi anni allo scoppio di una grande guerra a Gaza e alla paura di un conflitto regionale".

L’Estremo Oriente

La metà degli investimenti nella regione asiatica li ha spesi, secondo il rapporto Sipri, la Cina con quasi 278 miliardi di euro, il 6 % in più.  Il Giappone, dal canto suo, ha stanziato 50,2 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2023, con un incremento dell’11 % rispetto al 2022.  Anche la spesa militare di Taiwan è cresciuta lo scorso anno dell’11 % iraggiungendo 16,6 miliardi di dollari.


Più armi, più tensione

L'aumento della spesa militare globale è confermato da Maurizio Simoncelli, vicedirettore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, intervistato da Radio Vaticana - Vatican News. Negli ultimi anni, infatti, in fenomeno ha preso il via dopo "l’occupazione russa della penisola di Crimea”, spiega il professore.

Le spese militari sono state, poi, incrementate esponenzialmente come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina nel 2022 e con la crisi in Medio Oriente: “Questo quadro è collegato al venire meno del ruolo della Nato come organismo di controllo dell’area del Nord Atlantico", afferma il vicedirettore di Archivio Disarmo, sottolineando che “i dati ci indicano che Paesi come Cina, India, Giappone e Taiwan stanno aumentando gli armamenti, mentre, la Cina rimane il secondo Paese mondiale per spese militari dopo gli Usa”. Il quadrante del Pacifico, infatti, rimane un’area di alta tensione: “La Cina è il grande competitor degli Usa. Tuttavia, la spesa militare cinese è sempre un terzo rispetto a quella degli Stati Uniti”.

Ritorno alla guerra fredda

Sul fronte europeo nel 2023 tutti i 27 Paesi membri hanno aumentato la spesa militare. “Il conflitto in Ucraina sta esacerbando i rapporti internazionali; ormai, tra la Russia e i Paesi occidentali non ci sono spazi di dialogo, si pensa solo ad aumentare il budget militare”, spiega l’esperto. Questo sta comportando “una ripresa in pieno della guerra fredda che si ripropone nel nuovo millennio”, spiega l'esperto. A suo parere, in un clima di crisi internazionale, affinché si possa tornare a parlare di disarmo “bisogna operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali”. “Pensare di risolvere i problemi internazionali con la forza è una pura illusione, lo abbiamo visto nella storia: ogni volta che l’uomo ha cercato di risolvere i problemi con la violenza ha creato i presupposti per nuove guerre e odi pluridecennali”. “Il tentativo che bisogna fare - conclude - è quello di puntare alla de-escalation a non volere risolvere i problemi con l’arma, addirittura nucleare, come è stato paventato dalla Russia. E soprattutto avviare negoziati”.

martedì 23 aprile 2024

domenica 21 aprile 2024

La scorta alimentare d’emergenza in ogni casa svizzera

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Soprattutto acqua, ma anche pasta e riso e cibi già pronti per il consumo. Poi olio, sale e zucchero. Ecco la scorta d’emergenza che ogni singolo cittadino svizzero dovrebbe tenere nella propria dispensa per sopravvivere una settimana. Un tema, quella della scorta alimentare, che con la pandemia prima e la guerra ora, è tornato d’attualità.

Questo contenuto è stato pubblicato al06 aprile 2022 - 16:26
Riccardo Franciolli


Gli svizzeri, si sa, sono dei precisini. L’articolo 102 della Costituzione federaleCollegamento esterno (Approvvigionamento del Paese) prevede che la Confederazione assicuri beni e servizi vitali in caso di minacce d’ordine egemonico o bellico nonché in casi di gravi situazioni di penuria cui l’economia non è in grado di rimediare da sé. Se necessario, dunque, la Confederazione può pure derogare al principio della libertà economica.

Per questo importante e vitale compito, in Svizzera esiste l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese Collegamento esterno. Gli uffici federali sono un po’ i ministeri degli altri Paesi. Come se in Italia ci fosse il Ministero per le scorte alimentari e beni di consumo (che ci sarà sicuramente sotto altro nome).

