martedì 30 aprile 2024
“L’avevo detto che avremmo vinto il campionato”
domenica 28 aprile 2024
ANPI ????
sabato 27 aprile 2024
La Chiesa di San Domenico a Palermo: nessuna connivenza con la mafia
Nessuna salvezza senza pentimento e conversione
Per quanto riguarda il valore del rito celebrato si ricorda la prima lettera di San Paolo ai Corinzi e si ribadisce che “nessuna salvezza è possibile fuori da una prospettiva di pentimento e conversione” e che i mafiosi non devono credere “di poter accedere ai sacramenti con sotterfugi di sorta”. La somma di 400 euro donata in offerta dalla coppia, inoltre, sarà messa a disposizione – come tutte le altre offerte – per finalità sociali e in particolare sarà destinata a iniziative a sostegno della lotta alla mafia. “Ritengo - conclude padre Catalano - che questa sia l’unica restituzione possibile, in analogia con quanto avviene per i beni sequestrati alla mafia e destinati alla società civile".
Se «lo ha detto l’intelligenza artificiale», allora vale tutto
Dalle previsioni su calcio e politica agli store futuribili di Amazon, ormai basta dire che dietro a qualcosa c'è la tecnologia della Ai per renderlo credibile. Anche se non è vero o se si tratta di idiozie da bar
La persona più interessante nella stanza
Così, mentre l’Europa cerca di regolamentarne l’uso, l’Italia pensa di introdurre dei bollini da mettere su immagini e testi generati dall’Ai per distinguerli da quelli prodotti dalle persone, fioriscono corsi a pagamento sull’Ai “inclusiva”, Google fa i conti con il suo software di intelligenza artificiale politicamente correttissimo che disegna papi donne e George Washington neri, decine di milioni di studenti si fanno fare i compiti dagli assistenti virtuali e Sinner viene eliminato dal master 1000 di Monte Carlo per un errore umano là dove l’Ai avrebbe risolto il problema in favore del tennista italiano, ci apprestiamo ad attraversare un periodo in cui basterà dire che lo ha detto/fatto/previsto l’intelligenza artificiale per essere improvvisamente le persone più interessanti nella stanza. Speriamo duri poco.
venerdì 26 aprile 2024
Tratto dal sito del P di Buccinasco
Ogni Nazione ha la necessità di dotarsi di una struttura di governo che possa gestire i meccanismi economici e sociali che determinano la vita della Società.
Tale struttura nel corso della storia si è espressa generalmente nella figura del Sovrano ma a partire dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese si è fatto largo il concetto di Democrazia.
I cittadini dei paesi più progrediti, ora non più sudditi, tramite l’espressione del voto popolare hanno potuto eleggere rappresentanti che potessero garantirli partecipando alla gestione del Governo.
Ma qui sta un nocciolo del problema: i rappresentanti come sceglierli? E’ necessario che i candidati abbiano statura ideale e direi morale all’altezza del ruolo a cui sono chiamati.
Quindi si pone il problema dell’istruzione e della selezione della classe politica che non può essere estemporanea se non si vuole andare incontro a disastri. Nessuno può improvvisarsi alla gestione e direzione di alcunchè senza la necessaria preparazione.
Immaginiamoci pensare di governare la cosa pubblica catapultandosi per ogni ragione che non sia lo stretto merito.
Ma a chi attribuire il ruolo di “preparatore” e selezionatore della classe politica?
La mia risposta sono i Partiti, strutture organizzate che sulla base di finalità ideali devono costruire quadri dirigenti in grado di assolvere i compiti a loro assegnati.
E domando
Se i partito sono così importanti nella preparazione e selezione dei dirigenti perché i due maggiori partiti di opposizione hanno scelto dei leader che fino a pochi giorni primi di diventare responsabili nazionali non erano neppure iscritti ai partiti stessi?
Ed invece i tre maggiori partiti di governo hanno leader sono cresciuti, selezionati e formati dai partiti stessi?
Forse i due maggiori partito di opposizione hanno fallito in una delle loro principali funzioni?
