sabato 31 maggio 2025
Per la discendenza italiana all’estero mantenere la cittadinanza diventa difficile
venerdì 30 maggio 2025
Conte...
L'uomo di Pongo. Conte, il leader che sa prendere la forma che serve
Luca Casarini: "A Conte chiederei se si è reso conto di che succede quando un governo supera i limiti"
Regione Lombardia e il sostegno delle Discipline Bio Naturali: la lettera aperta del CICAP - 11-03-2025
Lorenzo Montali
Presidente del CICAP
giovedì 29 maggio 2025
May 26, 2025 Digiuno intermittente: cos’è, come funziona, a chi fa bene
Il digiuno, inteso come strumento terapeutico, non è una novità. Già nel V secolo a.C., il medico e filosofo greco Ippocrate lo prescriveva per una serie di patologie.
Il digiuno intermittente, in particolare, ha conosciuto negli ultimi anni una sorprendente popolarità, catturando l’attenzione non solo di chi desidera perdere chili di troppo - basti pensare che nel 2023 almeno un adulto su 10 lo ha provato negli Stati Uniti - ma anche della comunità scientifica, che ne ha fatto l’oggetto di centinaia di studi in tutto il mondo.
Ma quali sono gli effettivi benefici, oltre a quelli legati alla perdita di peso o alla restrizione calorica? E quali, invece, i rischi?
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mercoledì 28 maggio 2025
Omeopatia: piccola guida a paradossi, regolamentazione e questioni etiche
di Rossana Garavaglia e Dan Larhammar. Traduzione di Rossana Garavaglia
Il 10 aprile si commemora la nascita di Samuel Hahnemann, il “fondatore” dell’omeopatia.
Questa disciplina, che ha oltre due secoli di storia, continua tramite i suoi sostenitori a essere fedele a due principi: “il simile cura il simile” e la “potentizzazione” dei rimedi omeopatici attraverso diluizione seriale e succussione (un brusco scuotimento), utilizzando sostanze derivate da animali, minerali, piante e altre fonti. Nonostante si autodefinisca “medicina”, l’omeopatia manca delle caratteristiche fondamentali di plausibilità scientifica, anche se viene impiegata per affrontare una vasta gamma di sintomi.
Ma cosa c’è da sapere a riguardo? Ecco una guida veloce ad alcuni dei temi più scottanti con cui è bene avere dimestichezza, dai paradossi associati all’uso del termine “medicinale”, legittimato da una direttiva europea e dalle implementazioni nazionali, alle sfide della pubblicità indiretta, l’etica del consenso informato e l’allocazione inappropriata di risorse pubbliche.
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martedì 27 maggio 2025
May 22, 2025 Giuseppe Remuzzi: “La decisione di astenersi dall’accordo pandemico è molto difficile da capire”
venerdì 23 maggio 2025
Vite donate. Addio a Nicola Natale, ginecologo "portavoce" della vita concepita
Cresciuto nella fede alla scuola del carisma di don Luigi Giussani e di Comunione e Liberazione, ha sempre offerto una testimonianza serena, ferma e coerente delle sue convinzioni di credente e di medico, diventando un punto di riferimento per i tanti che ora ne ricordano con affetto e gratitudine le virtù umane, la chiarezza di pensiero, l’umanità dell’agire come curante, la capacità di farsi vicino alle madri in attesa e alle neo-mamme.
Il suo spirito di servizio e la consapevolezza del dovere del laico cristiano di impegnarsi pubblicamente al servizio del bene di tutti l’avevano portato ad assumere cariche nelle rappresentanze nazionali dei ginecologi ospedalieri e delle società medico-scientifiche, e ultimamente a spendersi anche in politica come consigliere centrista di zona 3 a Milano. Innumerevoli le sue dichiarazioni ad Avvenire sui grandi temi bioetici degli ultimi decenni. Spiccata in particolare la sua sensibilità sulla prevenzione degli aborti: «Il problema – disse ad Avvenire con la sua consueta schiettezza – è la facilità con cui si può accedere all’aborto e il fatto che non si presti attenzione a rimuovere le cause che l’hanno provocato. Occorre andare a ricercare le radici delle motivazioni che spingono la donna a voler interrompere una gravidanza».
