sabato 31 dicembre 2022
Malori improvvisi...?
venerdì 30 dicembre 2022
La caccia ai lupi non risolve il problema. Vanno protetti
giovedì 29 dicembre 2022
ELEZIONI LOMBARDIA 2023 La vicesindaca di Buccinasco Rosa Palone candidata alle Regionali: "Difendiamo il futuro"
mercoledì 28 dicembre 2022
Che cosa resterà del mondiale di calcio?
Un Mondiale partito malissimo finisce con la finale più bella di sempre
Con l’Argentina campione ai rigori dopo un meraviglioso 3-3 con la Francia termina una coppa del mondo in cui fortunatamente il calcio è stato più forte di polemiche ipocrite e battaglie a singhiozzo sui diritti
martedì 27 dicembre 2022
Le differenze tra l’italiano standard e l’italiano svizzero
venerdì 23 dicembre 2022
La morte di Adriana Mascagni ...
... ha avuto scarsissima / nulla copertura dai media. Ma le sue canzoni hanno invece avuto una grande importanza nella crescita e nella maturazione di generazioni di giovani, tra cui anche sulla mia adolescenza e giovinezza.
MESSAGGIO PER LA SCOMPARSA DI ADRIANA MASCAGNI
Le parole di Davide Prosperi in ricordo dell'autrice di tanti canti che hanno segnato la storia di CL, come "Povera voce", "Il mio volto" o "Al mattino". «Non nascondiamo sotto i sassi la sua eredità, perché ci è data per un di più»Research shows 80% of people abandon their New Year’s resolutions by February
CNN– Nearly 80% of people admitted to abandoning their New Year’s resolutions by February every year, according to Forbes. As the old saying goes,”if you fail to plan, you plan to fail,” so we’ve got some tips to help you avoid becoming a part of the statistic.
First, make ‘smart goals.’ Meaning goals should be specific, measurable, achievable, relevant and time-bound. Next, determine ‘why’ you want to accomplish this goal. Find an accountability partner. Lastly, get your end-of-year check ups with doctors, dentists and physical therapists.
New Year’s Resolutions Fail. Do This Instead
giovedì 22 dicembre 2022
Dal permafrost in scongelamento riemergono antichi virus che destano l'attenzione degli scienziati
martedì 20 dicembre 2022
Don Mattia. A un prete (e a chi ha coscienza) non si dica di tacere l'ingiustizia
lunedì 19 dicembre 2022
Pace. 50 anni fa l'obiezione al militare in Italia, oggi gli obiettori russi e ucraini
Cinquant’anni esatti di obiezione allo strumento militare, per un impegno civile alternativo. Mezzo secolo dalla prima legge, quella che ha riconosciuto a oltre 800 mila obiettori il diritto di difendere la Patria nelle cittadini fragili, nell’ambiente degradato, nei beni culturali. Una battaglia nonviolenta sostenuta, agli albori, anche dall’estero, come dal filosofo Bertrand Russel che col movimento pacifista britannico aiutò Aldo Capitini - inventore nel 1961 della Marcia della pace Perugia-Assisi - a sostenere il primo obiettore italiano, Pietro Pinna processato nel 1949. Una lotta per i diritta che oggi prosegue col supporto di organizzazioni pacifiste italiane agli obiettori russi, bielorussi e ucraini che si rifiutano di combattere la guerra di Putin.
Porprio ieri sono state consegnate a Palazzo Chigi oltre duemila firme raccolte dal Movimento noviolento e da Un ponte per… nell’ambito della Campagna di Obiezione alla guerra, per chiedere il riconoscimento dello status di rifugiati politici a obiettori, renitenti alla leva e disertori nel conflitto russo-ucraino.
Una data importante, questo giro di boa del mezzo secolo, celebrata a Roma in un convegno di due giorni organizzato dalla Cnesc, la Conferenza degli enti di servizio civile, e dal Movimento Nonviolento. Era il 15 dicembre del 1972 quando in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicata la legge 772. Proposta dal democristiano Giovanni Marcora - partigiano, imprenditore, politico, più volte ministro - la legge dà una risposta alle crescenti pressioni della società civile, istituendo un servizio civile alternativo per assolvere gli obblighi della leva militare.
La battaglia civile per riconoscere il diritto a servire la patria senza le armi parte molto prima. Nel 1948 Pietro Pinna rifiuta di prestare il servizio militare e il suo processo, l'anno dopo, ha una risonanza internazionale. Gli anni ‘60 sono una stagione fertile anche per il movimento nonviolento, come ha ricordato ieri al convegno a Roma Daniele Lugli, già presidente del Movimento Nonviolento e collaboratore di Capitini. Sulla scia del pensiero di Martin Luther King e Ghandi, quei pionieri animano manifestazioni a Milano e campi con attivisti da tutta Europa e anche da Stati Uniti e Australia. Da parte cattolica contribuiscono a questo processo figure profetiche come don Primo Mazzolari, padre Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira. Fino all’auspicio nella Gaudium et spes di leggi giuste ed umane nei confronti degli obiettori.
