giovedì 31 marzo 2016

Una riflessione sul PD dall'interno del PD. Ed una domanda: se le cose sono come le descrive l'autore, perché è ancora nel PD?

Tratto dalla newsletter d Enrico Farinone, parlamentare PD
La scelta delle frasi in grassetto è mia



mercoledì 30 marzo 2016

Il Governo italiano protempore (quello Renzi - Alfano - Verdini, mai votato dai cittadini), ha deciso l'assegnazione diretta di un finanziamento decennale di 1,5 miliardi di euro a un unico soggetto, senza nessuna competizione o procedura di peer review.

tratto da: http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/separare-scienza-politica-appello-degli-scienziati-italiani-estero-413304.html

Separare scienza e politica: l'appello degli scienziati italiani all'estero



camera

I finanziamenti «top down» per il progetto milanese Human Technopole non rispecchiano le procedure seguite a livello internazionale.

L'iniziativa Iit-Ht per come è oggi gestita, scrive il sole24ore, è in pieno e completo conflitto con il Principio di Haldane, e riecheggia i disastrosi effetti causati dal connubio diretto tra politica e top management della Nasa, che ignorò le valutazioni della comunità scientifica sui rischi all' origine del disastro dello shuttle Challenger. Noi non conosciamo altri criteri per avere successo, se non coltivando l' integrità degli scienziati attraverso la libera competizione delle loro idee, così da ottenere i migliori risultati e un rapporto onesto e trasparente con i cittadini finanziatori.La decisione del governo italiano di affidare il coordinamento del progetto Human Technopole (Ht) all' Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova è stata definita un' operazione top-down anche dallo stesso direttore dell' Iit, Roberto Cingolani. La procedura top-down cui si fa riferimento non riguarda la legittima decisione del governo di creare un polo scientifico-tecnologico sull' area ex Expo, ma l' assegnazione diretta di un finanziamento decennale di 1,5 miliardi di euro a un unico soggetto, Iit-Ht, senza nessuna competizione o procedura di peer review. Il governo, per vie non chiare né pubbliche, ha scelto un unico interlocutore (Iit) per approntare un piano scientifico per Ht, e lo stesso interlocutore è stato designato come beneficiario del relativo finanziamento decennale. In tutti i Paesi moderni e per qualsiasi iniziativa che riguardi la ricerca finanziata con risorse pubbliche si fa ricorso a metodi improntati al cosiddetto «Principio di Haldane». Proposto all' inizio del secolo scorso da sir John Burdon Sanderson Haldane, il principio raccomanda la «separazione assoluta fra politica e scienza, perché la corruzione si previene in questo modo. […] Mischiare politica e scienza è la ricetta del disastro». In altre parole, i processi di selezione della scienza pubblica non possono essere invasi dalla politica né essere decisi da un singolo ente. Pensiamo che gli sforzi fatti dagli scienziati italiani per adeguarsi e competere con successo sulla scena internazionale rischino di essere vanificati dal metodo con cui viene gestita l' iniziativa Iit-Ht per l' impossibilità, attuale e futura, che investirà tutti gli scienziati non coinvolti di competere adeguatamente con "i prescelti", ovvero coloro che saranno invitati a partecipare, con progetti decisi senza alcuna competizione pubblica, al piano Iit-Ht.

