domenica 23 gennaio 2022

Il reato d’opinione di Novak Djokovic

Non condivido tutto il ragionamento, ma lascio aperto al dubbio sulla conclusione

Il tennista serbo ha sbagliato, ma l'Australia lo ha cacciato per le sue idee e il cattivo esempio che dava. Chi esulta perché "la legge è uguale per tutti" ha capito il principio passato con questa sentenza?

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Basta un’opinione “sbagliata” per essere deportati?

Al netto degli errori e della cocciutaggine del tennista numero uno al mondo, il fatto che venga accettato tra gli applausi e gli editoriali compiaciuti di mezzo mondo il principio secondo il quale un paese può espellere una persona che in base alla risonanza mediatica che ha potrebbe turbare l’opinione pubblica del paese stesso è molto preoccupante.

Mettiamo, per assurdo ma non troppo, che il Qatar decida di non dare il visto ai calciatori omosessuali che parteciperanno al prossimo Mondiale perché le loro idee sono considerate una minaccia per la popolazione. Con questo precedente sarebbe difficile contestarlo, dopotutto rules are rules, e in gran parte dei paesi arabi l’omosessualità non è nelle rules. Cosa direbbero i commentatori che in queste ore applaudono la fermezza e la coerenza australiane? Una volta passato il principio che un’opinione “sbagliata” è sufficiente per essere deportati da un paese in nome di una morale, quale sarà il passo successivo?


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