Il servizio della Tv Svizzera sui Campi Flegrei
giovedì 25 aprile 2024
Il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Patto di stabilità
Oggi, 25 Aprile 2024, TG3 delle 12,00
Record storico per la spesa militare: il mondo sempre più armato
Paola Simonetti e Giulia Mutti – Città del Vaticano
Le guerra si configura ormai come il più redditizio business planetario, con ingenti costi che non lasciano fuori alcuna regione del mondo. La spesa per gli armamenti vede, infatti, una straordinaria escalation per il nono anno consecutivo, raggiungendo il picco inedito di 2.443 miliardi di dollari, con la Nato che spende il 55% dell’importo complessivo. Cifre, queste, che rappresentano il 2,3% del PIL mondiale. Lo relaziona il rapporto dell'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI), che sottolinea come dal 2009 gli investimenti militari siano aumentati in tutte e cinque le regioni geografiche mondiali, dove la spesa è monopolizzata dagli Usa e dalla Nato. A dare una sferzata all’incremento degli armamenti, sottolinea il rapporto, c’è stata certamente la guerra in Ucraina, che ha stravolto “radicalmente le prospettive degli Stati europei sulla sicurezza. Questo cambiamento nella percezione della minaccia – ha spiegato il report - si riflette nella destinazione di quote crescenti del Prodotto interno lordo alla spesa militare”. Dunque, punte significative per l’innalzamento dei costi bellici, si registrano anche in Europa, oltre che in Asia, Oceania e Medio Oriente. "Nessuna zona del mondo - aggiunge il documento - ha visto purtroppo miglioramenti”.
Russia e Ucraina
In particolare la Russia, terza nella classifica mondiale, ha stanziato una cifra stimata in 102 miliardi di euro, il 4,5 % a livello globale e il 24 % in più su base annua, ovvero il 5,9 % del suo Prodotto interno lordo (PIL). Dal canto suo, l'Ucraina, ottavo investitore mondiale nel settore delle armi, ha aumentato la sua spesa del 51 %, pari a oltre 60 miliardi di euro, un terzo del suo PIL. Con i quasi 32 miliardi di euro di aiuti militari ricevuti, Kyiv ha ridotto notevolmente il divario con Mosca e la spesa militare totale ucraina è stata pari al 91 % di quella russa.
Stati Uniti e Nato
Nello scenario globale dei costi militari, il dominio incontrastato, segnala il rapporto Sipri, è degli Stati Uniti con un investimento di 2,3 % in più, pari a 860 miliardi di euro, ovvero il 37 % della spesa globale e il 68 % di quella dei 31 Paesi membri della Nato. Nel contesto statunitense, in particolare nelle regioni di America centrale e Caraibi, a far lievitare la spesa del 54 % in più lo scorso anno è stata la lotta alla criminalità organizzata, con la maglia nera al Brasile, che ha visto una spesa di 21,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 3 %. Significativo, secondo il documento, anche l'aumento degli investimenti nella difesa dei Paesi europei della Nato, che ora rappresentano il 28 % di quelli dell'intera Alleanza, il livello più alto in un decennio con undici di loro al di sopra dell'impegno del 2% del PIL. Tra questi spicca la Polonia che, con un incremento annuo del 75 %, fa registrare il più ingente aumento annuo in Europa.
Il Medio Oriente
Il Medio Oriente ha registrato l'aumento maggiore in un decennio, pari al 9 %, con l'Arabia Saudita come leader regionale, seguita da Israele che ha aumentato la propria spesa del 24 % a causa della sua offensiva nella Striscia di Gaza dopo gli attentati di Hamas dello scorso ottobre. "Il grande aumento della spesa militare in Medio Oriente nel 2023 - si legge ancora nel documento Sipri-riflette la situazione in rapido cambiamento nella regione, dal miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Israele e diversi Paesi arabi negli ultimi anni allo scoppio di una grande guerra a Gaza e alla paura di un conflitto regionale".
L’Estremo Oriente
La metà degli investimenti nella regione asiatica li ha spesi, secondo il rapporto Sipri, la Cina con quasi 278 miliardi di euro, il 6 % in più. Il Giappone, dal canto suo, ha stanziato 50,2 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2023, con un incremento dell’11 % rispetto al 2022. Anche la spesa militare di Taiwan è cresciuta lo scorso anno dell’11 % iraggiungendo 16,6 miliardi di dollari.
