tratto da: http://www.corriere.it/salute/11_aprile_26/garattini-contro-medicine-alternative-grosseto_65152fa6-6fe5-11e0-9dd7-595a41612a44.shtml
domani su «oggi» / La replica della Regione: «Non c'è approssimazione»
«Agopuntura all'ospedale? Allora ben vengano maghi e fattucchiere»
L'attacco di Silvio Garattini contro l'Usl di Grosseto che ha introdotto le medicine alternative nei suoi ambulatori
MILANO - «A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, commenta la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia. La struttura è la stessa in cui alcuni giorni fa erano stati sorpresi alcuni sanitari mentre fumavano e scherzavano nel reparto di rianimazione, e le foto erano finite su Facebook. La critica di Garattini è contenuta in una intervista del settimanale Oggi, che sarà in edicola mercoledì e di cui è stata data un'anticipazione dal Mario Negri.
«MEDICINA ALTERNATIVA SENZA PROVE» - La medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, «è completamente senza prove. L'agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia». «La pseudo-ragione che determina la scelta di mettere le due medicine sullo stesso piano - continua il farmacologo - si basa sul diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta o nel rifiuto delle terapie. Nessuno contesta questo diritto. Se, però, si accettasse il principio secondo cui bisogna accontentare i desideri di tutti, perchè non dare spazio in ospedale anche a fattucchiere, a maghi e guaritori in cui una parte del pubblico ripone grande fiducia? E perchè non garantire la disponibilità di amuleti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, visto che nel paese vi sono molti scaramantici?». «La via delle due medicine - conclude Garattini - è anche un attentato a un bene prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilità nel tempo è legata al rimborso dei trattamenti basati sull'evidenza. È bene che i politici riflettano sulla necessità di privilegiare la razionalità anzichè rincorrere tutto ciò che può portare consensi e voti».
«GARATTINI ANACRONISTICO» - La posizione di Garattini è «anacronistica»: non si fanno attendere le reazioni al duro attacco dello scienziato. Aldo Liguori, docente di Agopuntura alla Sapienza di Roma controbatte: «La Toscana non ha fatto altro che accogliere le indicazioni date dalla risoluzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2009 che imponeva di inserire agopuntura, omeopatia e fitoterapia all'interno dei servizi sanitari nazionali. La medicina cinese ha già provato la sua efficacia nelle terapie del dolore. L'agopuntura non ha controindicazioni a differenza dei rimedi farmacologici. E poi, nel caso di Grosseto, si parla di medicina "complementare", non "alternativa". La Cina, l'India e il Brasile sono già molto avanti in questo campo: se non ci adeguiamo, rischiamo di rimanere assai indietro».
«NON E' MEDICINA APPROSSIMATIVA» - Anche l'assessore alla Sanità della regione Toscana, Daniela Scaramuccia, è intervenuta facendo notare che la Toscana non è nuova ad affiancare alla medicina tradizionale altre cure complementari e che da anni il servizio sanitario pubblico offre le prestazioni di ambulatori di agopuntura, omeopatia, fitoterapia: sono più di cento ad oggi. Con il risultato che nella regione, negli ultimi anni, un cittadino su sei ha fatto uso di medicine non convenzionali e in 700 mila si curano con le medicine complementari. «Ma questo non c’entra niente con maghi e fattucchiere, un accostamento che ritengo offensivo - stigmatizza l’assessore -. Agopuntura, omeopatia e fitoterapia sono state riconosciute medicine complementari sulla scorta delle definizioni date dalla stessa comunità scientifica. Peraltro nelle affermazioni di Garattini ci sono anche diverse imprecisioni. L’ospedale del grossetano che ha accolto ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia non è quello di Grosseto, ma il “Petruccioli” di Pitigliano. L’obiettivo, a Pitigliano come nel resto della Toscana, è quello di sperimentare l’integrazione delle medicine complementari con la medicina tradizionale e valutare, attraverso i canoni della ricerca scientifica e della medicina basata sulle prove, l’esistenza e validità di risultati clinici misurabili. Una sperimentazione controllata dell’efficacia dei trattamenti integrati e l’opposto quindi della medicina approssimativa di cui ci accusa Garattini».
Matteo Cruccu - 26 aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
giovedì 21 aprile 2011
25 Aprile 2011 - Buccinasco
tratto da: http://www.comune.buccinasco.mi.it/articolo_5120/20/04/2011/celebrazione_25_aprile_-_66__anniversario_della_liberazione.html
CELEBRAZIONE 25 APRILE - 66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
Lunedì 25 e Martedì 26 aprile 2011
66° Anniversario in ricordo della Liberazione dall'occupazione nazista e della fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia.
Quest'anno la celebrazione del 25 aprile si terrà in due momenti diversi.
Lunedì 25 aprile, il ritrovo per i cittadini e i rappresentanti delle Associazioni è per le 10.15 davanti al Palazzo Comunale.
Seguirà alle ore 10.30 la deposizione della corona d'alloro al monumento ai caduti.
La celebrazione si concluderà in Piazza dei Giusti (via Manzoni) con gli interventi dei rappresentanti dell'ANPI e delle Associazioni del territorio.
Martedì 26 aprile, la celebrazione sarà preceduta, come di consueto, dalla SS. Messa per tutti i caduti presso la Parrocchia di Romano Banco alle ore 9.00.
Il ritrovo per i cittadini e le autorità istituzionali è per le 10.30 davanti al Palazzo Comunale. La celebrazione si concluderà alle 11.00 con il "Silenzio" e l'Alza bandiera.
TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE
Ndr: Non ho capito perchè il 26 Aprile sia previsto un duplicato delle celebrazioni. Per quale motivo "ritrovo autorità istituzionali", "Silenzio" ed Alza bandiera non possono avvenire il 25 Aprile, ma devono essere rinviate di 24 ore.
Forse qualcuno ha voluto copiare la moda di anticipi, posticipi, serali e notturne tanto di moda nello spettacolo (?) del calcio professionistico ... !
Comunque il mio invito è quello di partecipare alla VERA manifestazione, Lunedì 25 Aprile alle 10,30.
CELEBRAZIONE 25 APRILE - 66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
Lunedì 25 e Martedì 26 aprile 2011
66° Anniversario in ricordo della Liberazione dall'occupazione nazista e della fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia.
Quest'anno la celebrazione del 25 aprile si terrà in due momenti diversi.
Lunedì 25 aprile, il ritrovo per i cittadini e i rappresentanti delle Associazioni è per le 10.15 davanti al Palazzo Comunale.
Seguirà alle ore 10.30 la deposizione della corona d'alloro al monumento ai caduti.
La celebrazione si concluderà in Piazza dei Giusti (via Manzoni) con gli interventi dei rappresentanti dell'ANPI e delle Associazioni del territorio.
Martedì 26 aprile, la celebrazione sarà preceduta, come di consueto, dalla SS. Messa per tutti i caduti presso la Parrocchia di Romano Banco alle ore 9.00.
Il ritrovo per i cittadini e le autorità istituzionali è per le 10.30 davanti al Palazzo Comunale. La celebrazione si concluderà alle 11.00 con il "Silenzio" e l'Alza bandiera.
TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE
Ndr: Non ho capito perchè il 26 Aprile sia previsto un duplicato delle celebrazioni. Per quale motivo "ritrovo autorità istituzionali", "Silenzio" ed Alza bandiera non possono avvenire il 25 Aprile, ma devono essere rinviate di 24 ore.
Forse qualcuno ha voluto copiare la moda di anticipi, posticipi, serali e notturne tanto di moda nello spettacolo (?) del calcio professionistico ... !
Comunque il mio invito è quello di partecipare alla VERA manifestazione, Lunedì 25 Aprile alle 10,30.
Precari della scuola
12/4/2011 - La scuola e i 100 mila precari che vengono ancora sfruttatidi Giovanni Bachelet - da Il Messaggero
Questo articolo è la risposta, apparsa il 12 aprile sul Messaggero, a un articolo uscito il giorno prima sullo stesso quotidiano a firma Mariastella Gelmini, dal titolo "Assorbire i precari e non farne più".
Assorbire i precari e non farne più: bel programma, non c'è che dire. Era il programma di Fioroni: un piano di emergenza per sistemare i precari ereditati dalla Moratti (ultimo concorso: Berlinguer, 1999) in vista di un nuovo e più razionale reclutamento per il futuro. Purtroppo il centrosinistra è caduto e la Gelmini, appena arrivata, se l'è rimangiato: ha bloccato sul nascere le 150 mila assunzioni previste in tre anni e la scuola continua anche oggi a sfruttare più di 100 mila precari (parliamo solo dei docenti) non solo per supplenze, ma, soprattutto, per posti vacanti che meriterebbero, per il bene degli alunni, insegnanti stabili.