Fino ad allora infatti chi rifiutava la divisa – anarchici, testimoni di Geova e dal 1962 anche cattolici grazie a Giuseppe Gozzini - finiva nelle carceri militari. Con la 772 nasce il servizio civile alternativo: inizialmente di venti mesi, rispetto ai dodici della naja, con l’evidente scopo di disincentivarne la scelta; e con l’esame delle motivazioni, subito etichettato come “tribunale delle coscienze”. Norme superate prima dall’equiparazione della durata al militare da parte della Corte costituzionale, poi con la smilitarizzazione della gestione grazie alla riforma del 1998, la 230, dopo lo sgambetto del presidente Francesco Cossiga che, dopo l’approvazione definitiva nel 1992, la rinviò alle Camere, sciogliendole il giorno dopo. Ci vorranno altri sei anni per approvarla.
Nel 2001 arriva l’introduzione del servizio civile volontario, quando è ancora in vigore l’obbligo del militare, per ragazze e ragazzi esenti riformati: meno di 400 quell’anno, che subito crescono con 75 mila giovani nel triennio successivo. Dal 2005, con la sospensione del servizio di leva, finisce l’obiezione di coscienza e comincia la crescita dei “servizio-civilisti”. Nel 2016 una nuova riforma ribattezza l’esperienza come Servizio civile universale, cercando di ampliare la platea volontaria, aprendosi anche ai ragazzi stranieri. Tra 2001 e 2022 saranno quasi altri 700 mila le ragazze e i ragazzi in servizio civile. Gli ultimi tre anni hanno visto una crescita dei bandi: l’ultimo, pubblicato in questi giorni, metterà a disposizione 71.500 posti, il più grande di sempre, grazie ai fondi del Pnrr.
Parallelamente, cresce anche l’impegno del mondo cattolico. Il primissimo ente a convenzionarsi col ministero della Difesa nel 1973 è la Comunità di Capodarco. Poi, dopo il convegno ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana”, nel 1977 la Cei dà mandato ala Caritas di convenzionarsi. Seguiranno molte altre realtà del mondo cattolico, tra cui Focsiv, Acli, Salesiani, Papa Giovanni XXIII, Confcooperative, Unitalsi, Misericordie. Nel 2003 nasce il Tesc, il Tavolo ecclesiale sul servizio civile, per proporlo ai giovani come esperienza formativa, di servizio e testimonianza dei valori, in collaborazione con Migrantes, e diversi uffici Cei. Arrivano nel Tesc anche Agesci, Federsolidarietà, Cenasca Cils, Gavci, Csi, Salesiani, Cdo, Anspi. E il 21 marzo, San Massimiliano martire, ucciso nel 195 per il rifiuto di arruolarsi nell'esercito romano, diventa per il mondo cattolico la festa degli obiettori e del servizio civile.
Oggi l’obiezione, in Italia retaggio culturale che sta alle radici del servizio civile, torna di scottante attualità per le scelte coraggiose dei ragazzi che non vogliono combattere nella guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Come ha testimoniato, al convegno a Roma per il 50° dell’obiezione, il coordinatore del Movimento degli obiettori di coscienza russi Alexander Belik, 25 anni, scappato in Estonia. Il loro canale Telegram, che ha 50 mila contatti, dà informazioni sul diritto ad obiettare, riconosciuto formalmente in Russia nel 1993, ma ampiamento boicottato. Grandi difficoltà anche in Ucraina, come ha testimoniato in videocollegamento Yurii Sheliazenko del movimeto pacifista ucraino, che come altri obiettori riceve insulti e minacce. Un altro obiettore ucraino, Vitaliy Alekseinko, è stato già condannato a un anno di carcere. Il ricorso è in discussone in questi giorni e ad assisterlo c’è anche l’avvocato italiano Nicola Canestrini, su mandato del Movimento Noviolento.
«I nonviolenti russi e ucraini sono le uniche voci delle due parti che stanno dialogando tra loro – ha detto ieri sera il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana – e creano un ponte su cui può transitare la pace. Gli obiettori di coscienza sono una piccola luce di speranza nell’oceano di tenebre che ci circonda».