Ma cosa sono questi beni e servizi essenziali per il funzionamento della società e dell’economia citati dalla Costituzione federale? Si tratta di generi alimentari, agenti terapeutici, acqua potabile, energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Per accumulare queste scorte, il sistema di approvvigionamento elvetico si fonda sulla cooperazione tra il settore privato e lo Stato. Questo significa che il compito di garantire una disponibilità sufficiente di beni e servizi è dei privati. I grandi importatori e distributori, su imposizione statale, devono avere in magazzino scorte sufficienti per 3-6 mesi a dipendenza del bene.

Così, per esempio, le scorte di zucchero devono soddisfare il fabbisogno della popolazione per 3 mesi. 3 mesi di scorte anche per gli analgesici, 4 mesi per il grano duro, 4 mesi e mezzo per la benzina e così via. Tutto questo “mettere da parte perché non si sa mai” costa al singolo cittadino circa 13 franchi all’anno.

Fin qui, citando la famosa frase del discorso di insediamento di John Fitzgerald Kennedy alla Casa Bianca, “non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”, sappiamo cosa fa lo Stato per noi.


Ma lo stesso Ufficio federale per l’approvvigionamento economico raccomanda alla popolazione (ecco cosa può fare il singolo cittadino) di costituire in casa una scorta sufficiente per essere autonomo per una settimana. In questo caso si parla di “scorte d’emergenza”. Fino a ieri, questa dicitura sembrava quantomeno esagerata. Oggi, alla luce di quanto sta succedendo tra guerra e pandemia, diventa almeno comprensibile.

Diciamolo. Chi vive in Svizzera oggi, non ha mai davvero vissuto periodi di gravi catastrofi. Per questo motivo, da quando è finita la Guerra Fredda, il cittadino medio elvetico ha perso l’abitudine di tenere in casa una riserva di generi alimentari e beni di uso comune. Oggi, 3 svizzeri su 4 non hanno mai pensato di tenere in casa tali scorte.

E pensare che fino ai primi anni Novanta del secolo scorso, la Confederazione lanciava ogni due anni una campagna nazionale informativa sulla necessità di costituire delle scorte d’emergenza. Queste scorte domestiche, scriveva la Confederazione negli opuscoli che distribuiva a tutta la popolazione, servono ad “affrontare con serenità” un breve momento di difficoltà dando allo Stato qualche giorno di tempo (massimo appunto una settimana) per intervenire.

E tutta la popolazione seguiva queste raccomandazioni e teneva questa scorta (normalmente era il doppio o il triplo del necessario) nelle cantine-bunker costruite un po’ ovunque in Svizzera durante la Guerra Fredda.

Per finire, andiamo sul concreto. Di cosa deve essere composta questa scorta d’emergenza?Collegamento esterno Come la grafica spiega bene, la Confederazione consiglia 9 litri di acqua a testa. Inoltre, ogni famiglia dovrebbe tenere in cantina (chi ce l’ha) o comunque in cucina quelle provviste che fanno parte della propria dieta quotidiana.

Altro consiglio importante: gli alimenti devono essere in parte pronti al consumo (frutta secca, fette biscottate, latte a lunga conservazione, formaggi a pasta dura e salumi). Questo perché una possibile penuria di acqua corrente e di elettricità, non permetterebbe di cucinare. Poi, va da sé, fate scorta di pasta, riso, cibi in scatola. Non da ultimo, consigliati vivamente anche olio, sale e zucchero.

Se volete, fate pure questa scorta d’emergenza. Ora sapete cosa acquistare. L’auspicio di tutti, però, è che non si debba mai ricorrere ad essa per necessità.





giovedì 18 aprile 2024

FOLLIA - La politica climatica della Svizzera viola i diritti umani

https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-svizzera/la-politica-climatica-della-svizzera-viola-i-diritti-umani/75394783?utm_campaign=manual_tvs&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o&utm_term=manual

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha dato ragione martedì all'associazione "Anziane per il clima" e ha condannato la Svizzera per aver violato i diritti umani in ambito ambientale. Una sentenza senza precedenti che farà giurisprudenza nel mondo. 

