lunedì 11 giugno 2007

Politici di spessore ?

Segnalo alcune notizie dalla cronaca di questi giorni

a) Il senatore di Alleanza Nazionale GUSTAVO SELVA è in ritardo per partecipare ad una trasmissione tv a La 7.
Cosa fare ? Semplice, basta fingere di sentirsi male, chiamare un'ambulanza, affermare che si deve andare urgentemente dal cardiologo, e farsi invece accompagnare agli studi televisivi. E poi raccontare in TV la bravata.

b) Silvio Berlusconi va a Genova per concludere la campagna elettorale, ed è contestato da un gruppo di ragazzi al grido di: buffone, vattene a casa. Qualcuno supera i limiti, spintona e forse lancia uova (le fonti che ho consultato danno informazioni diverse a questo proposito).

Il senatore di Forza Italia ALFREDO BIONDI rispondendo ad una donna che grida «andate a casa», le urla di rimando: «A casa vacci tu brutta t...».

L'onorevole MASSIMO D'ALEMA scrive immediatamente, su carta intestata da vicepresidente del consiglio e ministro per gli Affari Esteri del governo Prodi, per dirsi dispiaciuto per l’episodio di inciviltà. Non ho capito se considera incivile solo i lanci di uova, o anche le critiche all'amico Silvio.


c) Sempre MASSIMO D'ALEMA rilascia un’intervista, nella quale evidenzia il fallimento del corteo della sinistra radicale nello scorso week-end.
E precisa " Io l'avevo detto: se avete delle critiche da muovere a Bush, c'è già un governo che se ne assume la responsabilità, e che gliele esprime apertamente. A cosa serve l'inutile rito della piazza?". Poco dopo aggiunge un concetto illuminante "...abbiamo solo un dovere: governare, e non scendere in piazza". Ed ancora "...La gente vuole che il Paese sia governato. La gente è stufa dei casini...".

Quando tra poche settimane il Parlamento dovrà votare ancora per il finanziamento delle nostre missioni all'estero, spero che qualcuno ricordi le dichiarazioni fatte sei mesi fa da D'Alema e i 12 punti non negoziabili del Governo Prodi nato a Febbraio 2007, uno dei quali era "Sostegno costante ... al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan".
Ma spero anche che qualcuno ricordi anche l'articolo 11 della Costituzione Italiana: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.


5 commenti:

Franco Gatti ha detto...

Ci sono altri due senatori che chiedono spazio alla voce "Politici di spessore ?"

ROCCO BUTTIGLIONE (UDC, consiglio di visitare il sito http://www.roccobuttiglione.it, aggiornato al 19 Giugno 2006) e ALBERTINA SOLIANI (Ulivo) hanno scritto ai questori del Senato:
“Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E’ possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti.”

Franco Gatti ha detto...

Da:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/06_Giugno/15/Alema_inviato_Stampa.shtml

D'Alema-Stampa, lite per l'aereo di Stato

Il quotidiano aveva riportato le indiscrezioni sul presunto conto segreto.
Il giornale di Torino, in un articolo, denuncia: il nostro inviato lasciato a terra per la pubblicazione del rapporto Kroll

ROMA - Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, è in visita ufficiale nell'area balcanica: ieri era in Kosovo, oggi a Belgrado. E come sempre al suo seguito ci sono gli inviati accreditati di tv, agenzie di stampa e quotidiani italiani, che lo seguono viaggiando con lui sull'aereo di Stato. Tutti tranne uno: quello della Stampa. Ammalato? No, lasciato a terra. Per decisione dello stesso vicepremier. Il quale, in questo modo, ha forse inteso prendersi una rivincita dopo la pubblicazione, da parte del giornale torinese, delle indiscrezioni sul suo presunto conto corrente segreto in Brasile contenute nel rapporto Kroll.

