martedì 30 settembre 2025

Il rito. Pavia ritrova la sua Cattedrale. Tutto sulla sua Dedicazione

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/pavia-ritrova-la-sua-cattedrale-rinnovata-sanguine

Conclusi i lavori di ristrutturazione del tempio in alcune sue parti. Il vescovo Sanguineti: è la casa di Dio nel cuore dlla nostra città

sabato 20 settembre 2025

Attenti al potere di uccidere



Non ci sono “paletti” che tengano: qualunque legge per il suicidio assistito o l’eutanasia è destinata a generare mostri. E medici-psycho. Dall’incubo canadese una lezione di vita e di morte per il Regno Unito (e non solo)

giovedì 18 settembre 2025

Gemellaggio Buccinasco-Zlatopil: il 21 settembre la cerimonia La cerimonia si terrà al termine della S. Messa Solenne all'aperto in via Roma


Descrizione

Dopo la S. Messa solenne della Festa patronale, in occasione della Giornata internazionale della Pace, i sindaci Rino Pruiti e Mykola Baksheiev firmeranno il patto di amicizia tra i due Comuni

Buccinasco (16 settembre 2025) – Nella Giornata internazionale della Pacedomenica 21 settembre il Comune di Buccinasco siglerà il patto di gemellaggio con il Comune di Zlatopil, cittadina ucraina della regione di Kharkiv. 


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mercoledì 17 settembre 2025

Cittadinanza negata: l’Italia chiude le porte ai figli degli italiani all’estero

https://www.tvsvizzera.it/tvs/relazioni-italo-svizzere/cittadinanza-negata-litalia-chiude-le-porte-ai-figli-degli-italiani-allestero/89654866?utm_campaign=manual_tvs&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o&utm_term=manual



Una riforma controversa ha cambiato radicalmente le regole sulla cittadinanza italiana per chi nasce all’estero da genitori italiani. Il decreto Tajani, convertito in legge nella primavera del 2025, ha suscitato indignazione tra milioni di italiani e italiane emigrati, che ora vedono compromesso il diritto di trasmettere la propria identità ai figli.



martedì 16 settembre 2025

«Non sciupate la vita, fatene un capolavoro»

https://www.clonline.org/it/attualita/articoli/acutis-frassati-omelia-leone-xiv




L'omelia di Papa Leone XIV alla messa di canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, «un giovane dell’inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui»

lunedì 15 settembre 2025

articoli relativi alla strage di Mattmark


L’ingiustizia di Mattmark

Una tragedia annunciata, la più grave sciagura della storia della Svizzera moderna, archiviata come “evento imprevedibile”. Sessant’anni dopo Mattmark, riemergono i ricordi dei sopravvissuti e le ombre di un processo che assolse tutti gli imputati, tra pressioni politiche ed economiche.

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30 agosto 2025 - 08:00

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https://www.tvsvizzera.it/tvs/relazioni-italo-svizzere/lingiustizia-di-mattmark/89887964?utm_campaign=manual_tvs&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o&utm_term=manual


Le donne, protagoniste invisibili di Mattmark”

Sessant'anni fa, sotto la diga di Mattmark nell'Alto Vallese si consumò la più grave sciagura della Svizzera moderna. La storica Elisabeth Joris rilegge quell'evento attraverso lo sguardo delle donne, figure dimenticate ma decisive delle grandi opere. Intervista.

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30 agosto 2025 – 08:00

https://www.tvsvizzera.it/tvs/relazioni-italo-svizzere/le-donne-protagoniste-invisibili-di-mattmark/89888080?utm_campaign=manual_tvs&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o&utm_term=manual

domenica 14 settembre 2025

"Morti per testimoniare il Vangelo", nel XXI secolo oltre 1600 nuovi martiri

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In una conferenza nella Sala Stampa della Santa Sede, i membri della “Commissione dei Nuovi Martiri - Testimoni della fede” hanno condiviso il lavoro svolto finora e presentato la celebrazione ecumenica del 14 settembre, presieduta da Leone XIV. Monsignor Fabene: “Questi fratelli e sorelle hanno posto l’ancora della speranza non nella realtà del mondo ma nel cuore di Dio”. Riccardi: "I cristiani continuano a morire perché testimoni del Vangelo"

sabato 13 settembre 2025

Verso una stretta sui 30 km/h nelle città svizzere



Il Consiglio federale vuole frenare la diffusione incontrollata del limite di 30 km/h nei centri urbani. Le modifiche legislative in tal senso, richieste da una mozione approvata dal Parlamento, sono ora in consultazione. La misura divide il Paese tra chi invoca maggiore sicurezza e chi difende la fluidità del traffico. 