Il Movimento per la Vita italiano lo «ricorda con affetto» sottolineando che «ha saputo testimoniare con coerenza e coraggio il valore della vita umana nel grembo materno». In un commosso comunicato diffuso dalla presidenza nazionale si ricordano i «molti incontri, convegni, conferenze promossi dal Movimento per la Vita a cui il dottor Natale ha offerto il suo ricco contributo. È stato un vero difensore dei bambini non nati e con calore umano e competenza professionale è stato accanto alle loro mamme. Obiettore convinto, ha compreso fino in fondo che quella era la via, non dell’astensione ma della promozione della vita, della maternità, della prossimità che sa farsi carico delle difficoltà e le condivide». Il Movimento per la Vita «si stringe attorno alla moglie e di figli, certo che il Signore della Vita ha abbracciato il suo Nicola, servo buono e fedele».
Il funerale venerdì 16 maggio alle 14.45 nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli in via Pisacane a Milano.
giovedì 22 maggio 2025
Fine vita. La Francia avanza anche verso il “diritto di morire”
Un precipizio a cui si è dato il nome di “diritto all’aiuto per morire”. Ovvero, ciò che è considerato da non pochi come un artificio lessicale per non parlare direttamente di “eutanasia”. Due interrogativi si stagliano all’orizzonte: le due bozze, una delle quali riguarda il potenziamento delle cure palliative, avanzeranno in Parlamento come rulli compressori, o saranno in qualche modo contestate? Inoltre, la Francia che dubita, o trema, sarà ascoltata, potendo far pesare nel dibattito le proprie obiezioni e ragioni?
Fra gli appelli critici spicca quello interreligioso della Conferenza dei responsabili di luoghi di culto (Crlc): una struttura che raggruppa, accanto alle confessioni cristiane, pure i rappresentanti dell’ebraismo, dell’islam e del buddismo.
Proprio quest’autorevole organismo ha sostenuto che «dietro un’apparente volontà di compassione e d’inquadramento, questo testo opera uno sconvolgimento radicale: introduce legalmente la possibilità di mettere a morte con suicidio assistito o eutanasia , stravolgendo profondamente i fondamenti dell’etica medica e sociale».
In sintesi, la bozza impiega «un linguaggio che traveste la realtà». Inoltre, instaura «una rottura con l’essenza delle cure mediche». Al contempo, il cosiddetto inquadramento della pratica, una volta analizzato, rivela «garanzie etiche e procedurali gravemente insufficienti». Si tratta di «una minaccia diretta per i più vulnerabili», risultando a rischio pure «l’equilibrio fra autonomia e solidarietà».
Al contrario, rinunciando a una simile «rottura antropologica», i parlamentari dovrebbero fare la scelta «dell’umanità contro l’abbandono, della relazione, contro la solitudine, delle cure, contro la rassegnazione». Fra i firmatari del documento, anche monsignor Eric de Moulins-Beaufort, arivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese.
Il governo, che si è espresso per il “favor mortis”, ripete che sarà in ogni caso garantita l’obiezione di coscienza del personale ospedaliero.
Il varo in prima lettura delle bozze è previsto all’Assemblea Nazionale il 27 maggio, prima della discussione al Senato, dove i gruppi politici hanno finora mostrato maggiori riserve. Intanto il presidente Emmanuel Macron ha detto, pur senza fornire dettagli, che il tema del fine vita potrebbe pure richiedere un referendum: «Penso che occorra innanzitutto che vi sia una fase parlamentare. Ma se, come esito di questa prima lettura, si manifestasse il fatto che in fondo vi è un insabbiamento, una specie d’impossibilità di andare fino in fondo, allora, in quella fase, penso che il referendum potrebbe essere una via per sbloccare la situazione».
Ma secondo alcuni giuristi un simile tema non è incluso fra quelli contemplati dalla Costituzione per un referendum. E a proposito di Costituzione, intanto, c’è persino chi auspica una costituzionalizzazione dell’“aiuto a morire”.
mercoledì 21 maggio 2025
Fine vita, prima la cura - Avvenire NewsLetter 21/05/2025
Il nuovo pronunciamento ora mette in chiaro i princìpi di riferimento: la vita, la protezione della fragilità, la cura. La Corte entra nel merito di quel che in Italia va corretto per poter parlare davvero di scelte libere anche sulla propria vita.