La Gelmini ha cancellato più di 80 mila insegnanti dall'organico attraverso riduzioni dell'orario scolastico ammantate del nome di riforme. Ma non ha bandito vecchi concorsi, non ha definito nuove classi di concorso né ha varato nuove modalità di reclutamento; la formazione iniziale non è partita e non si sa quando partirà. Nel frattempo, con buona pace del ministro la cui riforma fornirebbe le figure richieste dalle imprese, sono crollate le iscrizioni negli istituti tecnici e professionali a favore dei licei (gli unici rimasti simili a se stessi dopo la sua sagace azione riformatrice).
La sua inerzia ha bloccato l'ingresso ai precari, ma anche ai neol aureat i là dove le graduatorie sono esaurite. Tre anni di Gelmini hanno infatti prodotto un paradosso richiamato venerdì da Bersani alla Notte bianca della scuola del Pd: nelle materie tecnico-scientifiche le graduatorie risultano esaurite in molte province, e, senza meccanismi di reclutamento, i dirigenti scolastici sono costretti a chiamare, proprio nelle materie in cui i ragazzi sono deboli nei raffronti internazionali, docenti non abilitati. Non basta. Nel 2009, per lenire la disperazione dei precari a un soffio dall'assunzione, la Gelmini ha triplicato le graduatorie con un provvedimento incostituzionale; oggi i nodi vengono al pettine e i ricorsi potrebbero costare più del piano bloccato nel 2008.
La Ministra parla da tre anni di bidelli più numerosi dei carabinieri (ma le scuole sono più delle caserme) e di presidi che chiedono soldi alle famiglie (ma lei non paga i debiti alle scuole) mentre la massa dei precari non diminuisce e ai giovani laureati è negato da quattro anni ogni diritto alla formazione e al reclutamento. Sarebbe ora di proporre e discutere in Parlamento un provvedimento organico di reclutamento per la scuola, per il bene dei ragazzi e delle famiglie.
Giovanni Bachelet è coordinatore del Forum Politiche dell'Istruzione Pd
Tratto da: http://www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=7904
Questo articolo è la risposta, apparsa il 12 aprile sul Messaggero, a un articolo uscito il giorno prima sullo stesso quotidiano a firma Mariastella Gelmini, dal titolo "Assorbire i precari e non farne più".
Assorbire i precari e non farne più: bel programma, non c'è che dire. Era il programma di Fioroni: un piano di emergenza per sistemare i precari ereditati dalla Moratti (ultimo concorso: Berlinguer, 1999) in vista di un nuovo e più razionale reclutamento per il futuro. Purtroppo il centrosinistra è caduto e la Gelmini, appena arrivata, se l'è rimangiato: ha bloccato sul nascere le 150 mila assunzioni previste in tre anni e la scuola continua anche oggi a sfruttare più di 100 mila precari (parliamo solo dei docenti) non solo per supplenze, ma, soprattutto, per posti vacanti che meriterebbero, per il bene degli alunni, insegnanti stabili.
La Gelmini ha cancellato più di 80 mila insegnanti dall'organico attraverso riduzioni dell'orario scolastico ammantate del nome di riforme. Ma non ha bandito vecchi concorsi, non ha definito nuove classi di concorso né ha varato nuove modalità di reclutamento; la formazione iniziale non è partita e non si sa quando partirà. Nel frattempo, con buona pace del ministro la cui riforma fornirebbe le figure richieste dalle imprese, sono crollate le iscrizioni negli istituti tecnici e professionali a favore dei licei (gli unici rimasti simili a se stessi dopo la sua sagace azione riformatrice).
La sua inerzia ha bloccato l'ingresso ai precari, ma anche ai neol aureat i là dove le graduatorie sono esaurite. Tre anni di Gelmini hanno infatti prodotto un paradosso richiamato venerdì da Bersani alla Notte bianca della scuola del Pd: nelle materie tecnico-scientifiche le graduatorie risultano esaurite in molte province, e, senza meccanismi di reclutamento, i dirigenti scolastici sono costretti a chiamare, proprio nelle materie in cui i ragazzi sono deboli nei raffronti internazionali, docenti non abilitati. Non basta. Nel 2009, per lenire la disperazione dei precari a un soffio dall'assunzione, la Gelmini ha triplicato le graduatorie con un provvedimento incostituzionale; oggi i nodi vengono al pettine e i ricorsi potrebbero costare più del piano bloccato nel 2008.
La Ministra parla da tre anni di bidelli più numerosi dei carabinieri (ma le scuole sono più delle caserme) e di presidi che chiedono soldi alle famiglie (ma lei non paga i debiti alle scuole) mentre la massa dei precari non diminuisce e ai giovani laureati è negato da quattro anni ogni diritto alla formazione e al reclutamento. Sarebbe ora di proporre e discutere in Parlamento un provvedimento organico di reclutamento per la scuola, per il bene dei ragazzi e delle famiglie.
Giovanni Bachelet è coordinatore del Forum Politiche dell'Istruzione Pd
Tratto da: http://www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=7904
mercoledì 20 aprile 2011
Assemblea pubblica 20 Aprile 2011
Buccinasco domani Pensiamoci oggi.
Buccinasco merita di meglio.
A Buccinasco ci sono energie nuove, a Buccinasco ci sono energie pulite.
Costruiamoci un domani diverso.
Assemblea pubblica per DARE UN FUTURO A BUCCINASCO condiviso e partecipato
mercoledì 20 Aprile 2011 ore 21 Cascina Robbiolo via Aldo Moro 7
Proposta da
PD Partito Democratico
Rifondazione - Comunisti Italiani
SEL Sinistra Ecologia Libertà con Vendola
Di Pietro - Italia dei Valori
Prima pubblicazione 8 Aprile, ripubblicato il 20 Aprile
Buccinasco merita di meglio.
A Buccinasco ci sono energie nuove, a Buccinasco ci sono energie pulite.
Costruiamoci un domani diverso.
Assemblea pubblica per DARE UN FUTURO A BUCCINASCO condiviso e partecipato
mercoledì 20 Aprile 2011 ore 21 Cascina Robbiolo via Aldo Moro 7
Proposta da
PD Partito Democratico
Rifondazione - Comunisti Italiani
SEL Sinistra Ecologia Libertà con Vendola
Di Pietro - Italia dei Valori
Prima pubblicazione 8 Aprile, ripubblicato il 20 Aprile
Sospensione delibera e convenzione Sodibelco
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 6 DEL 12/4/2011
OGGETTO: Sospensione deliberazione della Giunta Comunale n.123 del 28/05/2010 e della relativa Convenzione tra Comune di Buccinasco e Sodibelco s.r.l. in data 7/7/2010 registrata il 19/7/2010 al n.15583.
... DELIBERA
1. Di procedere, per le motivazioni espresse in premessa, alla sospensione, in autotutela, della deliberazione della Giunta Comunale n.123 del 28/05/2010 e della relativa Convenzione tra Comune di Buccinasco e Sodibelco s.r.l. in data 7/7/2010, registrata il 19/7/2010 al n.15583;
2. Di dare atto che la sospensione è applicata per il tempo strettamente necessario alla definizione delle indagini in corso, salva l’assunzione di ulteriori provvedimenti conseguenti alle decisioni dell’Autorità giudiziaria.
OGGETTO: Sospensione deliberazione della Giunta Comunale n.123 del 28/05/2010 e della relativa Convenzione tra Comune di Buccinasco e Sodibelco s.r.l. in data 7/7/2010 registrata il 19/7/2010 al n.15583.
... DELIBERA
1. Di procedere, per le motivazioni espresse in premessa, alla sospensione, in autotutela, della deliberazione della Giunta Comunale n.123 del 28/05/2010 e della relativa Convenzione tra Comune di Buccinasco e Sodibelco s.r.l. in data 7/7/2010, registrata il 19/7/2010 al n.15583;
2. Di dare atto che la sospensione è applicata per il tempo strettamente necessario alla definizione delle indagini in corso, salva l’assunzione di ulteriori provvedimenti conseguenti alle decisioni dell’Autorità giudiziaria.
Fotografie in Comune
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 5 DEL 12/4/2011
OGGETTO: CONCESSIONE SPAZIO ALL’INTERNO DEL PALAZZO COMUNALE PER SERVIZIO FOTOAUTOMATICO – AUMENTO CANONE ANNUO – (PHOTO PLUS SRL)
... VISTA ... la necessità di aumentare il prezzo del tagliando fotografico al pubblico da € 3,00 ad € 4,00 stante l’aumento dei costi inerenti le materie prime e la manodopera (All. A);
... aumento del canone di concessione annuo nella misura del 30%, portandolo da
€ 400,00 ad € 520,00;
OGGETTO: CONCESSIONE SPAZIO ALL’INTERNO DEL PALAZZO COMUNALE PER SERVIZIO FOTOAUTOMATICO – AUMENTO CANONE ANNUO – (PHOTO PLUS SRL)
... VISTA ... la necessità di aumentare il prezzo del tagliando fotografico al pubblico da € 3,00 ad € 4,00 stante l’aumento dei costi inerenti le materie prime e la manodopera (All. A);
... aumento del canone di concessione annuo nella misura del 30%, portandolo da
€ 400,00 ad € 520,00;
SUAP Buccinasco
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 3 DEL 12/4/2011
OGGETTO: ISTITUZIONE DEL SUAP DEL COMUNE DI BUCCINASCO
... PREMESSO
- che il D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160 individua nel SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) l’unico soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi, e quelli relativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, nonchè cessazione o riattivazione delle suddette attività, ivi compresi quelli di cui al D.L. 59/2010 ...
