mercoledì 11 aprile 2012

Empatia

L’importanza dell’empatia per la leadership in azienda

By Gianluca on 2 marzo 2012

Come leader devi sempre iniziare con il comprendere dove le persone sono prima di cercare di portarle dove vuoi tu.  - Jim Rohn

Volete comprendere il livello di empatia, e più in generale di intelligenza emotiva, di un vostro collega o del vostro superiore? Oppure volete creare semplicemente un momento di riflessione in un’aula di manager alla ricerca dell’ultima teoria su come gestire le risorse umane? Oppure volete comprendere che tipo di leader siete?

Bene vi servono solo 30 secondi. Il test della “E” richiede questi passaggi:


1.Prendere una biro con la mano destra

2.Disegnare sulla vostra fronte una lettera E maiuscola

3.La lettera E appena disegnata risulta dritta per colui che la legge o per colui che l’ha scritta?

Come in tanti test di questo tipo non c’è né giusto né sbagliato, tuttavia la direzione della lettera E ci dice qualcosa su come ci rapportiamo con gli altri. Quello che sembra un banale gioco è, infatti, un metodo che è stato utilizzato per decenni dagli scienziati sociali per comprendere la flessibilità percettiva delle persone ovvero la capacità di cambiare il proprio punto di vista.

Coloro che hanno scritto la E in modo che fosse perfettamente leggibile a chi hanno di fronte sono tendenzialmente persone che considerano in primo luogo il punto di vista degli altri. Al contrario colo che hanno scritto la E in modo che fosse leggibile a sé stessi sono persone che tendenzialmente tendono a non considerare il punto di vista degli altri.

Daniel Pink, cita una ricerca di Adam Galinsky, secondo cui all’aumentare del potere che le persone hanno sul lavoro diminuisce la probabilità che queste scrivano la E in modo che sia leggibile da coloro che hanno di fronte. In altre parole, più abbiamo potere e più diminuisce la nostra capacità di empatia.

La conclusione di un test così banale ci porta a ragionare seriamente su quale sia uno degli elementi indispensabili di un buon manager e/o di un buon leader: l’empatia. Sia ben chiaro, essa non può essere l’unica qualità di un leader il quale essendo chiamato a pensare strategicamente e ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni non può essere in balia dei sentimenti e degli umori del proprio team. L’assenza di una buona dose di empatia ha tuttavia due aspetti negativi:

1.Limita o blocca la comunicazione all’interno del team facendo si che le persone del team siano più restie a fare proposte, pensare in maniera creativa e attivare miglioramenti.

2.Facilita l’instaurarsi di un clima di accondiscendenza piuttosto che di sano coinvolgimento.

Chi si trova a gestire un gruppo di persone deve essere cosciente che qualsiasi sua azione deve trovare un equilibrio tra orientamento all’azione (action-orientation) ed empatia (perspective-taking). La capacità di cercare, trovare e mantenere questo equilibrio, così come l’empatia, non sono né esternalizzabili a qualche fornitore né controllabili da qualche software. In altre parole, l’empatia così come l’intelligenza emotiva risultano variabili di estrema importanza nella determinazione delle performance di un manager e del suo team così come dell’azienda.

I consigli più preziosi per aumentare l’empatia in azienda?

1.Parlate meno e ascoltate di più, e vedrete che inizierete a cogliere tanti aspetti che vi eran sfuggiti;

2.Rallentate, conversare con empatia non sempre fa rima con efficienza;

3.Non date subito soluzioni, un eccessivo orientamento al problem solving può inibire l’espressione delle emozioni dell’altra persona.

Ora lascio ad Audrey Hepburn spiegarvi il significato della parola empatia.

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Tratto da: http://www.4marketing.biz/2012/03/il-test-della-e-empatia-daniel-pink-leader-team/?goback=%2Egde_1541477_member_99247017

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