venerdì 4 gennaio 2013

N.B. vale solo per un LIEVE SOVRAPPESO!

Sorpresa, i chili in più proteggono
il cuore: «Meno rischi d’infarto»

Tratto da:  http://www.ilmessaggero.it/primopiano/sanita/sovrappeso_ricerca_cuore_infarto/notizie/241753.shtml
LONDRA Aspettate a smaltire gli stravizi: qualche chilo in più potrebbe salvare la vita. Agli anatemi finora lanciati dalla comunità scientifica contro il giro vita che si allargarisponde il più grande e controverso studio mai realizzato sul legame tra sovrappeso e mortalità. Il risultato? Avere qualche chilo in più può diminuire il rischio di morte prematura. 

LE ANALISI
E' quello che ha scoperto l’epidemiologa americana Katherine Flegal, del National centre for health statistics del Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione del Maryland, in Usa. La scienziata e il suo team hanno analizzato i risultati di oltre cento studi realizzati in vari Paesi del mondo sul sovrappeso, setacciando i dati di tre milioni di persone e le circostanze di 270.000 morti. Le conclusioni non lasciano dubbi. Avere qualche chilo di troppo arriva a tagliare del 6% il rischio di decesso prematuro. E persino essere affetti da obesità lieve non aumenta ma in alcuni casi limita il pericolo del 5%.

Il paradosso della bilancia passa attraverso l'indice di massa corporea (Imc). Chi può vantare un peso ideale ha un Imc compreso tra 18,5 e 24,9. Essere moderatamente in sovrappeso, come dice lo studio, significa avere un indice di massa corporea tra 25 e 29,9. Mentre nel caso di un'obesità lieve il valore è compreso tra 30 e 34,9. E' questo il limite che demarca il supposto beneficio dell'adipe. Perché se l'Imc è superiore a 35 il soggetto in questione è affetto da obesità severa e ha il 29% di possibilità in più di andare incontro a morte prematura. Un destino che tocca, tra l'altro, anche chi è sottopeso. Con Imc inferiore a 18,5 il rischio di decesso aumenta del 10%.

IL VANTAGGIO
Allora qual è il vantaggio del grasso? Le ipotesi sono diverse e non verificate. La più accreditata è che qualche chilo in più protegga il cuore. E sostenga durante periodi di malattia, quando magari l'appetito se ne va. E' vero anche che i rischi dell'essere cicciottelli vengano minimizzati dal progresso della medicina e dai nuovi farmaci che entrano in commercio ogni anno. E anche il fattore fitness potrebbe essere importante. In sovrappeso, ma in forma, si può.

La dottoressa Flegal aveva già pubblicato risultati simili su obesità e mortalità nel 2007. La comunità scientifica era rimasta freddina e incredula. «Spazzatura», li aveva definiti Walter Willett, professore di Epidemiologia alla scuola di Medicina di Harvard. E anche il nuovo studio, pubblicato ora sul Journal of the american medical association, lascia molti esperti perplessi.
«Flegal è una ricercatrice estremamente in gamba e la rispetto. Ma sono basito - ha commentato Tam Fry, portavoce del National obesity forum in Inghilterra -. Possibile che tutti fino a oggi si siano sbagliati?

L'obesità viene ormai paragonata al fumo per il numero di morti che causa. Se la gente legge questi risultati e decide di non tenere il proprio peso sotto controllo potrebbe avere a che fare per tutta la vita con problemi al cuore, fegato, reni e pancreas".
E' la stessa Flegal a rispondere ai dubbi sull'Independent di Londra, che alla sua ricerca ha dedicato l'apertura del giornale di ieri: «Questi risultati non sono una licenza ad abbuffarsi di cibo. Qui parliamo di mortalità, non di salute. Non stiamo raccomandando alla gente di ingrassare. L'idea che se sei magro vivrai per sempre e se sei grasso vai incontro a morte certa non è corretta».

Giovedì 03 Gennaio 2013 - 10:35

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