OGGETTO: ISTITUZIONE DEL SUAP DEL COMUNE DI BUCCINASCO
... PREMESSO
- che il D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160 individua nel SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) l’unico soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi, e quelli relativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, nonchè cessazione o riattivazione delle suddette attività, ivi compresi quelli di cui al D.L. 59/2010 ...
Centri Estivi: Tariffe + 10%
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 2 DEL 12/4/2011
OGGETTO: CENTRI ESTIVI 2011, DEFINIZIONE LINEE ORGANIZZATIVE E TARIFFE -
PROVVEDIMENTI
... CONSIDERATO che:
- sono aumentati i costi che l’Ente sosterrà per l’organizzazione dei Centri Estivi 2011;
- le tariffe dei Centri Estivi sono rimaste invariate ormai da parecchi anni e occorre provvedere alla loro rideterminazione con decorrenza dal mese di Giugno 2011;
VISTO il prospetto sotto indicato con le tariffe settimanali dei Centri Estivi in vigore fino all’anno 2010 e quelle di cui si propone la decorrenza a partire da giugno 2011, ripartite per fasce di reddito con un aumento del 10%:
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 2 DEL 12/4/2011
OGGETTO: CENTRI ESTIVI 2011, DEFINIZIONE LINEE ORGANIZZATIVE E TARIFFE -
PROVVEDIMENTI
... CONSIDERATO che:
- sono aumentati i costi che l’Ente sosterrà per l’organizzazione dei Centri Estivi 2011;
- le tariffe dei Centri Estivi sono rimaste invariate ormai da parecchi anni e occorre provvedere alla loro rideterminazione con decorrenza dal mese di Giugno 2011;
VISTO il prospetto sotto indicato con le tariffe settimanali dei Centri Estivi in vigore fino all’anno 2010 e quelle di cui si propone la decorrenza a partire da giugno 2011, ripartite per fasce di reddito con un aumento del 10%:
Sede per il PD
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 1 DEL 12/4/2011
OGGETTO: CONVENZIONE CON IL PARTITO DEMOCRATICO - SEDE DI BUCCINASCO -
PER UTILIZZO SEDE COMUNALE - (AULA N.2 DI CASCINA ROBBIOLO) - PERIODO DAL 18 APRILE 2011 AL 17 APRILE 2012
... prevedere, a loro carico, un rimborso spese a parziale copertura delle spese sostenute dall’Amministrazione Comunale per la gestione del locale (acqua, luce, riscaldamento);
VERIFICATO:
- che l’Aula n.2 sita presso la Cascina Robbiolo risulta essere idonea per le esigenze dichiarate;
- che l’utilizzo della struttura comunale è previsto per un anno a decorrere dal 18 Aprile 2011 al 17 Aprile 2012;
- che il Partito Democratico ha richiesto la sede per due volte alla settimana e precisamente il martedì e mercoledì dalle ore 21.00 alle ore 24.00, a fronte di rimborso spese pari ad € 200,00 da versare in un'unica soluzione all’atto della sottoscrizione della convenzione;
DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO N° 1 DEL 12/4/2011
OGGETTO: CONVENZIONE CON IL PARTITO DEMOCRATICO - SEDE DI BUCCINASCO -
PER UTILIZZO SEDE COMUNALE - (AULA N.2 DI CASCINA ROBBIOLO) - PERIODO DAL 18 APRILE 2011 AL 17 APRILE 2012
... prevedere, a loro carico, un rimborso spese a parziale copertura delle spese sostenute dall’Amministrazione Comunale per la gestione del locale (acqua, luce, riscaldamento);
VERIFICATO:
- che l’Aula n.2 sita presso la Cascina Robbiolo risulta essere idonea per le esigenze dichiarate;
- che l’utilizzo della struttura comunale è previsto per un anno a decorrere dal 18 Aprile 2011 al 17 Aprile 2012;
- che il Partito Democratico ha richiesto la sede per due volte alla settimana e precisamente il martedì e mercoledì dalle ore 21.00 alle ore 24.00, a fronte di rimborso spese pari ad € 200,00 da versare in un'unica soluzione all’atto della sottoscrizione della convenzione;
martedì 19 aprile 2011
17-19 Aprile 1961 - John Fitzgerald Kennedy
Tratto da http://www.ilgiornale.it/esteri/dopo_50_anni_america_vuole_sapere_cosa_accadde_davvero_baia_porci/storia-storia-cuba-sbarco-baia_porci-50_anni/17-04-2011/articolo-id=517960-page=0-comments=1
ESTERI domenica 17 aprile 2011, 18:57
Dopo 50 anni l'America vuole sapere cosa accadde davvero alla Baia dei porci
di Enrico Silvestri
Il 17 aprile 1961 un gruppo di esuli cubani, addestrati e guidati dagli Usa, sbarcò sull'isola per deporre Fidel Castro. Fu un disastro, il corpo di spedizione attaccato e le due navi appoggio americane affondate. Su 1.453 uomini impiegati, 26 furono portati in salvo, 104 uccisi, 134 dispersi e 1.189 fatti prigionieri
Proprio nel corso dell'anniversario dello sbarco alla Baia dei Porci, giusto 50 anni fa, il gruppo di ricerca americano «National security archive» ha presentato una denuncia alla Corte federale di Washington chiedendo alla Cia di rivelare completamente la storia della fallita invasione ordinata dal presidente Kennedy e realizzata da esiliati cubani addestrati dalla Cia.
L'operazione fu uno dei primi eventi che contrassegnò la breve presidenza del democratico John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963. Entrato in carica il 20 gennaio 1961, dopo aver vinto le elezioni dell'anno prima contro il candidato repubblicano Richard Nixon, si ritrovò tra le mani la questione della vicina isola di Cuba, dove Fidel Castro aveva sconfitto le truppe del dittatore Fulgencio Batista, cacciato dall'Avana il 1° gennaio 1959. Castro, mal visto dall'amministrazione americana, si avvicinò ben presto all'Unione sovietica virando il suo progetto inizialmente riformista, verso una politica comunista.
Alla Casa Bianca allora siedeva Dwight «Ike» Eisenhower, che iniziò un programma di consistenti investimenti per scalzare il capo dei «barbudos», come venivano chiamati i guerriglieri perché non potevano radersi durante la guerriglia nella giungla cubana. Eisenhower approvò una spesa iniziale di 4 milioni e mezzo di dollari per l'azione politica, la propaganda, lo spionaggio e le forze paramilitari. Un anno dopo, alla realtà dei fatti il costo della guerra per i contribuenti statunitensi fu di più di 46 milioni di dollari, più 53 milioni di dollari di risarcimento a guerra finita. In particolare, nel piano dell'Amministrazione era prevista un'invasione dell'isola da parte di esuli cubani che avrebbe dovuto unirsi a forze di opposizione interna e dare vita a una sollevazione contro il regime castrista.
Quando il programma venne completato però, non c'era più un repubblicano alla guida del Paese, ma il democratico Kennedy che si ritrovo sul tavolo il progetto di invasione. Molti elementi di spicco del suo staff cercarono di dissuaderlo: come il generale Lyman Lemnitzer, coordinatore dei capi di stato maggiore congiunto (Chairman of the Joint Chiefs of Staff), Robert McNamara, segretario alla Difesa e Arthur Schlesinger, assistente speciale di Kennedy in materia di politica estera. Ma Jfk invece diede la sua approvazione e il 17 aprile 1961 ebbero inizio le operazioni. Le navi americane furono attaccate subito dagli aerei cubani e due furono affondate: quella con munizioni, radio ricetrasmittenti e rifornimenti e quella che trasportava il carburante. Il 18 aprile gli assalitori si resero conto che senza cibo né acqua, senza comunicazioni fra loro, senza munizioni e senza carburante per i carri armati e i camion che avevano sbarcato e senza alcun appoggio dei locali erano in una situazione insostenibile e fu ordinato il ritiro. Il 19 aprile iniziarono le operazioni di evacuazione dei superstiti. Ne furono salvati solo 26 da un sottomarino, altri 1.189 (tra loro anche alcuni americani) furono catturati e fatti prigionieri, 104 morirono, mentre dei rimanenti 134 soldati non si è saputo più niente.
Ora a distanza di 50 anni il «National security archive» ha chiesto alla Corte federale di Washington di imporre alla Cia di rivelare completamente la storia dello sbarco. A suo tempo lo storico della Cia, Jack Pfeiffer, aveva impiegato nove anni per compilare un rapporto. In esso si chiarifica il ruolo di Richard Nixon, allora vice di Eisenhower, quale strenuo sostenitore di un piano per scalzare Castro. Responsabilità poi ricaduta, alla scadenza del mandato di Ike, sull'amministrazione Kennedy. Ma si sarebbe trattato solo di una parte del resoconto e per questo il «National security archive» già nel 2005 aveva presentato una prima richiesta per poter accedere alla parte non ancora resa pubblica, sostenendo che i servizi segreti americani lo avessero nascosto. Senza ottenere risposta e per questo l'Nsc è tornato alla carica passando attraverso la magistratura.