L'UNICO ESCLUSO - A darne notizia è proprio la Stampa in un commento non firmato (e quindi attribuibile alla direzione) intitolato «Aerei di Stato». Il quotidiano racconta che un primo caso di esclusione da un viaggio organizzato dalla Farnesina si era registrato nei giorni scorsi, in occasione della trasferta del ministro ad Ankara. L'inviato della Stampa era stato il solo a non essere imbarcato al seguito di D'Alema. «La Farnesina chiariva che l'esclusione non era personalmente rivolta al giornalista - si legge nel comunicato -, ma alla testata per a quale lavora».

LA SECONDA VOLTA - Dopo il primo episodio la direzione del quotidiano aveva pensato di soprassedere, «preferendo far rientrare l'accaduto nel vasto capitolo dell'umoralità dei potenti». Ma quando il ministero ha concesso il bis, negando per la seconda volta il «passaggio» all'inviato della Stampa, la questione non ha più potuto essere presa sottobanco.

I PRECEDENTI - «Non è la prima volta che episodi del genere accadono - ricordano dalla redazione di via Marenco -: Cheney in America, Schroeder in Germania e Bettino Craxi in Italia trattarono nello stesso modo giornalisti "colpevoli" di avere scritto cose sgradite o di appartenere a un giornale che intendevano punire».

BENI PUBBLICI, VIZI PRIVATI - Alla Stampa precisano di non volere enfatizzare il caso più del necessario. «Ci limitiamo a sottolineare che un uomo delle istituzioni ha pienamente diritto di non far salire persone sui mezzi che gli appartengono, macchine, aerei o barche da diporto. Se però dispone dei beni pubblici come se fossero suoi, apre una questione che va al di là dello stile che il ruolo dovrebbe comportare».
16 giugno 2007

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Da:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_158377488.html

'La Stampa' replica a D'Alema
ROMA - La direzione de La Stampa, in relazione alla nota della Farnesina sui voli di Stato, fa sapere di prendere atto dei criteri che il ministero degli Esteri dice di osservare. Tuttavia, in una nota, precisa quanto segue: 1) venerdì 8 giugno, due giorni dopo la pubblicazione su La Stampa dell'articolo "D'Alema e i veleni del conto segreto", l'inviato Emanuele Novazio che solitamente segue le trasferte del ministro degli Esteri, ha chiesto al dirigente responsabile se fosse previsto che i giornalisti viaggiassero sull'aereo del ministro durante la trasferta ad Ankara del lunedì successivo.

La risposta testuale è stata: "Mi spiace ma per te non ci sarà posto. Niente di personale, ma il ministro vuole mandare un messaggio al tuo giornale". Alla richiesta di spiegazioni il funzionario ha fatto riferimento all'articolo citato e ha aggiunto di essere rammaricato "della spiacevole situazione". 2) La sera di martedì 12 Novazio ha ricontattato il dirigente in questione, chiedendo se nella trasferta del giorno successivo in Kosovo e Serbia i giornalisti avrebbero trovato posto sull'aereo sul quale viaggiava D'Alema. Risposta, anche questa testuale: "Certo che li portiamo, ma per te vale il discorso che ci siamo fatti la scorsa settimana". 3) Venerdì 15, giorno della pubblicazione su La Stampa della nota "Aerei di Stato" nella quale si raccontava della doppia esclusione di Novazio, il giornalista ha ricevuto due sms dal dirigente del ministero. Il primo, alle 7,15, diceva: "No comment". Il secondo, delle 15.45, era meno laconico: "Adesso non mettetevi a fare altro clamore altrimenti come Farnesina dovrò pronunciarmi seccamente". Novazio rispondeva che, a quanto ne sapeva, il giornale aveva detto ai suoi lettori come erano andate le cose e che, quindi, non c'era ragione di andare avanti con la polemica. Pochi minuti dopo il giornalista riceveva una telefonata di un funzionario dell'Ufficio stampa del ministero che gli chiedeva: "Stiamo preparando la trasferta in Sud Africa dal 9 al 13 luglio. Ti interessa?". C'é solo da aggiungere - conclude la nota della Stampa - che i nomi dei funzionari in questione e gli sms sono ovviamente a disposizione del ministro D'Alema e della direzione generale del ministero degli Esteri qualora volessero approfondire.

