Durante il G8 di Genova io ero in Inghilterra, ed ho quindi visto le immagini di quanto è successo trasmesso dai telegiornali inglesi.
Era difficile presentare in documento italiano all'estero, in quei giorni ...!
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Diaz, le false verità. La domenica io vidi questo
Scritto da Nando dalla Chiesa
Saturday 16 June 2007
Genova, dunque. Genova e la Diaz. Sui fatti non ci torno. Chi legge il blog saprà già tutto. Mi fa piacere (si fa per dire…) che il vicequestore Fournier abbia parlato di macelleria messicana. Allora a me venne spontaneo il paragone con Garage Olimpo. Mi ha sconcertato però l’intervista fatta dal questore Canterini a Repubblica. Sembra, a sentir lui, che lì quella notte nessuno abbia avuto il comando interno delle operazioni. Che vuol dire che c’era una “macedonia” di polizia? Ognuno entrava e il primo che voleva picchiare picchiava, come se fossero eserciti diversi che saccheggiavano un unico paese? E poi questa storia che dalle finestre venne tirato giù di tutto sulla polizia è una balla colossale, che fa il paio con le molotov inventate ad arte. Io ero appena stato eletto nel collegio di Genova. Perciò la domenica pomeriggio andai in città. Una città deserta, irreale. Andai a visitare la famiglia Giuliani, poi passai dal comando dei carabinieri per sapere la loro versione sui due giorni di follia, poi venni accompagnato da un giovane avvocato della Margherita alla Diaz. Una delle scene più raccapriccianti che abbia mai visto in vita mia. C’era sangue (e capelli e qualche dente) dappertutto. Sangue sui muri rasoterra, perché non c’è dubbio che li avessero pestati nel sonno. Non rifaccio la descrizione di quel che vidi, ne parlai subito sull’Unità venendo rimproverato da amici funzionari della polizia che non ci credevano, che dicevano “non è possibile”. So che pensai una cosa: se hanno fatto queste cose davanti a tutta la stampa del mondo, stanotte vengono qui e fanno sparire tutte le prove. D’accordo con l’assessore provinciale all’istruzione Eugenio Massolo, sconvolto quanto me, facemmo sigillare gli ingressi dai vigili urbani. Siccome già girava la storia che gli occupanti avevano “tirato giù di tutto”, perlustrai il cortile che dava sul portone. Non c’era un segno, dico un segno, di lanci, di vetri, di buchi, pezzi di legno: nulla.
Ecco, io vorrei ancora sapere chi guidò quell’assalto bestiale e chi diede l’indicazione di pestare alla cieca. Paura che avessero armi? Non si fa così, le procedure e i movimenti da eseguire sono ben altri. E perché pestare con quella violenza chi è già nelle tue mani? E perché continuare in quel modo a Bolzaneto? E’ stata una delle pagine più indegne della storia repubblicana. Non so se una commissione d’inchiesta parlamentare potrebbe riuscire a fare verità piena. Io sono convinto che per correttezza costituzionale le commissioni d’inchiesta debbano chiederle le opposizioni. In effetti sono soprattutto uno strumento per esercitare un controllo parlamentare sull’esecutivo. Le maggioranze hanno già il governo per far luce direttamente sui fatti. Però…però qui tutto accadde sotto una maggioranza diversa. La quale allora la commissione d’inchiesta non volle farla, dicendo che non ci si poteva sovrapporre all’inchiesta della magistratura. Principio che ovviamente non valse niente quando decisero di fare la Telekom Serbia. Tutto avvenne sotto una maggioranza che coprì fatti enormi, che fecero il giro del mondo. Per questo, moralmente, sto con chi la chiede, questa commissione.
tratto da:
http://www.nandodallachiesa.it
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