ESTERI domenica 17 aprile 2011, 18:57
Dopo 50 anni l'America vuole sapere cosa accadde davvero alla Baia dei porci
di Enrico Silvestri
Il 17 aprile 1961 un gruppo di esuli cubani, addestrati e guidati dagli Usa, sbarcò sull'isola per deporre Fidel Castro. Fu un disastro, il corpo di spedizione attaccato e le due navi appoggio americane affondate. Su 1.453 uomini impiegati, 26 furono portati in salvo, 104 uccisi, 134 dispersi e 1.189 fatti prigionieri
Proprio nel corso dell'anniversario dello sbarco alla Baia dei Porci, giusto 50 anni fa, il gruppo di ricerca americano «National security archive» ha presentato una denuncia alla Corte federale di Washington chiedendo alla Cia di rivelare completamente la storia della fallita invasione ordinata dal presidente Kennedy e realizzata da esiliati cubani addestrati dalla Cia.
L'operazione fu uno dei primi eventi che contrassegnò la breve presidenza del democratico John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963. Entrato in carica il 20 gennaio 1961, dopo aver vinto le elezioni dell'anno prima contro il candidato repubblicano Richard Nixon, si ritrovò tra le mani la questione della vicina isola di Cuba, dove Fidel Castro aveva sconfitto le truppe del dittatore Fulgencio Batista, cacciato dall'Avana il 1° gennaio 1959. Castro, mal visto dall'amministrazione americana, si avvicinò ben presto all'Unione sovietica virando il suo progetto inizialmente riformista, verso una politica comunista.
Alla Casa Bianca allora siedeva Dwight «Ike» Eisenhower, che iniziò un programma di consistenti investimenti per scalzare il capo dei «barbudos», come venivano chiamati i guerriglieri perché non potevano radersi durante la guerriglia nella giungla cubana. Eisenhower approvò una spesa iniziale di 4 milioni e mezzo di dollari per l'azione politica, la propaganda, lo spionaggio e le forze paramilitari. Un anno dopo, alla realtà dei fatti il costo della guerra per i contribuenti statunitensi fu di più di 46 milioni di dollari, più 53 milioni di dollari di risarcimento a guerra finita. In particolare, nel piano dell'Amministrazione era prevista un'invasione dell'isola da parte di esuli cubani che avrebbe dovuto unirsi a forze di opposizione interna e dare vita a una sollevazione contro il regime castrista.
Quando il programma venne completato però, non c'era più un repubblicano alla guida del Paese, ma il democratico Kennedy che si ritrovo sul tavolo il progetto di invasione. Molti elementi di spicco del suo staff cercarono di dissuaderlo: come il generale Lyman Lemnitzer, coordinatore dei capi di stato maggiore congiunto (Chairman of the Joint Chiefs of Staff), Robert McNamara, segretario alla Difesa e Arthur Schlesinger, assistente speciale di Kennedy in materia di politica estera. Ma Jfk invece diede la sua approvazione e il 17 aprile 1961 ebbero inizio le operazioni. Le navi americane furono attaccate subito dagli aerei cubani e due furono affondate: quella con munizioni, radio ricetrasmittenti e rifornimenti e quella che trasportava il carburante. Il 18 aprile gli assalitori si resero conto che senza cibo né acqua, senza comunicazioni fra loro, senza munizioni e senza carburante per i carri armati e i camion che avevano sbarcato e senza alcun appoggio dei locali erano in una situazione insostenibile e fu ordinato il ritiro. Il 19 aprile iniziarono le operazioni di evacuazione dei superstiti. Ne furono salvati solo 26 da un sottomarino, altri 1.189 (tra loro anche alcuni americani) furono catturati e fatti prigionieri, 104 morirono, mentre dei rimanenti 134 soldati non si è saputo più niente.
Ora a distanza di 50 anni il «National security archive» ha chiesto alla Corte federale di Washington di imporre alla Cia di rivelare completamente la storia dello sbarco. A suo tempo lo storico della Cia, Jack Pfeiffer, aveva impiegato nove anni per compilare un rapporto. In esso si chiarifica il ruolo di Richard Nixon, allora vice di Eisenhower, quale strenuo sostenitore di un piano per scalzare Castro. Responsabilità poi ricaduta, alla scadenza del mandato di Ike, sull'amministrazione Kennedy. Ma si sarebbe trattato solo di una parte del resoconto e per questo il «National security archive» già nel 2005 aveva presentato una prima richiesta per poter accedere alla parte non ancora resa pubblica, sostenendo che i servizi segreti americani lo avessero nascosto. Senza ottenere risposta e per questo l'Nsc è tornato alla carica passando attraverso la magistratura.
lunedì 18 aprile 2011
Meno male che Silvio c'é !
Dedicato ai sedicenti cattolici del PDL. Se riescono a leggerlo senza vomitare.
http://affaritaliani.libero.it/cronache/rubygate_bungabunga140411.html?refresh_ce
http://affaritaliani.libero.it/cronache/rubygate_bungabunga140411.html?refresh_ce
domenica 17 aprile 2011
Attenti alle targhe !
E' un vecchio articolo, ma non se ne è più parlato / parlato a sufficienza ...
Strade sicure di Maurizio Caprino . 26 dicembre 2009 - 2:02, tratto da: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2009/12/il-pasticcio-delle-nuove-targhe-francesi-e-le-multe-ingiuste-agli-italiani.html
Il pasticcio delle nuove targhe francesi e le multe ingiuste agli italiani.
I francesi l'hanno fatta grossa: volevdo anche loro sostituire le targhe provinciali co un sistema d'immatricolazione unico nazionale, tra le tante soluzioni possibili hanno scelto quella assolutamente identica all'Italia (due lettere, seguite da tre cifre e altre due lettere, scritte tutte in nero su fondo bianco e comprese tra due fascette verticali azzurre). Così ora in Francia circolano veicoli targati con combinazioni di lettere e cifre uguali ad altri veicoli "italiani".
Ed, essendo i due Paesi confinanti, le possibilità che un francese venga da noi e viceversa sono alte, così come quella di confondere le targhe.
Certo, un agente sveglio si accorge subito del problema (i caratteri delle targhe sono graficamente un po' diversi, sulle fascette azzurre ci sono scritte differenti e i due sistemi sono partiti in tempi molto diversi, per cui una "A" iniziale corrisponde a un'auto di metà anni Novanta in Italia e a una vettura nuova Oltralpe),
Ma sia in Italia sia in Francia proliferano i sistemi automatici di rilevamente delle infrazioni, basati su lettori di targhe automatici che non "capiscono" queste sottigliezze. E allora diventa determinante l'occhio degli agenti che devono esaminare tutte le immagini riprese dagli apparecchi per validarne gli accertamenti e scartare tutti i casi dubbi.
Devono farlo per procedura prevista dalla legge. Ma infortuni del passato (come la spedizione di centinaia di verbali dai vigili di Roma a ignari cittadini con targhe che iniziano con CC e CD, mentre le infrazioni erano state commesse da diplomatici, le cui targhe cominciano ovviamente con le stesse lettere) dimostrano che talvolta sulla validazione si passa su allegramente.
Quindi, se ricevete una multa ingiusta, sarà non solo per colpa dei francesi che ci hanno copiato le targhe, ma dei nostri agenti che non ne hanno tenuto conto, Consolatevi: potrete facilmente vincere il ricorso e sarà un modo che scovare chi non fa il proprio mestiere come dovrebbe. A quel punto, potrete anche denunciarlo e chiedergli i danni.
Maggiori informazioni in Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Targhe_automobilistiche_francesi
Strade sicure di Maurizio Caprino . 26 dicembre 2009 - 2:02, tratto da: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2009/12/il-pasticcio-delle-nuove-targhe-francesi-e-le-multe-ingiuste-agli-italiani.html
Il pasticcio delle nuove targhe francesi e le multe ingiuste agli italiani.
I francesi l'hanno fatta grossa: volevdo anche loro sostituire le targhe provinciali co un sistema d'immatricolazione unico nazionale, tra le tante soluzioni possibili hanno scelto quella assolutamente identica all'Italia (due lettere, seguite da tre cifre e altre due lettere, scritte tutte in nero su fondo bianco e comprese tra due fascette verticali azzurre). Così ora in Francia circolano veicoli targati con combinazioni di lettere e cifre uguali ad altri veicoli "italiani".
Ed, essendo i due Paesi confinanti, le possibilità che un francese venga da noi e viceversa sono alte, così come quella di confondere le targhe.
Certo, un agente sveglio si accorge subito del problema (i caratteri delle targhe sono graficamente un po' diversi, sulle fascette azzurre ci sono scritte differenti e i due sistemi sono partiti in tempi molto diversi, per cui una "A" iniziale corrisponde a un'auto di metà anni Novanta in Italia e a una vettura nuova Oltralpe),
Ma sia in Italia sia in Francia proliferano i sistemi automatici di rilevamente delle infrazioni, basati su lettori di targhe automatici che non "capiscono" queste sottigliezze. E allora diventa determinante l'occhio degli agenti che devono esaminare tutte le immagini riprese dagli apparecchi per validarne gli accertamenti e scartare tutti i casi dubbi.