venerdì 12 settembre 2025

Giornata alfabetizzazione, pace e uguaglianza passano dall'educazione - 8 Settembre

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-09/giorno-alfabetizzazione-pace-e-uguaglianza-passano-da-educazione.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Oggi, 8 settembre, si celebra la ricorrenza istituita nel 1967 dall’Unesco per sensibilizzare l'opinione pubblica e i leader mondiali sull'importanza di avere società alfabetizzate. Enrico Vicenti, segretario generale Unesco in Italia: “Stiamo parlando di un diritto umano fondamentale e indispensabile per favorire la comunicazione tra i popoli”

giovedì 11 settembre 2025

Svolta. Per l'Onu l'utero in affitto è violenza, sempre. E l'Italia è un modello - Antonella Mariani domenica 7 settembre 2025


Condanna senza appello della maternità surrogata:«Rafforza le disuguaglianze sociali, sfrutta la povertà delle donne e penalizza i neonati». L'invito a seguire la legge varata dal governo Meloni

L’utero in affitto, in termini medici Gestazione per altri o Gpa, è espressione di violenza alle donne. A dirlo in maniera chiara è l’Onu, attraverso un lavoro capillare svolto da Reem Alsalem, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le ragazze. Il report, trasmesso nei giorni scorsi dal segretario generale dell’Onu all’Assemblea del Palazzo di vetro, sarà presentato e discusso ufficialmente in plenaria il 10 ottobre ed è destinato a suscitare reazioni. Innanzitutto perché non “salva” nessun tipo di Gpa, nemmeno quella cosiddetta “altruistica”. E poi perché conclude con un implicito invito a seguire la strada dell’Italia, verso un bando internazionale e complessivo a questa pratica.

Il report è nato dopo un processo di ascolto di un’ottantina di esperti e di oltre 120 realtà coinvolte: agenzie di surrogazione, associazioni di genitori intenzionali, donne che hanno portato avanti gravidanze conto terzi... Una specie di commissione d’inchiesta, insomma. La prima sorpresa è che l’Onu, nel suo resoconto, considera la surrogata “altruistica” esattamente come quella “commerciale”, perché laddove la prima è consentita, come in Gran Bretagna, si prevedono rimborsi spese consistenti.

La separazione forzatadal seno della madre

La realtà è che la Gpa rinforza le differenze sociali: le madri surrogate provengono da ceti poveri o sono sradicate dai loro ambienti – sempre più coinvolte le donne delle comunità migranti – mentre le madri intenzionali sono necessariamente benestanti, visto il costo della pratica. Lo stesso si può dire – documenta l’Onu – per le donatrici di ovuli, e in più si aggiunge un connotato razzista: le ragazze occidentali, con istruzione elevata,  ricevono un compenso 100 volte superiore per i loro gameti rispetto ad altre categorie di donne.


La violenza della Gpa si esercita anche nei confronti dei bambini: la Relatrice Speciale dell’Onu descrive la separazione immediata del neonato dalla madre gestazionale per la consegna ai genitori intenzionali come «un processo che può essere significativo dal punto di vista emotivo e dello sviluppo. Gli individui con uno sviluppo disturbato dell’attaccamento sono a maggior rischio di manifestare disturbi mentali». Non solo: i neonati da Gpa registrano mediamente una età gestazionale più bassa al parto, alto tasso di nascita pretermine e di basso peso corporeo. Inoltre sono privati dell’allattamento al seno, espressamente proibito nei contratti di surrogazione, con tutte le implicazioni che questo comporta.