Più armi, più tensione
L'aumento della spesa militare globale è confermato da Maurizio Simoncelli, vicedirettore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, intervistato da Radio Vaticana - Vatican News. Negli ultimi anni, infatti, in fenomeno ha preso il via dopo "l’occupazione russa della penisola di Crimea”, spiega il professore.
Le spese militari sono state, poi, incrementate esponenzialmente come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina nel 2022 e con la crisi in Medio Oriente: “Questo quadro è collegato al venire meno del ruolo della Nato come organismo di controllo dell’area del Nord Atlantico", afferma il vicedirettore di Archivio Disarmo, sottolineando che “i dati ci indicano che Paesi come Cina, India, Giappone e Taiwan stanno aumentando gli armamenti, mentre, la Cina rimane il secondo Paese mondiale per spese militari dopo gli Usa”. Il quadrante del Pacifico, infatti, rimane un’area di alta tensione: “La Cina è il grande competitor degli Usa. Tuttavia, la spesa militare cinese è sempre un terzo rispetto a quella degli Stati Uniti”.
Ritorno alla guerra fredda
Sul fronte europeo nel 2023 tutti i 27 Paesi membri hanno aumentato la spesa militare. “Il conflitto in Ucraina sta esacerbando i rapporti internazionali; ormai, tra la Russia e i Paesi occidentali non ci sono spazi di dialogo, si pensa solo ad aumentare il budget militare”, spiega l’esperto. Questo sta comportando “una ripresa in pieno della guerra fredda che si ripropone nel nuovo millennio”, spiega l'esperto. A suo parere, in un clima di crisi internazionale, affinché si possa tornare a parlare di disarmo “bisogna operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali”. “Pensare di risolvere i problemi internazionali con la forza è una pura illusione, lo abbiamo visto nella storia: ogni volta che l’uomo ha cercato di risolvere i problemi con la violenza ha creato i presupposti per nuove guerre e odi pluridecennali”. “Il tentativo che bisogna fare - conclude - è quello di puntare alla de-escalation a non volere risolvere i problemi con l’arma, addirittura nucleare, come è stato paventato dalla Russia. E soprattutto avviare negoziati”.
martedì 23 aprile 2024
Sono prevenuto, certe trasmissioni televisive non mi piacciono...
domenica 21 aprile 2024
La scorta alimentare d’emergenza in ogni casa svizzera
giovedì 18 aprile 2024
FOLLIA - La politica climatica della Svizzera viola i diritti umani
mercoledì 17 aprile 2024
PER ADULTI - Prostituzione, meno “professioniste” ed è cambiata l’offerta
martedì 16 aprile 2024
Richard Feynman e le persone ignoranti - (sì, è proprio facile cadere nelle bufale delle citazioni!)
A questo vorrei aggiungere che la frase messa così è di una banalità che va giusto bene per venire condivisa da hippy e complottisti vari. Soggetti che non sono interessati a comprendere la complessità della realtà, ma solo a veder confermati i propri pregiudizi.
Se tra i vostri insegnanti a scuola, tra i vostri colleghi al lavoro, tra i vostri amici, avete soggetti che condividono false citazioni come questa, state certi che alla stessa maniera non verificano buona parte degli altri contenuti che condividono. Potete dare loro materiale, falso o vero che sia, basta che sia in linea coi loro bias (pregiudizi) e state sicuri che lo condivideranno e saranno pure disposti a discutere per difenderlo anche se fosse dimostrato falso. Perlomeno il web ci permette di analizzare questi comportamenti: una volta per fare ricerche di questo genere servivano strutture non alla portata di un semplice blogger.