Anonimo ha detto...

Notizia tratta da:
http://www.imgpress.it/stampanotizia.asp?idnotizia=26004

LA PROCURA INDAGA SULLE ASSUNZIONI E CONSULENZE D'ORO DI LETIZIA MORATTI

A QUESTO PUNTO SONO CONTENTO DI AVERE SCRITTO DIVERSI ARTICOLI SULLA QUESTIONE MORALE

I militari delle Fiamme Gialle di Milano, hanno passato al setaccio ben 93 contratti relativi a nomine di funzionari e dirigenti comunali, effettuate dal Sindaco Letizia Moratti il 1 settembre 2006. E hanno redatto una relazione di 60 cartelle dattiloscritte, con due faldoni di curricula dei nuovi assunti, inviandola al Procuratore aggiunto Corrado Carnevali, numero due della Procura della Repubblica di Milano. Il dottor Carnevali, allo stato, ha aperto un fascicolo contro ignoti e senza indagati in attesa che la Guardia di Finanzia compia ulteriori accertamenti perche' nel frattempo le assunzioni e le consulenze d'oro si sono moltiplicate. Tuttavia, lo stupore in città per lo scandalo delle assunzioni e consulenze d’oro, è enorme e i giornali da Il Messaggero a Repubblica, parlano dello scandalo. Al punto che il Sindaco è stato costretto ad autoridursi lo stipendio del 35% (da 9.124 euro è scesa a 5.930 euro) come un normale assessore, a ridurre le macchine blu da 1.067 a 770, a proporre la riduzione di membri nei Cda delle municipalizzate e partecipate, e, infine, la riduzione del 3% di spese negli enti e per le consulenze. A questo punto sono contento di avere scritto diversi articoli sulla questione morale che, a Milano, in questo ultimo anno, è stata sistematicamente disattesa, violentata e ignorata. Sono felice, se il risultato porterà a sanare situazioni ibride e vergognose come quelle di alcuni di questi 93 contratti scandalosi per le tasche dei contribuenti. Sono entusiasta infine perché i cittadini milanesi potranno ritornare ad avere fiducia nelle Istituzioni, non grazie al Sindaco (che in questi mesi non mi ha mai ascoltato) ma grazie a coloro che hanno fatto una battaglia mettendosi in gioco personalmente sulla questione morale elusa da troppo tempo e che separava i cittadini dalla politica per il malcostume dilagante. Il Manzoni direbbe, caro Sindaco, che "i guai vengono perche' ci si e' dato cagione..." E io l'ho sempre avvisata, ma lei come risposta procedeva ad altre nomine ad altri contratti tutti onerosi. In tutto 50 milioni di euro all'anno. Ma cosa c’è scritto nel rapporto delle Fiamme gialle? Per esempio che il fotografo personale di Letizia Moratti della sua campagna elettorale, è stato assunto dal Comune di Milano come Vice Capo servizio dell’Ufficio Stampa per 79 mila euro annui (neanche la Regina Elisabetta II d' Inghilterra paga cosi tanto il suo fotografo personale!). Altro esempio riguarda uno stagista assunto a Palazzo Marino: stipendio 70 mila euro. Ci domandiamo, non senza meraviglia: l’attuale Dirigente dell’Assessorato ai servizi sociali, Marianna Faraci, prima di essere assunta dal Comune di Milano, ha sostenuto sul blog di Grillo di aver lavorato gratis come stagista fino a 27 anni. Ora, la Faraci, assunta anche lei in Comune deve prendere atto che ci sono stagisti e stagisti. Ci sono quelli che prendono 70 mila euro annui e quelli che lavorano gratis. Evidentemente lei o era troppo buona e ingenua o, questo stagista, è troppo furbo. Perché ella adesso non fa un post sugli stipendi degli stagisti del Comune di Milano nel blog di Beppe Grillo gridando tutta la sua indignazione? Allora si che la Faraci sarebbe una persona credibile e autorevole! Ma, forse, le chiediamo troppo... Procediamo con la relazione delle Fiamme gialle in cui c’è scritto che 7 persone hanno lo stipendio e la qualifica di Dirigente nonostante non abbiano conseguito una laurea. Se consideriamo che il loro stipendio oscilla dai 100 mila alle 200 mila