lunedì 29 ottobre 2012

Alex Zanardi

tratto da:  http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/londra-2012-paralimpiadi-lultima-grande-impresa-alex-zanardi-110124148.html

Londra 2012 Paralimpiadi - L'ultima grande impresa di Alex Zanardi

Il bi-campione olimpico di handbike ha trascinato al traguardo della Venice Marathon un compagno di gara tetraplegico: qualcosa di semplicemente straordinario anche per le condizioni meteo ai limiti dell'impossibile

Alex Zanardi non finisce più di stupire. Questa volta, l’ex pilota di Formula 1 non fa notizia per un successo, per un oro o per un record del mondo infranto. Domenica, infatti, il bi-campione olimpico di handbike non ha vinto la 27esima edizione della Venice Marathon. Ma, senza dubbio, si è reso protagonista di un’impresa ancora più grande. In condizioni meteorologiche al limite per la forte pioggia e il vento, Zanardi è riuscito ancora una volta a stupire.
L’impresa è di quelle epiche. Qualche mese fa Zanardi aveva conosciuto Eric Fontanari, un diciassettenne rimasto tetraplegico dopo un incidente domestico. Il sogno del ragazzo era quello di partecipare alla maratona di Venezia e dopo averlo confessato al campione olimpico si sono decisi a provare l’impresa. Con una handike costruita appositamente (una versione modificata di quella utilizzata l’anno scorso per arrivare al traguardo con il malato di SLA Francesco Canali), Zanardi è riuscito a sospingere Fontanari sino al chilometro 25. Quando però l’olimpionico si è accorto delle difficoltà del compagno.
Il primo pensiero è stato quello di abbandonare la gara, visti i problemi fisici di Fontanari. Ma, poi, è arrivata l’idea geniale. “E’ stata un’avventura pazzesca – ha confessato Zanardi una volta giunto al traguardo -. Eric ha iniziato a patire il freddo con degli spasmi muscolari e non riusciva più a tenere la sua handbike che piegava tutta a sinistra. A quel punto ho capito che era troppo rischioso arrivare in queste condizioni a Venezia per cui, memore dell’esperienza dello scorso anno con Francesco Canali, ho deciso di sganciare la ruota anteriore di Eric e agganciare il suo mezzo al mio con una corda trovata quasi per caso sul percorso. Da un bidone della spazzatura è spuntata una corda. Abbiamo smontato la ruota anteriore della carrozzina di Eric, l’ho legato dietro a me e siamo ripartiti. Sembravamo l’A-Team”.

Un atto di generosità incredibile, concluso degnamente. “Siamo ripartiti – prosegue Zanardi -, quando sul Ponte della Libertà iniziava a scendere una pioggia battente e tirava un vento fortissimo. Ma il bello doveva ancora venire: qualche chilometro dopo, infatti, mi si rompeva la guaina del cambio e tutto ciò mi ha costretto ad utilizzare un rapporto durissimo e fare una fatica incredibile. Poi, miracolosamente, ho trovato un nastro e ho ‘steccato’ la guaina rotta attorno al freno. In questo modo sono riuscito a cambiare di nuovo e rendere quindi più facile la mia pedalata. Inoltre, ero troppo incitato da Eric che dietro di me urlava ‘vai trattore che ce la facciamo, arriviamo al traguardo!’. Iniziavano così i 13 ponti di Venezia, dove io facevo fatica a tenere l’handbike perché la ruota anteriore slittava, visto che tutto il peso era sbilanciato all’indietro. Avevamo il pubblico e i volontari ad aiutarci, e sapevamo che il traguardo era vicino e non potevamo mai mollare in quel momento”.
Non è mancato un finale palpitante: “Dopo l’ultimo ponte mi sono fermato per attendere l’accompagnatore in bicicletta che avrebbe dovuto portarmi la ruota anteriore dell’handbike di Eric, perché volevo fosse lui a transitare per primo sul traguardo. Purtroppo, l’accompagnatore non è mai arrivato, forse fermato dagli addetti alla sicurezza, e così ho deciso di trainare Eric fino a 1 centimetro dall’arrivo, sono sceso dalla mia handbike e, come già fatto lo scorso anno con Francesco, ho fatto in modo che fosse il suo corpo a transitare per primo sotto la linea di arrivo. Adesso, con il senno di poi, dico che è stata durissima ma anche stavolta un’emozione incredibile: non potevo arrendermi, perché Eric ci ha creduto dal primo all’ultimo metro. Mi complimento anche con Fabio Marzocchi, l’altro ragazzo con noi in gara nel progetto Bimbingamba Sport che ci ha staccati al 25 km per portare a termine la sua gara con facilità”. L’ennesimo atto d’eroismo di un campione senza fine.
LA FOTO DEI DUE ALLA PARTENZA, CON ZANARDI DIETRO A FONTANARI:

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