Questo contenuto è stato pubblicato al09 aprile 2024 - 14:43

mercoledì 17 aprile 2024

PER ADULTI - Prostituzione, meno “professioniste” ed è cambiata l’offerta

https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-svizzera/prostizuzione-%c3%a8-cambiata-lofferta/75515912?utm_campaign=manual_tvs&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o&utm_term=manual


Nella Svizzera Italiana sono diminuite intorno a 200 le prostitute legali e si è ridotto il numero dei postriboli. È però aumentato l’esercizio negli appartamenti privati, che solo in parte vengono notificati alle autorità cantonali.

Questo contenuto è stato pubblicato al11 aprile 2024 - 09:05
3 minuti
tvsvizzera.it con RSI (SEIDISERA)

martedì 16 aprile 2024

Richard Feynman e le persone ignoranti - (sì, è proprio facile cadere nelle bufale delle citazioni!)


L'ennesima citazione che circola con un'attribuzione così certa e di successo che abbiamo ritenuto di dover fare un controllino

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A questo vorrei aggiungere che la frase messa così è di una banalità che va giusto bene per venire condivisa da hippy e complottisti vari. Soggetti che non sono interessati a comprendere la complessità della realtà, ma solo a veder confermati i propri pregiudizi.

Se tra i vostri insegnanti a scuola, tra i vostri colleghi al lavoro, tra i vostri amici, avete soggetti che condividono false citazioni come questa, state certi che alla stessa maniera non verificano buona parte degli altri contenuti che condividono. Potete dare loro materiale, falso o vero che sia, basta che sia in linea coi loro bias (pregiudizi) e state sicuri che lo condivideranno e saranno pure disposti a discutere per difenderlo anche se fosse dimostrato falso. Perlomeno il web ci permette di analizzare questi comportamenti: una volta per fare ricerche di questo genere servivano strutture non alla portata di un semplice blogger.

lunedì 15 aprile 2024

Noi in equilibrio tra gli aeroplani e i paracadute

https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/noi-in-equilibrio-tra-gli-aeroplani-e-i-paracadute


Sia l’ottimista che il pessimista danno il loro contributo alla società. L'ottimista inventa l'aeroplano, il pessimista il paracadute. George Bernard Shaw 
La vita è una sinfonia di opposti, una composizione maestosa dove ogni nota – nonostante possa sembrare a volte fuori posto o in contrasto con le altre – ha il suo spazio e il suo momento. In questo grande spartito, ottimisti e pessimisti danzano al ritmo di un dualismo eterno, un pas de deux tra speranza e realtà, tra ciò che potrebbe essere e ciò che è. Gli ottimisti solcano i cieli della fantasia e del progresso, tracciando arcobaleni tra le nuvole e dipingendo l'azzurro con il pennello dell'immaginazione. Inventori, sognatori, volontari, e molti altri. Ecco il puzzle variegato di coloro che vedono nel domani la promessa di un sole radioso, anche quando il cielo è coperto. La loro fede nel futuro è il motore che ha spinto l'umanità oltre i confini del già noto, facendoci osare ciò che  una volta era impensabile. Hanno dato, ad esempio, ali alla nostra specie, con l'invenzione di macchine volanti che hanno reso il cielo non più un limite ma un nuovo inizio. Dall'altra parte, i pessimisti sono i custodi della prudenza, i guardiani della saggezza ancestrale che ci insegna a guardare prima di saltare. Sono coloro che tessono paracadute con i fili della cautela, che preparano piani B e salvagente, non per augurarsi il peggio ma per garantirci che, anche di fronte all'inevitabile gravità delle circostanze, potremo atterrare in piedi. Il loro contributo non è meno prezioso di quello degli ottimisti, perché ci ricordano che l'audacia senza riflessione è spesso pericolosa: ogni volo può nascondere una caduta. In questo eterno contrasto, va in scena la vita. Non si tratta di scegliere chi ha ragione e chi torto, perché entrambi sono essenziali al nostro progresso e alla nostra sopravvivenza. L'ottimista che non ascolta il pessimista può acilmente bruciarsi le ali, ma il pessimista che non si lascia mai tentare dal volo può dimenticare il brivido dell'ascensione e la bellezza del mondo visto dall'alto. Ecco, allora, che la vita si rivela un tessuto di molti fili, alcuni tesi verso il cielo, altri ancorati in terra. E noi, tessitori incerti tra questi fili, cerchiamo il giusto equilibrio tra coraggio e cautela, tra innovazione e memoria, tra il desiderio ardente di volare e la necessità vitale di sapere come atterrare. In questo convivono la nostra grandezza e la nostra fragilità: in questo dialogo continuo tra ciò che ci spinge in avanti e ciò che ci trattiene indietro. E, forse, è proprio questo perenne dibattito tra l'essere ottimisti o pessimisti, tra l'inventare aeroplani e il costruire paracaduti, che si nasconde la vera essenza del nostro crescere quotidiano: la capacità di immaginare mondi migliori, pur non perdendo mai di vista la realtà dei mondi che abitiamo. La speranza e la prudenza  non sono nemici, ma compagni di viaggio: due facce della stessa medaglia che, insieme, ci portano verso orizzonti sempre nuovi, con la consapevolezza che volare è possibile, ma sapere atterrare è necessario. © riproduzione riservata