lunedì 15 aprile 2024
Noi in equilibrio tra gli aeroplani e i paracadute
sabato 13 aprile 2024
Libro. La ricerca di Dio tra dramma e ironia: così è cresciuto il pensiero di Giussani
venerdì 12 aprile 2024
giovedì 11 aprile 2024
Strasburgo. L'Europarlamento chiede il “diritto” di aborto nella Carta Ue
Schifo
mercoledì 10 aprile 2024
Ecco l’elenco delle “gravi violazioni” della dignità umana
Andrea Tornielli
Tre capitoli offrono i fondamenti per le affermazioni contenute nel quarto, dedicato ad “alcune gravi violazioni della dignità umana”: è la dichiarazione Dignitas infinita del Dicastero per la Dottrina della Fede, un documento che fa memoria del 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma «l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana» (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici. Nell’elenco “non esaustivo” che viene offerto, tra le violazioni della dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei migranti, la tratta delle persone. Il nuovo testo contribuisce così a superare la dicotomia esistente tra quanti si concentrano in modo esclusivo nella difesa della vita nascente o morente dimenticando tanti altri attentati contro la dignità umana e, viceversa, coloro che si concentrano soltanto sulla difesa dei poveri e dei migranti dimenticando che la vita va difesa dal concepimento fino alla sua naturale conclusione.
Principi fondamentali
Nelle prime tre parti della dichiarazione sono richiamati i principi fondamentali. «La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto» la «dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù» (1). Una «dignità inalienabile» che corrisponde «alla natura umana al di là di qualsiasi cambiamento culturale (6) ed è «un dono ricevuto» ed è pertanto presente «per esempio, in un bambino non ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia» (9). «La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità» (17) e lo fa sulla base della rivelazione biblica: donne e uomini sono creati a immagine di Dio; Cristo incarnandosi «ha confermato la dignità del corpo e dell’anima» (19), e risorgendo ci ha rivelato che «l’aspetto più sublime della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio» (20).
Dignità di ogni persona
Il documento mette in luce l’equivoco rappresentato dalla posizione di coloro che all’espressione “dignità umana” preferiscono “dignità personale”, «perché intendono come persona solo “un essere capace di ragionare”». Di conseguenza, sostengono «non avrebbe dignità personale il bambino non ancora nato e neppure l’anziano non autosufficiente, come neanche chi è portatore di disabilità mentale. La Chiesa, al contrario, insiste sul fatto che la dignità di ogni persona umana, proprio perché intrinseca, rimane al di là di ogni circostanza» (24). Inoltre, si afferma «il concetto di dignità umana, a volte, viene usato in modo abusivo anche per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti... come se si dovesse garantire la capacità di esprimere e di realizzare ogni preferenza individuale o desiderio soggettivo (25).
L’elenco delle violazioni
La dichiarazione presenta quindi l’elenco di “alcune gravi violazioni della dignità umana”, cioè «tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario»; ma anche «tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, le costrizioni psicologiche». Ed infine «tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili». Si cita pure la pena di morte che «viola la dignità inalienabile di ogni persona umana al di là di ogni circostanza» (34).
Povertà, guerra e tratta delle persone
Si parla innanzitutto del «dramma povertà», «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo» (36). Poi c’è la guerra, «tragedia che nega la dignità umana» ed «è sempre una “sconfitta dell’umanità”» (38), al punto che «oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”» (39). Si prosegue con il “travaglio dei migranti”, la cui «vita è messa a rischio perché non hanno più i mezzi per creare una famiglia, per lavorare o per nutrirsi» (40). Il documento si sofferma poi sulla “tratta delle persone”, che sta assumendo «dimensioni tragiche» e viene definita «un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate» invitando «sfruttatori e clienti» a fare un serio esame di coscienza (41). Allo stesso modo si invita a lottare contro fenomeni quali «commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato» (42). Si citano inoltre “l’abuso sessuale”, che lascia «profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce»: si tratta di «sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio» (43). Si continua con la discriminazione delle donne e la violenza su di esse, citando tra queste ultime «la costrizione all’aborto, che colpisce sia la madre che il figlio, così spesso per soddisfare l’egoismo dei maschi» e «la pratica della poligamia» (45). Si condanna il “femminicidio” (46).
