La trappola dei passaporti per bimbi
In centinaia restano a terra
Da tre settimane obbligo di documenti individuali
Le novità in appena tre righe nel sito del ministero degli Esteri
MILANO - Esiste di questi tempi un guaio peggiore che vedersi sfumare le ferie proprio quando si è all'aeroporto con la famiglia al seguito e le valigie al piede? Probabilmente no, ma è esattamente quanto capitato nelle ultime tre settimane a centinaia di vacanzieri italiani, che hanno sperimentato di tasca loro una nuova norma entrata in vigore nel silenzio generale il 26 giugno scorso: questa obbliga anche i minorenni che devono espatriare ad avere una loro carta d'identità o un passaporto individuale. Non basta più, insomma, che un bimbo abbia i propri dati riportati sul documento del genitore, pena vedersi rifiutare l'imbarco in aeroporto. Norma tassativa e che non ammette deroghe. Alzi la mano chi ne era a conoscenza.
Tra i tanti naufraghi delle vacanze c'è Silvia Cavallo, passeggera (mancata) della compagnia Ryanair, che ha scritto ai giornali raccontando la sua disavventura: «L'11 luglio scorso sono rimasta bloccata all'aeroporto di Ciampino con i miei due figli minori. E la stessa cosa è successa a tante altre famiglie con bambini. Abbiamo pagato un conto salato ma mi sono chiesta: davvero è colpa mia?». La signora allude al fatto di aver dovuto ricomprare un nuovo biglietto aereo ma soprattutto al fatto che nonostante l'importanza della novità, nessuno l'aveva mai divulgata. In effetti dell'avvertenza ancora ieri non c'era traccia sul sito internet dell'Alitalia, né su quello di Ryanair, per citare le due compagnie più popolari.
La pagina web della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano, nella sezione «Documenti di viaggio» ha un link che invita a consultare il sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri. Dove in effetti, in tre righe, è annunciato l'obbligo del documento d'identità anche per gli under 18. Lo stesso accade su quello della romana dell'Adr dove ai passeggeri viene solo consigliato di leggere «il sito internet della linea aerea con cui si è scelto di volare» e di «verificare l'idoneità e la validità dei documenti richiesti per la destinazione prescelta». La nuova circolare campeggia invece in bella evidenza sul sito della polizia dove viene anche specificato che «i passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori rimangono validi per il solo titolare fino alla naturale scadenza».
«A Fiumicino abbiamo già assistito a decine di casi di persone rimaste a terra perché non sapevano della novità, soprattutto la settimana scorsa - racconta Antonio Del Greco, dirigente della polizia di frontiera -. Per chi ha scoperto all'ultimo momento di non poter partire, l'unica possibilità è stata farsi rilasciare il passaporto dal commissariato di Fiumicino, dove proprio per questo motivo è stato rinforzato il servizio». Tra le vittime della «trappola» burocratica anche un padre e un figlio in procinto di imbarcarsi per Kiev per assistere alla finale degli Europei Italia-Spagna. Ma, d'altra parte, la Questura della Capitale già da un paio d'anni consigliava, a chi doveva rinnovare il passaporto, di farne anche uno nuovo anche per i figli minorenni nell'eventualità di viaggi negli Usa, in Canada, Australia e in altri paesi del Commonwealth.
«Qualche caso si è verificato anche da noi - aggiunge Giuseppina Lanni, responsabile della Polaria di Capodichino, a Napoli - ma ci siamo preparati per tempo, d'accordo con i vettori». A Malpensa invece i viaggiatori vittime del provvedimento sono stati non meno di 120: tante sono infatti le pratiche per documenti d'identità richieste allo sportello apposito che si trova in aeroporto e gestito dal comune di Ferno, il municipio lombardo nel cui territorio sorge lo scalo.
«Se il comune di residenza del passeggero ci invia i documenti necessari, in meno di un'ora siamo in grado di risolvere l'inconveniente» dice Mauro Ceruti, sindaco di Ferno. Certo, occorre anche una buona dose di fortuna: bisogna che l'orario di apertura dello sportello e degli uffici anagrafe sparsi per l'Italia coincidano e comunque da questa scialuppa di salvataggio sono esclusi i viaggi per cui è richiesto il passaporto. «L'informazione da parte di compagnie, agenzie di viaggio, aeroporti, istituzioni - denuncia Carlo Rienzi, presidente nazionale del Codacons - è stata insufficiente e per questo a mio giudizio i consumatori danneggiati dovrebbero chiedere un risarcimento al ministero degli Interni. La norma richiedeva mesi perché tutti gli interessati potessero adeguarsi e invece è stata introdotta proprio a ridosso delle vacanze».
20 luglio 2012 | 16:21
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