giovedì 11 aprile 2024

Strasburgo. L'Europarlamento chiede il “diritto” di aborto nella Carta Ue

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/parlamento-europeo-inserisce-aborto-tra-i-diritti-fondamentali


La risoluzione approvata chiede che l'articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue sia modificato, affermando che «ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo

Il diritto all'aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue»: è quanto chiede l'Eurocamera con una risoluzione approvata con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni. Nel testo, gli eurodeputati chiedono che l'articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue sia modificato, affermando che «ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, all'accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l'accesso all'aborto sicuro e legale».

Per la maggior parte degli eurodeputati esiste dunque un “diritto all'aborto” da sponsorizzare. Nelle stesse ore in cui si votava a Bruxelles, su iniziativa di Pro Vita & Famiglia onlus circolava intorno alla sede del Parlamento europeo un grande camion-vela con la scritta "To Kill a Baby is Not a Fundamental Right". Una delegazione di Pro Vita & Famiglia ha seguito da vicino la votazione sulle proposte di risoluzione presentate dai diversi gruppi politici.

Schifo

“L’aborto sia inserito tra i diritti fondamentale della Ue”: sì storico del parlamento europeo alla risoluzione

L’aborto deve essere aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Lo chiede il Parlamento europeo in una risoluzione (non vincolante) approvata con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni. I deputati europei, contestualmente, hanno condannato il regresso sui diritti delle donne e tutti i tentativi di limitare o rimuovere gli ostacoli esistenti per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi e la parità di genere a livello globale, anche negli Stati membri dell’Ue. Con il voto di oggi, culturalmente storico per quanto non fattuale, i deputati europei chiedono di modificare l’articolo 3 della Carta per affermare che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale”.

La risoluzione è stata approvata con il sostegno dei voti delle Sinistre, dei Verdi dei Socialisti e dei Liberali. Divisi invece i Popolari la cui maggioranza ha votato contro ma con una nutrita delegazione di oltre 40 eurodeputati, principalmente nordeuropei, che si è espressa a favore del testo. Tra gli italiani, gli eurodeputati Pd e Verdi così come i liberali e M5s si sono espressi compattamente a favore. Divisa invece Forza Italia, che vede le eurodeputate Lucia Vuolo e Alessandra Mussolini a sostegno del testo a differenza di Lara Comi, Salvatore De Meo e Lucia Zambelli, tutte contrarie. Compatto il no della delegazione di Fdi, mentre si registra una defezione nella Lega con l’eurodeputata Gianna Gancia, unica del gruppo Identità e Democrazia a sostenere il testo sul diritto di aborto.
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Le donne devono avere pieni diritti sulla loro salute sessuale e riproduttiva
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Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che chiede di tutelare il diritto di aborto in tutti gli stati membri


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Storico voto all’Eurocamera, passa la risoluzione sull’aborto: “Sia tra i diritti fondamentali della Ue”
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“Aborto in Carta diritti fondamentali Ue”: passa voto Europarlamento/ Ira cattolici: “attacco alla vita”

L'Europarlamento approva la risoluzione sull'aborto da inserire nella Carta dei Diritti Fondamentali Ue: cosa cambia, cosa dice il testo e quali scenari per i Paesi membri. Ira dei cattolici