Devono farlo per procedura prevista dalla legge. Ma infortuni del passato (come la spedizione di centinaia di verbali dai vigili di Roma a ignari cittadini con targhe che iniziano con CC e CD, mentre le infrazioni erano state commesse da diplomatici, le cui targhe cominciano ovviamente con le stesse lettere) dimostrano che talvolta sulla validazione si passa su allegramente.
Quindi, se ricevete una multa ingiusta, sarà non solo per colpa dei francesi che ci hanno copiato le targhe, ma dei nostri agenti che non ne hanno tenuto conto, Consolatevi: potrete facilmente vincere il ricorso e sarà un modo che scovare chi non fa il proprio mestiere come dovrebbe. A quel punto, potrete anche denunciarlo e chiedergli i danni.
Maggiori informazioni in Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Targhe_automobilistiche_francesi
sabato 16 aprile 2011
La legge è uguale per tutti ?
Tratto da: http://www.inca.it/News/201104141217.htm
Stranieri irregolari, a Milano cure negate
La salute è un diritto!
Una legge italiana garantisce ai cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno il diritto alla salute. In teoria. In pratica, invece secondo un'indagine condotta dal Naga tra metà novembre e metà marzo 2011, negli ospedali milanesi questo avviene molto poco.
«Una prassi disomogenea, una parziale disapplicazione della normativa, un'erogazione e una gestione del codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente, il codice che dovrebbe garantire il diritto alla salute) inefficiente e inefficace con la conseguente grave esclusione dal godimento del diritto alla salute per moltissimi cittadini stranieri irregolari bisognosi di cure», sottolineano i medici che hanno coordinato la ricerca, presentata ieri a Milano.
I numeri sono piuttosto eclatanti. Sui 560 pazienti che si sono rivolti presso l'ambulatorio medico dell'Associazione 82, affetti da patologie rilevanti o cronico evolutive, sono stati inviati presso le strutture sanitarie pubbliche o le private convenzionate, con richiesta scritta del medico del Naga per l'assegnazione del codice Stp.
Nel 61,6% dei casi la richiesta ha dato un risultato negativo. «Si osservano comportamenti che variano da quelli del tutto corretti a quelli di strutture sanitarie che negano anche un'assistenza minima» aggiungono i medici. Il dato più evidente riguarda la mancanza d'informazione sia degli operatori sanitari sia dei cittadini stranieri.
«Possiamo dire che i cittadini stranieri irregolari che necessitano di cure soffrono una doppia malattia: quella organica e quella derivante dal mancato accesso alle cure». Un problema eminentemente lombardo visto che, sottolinea l'indagine, sul territorio nazionale si registrano buone pratiche in diverse regioni.
Tre le proposte del Naga alla Regione precisa il presidente Pietro Massarotto «iscrivibilità dei cittadini stranieri irregolari nelle liste dei medici di medicina generale; applicazione omogenea della normativa nazionale vigente e conseguente rilascio e gestione successivaa del codice Stp in tutte le strutture sanitarie pubbliche e convenzionate della Lombardia e, infine, campagne pubbliche di sensibilizzazione rivolte a tutto il personale sanitario e ai cittadini stranieri regolari e non».
doctornews.it
Stranieri irregolari, a Milano cure negate
La salute è un diritto!
Una legge italiana garantisce ai cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno il diritto alla salute. In teoria. In pratica, invece secondo un'indagine condotta dal Naga tra metà novembre e metà marzo 2011, negli ospedali milanesi questo avviene molto poco.
«Una prassi disomogenea, una parziale disapplicazione della normativa, un'erogazione e una gestione del codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente, il codice che dovrebbe garantire il diritto alla salute) inefficiente e inefficace con la conseguente grave esclusione dal godimento del diritto alla salute per moltissimi cittadini stranieri irregolari bisognosi di cure», sottolineano i medici che hanno coordinato la ricerca, presentata ieri a Milano.
I numeri sono piuttosto eclatanti. Sui 560 pazienti che si sono rivolti presso l'ambulatorio medico dell'Associazione 82, affetti da patologie rilevanti o cronico evolutive, sono stati inviati presso le strutture sanitarie pubbliche o le private convenzionate, con richiesta scritta del medico del Naga per l'assegnazione del codice Stp.
Nel 61,6% dei casi la richiesta ha dato un risultato negativo. «Si osservano comportamenti che variano da quelli del tutto corretti a quelli di strutture sanitarie che negano anche un'assistenza minima» aggiungono i medici. Il dato più evidente riguarda la mancanza d'informazione sia degli operatori sanitari sia dei cittadini stranieri.
«Possiamo dire che i cittadini stranieri irregolari che necessitano di cure soffrono una doppia malattia: quella organica e quella derivante dal mancato accesso alle cure». Un problema eminentemente lombardo visto che, sottolinea l'indagine, sul territorio nazionale si registrano buone pratiche in diverse regioni.
Tre le proposte del Naga alla Regione precisa il presidente Pietro Massarotto «iscrivibilità dei cittadini stranieri irregolari nelle liste dei medici di medicina generale; applicazione omogenea della normativa nazionale vigente e conseguente rilascio e gestione successivaa del codice Stp in tutte le strutture sanitarie pubbliche e convenzionate della Lombardia e, infine, campagne pubbliche di sensibilizzazione rivolte a tutto il personale sanitario e ai cittadini stranieri regolari e non».
doctornews.it
venerdì 15 aprile 2011
Cose così...
... Attaccare chi denuncia il pericolo è un regalo assurdo alla stessa malavita...
... le mafie si infiltrano nel tessuto sociale ed economico dei territori grazie al rapporto con la politica. E’ un dato con cui la politica deve fare i conti e non può pensare di cavarsela aggredendo chi denuncia il pericolo...
Citazioni tratte dal sito del PD: http://beta.partitodemocratico.it/doc/205441/mafia-pd-attaccare-chi-denuncia-pericolo-regalo-assurdo.htm
... le mafie si infiltrano nel tessuto sociale ed economico dei territori grazie al rapporto con la politica. E’ un dato con cui la politica deve fare i conti e non può pensare di cavarsela aggredendo chi denuncia il pericolo...
Citazioni tratte dal sito del PD: http://beta.partitodemocratico.it/doc/205441/mafia-pd-attaccare-chi-denuncia-pericolo-regalo-assurdo.htm
40 anni
40 anni fa la pillola contraccettiva in Italia 13 aprile 2011
Sono trascorsi ben 40 anni da quando è stata autorizzata la vendita della pillola contraccettiva in Italia. Eppure il suo percorso, come quello degli altri contraccettivi, continua ad essere lento e irto di ostacoli. Rispetto al Nord Europa, dove la contraccezione ormonale è usata dal 50% delle donne, nel nostro Paese si attesta al 21% e sono sempre di più i rifiuti opposti dai medici alla richiesta di prescrivere la pillola del giorno dopo.
– 40 ANNI DI PILLOLA: la pillola anticoncenzionale, inventata dal biologo Gregory Pincus, fu messa in vendita negli Usa nel 1960. L’anno successivo sbarcò in Europa, e in Italia nel 1964. Ma poteva essere venduta solo come regolatore del ciclo mestruale e solo alle donne sposate. Bisogna aspettare il 10 marzo del 1971 perché sia possibile venderla ufficialmente con contraccettivo, grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che abroga l’articolo del codice penale che vietava la propaganda e l’utilizzo di qualsiasi mezzo contraccettivo.
– CONTRACCEZIONE POCO USATA: secondo una ricerca dell’Eurisko, nonostante l’offerta di farmaci assumibili con varie modalità, il 20% delle italiane preferisce il coito interrotto o metodi non ormonali, il 44% ha smesso di usare contraccettivi e il 15% non li ha mai presi. Solo il 21% ricorre a pillola, anello e cerotto. Ma il rapporto con il contraccettivo ormonale spesso è difficile. Una donna su 4 si dimentica di prenderla in media due volte al mese e il 37% ha lasciato la pillola per disturbi o problemi nel 71% dei casi. Difficoltà cui spera di rimediare il nuovo contraccettivo ormonale sottocutaneo che dura 3 anni, ora arrivato in Italia. E’ a base di etonogestrel, un progestinico, può essere utilizzato anche da donne con controindicazioni agli estrogeni e non ha il rischio di essere dimenticato.
