venerdì 10 settembre 2021

“Mutazione genetica” al Meeting di Rimini?

...  una prima perplessità ha suscitato in me la grande visibilità concessa allo Stand del Ministero degli Esteri Italiano ed agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU per il 2030 qui richiamati.

Tanti hanno “storto il naso” su tale evidenza, ricordando che nell’Agenda 2030 dell’ONU gli obiettivi che vengono presentati come dei grandi traguardi e conquiste per l’umanità̀ sono vaghi e in alcuni casi molto pericolosi (quasi un decalogo del “Nuovo Ordine Mondiale”).

In particolare:

Il punto 3.7 si prefigge: “Entro il 2030, di garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare, l’informazione, l’educazione e l’integrazione della salute riproduttiva…”.

Il punto 5.6: “Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo… “.

Per chi non è abituato alla “neolingua del mondo” (che tutto sfuma nel linguaggio “inclusivo” per far comprendere poco o per far digerire progetti indigeribili) si tratta di ampliare e garantire l’accesso libero, totale e gratuito ad aborto, alla contraccezione e sterilizzazione (questo significano i termini “diritti sessuali e riproduttivi” e “pianificazione familiare”). 
Per non essere prevenuti nei confronti del Meeting, verso il quale continuo ad avere una affezione ed un giudizio sostanzialmente positivo (divento anch’io più sfumato?), c’è però da dire che il padiglione era approntato dal Ministero Affari Esteri Italiani (ritengo un grosso finanziatore vista la dimensione dello stand occupato) che non si può sottoporre certo a censura ed allontanare… (come invece accaduto per i poveri Domenicani).
Vista l’importanza istituzionale del Ministero sarebbe, però, stata necessaria una “mostra parallela” che riproponesse a tutti la profonda ed umana visione cattolica su tali temi
(si ricordi la posizione critica di San Giovanni Paolo II verso la Conferenza internazionale ONU del 1994 che voleva promuovere questi temi “dei diritti sessuali e della salute riproduttiva” (cioè  contraccezione, riduzione delle nascite e “diritto all’aborto”) (QUI).
Significativo che il Papa Santo si esprimesse con una nettezza inusuale al linguaggio diplomatico:

“In difesa della persona umana, la Chiesa si oppone all’imposizione di limiti riguardanti il numero dei membri di una famiglia e alla promozione di metodi per la limitazione delle nascite che pregiudicano le dimensioni aggreganti e procreative del rapporto coniugale, metodi contrari alla legge morale inscritta nel cuore umano o che costituiscono un attacco alla sacralità della vita. Quindi la sterilizzazione, che viene sempre più promossa come metodo di pianificazione familiare, a causa della sua finalità e del suo potenziale di violazione dei diritti umani, e in particolare delle donne, è chiaramente inaccettabile; essa rappresenta la più grave minaccia alla dignità e alla libertà umane quando viene promossa come parte di una politica demografica. L’aborto, che distrugge la vita umana esistente, è un male nefasto e non è mai un metodo accettabile di pianificazione familiare…”
Ed ancora San Giovanni Paolo precisava:
In questo contesto, la bozza del documento finale della Conferenza del Cairo, che è già stata diffusa, è per me causa di grande preoccupazione. Nelle sue pagine non trovano posto o sono poco considerati molti dei principi che ho appena menzionato. Infatti alcune delle sue proposte contraddicono alcuni principi etici fondamentali
….La visione della sessualità che ispira il documento è individualistica. Il matrimonio viene ignorato come se appartenesse al passato. Un’istituzione così naturale, universale e fondamentale come la famiglia non può essere manipolata senza causare seri danni al tessuto e alla stabilità sociali…. 

Perché dunque un tale scivolamento sui temi “di salute riproduttiva” dell’ONU e/o questo inopportuno silenzio sulle posizioni della Chiesa in materia? Spesso sorvolare (o dare per scontato) può essere dannoso, può significare legittimare temi così importanti.


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