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mercoledì 10 aprile 2024

Ecco l’elenco delle “gravi violazioni” della dignità umana

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-04/documento-dottrina-fede-dignitas-infinita-dignita-umana.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede “Dignitas infinita” ha richiesto cinque anni di lavoro e include il magistero papale dell’ultimo decennio: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne, dall’aborto alla maternità surrogata all’eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza digitale


Andrea Tornielli

Tre capitoli offrono i fondamenti per le affermazioni contenute nel quarto, dedicato ad “alcune gravi violazioni della dignità umana”: è la dichiarazione Dignitas infinita del Dicastero per la Dottrina della Fede, un documento che fa memoria del 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma «l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana» (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici. Nell’elenco “non esaustivo” che viene offerto, tra le violazioni della dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei migranti, la tratta delle persone. Il nuovo testo contribuisce così a superare la dicotomia esistente tra quanti si concentrano in modo esclusivo nella difesa della vita nascente o morente dimenticando tanti altri attentati contro la dignità umana e, viceversa, coloro che si concentrano soltanto sulla difesa dei poveri e dei migranti dimenticando che la vita va difesa dal concepimento fino alla sua naturale conclusione.

Principi fondamentali

Nelle prime tre parti della dichiarazione sono richiamati i principi fondamentali. «La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto» la «dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù» (1). Una «dignità inalienabile» che corrisponde «alla natura umana al di là di qualsiasi cambiamento culturale (6) ed è «un dono ricevuto» ed è pertanto presente «per esempio, in un bambino non ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia» (9). «La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità» (17) e lo fa sulla base della rivelazione biblica: donne e uomini sono creati a immagine di Dio; Cristo incarnandosi «ha confermato la dignità del corpo e dell’anima» (19), e risorgendo ci ha rivelato che «l’aspetto più sublime della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio» (20).

Dignità di ogni persona

Il documento mette in luce l’equivoco rappresentato dalla posizione di coloro che all’espressione “dignità umana” preferiscono “dignità personale”, «perché intendono come persona solo “un essere capace di ragionare”». Di conseguenza, sostengono «non avrebbe dignità personale il bambino non ancora nato e neppure l’anziano non autosufficiente, come neanche chi è portatore di disabilità mentale. La Chiesa, al contrario, insiste sul fatto che la dignità di ogni persona umana, proprio perché intrinseca, rimane al di là di ogni circostanza» (24). Inoltre, si afferma «il concetto di dignità umana, a volte, viene usato in modo abusivo anche per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti... come se si dovesse garantire la capacità di esprimere e di realizzare ogni preferenza individuale o desiderio soggettivo (25).

L’elenco delle violazioni

La dichiarazione presenta quindi l’elenco di “alcune gravi violazioni della dignità umana”, cioè «tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario»; ma anche «tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, le costrizioni psicologiche». Ed infine «tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili». Si cita pure la pena di morte che «viola la dignità inalienabile di ogni persona umana al di là di ogni circostanza» (34).

Povertà, guerra e tratta delle persone

Si parla innanzitutto del «dramma povertà», «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo» (36). Poi c’è la guerra, «tragedia che nega la dignità umana» ed «è sempre una “sconfitta dell’umanità”» (38), al punto che «oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”» (39). Si prosegue con il “travaglio dei migranti”, la cui «vita è messa a rischio perché non hanno più i mezzi per creare una famiglia, per lavorare o per nutrirsi» (40). Il documento si sofferma poi sulla “tratta delle persone”, che sta assumendo «dimensioni tragiche» e viene definita «un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate» invitando «sfruttatori e clienti» a fare un serio esame di coscienza (41). Allo stesso modo si invita a lottare contro fenomeni quali «commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato» (42). Si citano inoltre “l’abuso sessuale”, che lascia «profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce»: si tratta di «sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio» (43). Si continua con la discriminazione delle donne e la violenza su di esse, citando tra queste ultime «la costrizione all’aborto, che colpisce sia la madre che il figlio, così spesso per soddisfare l’egoismo dei maschi» e «la pratica della poligamia» (45). Si condanna il “femminicidio” (46).