Un’altra forma di violenza riguarda le madri surrogate, considerate solo per le funzioni riproduttive e ridotte a “incubatrici umane”. Il report dell’Onu nota che il crescente ricorso di vip e divi di Hollywood alla Gpa ha contribuito a “glamourizzare” o “normalizzare” la pratica, e a renderla una scelta tra le tante per diventare genitori, tanto che negli Stati Uniti alcune società offrono contributi finanziari e assicurazioni sanitarie ai loro dipendenti. «Una dinamica che rischia di rinforzare stereotipi coloniali e discriminatori», visto che le madri surrogate sono mediamente straniere e povere e particolarmente esposte a situazione di violenza. Se anche esistono alcune donne convinte di svolgere un atto altruistico, la stragrande maggioranza della madri surrogate, infatti, come argomenta il report, sono sprovviste di mezzi per opporsi allo sfruttamento: molti i casi di mancato pagamento del compenso pattuito in caso di aborti spontanei, o di aborti selettivi imposti in caso di gravidanze multiple o di disabilità del feto, anche insignificanti, di segregazione per i mesi della gestazione, di limitazioni pesanti alla propria libertà. «Gli accordi di maternità surrogata, quindi, collocano questa pratica al di fuori dell’ambito della libertà contrattuale», si legge nel report.


Un’altra forma di violenza è il ricorso al taglio cesareo: evidenze raccolte in Paesi come India, Messico e Nepal indicano che il cesareo è la prassi per le madri surrogate, in assenza di indicazioni mediche e perfino di assenso delle interessate.
In tanti casi la Gpa può essere assimilata alla riduzione in schiavitù: è stato questo il termine usato da un procuratore argentino che si è trovato a giudicare il caso di donne povere reclutate sui social media per diventare surrogate e private di ogni libertà personale. Dall’Ucraina arrivano testimonianze simili.

Ma in ogni caso, anche laddove il contratto di Gpa non sia vessatorio, si tratta pur sempre della «vendita di un neonato, il che è un crimine», scrive Reem Alsalem. Il paradosso è che anche nei Paesi in cui la Gpa è ammessa, la compravendita di bambini è proibita. Dov’è la differenza, si chiede significativamente l’Onu? Il “consenso” della donna, comunque, non rende la Gpa etica. «È riconosciuto che il consenso da solo non può giustificare violazioni dei diritti umani, comprese quelle associate alla tratta di esseri umani, alla vendita di organi, alla schiavitù o alla tortura».

Il report, dopo aver documentato nel dettaglio tutta l’iniquità, lo sfruttamento e la violenza insita nella pratica dell’utero in affitto, si chiude con una serie di raccomandazioni agli Stati: compiere passi legislativi per proibire la Gpa, proteggendo nello stesso tempo i diritti di donne e bambini coinvolti; adottare il modello nordico in uso per la prostituzione, che vuol dire scoraggiare la domanda perseguendo i clienti, gli intermediari, le cliniche, proibendo la pubblicizzazione e adottando campagne di educazione; opporsi alla legalizzazione dei contratti di surrogazioni firmati all’estero, salvaguardando però il miglior interesse dei bambini.

Il rilascio del report sulla violenza nella Gpa ha suscitato reazioni contrastanti. Le cliniche sparse nel mondo per ora non commentano in maniera aperta. Ma, per fare un esempio, la consulente per la Gpa Sarah Jefford, australiana, protesta che l’Onu ha consultato esclusivamente organizzazione notoriamente contrarie, «transfobiche, anti sex-work e misogini». «Le raccomandazioni della Rappresentante Speciale negano il diritto delle donne di esercitare la propria autonomia riproduttiva, inclusa la decisione se diventare surrogate e non allevare i bambini che hanno partorito».

«Premiate le lottedelle femministe»

Per contro, numerose associazioni femministe esultano. «Nel documento si loda l’Italia per la legge del 2024 che ha reso l’utero in affitto un reato universale, definendola un modello da imitare in tutto il mondo – scrive il sito di Feminist Post –. È un riconoscimento storico, che premia anni di lotte del femminismo radicale italiano e segna una svolta globale: la nostra vittoria è diventata contagiosa». La legge italiana ha trainato la nascita o il rafforzamento di nuovi gruppi di attivismo internazionale, come Surrogacy Concern in Gran Bretagna, o come la Dichiarazione di Casablanca, una coalizione internazionale formata da oltre 150 esperti e associazioni di 75 Paese del mondo, che dal 2023 chiede l’abolizione universale della surrogata. Il report dell’Onu offre «un riconoscimento senza precedenti al più alto livello internazionale – ha scritto Olivia Maurel, portavoce della Dichiarazione e lei stessa nata da Gpa –. La maternità surrogata non è un atto d’amore, ma una forma di violenza e sfruttamento. E questo rapporto storico apre la strada alla sua messa al bando globale».