martedì 29 marzo 2016

Referendum del17 Aprile. Non solo trivelle, ma una visione del potere

tratto da:  http://www.aldogiannuli.it/referendum-battaglie-in-arrivo/

Referendum: le battaglie in arrivo

Sta per aprirsi una stagione di scontri referendari fitta di appuntamenti:
– il 17 aprile pv ci sarà il referendum sulle trivellazioni petrolifere al largo delle acque territoriali (qui un ottimo prospetto informativo), soprattutto nell’Adriatico; a fine ottobre ci sarà ilreferendum istituzionale sulla riforma renziana della Costituzione; nel mese prossimo dovrebbe partire la raccolta delle firme per altrettanti referendum su legge elettorale, legge sulla buona scuola, Job act. Invito tutti a mobilitarsi sin d’ora per il Si al referendum di aprile e per il No in quello di ottobre e per la sottoscrizione degli altri. Battaglie da fare con ampie intese politiche con chiunque ci stia.
La Sinistra Pd? La Sinistra Italiana? Possibile? La Lega? Il M5s? Marchini? Quagliariello? Fitto? Tutti! Non so come farà Forza Italia a schierarsi per l’abrogazione di una legge che cui ha dato i suoi voti determinanti, ma se ci stanno non gli faremo l’esame di coscienza e, se ci stanno, anche quelli di Cl vanno bene.
Se non sbaglio il Cln si fece anche con i monarchici ed il Pci di Togliatti non ebbe esitazioni a concordare con il Msi la battagli parlamentare (e poi elettorale) contro la legge truffa di Scelba (che, peraltro, era oro rispetto a questa bruttura dell’Italicum). Ci sono momenti in cui non si deve andare per il sottile e bisogna allearsi con chiunque ci stia. Questo è uno di quei momenti, perché vengono toccati i fondamenti della nostra democrazia.
Quello di Renzi è il più pericoloso progetto di regime affermatosi dopo la fine della guerra che si esprime tanto nel disegno di disarticolazione costituzionale, quanto nella sistematica occupazione dei posti di potere, dalla Rai agli enti di Stato, dalle regioni alle banche popolari ed ai servizi. In una certa misura, è quello che ha sempre fatto la partitocrazia di questo paese, quello che rende molto più pericoloso il renzismo è l’abbattimento di ogni garanzia pluralistica (con la legge elettorale e le riforme costituzionali), l’azzeramento della democrazia interna al partito e il carattere molto più pervasivo dei centri di potere appositamente ideati (si pensi al progetto di affidare a Lotti il controllo della sicurezza telematica). Si pensi all’effetto combinato di legge elettorale, riforma del senato e riforma del partito: con una percentuale anche del 25% una forza politica (ed è ovvio che Renzi pensa al Pd) può conquistare la maggioranza assoluta della Camera che, sommandosi ad un piccolo gruppo di “senatori” espressi dagli enti locali assicurerebbe la maggioranza necessaria, tanto per l’ulteriore riforma della Costituzione quanto l’elezione del Presidente della Repubblica e, con questo, la conquista dei 2/3 della Corte Costituzionale, di 1/3 del Csm (sempre che una nuova riforma costituzionale non ne aumenti la quota di spettanza parlamentare). Neppure la P2, al cui Piano di Rinascita democratica pure sembrano ispirarsi diverse proposte renziane, si era spinto così in là.
Dunque, prima ancora che parlare del merito delle proposte referendarie, occorre chiarire il senso politico generale che va al di là del merito di ciascuna di esse ed il senso è quello della rivolta contro il progetto di regime che si sta costruendo. E’ il momento di puntare alla caduta di Renziattraverso una serie di bordate successive: il referendum sulle trivelle il 17 aprile, quindi la raccolta delle firme per i nuovi referendum, poi le amministrative di giugno –dove occorrerà fare tutto il possibile perché il Pd perda in tutte le grandi città e soprattutto a Milano-, infine il referendum istituzionale di ottobre. Ed, a questo scopo, non bisognerà guardare in faccia a chiunque dia una mano, come ai tempi del Cln.
Aldo Giannuli