Parole chiare come poche altre: «Oggi, in Italia – scrive la Consulta – non è garantito un accesso universale ed equo alle cure palliative nei vari contesti sanitari, sia domiciliari che ospedalieri; vi sono spesso lunghe liste di attesa (intollerabili in relazione a chi versa in situazioni di grave sofferenza); si sconta una mancanza di personale adeguatamente formato e una distribuzione territoriale dell’offerta troppo divaricata (in tal senso Comitato nazionale per la bioetica, parere “Cure Palliative”, approvato il 14 dicembre 2023); la stessa effettiva presa in carico da parte del servizio sociosanitario, per queste persone, è a volte insufficiente».
Espressioni che echeggiano quelle spese dal presidente della Repubblica Mattarella solo pochi giorni prima: «Sono necessarie – ha detto il capo dello Stato rivolgendosi alle Regioni – una strategia unitaria e la collaborazione tra le istituzioni per superare gli intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali e per garantire una copertura universale e un accesso uniforme alle prestazioni sull'intero territorio della nostra Repubblica. Obiettivi irrinunciabili del servizio sanitario nazionale». Di che diritto è dunque urgente occuparsi oggi anzitutto in Italia?
f.ognibene@avvenire.it
domenica 18 maggio 2025
Bracciali, cartoni e pubblicità: l’infanzia venduta in offerta speciale. di Giuseppe Miccoli · 13 Maggio 2025
Bracciali, cartoni e pubblicità: l’infanzia venduta in offerta speciale
di Giuseppe Miccoli
Ogni pomeriggio, mio figlio di quattro anni si siede sul divano, sceglie un cartone e si immerge nel suo piccolo mondo incantato. Venticinque minuti di spensieratezza: draghi gentili, costruzioni magiche, animali parlanti. È un tempo che dovrebbe essere sacro, innocente, preservato. Ma non lo è.
sabato 17 maggio 2025
Senato. «La pillola dei 5 giorni dopo è abortiva, cosa ne pensa il ministro Schillaci?»
giovedì 15 maggio 2025
Educazione. Che sofferenza per i piccolissimi se la mamma è assorbita dallo smartphone
Anche Marina Terragni, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, mette in guardia dall'uso smodato dello smartphone in famiglia. Si tratta di un pericolo non solo per i bambini ma, fa notare Terragni, anche per il rapporto educativo tra bambini e genitori. «Una recente ricerca delle Università di Pavia e Bicocca di Milano insieme all’Irccs Mondino dimostra – sottolinea l’Autorità garante - che un uso eccessivo dello smartphone da parte dei genitori può disturbare notevolmente le primissime relazioni tra loro e il neonato, producendo in lui una risposta fisiologica assimilabile allo stress fisico o mentale». Un dato che emerge dall’esperienza quotidiana: «Tutti vediamo spesso giovani madri e padri spingere il passeggino senza distogliere lo sguardo dallo schermo, trascurando quell’attenzione e quella comunicazione non-verbale, occhi negli occhi con il bambino, decisive per l’evolversi della relazione e per lo sviluppo della personalità. La dipendenza dal digitale, dunque, può danneggiare i bambini anche quando a esserne colpiti sono i loro genitori». Secondo la ricerca nove italiani su 10 non lasciano passare un’ora senza controllare più volte lo smartphone e il tempo trascorso online supera in media cinque ore e mezza al giorno.
La ricerca è stata condotta osservando 38 interazioni tra altrettante donne e i loro figli a 3-4 mesi dal parto. Verifiche il cui risultato è stato tutt’altro che confortante. Il lavoro ha infatti concluso che «l'uso parentale dello smartphone, portando a frequenti interruzioni, può disturbare le prime relazioni genitore-neonato». Più nello specifico, servendosi di un innovativo approccio basato su microanalisi comportamentale e termografia a infrarossi, gli autori dello studio hanno chiesto alle partecipanti di alternare momenti di gioco libero con i bebè a brevi interruzioni digitali e non digitali. Ebbene, se da un lato entrambe le forme di distrazione hanno generato nei bambini segni di «disagio comportamentale», dall'altro solo quella di natura digitale ha innescato una risposta fisiologica riconducibile all’attivazione del sistema nervoso simpatico (che si verifica in situazioni di stress fisico o mentale). Detto in modo più semplice. I momenti in cui i piccoli si sono sentiti più trascurati sono stati proprio quelli in cui le madri apparivano totalmente assorbite da social e dintorni.