euro c’è da restare trasecolati e senza parole. Vedi il caso di Riccardo Albertini, ex vigile urbano ed ex consigliere comunale di Forza Italia candidato nella Lista civica Moratti. Il danno erariale quantificato dalle opposizioni in relazione a tutte queste nomine è di circa 10 milioni di euro. In queste ore giungono voci che alcuni Dirigenti siano stati invitati a dimettersi dallo stesso Sindaco Letizia Moratti autore dei 93 contratti. In ogni caso, si evince altresi dal rapporto del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria di Milano, che lo spirito di queste nomine era sovente quello di collocare nei posti dell’Amministrazione amici, conoscenti, politici della lista Moratti, suoi collaboratori personali, membri dello staff della sua segreteria e persone come la signora Carmela Madaffari ex direttore generale dell’ASL di Locri, ASL sciolta per mafia. La Maddafari risultata incompetente nelle ASL in cui ha lavorato come direttore generale è stata assunta però dalla Moratti. Chi l'ha segnalata al Sindaco e perchè un favore cosi grosso alla Madaffari? Chi rappresenta. Vorremmo chiederlo a Fortugno, medico di Locri, ammazzato dalla mafia che voleva costruire un Pronto soccorso a Locri e la Madaffari pretendeva di costruirne un secondo in una cittadina dove un pronto soccorso e' piu' che sufficiente. Ma il dottor Fortugno non c'è piu': la 'ndrangheta l'ha ammazzato come un cane. Tutte domande che si pone nel libro “Milano da morire” anche il brillante giornalista del Corriere della Sera Offeddu con il suo collega de Il Secolo XIX. Quindi, lo spirito delle nomine comunali della Moratti, non era certo quello di valorizzare meriti, capacità, abilità e competenze (tranne in qualche caso), ma di sistemare e piazzare molti amici e conoscenti. Perché allora una donna come Moratti ha deciso di fare queste nomine nonostante personaggi squalificati , impresentabili e, talvolta, ignoranti ? Perché ella guardava soprattutto agli equilibri politici, ai consigli sbagliati del suo assessore Mariolina Moioli, e di Paolo Glisenti (si, quello delle 900 euro al giorno) alle strane alleanze con i ciellini (Intiglietta e Ferlini ex Pds), a quelle con gli ex tangentisti (ne ho già visti due alle riunioni con la Moratti), a quelle con i vecchi socialisti della Milano da bere rappresentati da Ada Grecchi, Tognoli, e Pillitteri. E poi alcuni uddicini (UDC) impresentabili ed ex galeotti indagati per tangenti e uno addirittura per mafia nella Duomo connection che pretendeva un posto in un Cda di una controllata. Ma l'antimafia legge i giornali, la DDA e la DIA di Milano? E poi quelle pressioni da Forza Italia per collocare il dr. Catania alla presidenza dell’ATM dopo i risultati deludenti alle Ferrovie dello Stato i cui treni non arrivano mai in orario e non sono puliti. Non parliamo poi delle deleghe assessorili a Gianni Verga (UDC) uomo per tutte le stagioni e che rappresenta gli interessi forti della città dei costruttori e non solo di quelli. Come sarebbe bello se l'assessore alla casa Gianni Verga ricordasse il deputato milanese Franco Verga ucciso nell'agosto 1975 dalla mafia milanese per appropriarsi dei soldi pubblici del COI, soldi che servivano a realizzare alloggi per immigrati del Sud Italia? E la Colli che necessità aveva di fare l’assessore quando aveva un seggio al Senato? Ora non fa bene né l’una né l’altra cosa. L'assessore a Milano si fa a tempo pieno! E potremmo andare avanti, ma ci fermiamo qui. La responsabilità di questa situazione politica è, ovviamente, solo della Moratti e dei suoi più stretti collaboratori. Ella ha dato fiducia solo al team di Pesenti-Glisenti- Moioli che ha un’asse preferenziale con CL e questo spiega perche Moioli, che è bergamasca, è stata eletta con 800 voti di preferenze in