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Laurence Peter
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Laurence J. Peter (Vancouver, 16 settembre 1919 – Palos Verdes, 12 gennaio 1990) è stato uno psicologo canadese naturalizzato statunitense, conosciuto principalmente per aver formulato il principio di incompetenza (detto anche principio di Peter).
Iniziò la sua carriera di docente nel 1941 in Canada. Trasferitosi negli Stati Uniti, nel 1963 conseguì il dottorato in educazione presso la Washington State University. L'anno successivo la University of Southern California lo assunse come professore associato e coordinatore di un programma rivolto ai ragazzi con disturbi emotivi. In California assunse anche la carica di direttore del Evelyn Frieden Centre for Prescriptive Teaching.
Dal 1985 al 1990, anno della sua morte, è stato coinvolto nell'organizzazione della Gara di Sculture Cinetiche (Kinetic Sculpture Race) di Humboldt County, per la quale ha concepito il premio Dinosauro d'Oro (The Golden Dinosaur Award), trofeo assegnato al primo veicolo che si distrugge completamente dopo la partenza.
Il Principio di Peter [modifica]
Nel 1969 pubblicò, insieme all'umorista Raymond Hull, il saggio The Peter Principle, al quale deve la sua fama. Il libro è incentrato sul principio di incompetenza, che evidenzia in chiave satirica il meccanismo della carriera aziendale:
« In ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio livello di incompetenza. »
« Con il tempo ogni posizione lavorativa tende ad essere occupata da un impiegato incompetente per i compiti che deve svolgere. »
« Tutto il lavoro viene svolto da quegli impiegati che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza. »
Il principio è un caso speciale della generalizzazione:
« ogni cosa che funziona per un particolare compito verrà utilizzata per compiti sempre più difficili, fino a che si romperà »
Questa teoria generale è stata osservata all'opera dal professor William R. Corcoran durante le sue ricerche relative ai programmi di azioni correttive negli impianti nucleari. Corcoran aveva evidenziato la tendenza ad utilizzare apparati, dimostratisi efficaci per un determinato lavoro, in compiti al di là del loro scopo, che si trattasse di aspirapolvere - al posto di sistemi di aspirazione - per aspirare fumi e sostanze tossiche, oppure uffici amministrativi - al posto di gruppi di lavoro con competenze specifiche - per la redazione dei piani di emergenza.
Peter ha applicato il medesimo principio agli esseri umani.
In un'azienda dotata di una struttura organizzativa gerarchica, vengono promossi gli impiegati in base alla valutazione delle capacità dimostrate nello svolgere il lavoro attuale.
Finché un impiegato si dimostra in grado di assolvere il suo compito, questi verrà promosso al livello immediatamente superiore, nel quale dovrà assolvere un compito differente. Alla fine del processo, tale impiegato avrà raggiunto il proprio livello di incompetenza, ovvero la condizione in cui non è in grado di svolgere il compito assegnato e di conseguenza non ha più alcuna possibilità di essere promosso, ponendo fine alla propria carriera nell'organizzazione.
L'incompetenza non dipende dal fatto che la posizione gerarchica elevata è legata a compiti più difficili di quelli che l'impiegato è in grado di svolgere, ma più semplicemente perché i compiti sono di natura diversa da quelli svolti in precedenza e richiedono, di conseguenza, esperienze lavorative che l'impiegato solitamente non possiede.
Ad esempio, un operaio tornitore che svolge il suo lavoro in modo eccellente sarà promosso caporeparto, posizione in cui non è più necessaria la bravura a manovrare il tornio ma è indispensabile la capacità di trattare con il personale sottoposto.
Il principio di Peter è stato tradotto e pubblicato da Bompiani nel 1970 e in seguito riproposto da Garzanti nel 1972. Negli ambienti editoriali si vocifera che il traduttore, Michele Facconi, fosse in realtà Umberto Eco.[senza fonte] Nel 2008 la casa editrice Calypso ha proposto una nuova traduzione, di Andrea Antonini, che ha tuttavia mantenuto - poiché entrate nell'uso - quasi tutte le traduzioni del 1970 per quanto riguarda le categorizzazioni (come "esfoliazione gerarchica", "spinta", ecc.).
Il principio di Peter è stato ristampato di anno in anno negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei. Nel 2009 negli Stati Uniti è stata proposta un'edizione del quarantennale.
In seguito, Laurence J. Peter ha scritto degli ulteriori libri sul proprio principio, che non hanno tuttavia avuto lo stesso successo del primo volume.
Bibliografia
Laurence J. Peter - Raymond Hull, Il principio di Peter. Perché il vostro superiore è un incompetente? Questo libro vi dà la risposta, Milano, Calypso, 2008, ISBN 9788862550017.
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4 commenti:
Principio di Peter, fonte preziosa per le scelte di uomini e cose, in azienda come in tutte le organizzazioni complesse. Da rilevare una locuzione erronea: solo in una facile e superficiale lettura può definirsi in "una chiave satirica".esprime una verità profonda che deve guidarci nelle scelte .
da Luigi Saccavini:
Il Punto di Peter....
Un bel riepilogo, succoso, da wikipedia (che complessivamente è una
bellissima enciclopedia, da consultare con attenzione perchè qualche
strafalcione può sempre esserci, a me è capitato di coglierne uno su Emilio
Gadda).
In questo caso non concordo per nulla sulla affermazione: "... evidenzia in
chiave satirica il meccanismo della carriera aziendale..."
Di satirico proprio non ha nulla il Principio di Peter: è profondamente vero
e bisogna sempre tenerne conto.
Nell'impresa pubblica o privata, o in qualsiasi organizzaizone complessa, ma
anche nelle nostra vita quotidiana, quando dobbiamo affrontare qualcosa di
nuovo.
Siamo portati a semplificare e considerare la nostra esperienza bastevole
per decidere e ci lasciamo guidare da quella. Ecco perchè poi capitano i
nostri errori: se abbiamo superato il livello della nostra competenza
nell'affrontare una questione che ci riguarda, fermiamoci e diamoci un
metodo di azione. a) informarci, studiare la questione; b) verificare come
altri si sono comportati e quali sono i risultati che hanno ottenuto; c) se
qualcosa ci sfugge e non siamo certi utilizziamo la competenza di chi è
esperto nel ramo.
Il livello di incompetenza lo si raggiunge spesso nelle cose nostre e nelle
strutture complesse: è in agguato e tendiamo a non considerarlo, fiduciosi
nella nostra ratio.
Dobbiamo essere autocritici ed impare a diffidare delle nostre capcità, ad
aver paura di aver raggiunto il "Punto di Peter"..
Questo, secondo il mio modo di vedere, insegna a noi il Principio di Peter.
La cosa curiosa è che mentre nel mondo questo libro continua a essere ristampato e tenuto in grande considerazione da quarant'anni (mi risulta che nella DDR fosse addirittura usato nelle università), in Italia non ha mai avuto granché successo. Quando è uscita la nuova edizione è stato classificato nei modi più diversi, da libro satirico a libro di economia aziendale, a libro umoristico - insomma un titolo sempre di nicchia, non un libro "normale". Peccato. Ciao. Andrea Antonini (traduttore del "Principio").
Grazie per il commento
Franco
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