«Dai risultati della ricerca si deduce l’urgenza di una presa di coscienza da parte delle famiglie - continua l'Autorità garante - che sono e restano il nucleo educativo decisivo e insostituibile. Senza l’‘aggancio oculare’ che veicola la comunicazione pre-verbale lo sviluppo del linguaggio può essere compromesso».
«La scuola - prosegue Terragni - può certamente fare molto imponendo un tempo ‘sconnesso’ in orario di lezione; limitazioni per l’età del primo accesso ai social network possono ridurre notevolmente i danni prodotti da un contatto precoce. Ma l’imprinting della personalità si produce in famiglia fin dalle prime interazioni, e la famiglia non può deresponsabilizzarsi di fronte a una sfida decisiva per la salute fisica e mentale delle generazioni future delegando importanti compiti educativi al tempo-schermo». Conclude l'Autorità garante: «Il miglior presidio contro gli enormi danni causati da un’‘infanzia basata sul telefono’ (phone-based childhood, come la definisce Jonathan Haidt, autore del bestseller La generazione ansiosa) è una famiglia non-basata sul telefono».
mercoledì 14 maggio 2025
Il medico che fabbrica esseri umani: «Prima li faceva Dio. Ora li faccio io»
Il lavoro del dottor Bini: fare esseri umani
«Ciò che accomuna il percorso di fecondazione assistita e quello di transizione di genere è l’assunzione di ormoni ad alte dosi», spiega Bini. E Donatella Della Rata, antropologa e sceneggiatrice del film, approfondisce: la triptorelina, tanto incriminata per i casi di transizione di genere in ragazzi in età puberale, «è lo stesso farmaco che si dà alle donne che cercano di fare la fecondazione in vitro per bloccare il ciclo. È la stessa cosa, cambia solo la lettura sociale dell’ormone. Viene accettato nel caso della fecondazione in vitro perché è accettato un contratto tra due persone eterosessuali, mentre nel caso della transizione di genere non è accettato e ostacolato da un governo come questo».
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martedì 13 maggio 2025
OMEOPATIA: LE 15 COSE A CUI NON RISPONDERO' PIU'. Edi nrico Bucci Enrico Bucci Adjunct Professor at Temple University, May 6, 2025
lunedì 12 maggio 2025
Houellebecq di nuovo contro l’eutanasia à la Macron: «Arroganza inaudita»
domenica 11 maggio 2025
No, Ermal Meta non ha detto “tecnicamente” una stronzata
sabato 10 maggio 2025
Spazio alle donne. Katy Perry che bacia terra dopo 11 minuti di volo? Potevamo fermarci ad AstroSamantha
venerdì 9 maggio 2025
Omeopatia: piccola guida a paradossi, regolamentazione e questioni etiche
Il 10 aprile si commemora la nascita di Samuel Hahnemann, il “fondatore” dell’omeopatia.
Questa disciplina, che ha oltre due secoli di storia, continua tramite i suoi sostenitori a essere fedele a due principi: “il simile cura il simile” e la “potentizzazione” dei rimedi omeopatici attraverso diluizione seriale e succussione (un brusco scuotimento), utilizzando sostanze derivate da animali, minerali, piante e altre fonti. Nonostante si autodefinisca “medicina”, l’omeopatia manca delle caratteristiche fondamentali di plausibilità scientifica, anche se viene impiegata per affrontare una vasta gamma di sintomi.
Ma cosa c’è da sapere a riguardo? Ecco una guida veloce ad alcuni dei temi più scottanti con cui è bene avere dimestichezza, dai paradossi associati all’uso del termine “medicinale”, legittimato da una direttiva europea e dalle implementazioni nazionali, alle sfide della pubblicità indiretta, l’etica del consenso informato e l’allocazione inappropriata di risorse pubbliche.
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giovedì 8 maggio 2025
In caso di ictus, ogni secondo conta
Dottoressa Barberis, cos’è l’ictus?
L’ictus è l'improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue al cervello e quindi del relativo apporto di ossigeno.
Quali sono le cause?