Comune a Milano dove nel 2006 non la conosceva nessuno. Chi le ha passato i voti alla Moioli e perche? Qual'e' stato il do ut des?" Mentre, l’ex Sindaco di Milano, Piero Borghini, nella lista Moratti ha preso circa 100 voti. Eppure è stato Sindaco nel 1993 e ricopre tuttora l’incarico di Consigliere regionale. Ma come city manager del Comune di Milano si prende oltre 200 mila euro l'anno... e non vede nessuna incompatibilita' morale fra le due cariche. E poi quando era sindaco di Milano pontificava! La Moratti si avvalsa della loro collaborazione e dei loro suggerimenti che la stanno portando al suicidio politico. E quello che e' grave e' che ella non se ne rende conto. Un altro esempio. Il marito del Sindaco di Milano, il petroliere Gianmarco Moratti, ha dichiarato al Corriere della Sera che ha stanziato 6 milioni di euro per la campagna elettorale della moglie Letizia a cui vuole molto bene. Ed è verissimo come dimostrano i loro rapporti affettuosi e molto belli. Ebbene, io ho visto i locali della campagna elettorale, gli uffici, il materiale, le segretarie ma con le spese non arriviamo a 6 milioni di euro. Aggiungiamo pure le spese del telefono, della luce, gli affitti di uffici e teatri, i manifesti, i pranzi e le cene negli hotel, ma ancora non si arriva a 6 miliardi. Ma come stati spesi allora questi soldi. A chi è stata affidata la campagna elettorale? Ci piacerebbe saperlo, perché a Milano da anni sono sempre gli stessi personaggi cosiddetti cattolici che pensano all'anima, al cemento, agli affari e alle preferenze elettorali. Forse stavolta il conto per Gianmarco Moratti e' stato salatissimo. Il problema e' che questi pseudo cattolici non si accontentano mai e vogliono assessorati, enti, posti, poltrone e prebende. Ma il Vangelo l'hanno letto? In conclusione, Letizia Moratti, rischia la crisi politica della sua Giunta se la Procura dovesse inquisire qualcuno come avverrà presumo molto presto. Tanti, anche nella maggioranza, desiderano questo e lei ancora non lo capisce. Pensa all’ Expo 2015, alle relazioni con i poteri forti, alle relazioni con il gotha dell’economia e della finanza, alla fusione di AEM e ASM, ai bilanci, alla Borsa, alle relazioni internazionali e a quelle politiche nazionali. Non che queste cose non contino nella Pubblica Amministrazione. Ma signora Moratti, anzi dottoressa Moratti, dobbiamo pensare ai cittadini, ai loro bisogni, ai loro interessi, privilegiare gli anziani soli , i senza fissa dimora, gli stranieri, gli sfrattati, le donne, i minori, gli alcolisti, i tossicodipendenti, i nomadi, all'inserimento nella società di ex detenuti, ai giovani disoccupati, ai portatori di handicap, ai malati psichici, al disagio dei nostri giovani che diventano bulli per noia, per solitudine e per gregarismo. E poi, Signor Sindaco, ritorni a parlare con i cittadini, si occupi dei loro problemi, della salute, dell'inquinamento, del traffico, delle buche in mezzo alla strada, dell'illuminazione e della sicurezza nei quartieri di Milano. Ritorni a parlare anche con me. Non si preoccupi. E' vero, l'ho difesa nella scuola di stato tante volte constatando l'odio dei suoi avversari che ricadeva su di me ingiustamente. Ma non le chiederò nulla come risarcimento o indennizzo, come ho fatto peraltro nei suoi cinque anni passati al ministerodell' Istruzione. Ma se appena appena vuole un altro consulente d'oro come Paolo Glisenti che lavori per lei 5 ore giorno ( io ne farei invece 8 di ore compreso il sabato) per 900 euro al giorno, sono sempre disponibile... Sa, ho il mutuo da pagare, le tasse, la pensione che arriverà (se arrivera') tra 20 anni, la badante, i gatti, i vestiti, il carrello della spesa da riempire al supermercato, e le vacanze alle Isole Eolie. E poi, caro Sindaco, tengo famiglia.