Come funziona le legge italiana

Il 16 ottobre compie un anno il provvedimento, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni e approvata in via definitiva dal Senato, che ha modificato un comma della Legge 40 sulla procreazione assistita, rendendo il ricorso alla Gpa un reato anche se avviene all’estero, in Paesi dov'è legale. La norma prevede una pena da tre mesi a due anni, a cui si aggiunge una multa fino a un milione di euro, per chi ricorra alla pratica. Il report dell’Onu sulla violenza nella surrogazione di maternità considera la legge un modello da imitare in tutto il mondo, dato che nelle raccomandazioni finali invita gli Stati ad «adottare misure volte all’eliminazione della maternità surrogata in tutte le sue forme», rafforzando gli strumenti di tutela per le donne e i bambini. Inoltre gli Stati devono «adoperarsi per l’adozione di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante che vieti tutte le forme di maternità surrogata».


mercoledì 10 settembre 2025

Cattolici e politica. Confrontarsi, rispettandosi. Coerenti con la dottrina sociale - Edoardo Patriarca sabato 6 settembre 2025

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/cattolici-e-politica-confrotarsi-rispettandosi-conta-la-coerenza-con-la-dottrina-sociale


Nel tempo del “muro contro muro” c’è una testimonianza di discernimento, ascolto, studio della realtà. Esercitandosi a collegare piuttosto che a contrapporre, a distinguere senza dividere.

Il discorso della premier Giorgia Meloni il 27 agosto al Meeting di Rimini ha riaperto il dibattito sul senso e il profilo dell'impegno dei cattolici in politica. Avvenire sta pubblicando gli interventi di diverse voci del cattolicesimo più sensibile alla presenza nella sfera pubblica.
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Nel percorso è importante valorizzare anche gli istituti di partecipazione già esistenti, inventandone di nuovi, per dare al principio di fraternità una struttura normativa come l’hanno libertà e uguaglianza. Non ultimo, non bisogna spaventarsi nel gestire il conflitto – anche la polemica – con l’attenzione di non superare quell’asticella che porta a interrompere una relazione di amicizia. Il rispetto reciproco non deve venire mai meno.
Donne e uomini di speranza, costruttori di bene: non dimentichiamo ciò a cui siamo chiamati, dovunque noi siamo.

martedì 9 settembre 2025

Editoriale. Il ritorno della “maturità”, che è molto più di un esame

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/maturita-molto-piu-di-un-esame

Non sappiamo se basterà reintrodurre quella che viene considerata una «dicitura storica e culturalmente significativa», come afferma il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ma l’adozione anche nel frasario ufficiale della definizione “esame di maturità” al posto di “esame di Stato” potrebbe non essere solo un’operazione di maquillage. In un tempo di parole troppo spesso scialacquate e usate una per l’altra, è indispensabile fare – tutti – un esercizio di ecologia del dizionario tornando a dare un peso a ciò che si dice, e a esigerlo. Dunque, se chi guida la scuola italiana parla convintamente di “maturità” noi lo prendiamo molto sul serio. A partire dall’idea che sia un termine dentro il quale c’è assai più della prova-simbolo che sancisce il passaggio dall’adolescenza alla prima età adulta, consumato in pochi giorni come un rito collettivo sopraffatto da aspettative, ansia, pressioni e (troppi) amarcord di chi l’esame l’ha passato qualche anno o decennio fa.

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Riconoscere tutti questo desiderio di “maturità” che ci accomuna rende anche possibile capirci meglio tra scuola e famiglia, e tra generazioni che spesso non sanno vedere dentro il cuore – proprio e degli altri – la medesima sete di vita vera.


domenica 7 settembre 2025

Stati Uniti. La Florida cancella l'obbligo dei vaccini ai bambini, Trump non ci sta

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/rfk-bocciato-da-tutti

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Le due contestazioni "in famiglia" sono state rese pubbliche poche ore prima che il presidente Donald Trump rimproverasse lo Stato della Florida per l'abolizione di ogni obbligo vaccinale, anche per i bambini in età scolare, incoraggiando il pubblico a vaccinarsi, in quella che Axios giudica una "rottura" di fatto fra Trump e il suo ministro Kennedy.


