L’inserimento dello Stato tra i possibili destinatari della raccolta, per finalità ulteriori rispetto a quelle previste originariamente nel 1985, «distorce uno strumento innovativo e ancora efficiente - ricorda don Michele Maria Porcelluzzi, avvocato generale della Diocesi -, ma nato per sostenere le confessioni religiose e non attività che le autorità civili dovrebbero finanziare con la fiscalità generale»
di Annamaria BRACCINI
12 Luglio 2025
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