Mini naja? Meglio il servizio civile. L'impegno che più serve
Per una curiosa coincidenza, la proposta di istituire la mini naja volontaria rilanciata dal presidente del Senato Ignazio La Russa cade proprio nei giorni in cui si ricordano i 50 anni della legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare. Un assist involontario, ma efficace per tornare a dibattere sul significato attuale del principio costituzionale di difesa della patria. Breve riepilogo: la seconda carica dello Stato domenica scorsa, al 150° anniversario della fondazione del Corpo degli Alpini ha annunciato di aver propiziato la presentazione a Palazzo Madama di un disegno di legge che consenta a giovani volontari di trascorrere sotto le armi 40 giorni. Tanti quanti, ai tempi della leva obbligatoria, erano quelli dedicati, con il Car, alla prima istruzione militare delle reclute. L’intenzione è stimolare «la volontà di aiutare la propria patria anche con un breve periodo». L’Italia formalmente ha già una legge, la 122 del 2010, approvata quando lo stesso La Russa era ministro della Difesa, che prevedeva per il triennio 2010-2012 l'organizzazione in via sperimentale di corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti delle Forze armate, per non oltre tre settimane Ma non venne più finanziata.
Oggi si vogliono aggiungere alcuni bonus per i volontari quali i punti per la maturità e per la laurea e un punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici.
Piuttosto che l’addestramento di 40 giorni con bonus rilanciato dal presidente del Senato, servirebbe un serio e più forte investimento anzitutto sull’anno di volontariato sociale per ragazzi e ragazze già vigente e sempre alle prese con tagli ai bandi che ne limitano la diffusione (gli ultimi governi, interpellati ripetutamente anche dal dibattito e dagli appelli pubblicati su “Avvenire”, hanno invertito positivamente la tendenza). L’obiettivo, razionale e ambizioso, dovrebbe essere quello di istituire un periodo di servizio civile universale e obbligatorio. A cosa serve infatti puntare su una proposta di “naja bonsai” già bocciata 10 anni fa o tornare surrettiziamente a suggerire il ripristino della leva obbligatoria? Diciotto anni fa, il nostro Paese, quando era ministro della Difesa l’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decise di sospenderla per ragioni strategiche e di bilancio puntando su un esercito più leggero e con una formazione molto più accurata. Si aggiunga che, all’epoca, la crisi del servizio militare obbligatorio era palese, dato che le domande di obiezione di coscienza avevano superato il numero dei militari che prendevano servizio a ogni scaglione.
Si può imparare a difendere la patria senza toccare le armi, esercitando un dovere di cittadinanza e di umanità imparando a trasformare le bibliche lance in aratri sin da giovani, lungo la via aperta dagli obiettori alle guerre di ogni tempo, anche quelle di oggi.
In Italia sono in tanti a pensarla così, in modo trasversale a riferimenti culturali, politici e religiosi, e pure alle generazioni. Perché tra boomers e generazione X – come ci chiamano ironicamente i ventenni di oggi – gli antichi obiettori al militare sono, appunto, trasversali e molto diffusi. E per parecchi di loro quell’esperienza di servizio fu determinante nel dare indirizzo alla propria vita privata, pubblica e professionale. Lunedì mattina, 12 dicembre, a Radio1 Rai si è potuto ascoltare uno di loro, Luca Zaia – presidente leghista della Regione Veneto – controproporre a La Russa, esponente di Fratelli d’Italia, la possibilità di far effettuare a chi lo volesse un servizio civile di 40 giorni. Il concetto di base è chiaro: istituire un servizio disarmato di difesa. Non per offrire manodopera a basso costo alla pubblica amministrazione e neppure per parcheggiare “imboscati”.
Anzi. L’obiettivo può e deve diventare l’istituzione di un servizio civile obbligatorio che raccolga il meglio dell’esperienza dell’anno di volontariato esistente, che possa durare un numero congruo di mesi (dieci come l’ultima naia o almeno sei) e che metta concretamente – come ha più volte sottolineato su questo giornale – diritti e doveri di cittadinanza, per esempio nell’attività di vigilanza e cura di territorio e ambiente davanti a emergenze endemiche e aggravate dai mutamenti climatici, nell’aiutare i fragili e i poveri per prevenire conflitti sociali.
Un servizio che possa formare anche corpi di pace civili internazionali in grado di aiutare le vittime delle guerre e delle crisi ambientali con missioni in loco. Un tempo, insomma, per formare costruttori di pace e aperto anche a chi non è ancora cittadino italiano, che diventi collante di comunità oggi sempre più fragili e strumento di partecipazione e inclusione, le grandi assente di questi anni scontenti e impauriti. E che possa, infine, attualizzare l’idea di risoluzione non violenta dei conflitti , forte negli ideali, ma da aggiornare negli strumenti alla luce delle nuove tecnologie e della nuova situazione geopolitica globale.