Aborto e maternità surrogata
Netta è poi la condanna dell’aborto: «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile» e si ricorda che la «difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano» (47). Forte anche il no alla maternità surrogata, «attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto», una pratica «che lede gravemente la dignità della donna e del figlio... fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto». (48) Nell’elenco sono poi citati eutanasia e suicidio assistito, confusamente definiti da alcune leggi «morte degna», ricordando che la «sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria in modo intrinseco e inalienabile» (51). Si parla quindi dell’importanza delle cure palliative e dell’evitare «ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato», ribadendo che «la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata» (52). Tra le gravi violazioni della dignità umana trova anche spazio lo “scarto” delle persone diversamente abili (53).
Teoria del gender
Dopo aver ribadito che nei confronti delle persone omosessuali va evitato «ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza», denunciando «come contrario alla dignità umana» il fatto che in alcuni luoghi persone «vengano incarcerate, torturate e perfino private del bene della vita unicamente per il proprio orientamento sessuale» (55), il documento critica la teoria del gender, «che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali» (56). La Chiesa ricorda che la «vita umana, in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali, è un dono di Dio, che va accolto con gratitudine e posto a servizio del bene. Voler disporre di sé, così come prescrive la teoria del gender... non significa altro che cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio» (57). La teoria del gender «vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale» (58). Pertanto sono «da respingere tutti quei tentativi che oscurano il riferimento all’ineliminabile differenza sessuale fra uomo e donna» (59). Negativo anche il giudizio sul cambio di sesso, che «di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento» anche se «questo non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie» (60).
Violenza digitale
L’elenco si completa con la “violenza digitale”, e cita le «nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo» e la «diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo» sul web (61). La dichiarazione finisce esortando «a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ogni ordinamento giuridico» (64).
martedì 9 aprile 2024
UE, Comece: l'aborto non sarà mai un diritto fondamentale, no a imposizioni ideologiche
Vatican News
All'indomani della pubblicazione di Dignitas infinita, il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede che elenca tra le violazioni della dignità umana l'aborto quale pratica "grave e deprecabile", i vescovi di tutta Europa ribadiscono il “no” alla interruzione di gravidanza che "non potrà mai essere un diritto fondamentale” e che va “nella direzione opposta alla reale promozione delle donne e dei loro diritti”. È quanto si legge in una dichiarazione della Comece, l’organismo che riunisce le Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, dal titolo Sì alla promozione della donna e al diritto alla vita, no all’aborto e all’imposizione ideologica, pubblicato alla vigilia del voto nella sessione plenaria, in programma a Bruxelles l’11 aprile, sull’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.
Risoluzione presentata a luglio 2022
Dopo l’inserimento del diritto all’aborto nella Costituzione francese, si è riaperto infatti a livello europeo il dibattito sulla introduzione dell’interruzione di gravidanza tra i diritti fondamentali dell’Ue. La risoluzione era stata già presentata il 7 luglio 2022 e aveva suscitato l’opposizione di alcuni Stati membri, ora i deputati del Parlamento Europeo hanno deciso di rilanciare la proposta, quindi si tornerà a votare dopodomani.
Una società in cui essere madre non è una limitazione
In vista del voto i vertici della Comece si rivolgono ai membri dell’Eurocamera e ai cittadini europei e ribadiscono, anzitutto, che “la promozione delle donne e dei loro diritti non è legata alla promozione dell’aborto”. “Lavoriamo per un’Europa in cui le donne possano vivere la loro maternità liberamente e come un dono per loro e per la società e in cui l'essere madre non sia in alcun modo una limitazione per la vita personale, sociale e professionale”, affermano i presuli.
Diritto alla vita
“L’aborto – si legge ancora - non potrà mai essere un diritto fondamentale. Il diritto alla vita è il pilastro fondamentale di tutti gli altri diritti umani, in particolare il diritto alla vita delle persone più vulnerabili, fragili e indifese, come il bambino non ancora nato nel grembo della madre, il migrante, l’anziano, la persona con disabilità e il malato”. Si cita, quindi, il pensiero della Chiesa che ha sempre pensato “con coerenza” che la “difesa della vita non nata è strettamente legata alla difesa di ogni altro diritto umano. Comporta la convinzione che l’essere umano è sempre sacro e inviolabile, in ogni situazione e in ogni fase dello sviluppo”.
