La decisione del nostro Paese di astenersi dall’accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - che ha visto il favore di 124 Stati, senza che nessuno abbia votato contro - è molto difficile da capire e, a prima vista, non può certo essere condivisa. Si tratta di mettere in comune dati sui patogeni emergenti fra tutti i Paesi del mondo, di lavorare con le case farmaceutiche per avere vaccini e anticorpi nel minor tempo possibile, che siano poi a disposizione anche dei Paesi più svantaggiati, sottoforma di donazioni o comunque a prezzi accessibili
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Per questo si dovrebbe concludere, a rigor di logica, che la nostra astensione sarà “costruttiva”, come ha dichiarato il Ministro, una pausa di riflessione, insomma, così da portare all’accordo dell’OMS un ulteriore contributo nel segno della scienza, anche tenuto conto di quanto l’esperienza del Covid ha insegnato a noi, forse più che ad altri, nel mondo.
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