martedì 26 marzo 2024

Benedici J. K. Rowling, che qualunque cosa faccia manda in cortocircuito la sinistra

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Aggiornate la lista dei capi d’imputazione dell’autrice di Harry Potter. Che oltre ad essere transfobica, cattiva, crudele, sadica, femminista, traditrice di millennials e scrivere come un maschio (sic!) continua a mandare ai matti i suoi bigottissimi detrattori


Benedici J.K. Rowling, che qualunque cosa faccia riesce sempre a mandare in cortocircuito la sinistra. L’ultima angheria si chiama “donazione”: pare che la scrittrice abbia osato devolvere 70 mila sterline alle femministe di For Woman Scotland che chiederanno alla Corte suprema di definire una volta per tutte cosa sia una donna. Secondo la legge scozzese del 2018 sulla rappresentanza di genere negli enti pubblici, nel 50 per cento di quote riservate alle donne vanno inclusi anche i transgender: da qui la richiesta delle femministe, ai sensi dell’Equality Act che considera il sesso “categoria protetta”, di riaffermare il primato della biologia sui certificati di riconoscimento del genere e separare le tutele riservate alle donne da quelle già riservate ai trans.

Ma siccome l’ossessione di dividere il mondo in quote per le “diversità” riesce sempre a partorire più forme di discriminazione di quante i ragionieri dell’egualitarismo possano immaginarne, perso in appello, le femministe hanno dovuto annunciare il ricorso alla Corte Suprema e con la donazione di “JK” (non certo la prima nel “settore”) diventare “il caso di transfobia” dell’anno.

Nel mirino dei transattivisti (ancora)

Nulla di nuovo, per carità. In queste ore la Rowling è nel mirino dei transattivisti di tutto il Regno Unito per aver condiviso un pezzo del Telegraph: secondo fonti governative, oltre il 70 per cento dei prigionieri transgender nelle carceri britanniche sta scontando condanne per reati sessuali e crimini violenti, ma ovviamente il mostro è la Rowling – accusata perfino di “genocidio trans” – che sottolinea la follia di detenerli in reparti femminili. La scrittrice non si inventa niente: è stata la “questione trans” e quello di uno stupratore tra le detenute a impantanare l’ex premier Nicola Sturgeon e farle ammettere che in caso di violentatori i trans donne non potessero essere trattati sempre come donne.

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