Utopie? Se la proposta si ampliasse fino all’istituzione di un servizio civile obbligatorio europeo, faremmo un passo avanti storico e degno di tutti coloro che hanno speso la vita per dire no alle guerre, alle armi e alla violenza.
GLI ARTICOLI DI AVVENIRE SUL SERVIZIO CIVILE
domenica 18 dicembre 2022
sabato 17 dicembre 2022
Fake News – Realtà – Fake Truth
venerdì 16 dicembre 2022
Calcio. I cinque gesti (finora) più belli del Mondiale
Henrietta Lacks, la madre (ignara) della medicina moderna
Il destino di una donna sconosciuta resa immortale – o immolata per sempre – dalla scienza. E pensare che lei non aveva chiesto nulla
Henrietta Lacks
Henrietta Lacks (Roanoke, 1º agosto 1920 – Baltimora, 4 ottobre 1951) è stata una donna statunitense afroamericana morta a causa di un tumore, il cui nome è legato a una linea cellulare denominata HeLa.
Henrietta Lacks e le sue cellule immortali: una storia tra ricerca biomedica, consenso informato e privacy
giovedì 15 dicembre 2022
Usa, raggiunta la fusione "pulita"
Fusione nucleare, le minchiate incredibili scritte da Repubblica, Corriere, ANSA e La Stampa. Non c’è altro modo sincero di definirle
Pubblicazione iniziale: 2022/12/13 21:57. Ultimo aggiornamento: 2022/12/14 10:10.
A proposito dell’annuncio odierno del raggiungimento di una tappa importante verso uno sfruttamento pratico della fusione nucleare, Repubblica, il Corriere, ANSA e La Stampa hanno pensato bene di informare i loro lettori deliziandoli con quella che posso solo definire come una compilation di minchiate. Non è volgarità: è una descrizione meramente tecnica dei fatti.
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https://attivissimo.blogspot.com/2022/12/fusione-nucleare-le-minchiate.html#disqus_thread
mercoledì 14 dicembre 2022
L’Indonesia, sempre più estremista, introduce il reato di apostasia
Formalmente laico, il paese con la più grande comunità musulmana del mondo scivola verso l'estremismo. Il nuovo codice penale è allarmante
lunedì 12 dicembre 2022
Minacce a Meloni, Landini: "Solidarieta', ma...
domenica 11 dicembre 2022
L'AMBROGINO D'ORO A DON GIUSSANI
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha consegnato la Grande Medaglia d'oro alla memoria del fondatore di CL definendolo «Una personalità rivoluzionaria». A ritirarla, il fratello Gaetano
Il riconoscimento è stato proposto dai consiglieri comunali Deborah Giovanati e Matteo Forte. A ritirare il premio, dalle mani del sindaco e dalla presidente del consiglio comunale Elena Buscemi, è stato il fratello Gaetano Giussani.
Prima della premiazione, sono state lette le motivazioni che recitano: «Un sacerdote che “non ha inteso fondare niente”, come scrive lui stesso a Papa Wojtyla, ma che raccoglie intorno al suo pensiero una comunità di fedeli provenienti da ogni ambito sociale e culturale. Un educatore appassionato, animato dal desiderio di aiutare i giovani ad affrontare la realtà, dando loro certezze solide per lo spirito. Un precettore della fede, testimone di un cristianesimo ragionevole, di una religione concreta che si esprime nei gesti del quotidiano, non solo col pensiero. Con la sua testimonianza non lascia indifferente nessuno: anche chi non è interessato alla fede viene sfidato da una proposta carica di significato. Trova persino nella musica, che ama, la chiave per descrivere il bisogno di fare comunità, di costruire una società armonica, rifuggendo dalla tentazione dell'uomo solo e padrone di sé, ma senza per questo rinnegare la libertà personale. La sua è la missione di una vita, iniziata con l'insegnamento a Milano e arrivata fino alla creazione di un movimento, Comunione e Liberazione, presente oggi in 90 paesi del mondo e che rappresenta la sua più grande eredità. Sempre più viva e salda, a 100 anni dalla nascita del suo fondatore».