Alberto Giannino

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Franco Gatti ha detto...

Come prendere in giro la "gente": l'esempio do Gustavo Selva.

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Senato: Selva ritira dimissioni, lo vuole la gente
ROMA - "Me lo chiedono i cittadini, quindi ritiro le mie dimissioni". Gustavo Selva ci ripensa e, davanti all'aula del Senato che doveva votarle, ritira le dimissioni presentate dopo essersi fatto trasportare in ambulanza fino agli studi de La7 nel giorno della visita a Roma del presidente americano George Bush. In aula, Selva ha presentato una versione dei fatti ben diversa da quella data durante la diretta tv, dove si era vantato di aver raggiunto gli studi televisivi con "un trucco da vecchio giornalista", cioé fingendo un malore. Ma le cose, dice oggi Selva, quel sabato 9 giugno, andarono in tutt'altro modo: "Ho cercato un taxi per mezz'ora. Invano, il blocco era ferreo. Le concitate telefonate mi hanno provocato fibrillazioni cardiache per cui sono stato fatto accomodare e soccorso nell'ambulanza di servizio a Palazzo Chigi. Mi sono ristabilito: la presidenza del Consiglio mi ha proposto una macchina, ma è stato invece deciso, con il responsabile dell'ambulanza, la soluzione di non mettere in moto un meccanismo ancora più complicato e di portarmi con il mezzo in cui mi trovavo, in via Novaro".

Selva ha detto di aver presentato le sue dimissioni in seguito alla dura reprimenda ricevuta dal ministro della Sanità Livia Turco, che aveva bollato il suo comportamento come "indegno". La sua marcia indietro è stata presentata con motivazioni politiche: "Il pensiero che un voto in meno del centrodestra possa concedere un giorno in più al governo Prodi, travolge ogni altra ragione che mi spingerebbe alle dimissioni". In più, Selva ha detto di aver ricevuto il sostegno di molti cittadini ed elettori per e-mail, al telefono e di persona. "Tutti mi chiedono di restare". In circa mezz'ora di arringa, Selva si è difeso presentandosi come politico integerrimo, "estraneo a fatti giudiziari di corruzione, concussione, furto, tangenti, malversazioni, aggiotaggio, bancarotta, associazione mafiosa, spaccio e consumo di cocaina'". Elenco malizioso, che comprende reati per i quali sono finiti sotto inchiesta diversi parlamentari nel corso degli anni. Il senatore di An ha ripercorso la sua lunga carriera di giornalista e politico anticomunista e ha inquadrato l'affaire dell'ambulanza con l'ostilità della sinistra nei suoi confronti. "E' vero che in questa città un'altra ambulanza ha fatto storia - ha detto citando l'arresto di Mussolini nel '43 - ma mi auguro di non fare la fine dell'ospite di allora".

La decisone di Selva ha provocato dure critiche nel centrosinistra. Rina Gagliardi, senatrice di Rifondazione Comunista, ha detto che l'aula è stata chiamata ad assistere "a uno spettacolo indegno e patetico". Mentre il diessino Andrea Ranieri ha sostenuto che Selva dovrebbe vergognarsi: "Ha compiuto un doppio abuso: prima dell'ambulanza, poi dell'aula".

Testo tratto da:
http://www.ansa.it, 2007-07-17 20:05

Franco Gatti ha detto...

Ed oggi è ufficiale che Gustavo Selva, ha deciso di passare a Forza Italia!

Motivazioni?
Probabilmente le critiche ricevute dal suo stesso partito per l'episodio dell'ambulanza ...

Fonte delle notizie: sito web del Corriere della Sera

“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...