– PILLOLA GIORNO DOPO, TANTI NO: la metà delle donne che la vuole acquistare si vede opporre un rifiuto dal medico alla sua richiesta di prescrizione. In particolare a dire no sono medici del pronto soccorso (34%), guardia medica (30%), consultori (25%) e medici di medicina generale (11%). E’ il quadro che emerge dalle 8000 richieste arrivate in tre anni a Sos Pillola del giorno dopo, servizio telefonico per la contraccezione d’emergenza dell’Associazione Vita di Donna. Il servizio, che conta su una rete di 100 medici in tutta Italia distribuiti in 14 città da nord a sud, fotografa le difficoltà sulla contraccezione d’emergenza. “Oltre la metà degli utenti – spiega Gabriella Pacini, responsabile del servizio – si è rivolta a noi dopo aver visto rifiutata la sua richiesta di prescrizione, mentre nel 49,1% dei casi si sono rivolti direttamente a noi tramite internet perché più veloce”. Il motivo del rifiuto addotto dai medici è nell’85% dei casi per la clausola di coscienza, e solo nel 15% dei casi per l’assenza o non disponibilità del medico in quella fascia oraria. Chi si rivolge al servizio è nel 75% dei casi donna, ha 19-35 anni (79,5%), lavora (48%), è del centro-sud (87,2%) e cattolica (84%).
Adele Lapertosa, tratto da http://www.improntalaquila.org/2011/04/13/articolo19669/
Sono trascorsi ben 40 anni da quando è stata autorizzata la vendita della pillola contraccettiva in Italia. Eppure il suo percorso, come quello degli altri contraccettivi, continua ad essere lento e irto di ostacoli. Rispetto al Nord Europa, dove la contraccezione ormonale è usata dal 50% delle donne, nel nostro Paese si attesta al 21% e sono sempre di più i rifiuti opposti dai medici alla richiesta di prescrivere la pillola del giorno dopo.
– 40 ANNI DI PILLOLA: la pillola anticoncenzionale, inventata dal biologo Gregory Pincus, fu messa in vendita negli Usa nel 1960. L’anno successivo sbarcò in Europa, e in Italia nel 1964. Ma poteva essere venduta solo come regolatore del ciclo mestruale e solo alle donne sposate. Bisogna aspettare il 10 marzo del 1971 perché sia possibile venderla ufficialmente con contraccettivo, grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che abroga l’articolo del codice penale che vietava la propaganda e l’utilizzo di qualsiasi mezzo contraccettivo.
– CONTRACCEZIONE POCO USATA: secondo una ricerca dell’Eurisko, nonostante l’offerta di farmaci assumibili con varie modalità, il 20% delle italiane preferisce il coito interrotto o metodi non ormonali, il 44% ha smesso di usare contraccettivi e il 15% non li ha mai presi. Solo il 21% ricorre a pillola, anello e cerotto. Ma il rapporto con il contraccettivo ormonale spesso è difficile. Una donna su 4 si dimentica di prenderla in media due volte al mese e il 37% ha lasciato la pillola per disturbi o problemi nel 71% dei casi. Difficoltà cui spera di rimediare il nuovo contraccettivo ormonale sottocutaneo che dura 3 anni, ora arrivato in Italia. E’ a base di etonogestrel, un progestinico, può essere utilizzato anche da donne con controindicazioni agli estrogeni e non ha il rischio di essere dimenticato.
– PILLOLA GIORNO DOPO, TANTI NO: la metà delle donne che la vuole acquistare si vede opporre un rifiuto dal medico alla sua richiesta di prescrizione. In particolare a dire no sono medici del pronto soccorso (34%), guardia medica (30%), consultori (25%) e medici di medicina generale (11%). E’ il quadro che emerge dalle 8000 richieste arrivate in tre anni a Sos Pillola del giorno dopo, servizio telefonico per la contraccezione d’emergenza dell’Associazione Vita di Donna. Il servizio, che conta su una rete di 100 medici in tutta Italia distribuiti in 14 città da nord a sud, fotografa le difficoltà sulla contraccezione d’emergenza. “Oltre la metà degli utenti – spiega Gabriella Pacini, responsabile del servizio – si è rivolta a noi dopo aver visto rifiutata la sua richiesta di prescrizione, mentre nel 49,1% dei casi si sono rivolti direttamente a noi tramite internet perché più veloce”. Il motivo del rifiuto addotto dai medici è nell’85% dei casi per la clausola di coscienza, e solo nel 15% dei casi per l’assenza o non disponibilità del medico in quella fascia oraria. Chi si rivolge al servizio è nel 75% dei casi donna, ha 19-35 anni (79,5%), lavora (48%), è del centro-sud (87,2%) e cattolica (84%).
Adele Lapertosa, tratto da http://www.improntalaquila.org/2011/04/13/articolo19669/
mercoledì 13 aprile 2011
Alcool, e sai cosa bevi !
Segnalo un interessante comunicato dell'Istituto Superiore di Sanità.
Ne pubblico qui alcuni stralci, raccomandando di leggere l'articolo completo al link: http://www.iss.it/pres/comu/cont.php?id=1149&lang=1&tipo=1
Cs n° 5/2011 - Alcohol Prevention Day 2011, stabile il consumo di alcol ma cresce l’abitudine a bere fuori pasto e ad ubriacarsi tra le donne e le giovanissime.
A rischio molti anziani
ISS, 7 aprile 2011
Il consumo di alcol è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, ma il modello di consumo mediterraneo, basato sulla consuetudine di bere vino o comunque alcolici in quantità moderate e durante i pasti è radicalmente cambiato e fortemente in declino in particolare tra le generazioni più giovani. Da un lato è aumentato, infatti, il numero di chi beve alcolici fuori pasto mentre non sembra diminuire il numero di italiani ed italiane che bevono fino ad ubriacarsi, praticando il cosiddetto binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione e in breve tempo). Per quanto siano sempre gli uomini a bere di più, il fenomeno riguarda con maggior frequenza che in passato anche il gentil sesso; in particolare, le percentuali delle consumatrici di alcolici fuori pasto minorenni sono equiparabili a quelle dei loro coetanei e l’incremento maggiore rispetto al 1999 si registra tra le consumatrici 25-44enni (+45,2%). ...
I consumatori a rischio in Italia - La prevalenza dei consumatori a rischio nel 2009 è pari al 15,8% della popolazione di età superiore a 11 anni, con una consistente differenza di genere (25% dei maschi, 7,3% delle femmine). L’analisi per classi di età mostra che sono a rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze di sotto dell’età legale (16 anni), valori che dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa 475.000 minori che hanno adottato almeno un comportamento a rischio alcol-correlato. ... Estrema conseguenza, come riportato in Relazione al Parlamento, è l’incremento degli alcol dipendenti in carico ai servizi che nel 2008 ha raggiunto la quota massima di oltre 66mila alcolisti in trattamento accompagnata da un significativo ricorso ai ricoveri ospedalieri per condizioni totalmente alcol correlate tra cui spicca la cirrosi per gli anziani e le intossicazioni alcoliche per i minori di 14 anni. ...
Alcol e anziani - ...
Gli incidenti stradali - In Italia il 30% dei decessi per incidenti stradali e il 50% degli incidenti non mortali, secondo i dati della Commissione Europea e le elaborazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno una correlazione con l'uso di alcol. ...
La mortalità dovuta all’alcol - L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che consumano bevande alcoliche, circa 2,3 milioni di persone che muoiono per una causa alcol-correlata e 76,3 milioni che hanno disordini dovuti all’alcol. ...
AUDIT, un test per prevenire il rischio - ...
Il consumo di alcol nelle Regioni
Ne pubblico qui alcuni stralci, raccomandando di leggere l'articolo completo al link: http://www.iss.it/pres/comu/cont.php?id=1149&lang=1&tipo=1
Cs n° 5/2011 - Alcohol Prevention Day 2011, stabile il consumo di alcol ma cresce l’abitudine a bere fuori pasto e ad ubriacarsi tra le donne e le giovanissime.
A rischio molti anziani
ISS, 7 aprile 2011
Il consumo di alcol è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, ma il modello di consumo mediterraneo, basato sulla consuetudine di bere vino o comunque alcolici in quantità moderate e durante i pasti è radicalmente cambiato e fortemente in declino in particolare tra le generazioni più giovani. Da un lato è aumentato, infatti, il numero di chi beve alcolici fuori pasto mentre non sembra diminuire il numero di italiani ed italiane che bevono fino ad ubriacarsi, praticando il cosiddetto binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione e in breve tempo). Per quanto siano sempre gli uomini a bere di più, il fenomeno riguarda con maggior frequenza che in passato anche il gentil sesso; in particolare, le percentuali delle consumatrici di alcolici fuori pasto minorenni sono equiparabili a quelle dei loro coetanei e l’incremento maggiore rispetto al 1999 si registra tra le consumatrici 25-44enni (+45,2%). ...
I consumatori a rischio in Italia - La prevalenza dei consumatori a rischio nel 2009 è pari al 15,8% della popolazione di età superiore a 11 anni, con una consistente differenza di genere (25% dei maschi, 7,3% delle femmine). L’analisi per classi di età mostra che sono a rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze di sotto dell’età legale (16 anni), valori che dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa 475.000 minori che hanno adottato almeno un comportamento a rischio alcol-correlato. ... Estrema conseguenza, come riportato in Relazione al Parlamento, è l’incremento degli alcol dipendenti in carico ai servizi che nel 2008 ha raggiunto la quota massima di oltre 66mila alcolisti in trattamento accompagnata da un significativo ricorso ai ricoveri ospedalieri per condizioni totalmente alcol correlate tra cui spicca la cirrosi per gli anziani e le intossicazioni alcoliche per i minori di 14 anni. ...