Se ne parla all'estero: le aziende che spiano i propri dipendenti



L’app che «spia» la salute dei dipendenti

Molte aziende forniscono l’applicazione come benefit. Ma i dati sono poi usati per il taglio dei costi. Un esempio? Mettiamo che il 36% delle dipendenti sia a «rischio» gravidanza, possibile che per un po’ l’impresa non assuma altre donne in età fertile
di Costanza Rizzacasa d’Orsogna
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Qualche anno fa, negli Stati Uniti, aveva scatenato indignazione la notizia che il retailer Target monitorasse gli acquisti delle proprie clienti per capire quali fossero incinte. Addirittura, in un’occasione, un negozio aveva scoperto la data di nascita del futuro bebè prima ancora che la donna annunciasse al marito di aspettarlo.
È niente in confronto a ciò che accade oggi. Un report del Wall Street Journal pubblicato nei giorni scorsi denuncia come, nel tentativo di tagliare i costi, sempre più aziende americane si affidino ai big data per scoprire o anticipare i problemi di salute dei propri dipendenti. Diabete, cancro, malattie cardiovascolari: tutto ciò che possa ripercuotersi sul loro rendimento, gravidanze incluse, va da sé. Che succederebbe se la vostra azienda venisse a sapere della patologia di cui soffrite prima che aveste deciso se e come informarla, addirittura prima che voi stessi ne foste al corrente? E sulla base di queste informazioni poi vi licenziasse, o vi negasse quella promozione?
Un rischio reale, grazie alle società di analisi dei dati sanitari, che vagliano informazioni sensibili come ricette del medico, farmaci acquistati, reclami alle compagne assicurative e ricerche su Internet. Per capire ad esempio se una dipendente stia cercando di concepire un figlio, le società scandaglieranno i dati sui contraccettivi usati, scoprendo quando ha smesso di prendere la pillola o usare la spirale. E confrontando poi l’informazione con l’età della lavoratrice e quella di suoi eventuali altri bambini, calcolerebbero le probabilità di una gravidanza.
Una di queste società è Castlight Health. Che tra i propri clienti vanta giganti come Walmart e Time Warner. Sotto mentite spoglie di un’app di servizi sanitari che il datore di lavoro offre ai dipendenti, come la possibilità di reperire uno specialista, monitorare spese mediche o effettuare ricerche specifiche, e complici i caratteri minuscoli di clausole contrattuali, Castlight raccoglie le informazioni sanitarie di questi ultimi. Così, se scoprisse che sei a rischio di diabete, può consigliarti di consultare un medico, evitare gli zuccheri, iscriverti in palestra per perdere peso. La dipendente che volesse rimanere incinta o già lo fosse riceverebbe via mail o sms dritte su come scegliere l’ostetrica, o in quale ospedale partorire. Tutto all’apparenza a beneficio del lavoratore. Solo che non lo è. Scaricando l’app, infatti, si dà il consenso a Castlight di condividere le proprie informazioni col datore di lavoro. E anche i dipendenti che non dessero il consenso verrebbero penalizzati, perché l’azienda supporrebbe subito che abbiano qualcosa da nascondere.
«Siamo in grado di prevedere un cancro al fegato, chi può aver bisogno di un intervento alla schiena», osserva al WSJ Jonathan Rende, capo Ricerca e sviluppo di Castlight. Le conseguenze sono ovvie. E poco importa che le società di analisi assicurino di condividere coi datori di lavoro solo dati aggregati sui dipendenti a rischio, e non singoli nomi. Gli esperti di etica e privacy concordano: tanto varrebbe appendere al muro la foto del lavoratore incriminato. Troppo facile intuire chi soffre di cosa, anche in un grande gruppo. E mettiamo che un’azienda venga a sapere che il 36% delle sue dipendenti sia a «rischio» gravidanza. Certamente per un paio di anni non assumerà più altre donne in età fertile.
Ammesso e non concesso, quindi, che l’azienda non arrivi ai nomi, il potenziale discriminatorio è elevatissimo. E tutto questo purtroppo è legale, perché la materia non è ancora regolata e non ci sono leggi che determinino a quali dati queste società possano accedere. Se il rapporto medico-paziente è confidenziale, tutto il resto non lo è.Molte aziende forniscono l’applicazione come benefit. Ma i dati sono poi usati per il taglio dei costi. Un esempio? Mettiamo che il 36% delle dipendenti sia a «rischio» gravidanza, possibile che per un po’ l’impresa non assuma altre donne in età fertile
di Costanza Rizzacasa d’Orsogna

lunedì 28 marzo 2016

Fatti non parole.

Consiglio di visitare il sito della azienda Speciale Buccinasco (sono le persone che su indicazione del Sindaco di Buccinasco e della Maggioranza che lo sostiene, gestiscono la / le farmacie Comunali di Buccinasco.
http://www.aziendaspecialebuccinasco.it/pagine/farmacia-2

Ma LA farmacia oppure le LE farmacie?
Nessun dubbio, nel sito è spiegato per bene che la seconda farmacia in via don Minzoni sarà (?) aperta dal 2014 (Duemila e quattordici)
Chi non la ancora vista?



domenica 13 marzo 2016

Nuovo sito http://www.cicap.org/



Corpo del messaggio

giovedì 10 marzo 2016

Scritto da L'Unità nel 2010. Pare scritto oggi per l'attuale governo!

tratto da: http://www.unita.it/commenti/robertoalajmo/ballon-d-146-essai-vuol-dire-1.49056?listID=1.58756&pos=12


Ballon d’essai vuol dire...

di Roberto Alajmo,  8 febbraio 2010

 
Esiste un’espressione specifica, in francese: Ballon d’Essai. Era il palloncino che veniva lanciato prima di un’ascensione in mongolfiera per capire la direzione del vento. Volendo si può azzardare una traduzione nel linguaggio della politica italiana: Minchiata Esplorativa. Per fare un esempio: un oscuro parlamentare presenta una riforma della legge sui pentiti che pare pensata apposta per far saltare dalla sedia persino i più moderati e garantisti. Anzi, senza «che pare»: pensata apposta per.
Naturalmente scoppia un putiferio. L’opposizione insorge, su Facebook si aprono sottoscrizioni, tutto è pronto per una serie di manifestazioni spontanee in tutte le piazze del Paese.
Passa un intervallo di tempo più o meno breve, anche solo mezza giornata, e arriva la smentita del governo: l’iniziativa del parlamentare è da considerarsi del tutto personale e non condivisa dalla maggioranza.
A questo punto parte un sospirone di sollievo generale, e intanto che noi sospiriamo, quelli fanno passare una legge un po’ meno abnorme, ma sempre abnorme. Per dire: il cosiddetto Legittimo Impedimento. Solo che a quel punto l’opinione pubblica ha abbassato le sue difese immunitarie, e non ha più la forza di reagire. Subisce anzi l’ulteriore strappo come se fosse il male minore, rispetto a quello paventato.
Quante volte si è ripetuto, in questi anni, uno schema del genere? E quante volte ci siamo cascati? È come se ci fossimo poco alla volta assuefatti al peggio, mediante una cura omeopatica cui siamo stati sottoposti a nostra insaputa. Bisogna cercare di resistere, ogni volta che parte una Minchiata Esplorativa. Riconoscerla, non abboccare. Non seguirla mentre è in volo, ma tenere lo sguardo rasoterra per cercare di individuare il vero pericolo in arrivo.