Aborto e maternità surrogata

Netta è poi la condanna dell’aborto: «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile» e si ricorda che la «difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano» (47). Forte anche il no alla maternità surrogata, «attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto», una pratica «che lede gravemente la dignità della donna e del figlio... fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto». (48) Nell’elenco sono poi citati eutanasia e suicidio assistito, confusamente definiti da alcune leggi «morte degna», ricordando che la «sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria in modo intrinseco e inalienabile» (51). Si parla quindi dell’importanza delle cure palliative e dell’evitare «ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato», ribadendo che «la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata» (52). Tra le gravi violazioni della dignità umana trova anche spazio lo “scarto” delle persone diversamente abili (53).

Teoria del gender

Dopo aver ribadito che nei confronti delle persone omosessuali va evitato «ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza», denunciando «come contrario alla dignità umana» il fatto che in alcuni luoghi persone «vengano incarcerate, torturate e perfino private del bene della vita unicamente per il proprio orientamento sessuale» (55), il documento critica la teoria del gender, «che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali» (56). La Chiesa ricorda che la «vita umana, in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali, è un dono di Dio, che va accolto con gratitudine e posto a servizio del bene. Voler disporre di sé, così come prescrive la teoria del gender... non significa altro che cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio» (57). La teoria del gender «vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale» (58). Pertanto sono «da respingere tutti quei tentativi che oscurano il riferimento all’ineliminabile differenza sessuale fra uomo e donna» (59). Negativo anche il giudizio sul cambio di sesso, che «di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento» anche se «questo non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie» (60).

Violenza digitale

L’elenco si completa con la “violenza digitale”, e cita le «nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo» e la «diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo» sul web (61). La dichiarazione finisce esortando «a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ogni ordinamento giuridico» (64).

martedì 9 aprile 2024

UE, Comece: l'aborto non sarà mai un diritto fondamentale, no a imposizioni ideologiche


La Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea pubblica una nota in vista della votazione, l’11 aprile, a Bruxelles, sull'inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La stessa Carta, si legge nel documento, “non può includere diritti non riconosciuti da tutti e divisivi”

Vatican News

All'indomani della pubblicazione di Dignitas infinita, il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede che elenca tra le violazioni della dignità umana l'aborto quale pratica "grave e deprecabile", i vescovi di tutta Europa ribadiscono il “no” alla interruzione di gravidanza che "non potrà mai essere un diritto fondamentale” e che va “nella direzione opposta alla reale promozione delle donne e dei loro diritti”. È quanto si legge in una dichiarazione della Comece, l’organismo che riunisce le Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, dal titolo Sì alla promozione della donna e al diritto alla vita, no all’aborto e all’imposizione ideologica, pubblicato alla vigilia del voto nella sessione plenaria, in programma a Bruxelles l’11 aprile, sull’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.

Risoluzione presentata a luglio 2022

Dopo l’inserimento del diritto all’aborto nella Costituzione francese, si è riaperto infatti a livello europeo il dibattito sulla introduzione dell’interruzione di gravidanza tra i diritti fondamentali dell’Ue. La risoluzione era stata già presentata il 7 luglio 2022 e aveva suscitato l’opposizione di alcuni Stati membri, ora i deputati del Parlamento Europeo hanno deciso di rilanciare la proposta, quindi si tornerà a votare dopodomani.  

Una società in cui essere madre non è una limitazione

In vista del voto i vertici della Comece si rivolgono ai membri dell’Eurocamera e ai cittadini europei e ribadiscono, anzitutto, che “la promozione delle donne e dei loro diritti non è legata alla promozione dell’aborto”. “Lavoriamo per un’Europa in cui le donne possano vivere la loro maternità liberamente e come un dono per loro e per la società e in cui l'essere madre non sia in alcun modo una limitazione per la vita personale, sociale e professionale”, affermano i presuli.

Diritto alla vita

“L’aborto – si legge ancora - non potrà mai essere un diritto fondamentale. Il diritto alla vita è il pilastro fondamentale di tutti gli altri diritti umani, in particolare il diritto alla vita delle persone più vulnerabili, fragili e indifese, come il bambino non ancora nato nel grembo della madre, il migrante, l’anziano, la persona con disabilità e il malato”. Si cita, quindi, il pensiero della Chiesa che ha sempre pensato “con coerenza” che la “difesa della vita non nata è strettamente legata alla difesa di ogni altro diritto umano. Comporta la convinzione che l’essere umano è sempre sacro e inviolabile, in ogni situazione e in ogni fase dello sviluppo”.