Alcol e anziani - ...
Gli incidenti stradali - In Italia il 30% dei decessi per incidenti stradali e il 50% degli incidenti non mortali, secondo i dati della Commissione Europea e le elaborazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno una correlazione con l'uso di alcol. ...
La mortalità dovuta all’alcol - L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che consumano bevande alcoliche, circa 2,3 milioni di persone che muoiono per una causa alcol-correlata e 76,3 milioni che hanno disordini dovuti all’alcol. ...
AUDIT, un test per prevenire il rischio - ...
Il consumo di alcol nelle Regioni
martedì 12 aprile 2011
STOP a blog, sondaggi e SMS !
Questo testo è apparso oggi (o almeno io lo ho visto oggi per la prima volta) nel sito del Comune di Buccinasco.
Posso capire bloccare il blog a causa delle responsabilità collegate alla moderazione dei commenti ed alla scelta degli argomenti, ma faccio più fatica a comprendere il blocco dei sondaggi.
Per quanto riguarda gli SMS, che dovrebbero servire come avviso per problemi urgenti, come chiusure improvvise di strade per incidenti o lavori, capisco ancora meno la sospensione del servizio. Boh !
Posso capire bloccare il blog a causa delle responsabilità collegate alla moderazione dei commenti ed alla scelta degli argomenti, ma faccio più fatica a comprendere il blocco dei sondaggi.
Per quanto riguarda gli SMS, che dovrebbero servire come avviso per problemi urgenti, come chiusure improvvise di strade per incidenti o lavori, capisco ancora meno la sospensione del servizio. Boh !
Lavoro da Biologi !
DETERMINAZIONE N° 368 DEL 11/4/2011
Oggetto: SOCIETA’ AMMINISTRAZIONE DI GUDO GAMBAREDO SRL
C/COMUNE DI BUCCINASCO – ATTO DI CITAZIONE AVANTI AL TRIBUNALE DI
MILANO – RICHIESTA RISARCIMENTO PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DI AREE DI
PROPRIETA’, DANNO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO - CONFERIMENTO
INCARICO CONSULENTE TECNICO DI PARTE – DOTT. MAURO LUCHELLI
... VISTO il C.V. del Biologo ...
Oggetto: SOCIETA’ AMMINISTRAZIONE DI GUDO GAMBAREDO SRL
C/COMUNE DI BUCCINASCO – ATTO DI CITAZIONE AVANTI AL TRIBUNALE DI
MILANO – RICHIESTA RISARCIMENTO PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DI AREE DI
PROPRIETA’, DANNO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO - CONFERIMENTO
INCARICO CONSULENTE TECNICO DI PARTE – DOTT. MAURO LUCHELLI
... VISTO il C.V. del Biologo ...
Studiare ?
Torno LINK sull'argomento dell'importanza degli studi universitari segnalando un articolo di Repubblica:
INCHIESTA ITALIANA
- Quei netturbini con la laurea pagati mille euro al mese
Metà dei neo dottori trova solo lavori non qualificati Il 29 per cento dei lavoratori dei call center aziendali ha almeno un diploma triennale, molti anche il master. Secondo una ricerca di Almalaurea l'11% dei ragazzi considera del tutto inutile il titolo accademico conseguito
di ROSARIA AMATO e ANTONIO FRASCHILLA
Leggi tutto: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/08/news/netturbini_con_laurea-14651595/
INCHIESTA ITALIANA
- Quei netturbini con la laurea pagati mille euro al mese
Metà dei neo dottori trova solo lavori non qualificati Il 29 per cento dei lavoratori dei call center aziendali ha almeno un diploma triennale, molti anche il master. Secondo una ricerca di Almalaurea l'11% dei ragazzi considera del tutto inutile il titolo accademico conseguito
di ROSARIA AMATO e ANTONIO FRASCHILLA
Leggi tutto: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/08/news/netturbini_con_laurea-14651595/
lunedì 11 aprile 2011
Il piccolo principe ed il tempo - Buccinasco 15 Aprile 2011
Associazione Culturale Accademia dei Poeti Erranti
- Progetto Sliding Doors
- con il Patrocinio del Comune di Buccinasco
Organizza
IL TEMPO E LE NUOVE PRODUTTIVITA’
Conferenza del Prof. Salvatore Licata, Docente Università Milano–Bicocca
15 Aprile 2011 - ore 21
Cascina Robbiolo - Via Aldo Moro, 7 - Buccinasco (Mi)
Quando il piccolo principe cercò di indagare le ragioni per le quali il lampionaio del quinto pianeta corresse come un forsennato e fosse così stanco, si sentì rispondere: “Faccio un mestiere terribile. Una volta era ragionevole. Accendevo al mattino e spegnevo alla sera, e avevo tutto il giorno per riposarmi e il resto della notte per dormire”.
Ma egli lo incalzò domandandogli se per caso fossero cambiati i suoi compiti. Anche stavolta la risposta fu lapidaria: “La consegna non è cambiata, è proprio questo il dramma.
Il pianeta di anno in anno ha girato sempre più in fretta e la consegna non è stata cambiata”. Sul quinto pianeta l’alternarsi dei giorni e delle notti si era moltiplicato. Ogni minuto faceva buio, ogni minuto faceva giorno e il pover’uomo non aveva pace, costretto com’era ad accendere e a spegnere in continuazione il lampione.
Nessuno aveva mutato le regole del suo lavoro ed egli vi si atteneva rigorosamente, sebbene il rapporto tra il tempo e gli eventi, su quel sasso che girava sempre più vorticosamente su se stesso, si fosse spezzato per sempre e lui era diventato una persona infelice, risucchiata nei gorghi dell’attivismo.
La vita della maggior parte di noi, adulti o bambini, uomini o donne, sembra essere la fotocopia di quella del lampionaio, spesso satura di eventi ma non sempre ricca di significato, perché sottratta al suo naturale destino “relazionale”.
Quando il contenitore del tempo si satura di eventi, finiamo per “rubare” spazio all’incontro profondo coi nostri simili, impoverendo così la nostra umanità e creando le premesse per quella solitudine interiore che affanna il nostro procedere.
Ne parleremo insieme.
Per farci compagnia.
INGRESSO GRATUITO - Posti Limitati
Per info e prenotazioni: Presidente Ass. APE - Accademia dei Poeti Erranti - Antonietta Cerone tel. 340.3385075
- Progetto Sliding Doors
- con il Patrocinio del Comune di Buccinasco
Organizza
IL TEMPO E LE NUOVE PRODUTTIVITA’
Conferenza del Prof. Salvatore Licata, Docente Università Milano–Bicocca
15 Aprile 2011 - ore 21
Cascina Robbiolo - Via Aldo Moro, 7 - Buccinasco (Mi)
Quando il piccolo principe cercò di indagare le ragioni per le quali il lampionaio del quinto pianeta corresse come un forsennato e fosse così stanco, si sentì rispondere: “Faccio un mestiere terribile. Una volta era ragionevole. Accendevo al mattino e spegnevo alla sera, e avevo tutto il giorno per riposarmi e il resto della notte per dormire”.
Ma egli lo incalzò domandandogli se per caso fossero cambiati i suoi compiti. Anche stavolta la risposta fu lapidaria: “La consegna non è cambiata, è proprio questo il dramma.
Il pianeta di anno in anno ha girato sempre più in fretta e la consegna non è stata cambiata”. Sul quinto pianeta l’alternarsi dei giorni e delle notti si era moltiplicato. Ogni minuto faceva buio, ogni minuto faceva giorno e il pover’uomo non aveva pace, costretto com’era ad accendere e a spegnere in continuazione il lampione.
Nessuno aveva mutato le regole del suo lavoro ed egli vi si atteneva rigorosamente, sebbene il rapporto tra il tempo e gli eventi, su quel sasso che girava sempre più vorticosamente su se stesso, si fosse spezzato per sempre e lui era diventato una persona infelice, risucchiata nei gorghi dell’attivismo.
La vita della maggior parte di noi, adulti o bambini, uomini o donne, sembra essere la fotocopia di quella del lampionaio, spesso satura di eventi ma non sempre ricca di significato, perché sottratta al suo naturale destino “relazionale”.
Quando il contenitore del tempo si satura di eventi, finiamo per “rubare” spazio all’incontro profondo coi nostri simili, impoverendo così la nostra umanità e creando le premesse per quella solitudine interiore che affanna il nostro procedere.
Ne parleremo insieme.
Per farci compagnia.
INGRESSO GRATUITO - Posti Limitati
Per info e prenotazioni: Presidente Ass. APE - Accademia dei Poeti Erranti - Antonietta Cerone tel. 340.3385075
sabato 9 aprile 2011
I Parlamentari che vogliono i nostri partiti...
Alfredo Negri nel suo blog pubblica spesso articoli interessanti, che propone com molto garbo alla riflessione.