Nell’80 percento dei casi, l’ictus è il risultato dell’ostruzione di un vaso sanguigno, nella maggior parte dei casi un’arteria, da parte di un coagulo (si parla di ictus ischemico). Più raramente (nel 20 percento dei casi), è causato dalla rottura di un vaso. Si tratta di un’emorragia cerebrale (o ictus emorragico).
mercoledì 7 maggio 2025
La mamma di Emanuele che chiese del papà ateo in cielo: il Papa ci ha cambiato la vita
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Sono passati sette anni da quel 15 aprile 2018 quando Papa Francesco andò in visita al Corviale e fece commuovere migliaia e migliaia di persone incontrando il piccolo Emanuele, di allora 8 anni, che aveva da poco perso papà. Il ragazzo, piangendo, chiese al Pontefice se il genitore fosse in Paradiso, perché, pur avendolo fatto battezzare, era ateo. La risposta del Papa aprì il cuore di tutti: “Chi dice chi va in Cielo è Dio. Dio ha un cuore di papà. Dio era fiero di tuo papà”. A ricordare quei momenti è la madre di Emanuele, Elisabetta Paciotti, che confessa ai media vaticani: “Abbiamo raccolto tanta forza da quel giorno. Il Papa mi prese le mani e mi disse: lei ha un figlio bravo”.
L’abbraccio del Papa ha rasserenato Emanuele
Quel giorno ha segnato un punto fermo nella pur giovane vita di Emanuele, "perché ha potuto iniziare con il Credo a pregare a suo padre, con la convinzione e la sicurezza che il suo posto era vicino al nostro Signore – dice la signora Elisabetta, che ricorda quei momenti come se fosse oggi e parla con toni emozionati. Ora Emanuele ha 16 anni, frequenta la terza scientifico con indirizzo matematico, ed è attivo sia in parrocchia sia nel volontariato, tanto che si offre di fare ripetizioni gratuite alle ragazze e ai ragazzi di Corviale meno studiosi rispetto a lui". La madre racconta che “nel corso degli anni ha riguardato spesso il video di quel giorno, perché quello che mi ha detto è che è stato l'abbraccio che lo ha rasserenato e lo ha salvato dalla tristezza e dal dolore più profondo. E questo non perché non soffrisse più per la mancanza del padre, ma aveva potuto cambiare la modalità di sofferenza della sua mancanza. Gli è stato tantissimo grato, infatti più di una volta ha detto io non posso dire altro a Papa Francesco se non grazie, grazie, grazie, grazie”.
Anche la visita di Papa Francesco sta contribuendo alla rinascita di Corviale
Ma quella visita dell’aprile 2018 cambiò un po’ tutto il quartiere. Il “serpentone”, la struttura principale di questa zona, è lungo chilometri. E da esempio di architettura brutalista anni ‘70, dove in poche centinaia di metri gli abitanti avrebbero dovuto avere tutti i servizi modificando quindi il concetto di quartiere dormitorio, Corviale è diventato sinonimo di degrado. Da una decina di anni, però, grazie ad associazioni e alla parrocchia locale, la zona sta conoscendo una stagione di rilancio, e anche la visita del Papa ha contribuito a questo. “All’epoca sapere che Papa Francesco veniva da noi ha dato proprio luce e speranza agli ultimi – spiega la signora Elisabetta - Qui ci sono persone che non si erano neanche mai avvicinate alla Chiesa, e dopo l'incontro con Papa Francesco adesso sono partecipi alle attività, sono collaborative ancora oggi. E vi dico che c'è stato un grande lutto a Corviale quando abbiamo avuto la notizia che il Pontefice era tornato alla casa del Padre”.
Grazie al Papa Emanuele ha superato le sue paure
Il cammino di Emanuele non si è fermato quel giorno, che comunque ha dato un’impronta diversa alla sua vita. E allora la signora Emanuela confessa che suo figlio “si porta dentro la conoscenza dell'amore, della gratitudine, di un atto che comunque sicuramente, come dice Emanuele, non era sicuro che potesse esserci”. In sostanza, la risposta del Papa è andata oltre, ed il ragazzo ha confessato alla madre che quel "non avere paura, prega il tuo papà" del Pontefice, era per dirgli di andare oltre ogni timore, “perché tutto ciò che è la tua convinzione sarà quello che è giusto fare”.
martedì 6 maggio 2025
Il Papa alle giovani coppie in un testo inedito: credete nella "gioia dell'amore"
Vatican News
L’amore paragonato al tango, il ballo della sua patria, l’Argentina, che Papa Francesco ha confessato di aver "danzato spesso" da giovane. Un "meraviglioso gioco libero tra uomo e donna". Così si apre il testo inedito che il Pontefice ha scritto come prefazione al libro Youcat. Amore per sempre, pubblicato dalla Youcat Foundation, editrice del Catechismo ufficiale per i giovani della Chiesa cattolica. Pensato per accompagnare le nuove generazioni nel cammino verso il matrimonio cristiano, il volume sarà pubblicato prossimamente.