La sicurezza dei vaccini contro Covid-19 è altissima. L'ultima pubblicazione ENRICO BUCCI 08 DIC 2022
Il danno vaccinale e i “miliardi di morti possibili” che stuoli di agguerriti, quanto disinformati, commentatori sbandierano per spaventare le persone e per dimostrare una presunta macchinazione ai danni della salute globale, escono nuovamente, e direi ancor più profondamente, smentiti da questo nuovo, possente lavoro di analisi. I vaccini contro sars-cov-2, e particolarmente quelli più usati, sono stati soggetti a uno scrutinio in termini di prove cliniche, soggetti coinvolti nelle sperimentazioni, lavori di analisi di ogni tipo, quale nessun altro trattamento in precedenza. Sono quindi i prodotti la cui sicurezza, e limiti, sono stati ormai più approfonditi: conosciamo quali siano i possibili effetti collaterali, pure quelli gravissimi, e sappiamo che quegli effetti sono troppo poco comuni, rispetto ai danni che si prevengono a valle dell’infezione. E attenzione: prima o poi tutti saremo infettati, a maggior ragione i non vaccinati. Il conto, quindi, è semplice, e i dati di sicurezza che emergono da questa revisione dovrebbero chiaramente indicare cosa sia preferibile, tra virus e vaccino, in fatto di potenziali effetti avversi.
Dunque le balle che vediamo ogni giorno pubblicate nei titoloni di certi quotidiani, titoloni fatti appositamente per giocare allo specchio con i social forum e montare il fumo della rabbia e della protesta cospirazioniste, sono di nuovo rivelate per quel che sono: inconsistenti artifici retorici, usati da chi cavalca la paura per derivare il consenso, salvo poi essere atterrato dalle urne povere di voti che deludono certe ambizioni elettorali e mostrano in uno l’inconsistenza delle bugie e quella del numero dei loro sostenitori.
Biotecnologie innovative
Adriano Marocco*
*Docente di Genetica Agraria
Le biotecnologie innovative comprendono l’“editing” del genoma che ha la capacità di modificare in maniera specifica, precisa, efficiente, flessibile, veloce e relativamente poco costosa l’informazione genetica che controlla le caratteristiche di un organismo, ritoccando a piacere un tratto voluto di DNA, inducendo quindi delle specifiche variazioni genetiche. La capacità selettiva dell’“editing” si basa su un particolare meccanismo, denominato CRISPR-Cas9, già presente in natura, dato che molti microrganismi lo hanno evoluto per contrastare l’infezione da parte di virus batterici, chiamati batteriofagi. CRISPR funziona in maniera universale ed ha innescato una vera e propria rivoluzione nei laboratori che hanno a che fare con degli organismi viventi.
L’“editing” permette di inattivare un gene o di sostituire una sequenza, inserire geni in modo mirato. Utilizzando CRISPR, possono essere introdotte mutazioni, per esempio per inattivare un gene necessario all’infezione di un patogeno, producendo così un organismo resistente a quel patogeno. La Dottrina sociale della Chiesa dà un giudizio positivo sulla liceità degli interventi dell'uomo sulla natura in una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura (Laudato si’, 67). Lo scienziato, come il tecnologo, è chiamato a “sapere” e “saper fare” con sempre maggiore precisione e creatività nel campo di sua competenza e, nello stesso tempo, a prendere decisioni responsabili sui passi da compiere e su quelli di fronte ai quali fermarsi e imboccare una strada diversa (Discorso di Papa Francesco ai Membri del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, 2017).
Tuttavia, la liceità tecnologica dell'uso delle tecniche biologiche e biogenetiche non esaurisce tutta la problematica etica: soprattutto nei confronti dei criteri di giustizia e di solidarietà, ai quali si devono attenere innanzi tutto gli individui ed i gruppi che operano nella ricerca e nella commercializzazione nel campo delle biotecnologie. Ad esempio, una valutazione etica dell’adozione delle biotecnologie dovrà considerare anche la priorità, o comunque la non esclusione, della ricerca delle migliori soluzioni per i gravi e urgenti problemi dell'alimentazione e della sanità, tenendo conto non solo del legittimo profitto, ma anche del bene comune.
Voce “Biotecnologie innovative” del Dizionario di Dottrina sociale.
https://www.dizionariodottrinasociale.it/Voci/Biotecnologie_innovative.html
sabato 10 dicembre 2022
I nomi dei membri. Comitato nazionale per la Bioetica, Angelo Vescovi nuovo presidente
“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù
Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...
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La sclerosi multipla non ferma le gemelle Laviai e Lina Nielsen ai Giochi di Parigi, con tanto di medaglia di Giampaolo Mattei «Dieci anni f...
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https://www.yahoo.com/news/why-halloween-is-an-ecological-disaster-202020822.html Every parent of young children has awoken on Nov. 1 to the...
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Come credo molti già sappiate, venerdì scorso è morto Jacopo Bini Smaghi. Non voglio aggiungere parole a chi meglio di me ha saputo descriv...