“L’ora è venuta”, sessanta anni dopo: il messaggio di Paolo VI alle donne



Sul numero di settembre del mensile de L'Osservatore Romano “Donne Chiesa Mondo”, la teologa Serena Noceti rilegge il Messaggio che l’8 dicembre 1965, in chiusura del Vaticano II, Papa Montini consegnava “alla metà dell’immensa famiglia umana”

L’8 dicembre 1965  in piazza San Pietro, al termine della solenne messa di conclusione del Concilio Vaticano II, venne compiuto un gesto semplice, ma estremamente significativo: la lettura e la consegna di sette messaggi diretti ad altrettanti gruppi e categorie di persone, con cui il Concilio voleva stabilire o approfondire un dialogo nella stagione postconciliare che si stava aprendo. Accanto ai testi indirizzati ai governanti, agli scienziati e agli intellettuali, agli artisti, ai lavoratori, agli ammalati, ai giovani, troviamo un messaggio indirizzato alle donne e consegnato a tre donne, quali rappresentanti della «metà dell’immensa famiglia umana». Sono passati quasi 60 anni da quella lettura pubblica, che per certi aspetti costituiva una rilettura di quanto il Concilio aveva affermato, e si impone oggi una rilettura del gesto e del contenuto di questo Messaggio.

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A 60 anni di distanza le parole del Messaggio risuonano oggi lontane dal vissuto della maggior parte delle donne (pensiamo al modo di presentare le single di questo testo) ed estranee anche alla grande lezione ecclesiologica conciliare.
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La ri/lettura di questo testo “inattuale” ci mostra i passi fatti in questi sessanta anni, ma ci richiama – per la motivazione pastorale che lo abita e per la modalità con cui è avvenuta la consegna – la forza delle intuizioni e della volontà di rinnovamento.

*Teologa, docente di Ecclesiologia, Istituto superiore di Scienze religiose della Toscana

lunedì 1 settembre 2025

Bambini sotto ai 10 anni non accettati nel ristorante: polemica a Milano Marittima


28 Agosto 2025

Padre pronto a vie legali, gestore spiega la politica adottata, sindaco sottolinea che spiagge e locali devono accogliere tutti

Si dichiara deciso a procedere per vie legali il turista modenese che a Milano Marittima si è visto rifiutare l’accesso in uno stabilimento balneare perché aveva con sé il figlio di 5 anni. A darne notizia la stampa locale e nazionale.

Il gestore dello stabilimento, dal canto suo, difende la politica che vieta l’ingresso ai bambini sotto i 10 anni come scelta commerciale per garantire tranquillità e un’atmosfera serena al locale sottolineando che non si tratta di odio verso i bambini.

Sulla questione è intervenuto il sindaco Mattia Missiroli: “In merito alla vicenda che ha visto il rifiuto di accogliere una famiglia da parte del gestore di uno stabilimento balneare, che non accetta bambini al proprio ristorante, ci tengo a precisare quanto segue.

Ho ricevuto la richiesta di incontro da parte delle persone coinvolte e mi impegnerò a riceverle il prima possibile, probabilmente già domani (oggi, ndr), (ricordo che siamo in emergenza post maltempo).

Le nostre spiagge e le nostre strutture devono essere inclusive, aperte e accessibili a tutti. Soprattutto ai bambini, agli anziani e alle persone più fragili, che meritano particolare attenzione e accoglienza.

Cervia è una città che si fonda sul valore dell’ospitalità.

Ci tengo ad essere chiaro. Il Comune di Cervia agisce sempre nel rispetto della legge.

Questo anche in virtù del Testo Unico 18 giugno 1931, n. 773, art. 187), salvo quanto dispongono gli art. 689 e 691 del Codice penale, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”.




È un “bambino” anche se non ancora nato?

https://www.avvenire.it/vita-e-cura/e-un-bambino-anche-se-non-ancora-nato_101114 di  Carlo Casini ;     18 novembre 2025 La Convenzione appr...