giovedì 3 febbraio 2022

Chiese di Settimo Milanese - Pensieri sparsi

Tratto da "il Rintocco" del 23 gennaio 2022 - Editoriale

omissis

Quarto pensiero. 
Dicono che in Italia c’è un calo demografico fortissimo. Siamo tutti preoccupati. Eppure non si fa nulla.
Faccio qualche proposta ingenua, ma se nessuno incomincia a porre la questione si andrà sempre peggio. Anzitutto darei uno stipendio alle mamme che stanno a casa a educare i figli: fare la mamma a tempo pieno è un lavoro che merita retribuzione, perché si costruisce il futuro della nazione. 
Alzerei questo stipendio ad ogni figlio che nasce, perché chi fatica di più deve ricevere di più. 
Renderei l’orario di lavoro assolutamente obbligante. Come in tanti paesi europei: si lavora al massimo sette ore e poi si va a casa in famiglia; i negozi sono chiusi alle 18/18.30; i centri commerciali alla domenica non si aprono… Insomma una vita lavorativa intensa, ma ordinata. 
Ma sia chiaro: non esiste un metodo per capire che un figlio è una ricchezza. È necessario guardare ai figli che abbiamo o a quelli che potremmo avere come risorse, come dono che chiede sacrificio, ma certamente ripagato. 
La diminuzione delle nascite ha una radice di tipo economico, ma anche una profondamente morale. Siamo ripiegati più sul nostro benessere, quando dovremmo incominciare a vivere donando la vita. Che cosa ci rende felici: la comodità e il benessere o la vita spesa nel donarsi? 
È vero che un figlio costa, ma è altrettanto vero che è una ricchezza, senza svalutazione. 

I miei lettori mi scuseranno per questi pensieri buttati lì come fa il muratore con la malta. 
Voi metteteci i mattoni e vedrete che la mia malta e i vostri mattoni faranno qualcosa di utile. 
Grazie della vostra pazienza.

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