mercoledì 9 marzo 2016

Multitasking, no grazie

Riassunto di un articolo tratto da:https://www.linkedin.com/pulse/efficacit%C3%A9-professionnelle-g%C3%A9rer-son-temps-de-travail-delacour?trk=hp-feed-article-title-like

Efficacité professionnelle : Gérer son temps de travail pour en gagner

Organiser son agenda

 Repenser ses urgences, les relativiser, les replacer dans un contexte et ne pas oublier ses projets à long terme : voici une gymnastique efficace à réaliser tous les matins!

Fuir les interruptions dans son travail

Depuis les années 1950', il est prouvé que les interruptions nuisent à la concentration, à l'efficacité et à la productivité. Comment les éviter?

Optimiser son espace de travail physique et numérique

Où l'on apprend à mieux ranger son bureau et ses dossiers pour retrouver plus vite ce qu'on recherche!

martedì 8 marzo 2016

Referendum del 17 Aprile 2016, quello che il Governo non vorrebbe far sapere

Tratto da:  https://ilblogdellasci.wordpress.com/2016/03/07/referendum-17-aprile-1-parte-perche-dobbiamo-dire-no-alle-trivelle/#comments

Referendum 17 aprile. (1.parte): Perché dobbiamo dire NO alle trivelle .


(questo è il primo di una serie di articoli sul referendum del 17 aprile, ne seguiranno altri)
Nota: si ricorda che le opinioni espresse in questo blog non sono da ascrivere alla SCI o alla redazione ma al solo autore del testo
a cura di Vincenzo Balzani
vincenzobalzaniUniversità di Bologna, coordinatore del gruppoenergiaperlitalia.it
Con l’avvicinarsi del referendum sulle trivellazioni, la lobby del petrolio si è fatta sentire con un apocalittico articolo del professor Alberto Clò su formiche.net, intitolato “Ecco gli effetti nefasti del NO alle trivelle”.
albertoclò
Clò parte da lontano. Sostiene che la vittoria del NO al rientro dell’Italia nel nucleare ha causato “la distruzione di un’intera industria – quella elettromeccanica – che contava decine e decine di migliaia di occupati, un gran numero di ingegneri, eccellenti capacità manifatturiere, un sapere scientifico e accademico tra i primi al mondo”. E aggiunge: “Con la vittoria dei NO-TRIV avremmo il medesimo risultato: la distruzione di un’altra industria italiana”.
E’ vero, la storia si ripete, ma le conseguenze sono state, sono e saranno ben diverse da quelle indicate da Clò.

martedì 1 marzo 2016

Il "vero" PD?

Tratto da:  http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-03-31/marino-se-avessi-seguito-pd-sarei-cella-063706.shtml?uuid=AC9W2axC

Marino: se avessi seguito il Pd sarei in cella

Ignazio Marino è un fiume in piena. E più che togliersi sassolini, sembra voler gettare dei macigni sul Pd, sul governo e sul suo arcinemico Matteo Renzi, che del governo è il capo e del Pd il segretario. «Licenziato dal Papa? No, dal Pd. Alcuni hanno voluto interpretare le sue parole come uno sciogliere i cani contro Marino per potersi liberare di questa figura scomoda nell’amministrazione della Capitale». E ancora: «Orfini? Il presidente del Pd e commissario romano mi ricorda una canzone di Elton John, Empty garden, quando dice che un insetto da solo può rovinare un intero campo di grano». «Se avessi seguito tutti i consigli sul Pd forse mi avrebbero messo in cella di isolamento». E infine un paio di affondi contro Renzi: «Roma era in una situazione drammatica e bisognava sganciarla dalle lobby. Purtroppo questo non è quello che vuole il governo di Renzi: preferisce sedersi ai tavoli con le lobby e decidere lì». «La vicenda degli scontrini? Mi piacerebbe che la stessa trasparenza venisse utilizzata dal capo del governo che, leggo sui giornali, ha speso in un anno come presidente della provincia di Firenze, che è più piccola nella Capitale, 600mila euro in spese di rappresentanza, rapidamente archiviate dalla magistratura contabile».

“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...