"La nomina dei direttori generali di Asl e ospedali deve essere legata al peso del voto espresso dalla popolazione"
fonte: Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Lega
P.S.1: Già tutti sapevano che un buon amministratore di ASL deve prima di tutto essere parte di un gruppo politico (o altro). Competenza e capacità sono secondari ?
P.S.2: Lo sapevano e lo sanno anche e soprattutto gli elettori che pochi mesi fa hanno votato "la squadra" di Formigoni. Quindi, per favore, non si lamentino quando devono attendere ore al pronto soccorso o mesi per una visita medica specialistica o un esame diagnostico. Magari invece dedichino un poco di attenzione ai curriculum delle persone che Formigoni nominerà entro fine Dicembre a capo di 29 ospedali, 15 Asl e dell'Azienda regionale dell'emergenza e urgenza (Areu).
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1 commento:
Una tragedia caro Gatti; la ufficiale spartizione degli incarichi in ragione del voto è un dramma che riguarda il Paese. Fonte di inefficienza e matrice di corruzione questi gli effetti del metodo che attribuisce un “diritto” di nomina ad un politico.
Perché il politico è portato a farne uso entro i criteri della sua opportunità di politico: avere un “dirigente suo esecutore” che gli permette per interposta persona di decidere chi favorire e chi penalizzare, chi assumere e chi respingere. Con il parametro di scelta che sarà appunto politico, quindi il ritorno in chiave di maggiore consenso, di maggiori risorse per il partito, il suo partito. La competenza e l’efficienza non contano, vengono dopo. Un sistema del genere forma un insieme di maestranze ove l’etica del dovere (e dei diritti) non conta più nulla perché tutti respirano, tutti sanno che le scelte e le decisioni hanno un tracciato determinato da criteri politici e non aziendali, non è l’etica, l’impegno, il senso di appartenenza a determinare cosa deve fare un dipendente; per il quale questi valori è convinto che non contino più nulla.
Il potere della politica non deve mai interferire con la gestione della caso pubblica o privata; il suo è un potere di solo indirizzo.
Sono sempre più convinto che da questo modo di gestire la politica bisogna assolutamente uscire o sarà un disastro, un fallimento del paese che sarà pagato come sempre da chi ha meno, da chi già fatica.
Luigi Saccavini
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