No a imposizioni ideologiche sulla persona umana
A conclusione del documento viene citata la stessa dichiarazione Dignitas infinita sulla dignità umana: “Gli esseri umani sono fini a se stessi e mai mezzi per risolvere altri problemi. Se questa convinzione viene meno, vengono meno anche le basi solide e durature per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti ai capricci passeggeri dei potenti”. Le Conferenze Episcopali dell’UE chiedono pertanto all’Unione Europea di “rispettare le diverse culture e tradizioni degli Stati membri e le loro competenze nazionali”, non si può “imporre ad altri”, all’interno e all’esterno dei confini, “posizioni ideologiche sulla persona umana, sulla sessualità e sul genere, sul matrimonio e sulla famiglia, ecc”
Il rispetto della diversità di culture e tradizioni
“La Carta dei diritti fondamentali dell’UE – si legge - non può includere diritti che non sono riconosciuti da tutti e che sono divisivi. Non esiste un diritto riconosciuto all’aborto nel diritto europeo o internazionale e il modo in cui questo tema è trattato nelle Costituzioni e nelle leggi degli Stati membri varia notevolmente”. Anzi, è la stessa Carta, nel preambolo, a chiedere il rispetto della “diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei”, nonché “le tradizioni costituzionali e gli obblighi internazionali comuni agli Stati membri”.
La nota è stata firmata del Comitato permanente della Comece: il presidente Mariano Crociata, vescovo di Latina (Italia); il primo vice presidente Antoine Hérouard, arcivescovo di Dijon (Francia); e i vice presidenti Nuno Brás da Silva Martins, vescovo di Funchal (Portogallo), Czeslaw Kozon, vescovo di Copenhagen (Scandinavia), Rimantas Norvila, vescovo di Vilkaviškis (Lituania).
giovedì 4 aprile 2024
Plastica e Bioplastica: Differenze, Pro e Contro
Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Bioplastiche e alcune opinioni la mettono in netta contrapposizione con la Plastica tradizionale, ritenendola un’alternativa valida e più sostenibile.
Ma la risposta alla domanda “perché non si può sostituire la Plastica con la Bioplastica, che è un materiale ecologico?” è articolata e per nulla scontata.
In questo articolo vedremo quali sono le differenze tra la plastica tradizionale e quella biodegradabile, insieme ai loro vantaggi e svantaggi.
martedì 2 aprile 2024
Clisteri al tabacco, la cura-salvavita per gli annegati del Po
Nel Diciottesimo secolo i fiumi erano una risorsa economica fondamentale: mulini, lavandaie, pescatori erano comuni anche nel panorama urbano. Se si aggiunge un tasso di suicidi superiore ai giorni nostri e il frequente abuso di sostanze alcoliche, si capirà che il rischio di annegamento era assai più alto di oggi. È per questo che nella seconda metà del secolo città come Torino, Milano e Venezia decisero di dotarsi di curiose cassette salvavita per la rianimazione degli annegati. La cura di elezione, per questi sventurati, era la nicotina, stimolante importato dalle Americhe e considerato in grado di riportare in vita anche i morti apparenti. Tuttavia, la modalità di somministrazione non era quella alla quale nel leggere avrete pensato…
Clisteri alla nicotina, una tecnica antica ...
Le ragazze dagli ovuli d’oro
CONSIGLIO LAA LETTURA DELL'ARTICOLO SOLO A VISITATORI ADULTI https://www.tempi.it/le-ragazze-dagli-ovuli-doro/ Di Caterina Giojelli 12 ...
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La sclerosi multipla non ferma le gemelle Laviai e Lina Nielsen ai Giochi di Parigi, con tanto di medaglia di Giampaolo Mattei «Dieci anni f...
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RIPUBBLICO AGGIORNANDOLO UN ARTICOLO GIA' POSTATO IL 19 NOVEMBRE, MA ANCORA ATTUALE... E' DIFFICILE ORIZZONTARSI IN MEZZO A TUTTI Q...
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