"La vita in pienezza"
Nella tradizionale danza argentina, scrive il Papa, "il ballerino e la ballerina si corteggiano, vivono la vicinanza e la distanza, la sensualità, l’attenzione, la disciplina e la dignità. Gioiscono dell’amore e intuiscono cosa possa significare donarsi completamente". Lo sguardo del Pontefice, però, non è disilluso: "Quanti matrimoni oggi falliscono dopo tre, cinque, sette anni?", osserva. "Non sarebbe meglio, allora, evitare il dolore, toccarsi soltanto come in una danza passeggera, godersi a vicenda, giocare insieme, e poi lasciarsi?", si chiede. "Non credetelo!" ha risposto con forza, rivolgendosi ai giovani. "Credete nell’amore, credete in Dio, e credete che potete affrontare l’avventura di un amore per tutta la vita". Nell’essere umano risiede infatti "il desiderio di essere accolti senza riserve", e farne esperienza porta ad un guadagno ultimo: "la vita in pienezza".
"Con l'amore non si scherza"
"Una sola carne!", scrive Francesco, citando la Sacra Scrittura e facendo riferimento a quell’unione matrimoniale per la quale "è necessaria una preparazione adeguata", perché "tutta la vita si svolge nell’amore, e con l’amore non si scherza". Il Papa propone dunque un "catecumenato", termine che nella Chiesa primitiva indica "un cammino spesso pluriennale di apprendimento e di verifica personale". Un percorso che conduce a quell’Amoris laetitia — dal titolo della sua Esortazione apostolica postsinodale — a quella "gioia dell’amore" che, "passo dopo passo", "con gli occhi pieni di stupore, non deve fermarsi".
lunedì 5 maggio 2025
"Guarire dall'aborto". A Bologna la due giorni della "Vigna di Rachele"
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Il Papa dello street food, dal mate alla pizza E le trans latinoamericane preparavano per lui le empanadas
Bergoglio è stato un Papa 'pop' anche nei gusti alimentari.
Niente piatti troppo raffinati sulla tavola dell'argentino che ha fatto conoscere all'Italia il mate, una specie di tè, ma che poi si è innamorato della pizza.
Lui stesso raccontò quanto gli era piaciuto "Il pranzo di Babette", il film dove una donna mostra il suo amore per gli altri spendendo i suoi soldi in un pranzo da infinite portate.
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Non mancavano i sapori della sua tavola argentina, a partire dalla bevanda nazionale, il mate, che gli veniva offerto in ogni incontro e lui dalla cannuccia lo beveva volentieri. E poi le empanadas, i piccoli calzoni pieni di carne e altri ingredienti.
A prepararli per lui sono state anche le ragazze trans latinoamericane che ogni mercoledì mattina prendevano il bus da Torvaianica a Roma, accompagnate dal parroco don Andrea, per assistere all'udienza generale. Bergoglio le ha sempre accolte con dignità, le ha seguite con la sua 'carezza'. E il loro grazie era quel vassoio incartato alla meglio pieno di quei piccoli pasticci cucinati in forno che riportavano Francesco alla tavola della sua infanzia.
È un “bambino” anche se non ancora nato?
https://www.avvenire.it/vita-e-cura/e-un-bambino-anche-se-non-ancora-nato_101114 di Carlo Casini ; 18 novembre 2025 La Convenzione appr...
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Delibera n° 81 Approvata nella seduta del: 30/01/2009 Deliberante: Determinazioni dei Coordinatori OGGETTO: IMPEGNO DI SPESA PER LIQUIDAZION...
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Giovani e donne. Avanti un altro. E la carica dei 101 Scritto da Nando dalla Chiesa Saturday 22 February 2014 Oplà, abbiamo il g...
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Quesr racconto in immagini aiuta a comprendere il funzionamento del mondo della grande finanza tratto da: http://www.fabiotordi.it/blog...