No a imposizioni ideologiche sulla persona umana

A conclusione del documento viene citata la stessa dichiarazione Dignitas infinita sulla dignità umana: “Gli esseri umani sono fini a se stessi e mai mezzi per risolvere altri problemi. Se questa convinzione viene meno, vengono meno anche le basi solide e durature per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti ai capricci passeggeri dei potenti”. Le Conferenze Episcopali dell’UE chiedono pertanto all’Unione Europea di “rispettare le diverse culture e tradizioni degli Stati membri e le loro competenze nazionali”, non si può “imporre ad altri”, all’interno e all’esterno dei confini, “posizioni ideologiche sulla persona umana, sulla sessualità e sul genere, sul matrimonio e sulla famiglia, ecc”

Il rispetto della diversità di culture e tradizioni

“La Carta dei diritti fondamentali dell’UE – si legge - non può includere diritti che non sono riconosciuti da tutti e che sono divisivi. Non esiste un diritto riconosciuto all’aborto nel diritto europeo o internazionale e il modo in cui questo tema è trattato nelle Costituzioni e nelle leggi degli Stati membri varia notevolmente”. Anzi, è la stessa Carta, nel preambolo, a chiedere il rispetto della “diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei”, nonché “le tradizioni costituzionali e gli obblighi internazionali comuni agli Stati membri”.

La nota è stata firmata del Comitato permanente della Comece: il presidente Mariano Crociata, vescovo di Latina (Italia); il primo vice presidente Antoine Hérouard, arcivescovo di Dijon (Francia); e i vice presidenti Nuno Brás da Silva Martins, vescovo di Funchal (Portogallo), Czeslaw Kozon, vescovo di Copenhagen (Scandinavia), Rimantas Norvila, vescovo di Vilkaviškis (Lituania).


giovedì 4 aprile 2024

Plastica e Bioplastica: Differenze, Pro e Contro

https://laplasticaecambiata.it/plastica-e-bioplastica-differenze-pro-e-contro/?utm_source=post+blog&utm_medium=post&utm_campaign=post+blog&utm_content=Plastica+e+Bioplastica:+Differenze,+Pro+e+Contro+&fbclid=IwAR3K_-F4fvOqb3Vr6Z3sGprQ_3L7SMvsbEvGnOBV5y3v7Ehv0q5QeSnAgAM

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Bioplastiche e alcune opinioni la mettono in netta contrapposizione con la Plastica tradizionale, ritenendola un’alternativa valida e più sostenibile.

Ma la risposta alla domanda “perché non si può sostituire la Plastica con la Bioplastica, che è un materiale ecologico?” è articolata e per nulla scontata.

In questo articolo vedremo quali sono le differenze tra la plastica tradizionale e quella biodegradabile, insieme ai loro vantaggi e svantaggi.

martedì 2 aprile 2024

Clisteri al tabacco, la cura-salvavita per gli annegati del Po

https://www.queryonline.it/2024/03/21/clisteri-al-tabacco-la-cura-salvavita-per-gli-annegati-del-po/

Nel Diciottesimo secolo i fiumi erano una risorsa economica fondamentale: mulini, lavandaie, pescatori erano comuni anche nel panorama urbano. Se si aggiunge un tasso di suicidi superiore ai giorni nostri e il frequente abuso di sostanze alcoliche, si capirà che il rischio di annegamento era assai più alto di oggi. È per questo che nella seconda metà del secolo città come Torino, Milano e Venezia decisero di dotarsi di curiose cassette salvavita per la rianimazione degli annegati. La cura di elezione, per questi sventurati, era la nicotina, stimolante importato dalle Americhe e considerato in grado di riportare in vita anche i morti apparenti. Tuttavia, la modalità di somministrazione non era quella alla quale nel leggere avrete pensato…

Clisteri alla nicotina, una tecnica antica ...

Le ragazze dagli ovuli d’oro

CONSIGLIO LAA LETTURA DELL'ARTICOLO SOLO A VISITATORI ADULTI https://www.tempi.it/le-ragazze-dagli-ovuli-doro/ Di  Caterina Giojelli 12 ...