Uno degli ultimi articoli è relativo al numero di laureati presenti nel nostro Parlamento: grazie soprattutto alle forze di destra ed estrema destra, questo parametro sta crollando LINK
Condivido con Simone la premessa che essere laureati non significa essere migliori amministratori, ma sottolineo che vedere sedere in Parlamento (e non solo) tante persone così ignoranti su ciò che sono chiamate (dire elette sarebbe troppo ...) a fare è veramente significativo.
Vorrei sapere quanti consiglieri Comunali / provinciali / regionali / parlamentari abbiano l'abitudine di rileggere la nostra Costituzione almeno una volta ogni 12 mesi...
O quanti si preparino seriamente al loro lavoro.
E' vero che ci sono tanti non laureati che fanno un lavoro egregio, come anche che si sono laureati che si sono fatti beccare con le mani nella marmellata..., ma un po' di preparazione non guasterebbe !
Uno degli ultimi articoli è relativo al numero di laureati presenti nel nostro Parlamento: grazie soprattutto alle forze di destra ed estrema destra, questo parametro sta crollando LINK
Condivido con Simone la premessa che essere laureati non significa essere migliori amministratori, ma sottolineo che vedere sedere in Parlamento (e non solo) tante persone così ignoranti su ciò che sono chiamate (dire elette sarebbe troppo ...) a fare è veramente significativo.
Vorrei sapere quanti consiglieri Comunali / provinciali / regionali / parlamentari abbiano l'abitudine di rileggere la nostra Costituzione almeno una volta ogni 12 mesi...
O quanti si preparino seriamente al loro lavoro.
E' vero che ci sono tanti non laureati che fanno un lavoro egregio, come anche che si sono laureati che si sono fatti beccare con le mani nella marmellata..., ma un po' di preparazione non guasterebbe !
venerdì 8 aprile 2011
Finalmente un po' di chiarezza !
Leggete l'articolo scritto da David Arboit
MAURIZIO CARBONERA LASCIA IL PD E VA PER LA SUA STRADA
08/04/2011 @ 13:38:16
sul sito del PD di Buccinasco. LINK: http://www.pdbuccinasco.it/public/post/maurizio-carbonera-lascia-il-pd-e-va-per-la-sua-strada-1231.asp#more
giovedì 7 aprile 2011
Aggiornamenti (?) sullo scudetto 1970-71
LA STORIA - Le confessioni di Capitan Mazzola
"Quel blitz dall'arbitro nel match col Napoli"
Stagione 1970-1971: Napoli, Milan e Inter si contendono lo scudetto. Proprio come adesso. Nel giorno di primavera si gioca un match decisivo. Gli azzurri vanno in vantaggio e sognano. Ma poi accade qualcosa negli spogliatoi e la gara si ribalta.
Tra le proteste di Ferlaino, Altafini e compagni.
La bandiera nerazzurra racconta tutto
di GIOVANNI MARINO A
rticolo disponibile al link: http://napoli.repubblica.it/sport/2011/03/31/news/le_confessioni_di_capitan_mazzola_quel_blitz_dall_arbitro_nel_match_col_napoli-14344373/
"Quel blitz dall'arbitro nel match col Napoli"
Stagione 1970-1971: Napoli, Milan e Inter si contendono lo scudetto. Proprio come adesso. Nel giorno di primavera si gioca un match decisivo. Gli azzurri vanno in vantaggio e sognano. Ma poi accade qualcosa negli spogliatoi e la gara si ribalta.
Tra le proteste di Ferlaino, Altafini e compagni.
La bandiera nerazzurra racconta tutto
di GIOVANNI MARINO A
rticolo disponibile al link: http://napoli.repubblica.it/sport/2011/03/31/news/le_confessioni_di_capitan_mazzola_quel_blitz_dall_arbitro_nel_match_col_napoli-14344373/
mercoledì 6 aprile 2011
ABC dell'economia
Ristabiliamo un principio, il mercato è tutto
di Franco Debenedetti
Suggerisco di leggere questo articolo, disponibile al link:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-05/ristabiliamo-principio-mercato-tutto-064431.shtml?uuid=AaDL4GMD
martedì 5 aprile 2011
Lampedusa: ciò che la televisione non dice
Ma gli italiani che uomini sono ? Ma cosa siamo ?
Nando dalla Chiesa sul suo sito sta pubblicando gli SMS da Lampedusa ricevuti dall''avvocato Alessandra Ballerini. Se avete figli minori, leggeteli, e forse vi scuoteranno come hanno fatto con me. Gli articoli sono più d'uno: copio i link agli ultimi, e parte dell'ultimo SMS.
http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=1572 http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=1570 http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=1569 http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=1568
Report . Lampedusa 1 Aprile 2011. Missione con Terre des Hommes
In tutta l'isola pare siano presenti oltre 3000 migranti
350 minori e tra questi almeno 200 non identificati
150 minori ad oggi sono dispersi ovvero non presenti all'appello
120 minori si trovano nell'ex base militare Loran, circondata da filo spinato e da carabinieri decisamente poco amichevoli.
Rispetto alla visita sull'isola effettuata due settimane fa, i minori oggi hanno un letto, composto da una rete e da un materasso sporco in gomma piuma. I letti sono attaccati gli uni agli altri senza spazio in mezzo. I bagni sono esterni. Cinque moduli composti ciascuno da tre wc e una doccia.
Non ci è possibile parlare da soli con i minori, siamo seguiti e sorvegliati a vista da carabinieri e personale dell'ente gestore, la Lampedusa accoglienza, che non ci lasciano mai. Ci riferiscono che ci sono adulti nella base: 6 donne somale ed 1 adulto nigeriano. E che prima erano presenti anche diversi bamini in tenera età poi portati. Chiediamo dove, alzano le spalle e dicono che non sanno rispondere.
Intanto, mentre noi effetuiamo la visita ufficiale del Centro i ragazzi parlano con Karim il nostro interprete e si lamentano: hanno freddo, hanno addosso sempre gli stessi vestiti che gli hanno dato i lamedusani o la caritas appena sbarcati e li hanno addosso anche da venti giorni.
Non mangiano adeguatamente: il cibo è immangiabile: sempre pasta al sugo da quando sono arrivati sull'isola (alcuni anche dal 13 marzo) due volte al giorno, fredda e semi cruda.. A volte la rifiutano a volte la vomitano subito.
Si lamentano anche della sporcizia. Hanno poche docce e l'acqua calda si esaurisce subito. E poi non riescono a chiamare casa: è stata consegnata loro solo una scheda di cinque euro ed finita subito.
Ma la cosa che li tormenta di più e non sapere cosa sarà di loro: nessuno gli dice nulla.L'unica parola che viene ripetuta loro all'infinito è: "aspetta". Ma non sanno cosa aspettare: dove li porteranno; in Tunisia, in Sicilia o nell'altra Italia? Alcuni di loro dicono di avere parenti in Francia o in Italia. Hanno tutti storie uniche e simili: un viaggio di paura e speranza, stipati in barche lunghe pochi metri (nove metri per 74 persone ci dice un ragazzo), con il coltello in tasca o la bomboletta al peperoncino per difendersi dai più grandi, perch quando il mare crea problemi e bisogna alleggerire il carico, loro, che sono i più piccoli son quelli che rischiano di più.
Alcuni sono orfani.
Alcuni bimbi sono davvero piccini, avranno dieci o undici anni. Non riesco a non abbracciarne uno che mi siede accanto. Si chiama Khalil e ha dieci anni. E' bellisimo. Gli chiedo dove sono i suoi genitori , se sono vivi, se sono partiti con lui. Lui mi dice che sono vivi ma sono in Tunisia. Gli altri lo prendono crudelmente in giro: dicono che i genitori si sono voluti liberare di lui. Si offende, gli si velano gli occhi neri di lacrime e scappa via. Tutti hanno dovuto lavorare per guadarsi il viaggio: le tariffe variano da 500 a 1100 euro. Chi conduce la barca paga un pò meno o viaggia gratis. Chissà chi ha pagato il viaggio di Khalil.
Hanno paura, sono stanchi e confusi. Alcuni si toccono la testa e dicono che stanno perdendo la ragione. Passano le giornate a far niente. Dormono e appena le guardie si distraggono scappano dal centro scavalcando un'alta rete. Perchè l'assurdo è questo: gli è vietato uscire dal centro ma possono scappare rischiando di rompersi ossa o ferirsi nella grata. Nessuno li rincorre e nessuno gli vieta di scappare. Fanno tutti finta di non vederli. E così vagano sull'isola per ingannare il tempo, per cercare del cibo commestibile distribuito dall'accoglienza (quella vera) dei singoli lampedusani e del prete. Oppure tentano di telefonare a casa.
E poi vanno al porto per vedere se arrivano le navi che dovrebbero portarli via da questa prigione a cielo aperto. E se sentono notizie di possibili partenze si mescolano agli adulti, si fingono più grandi per poter imbarcarsi con loro.
Poi proviamo a visitare la casa della fraternità: un edificio della curia normalmente utilizzato per convegni oggi adibito a dormitorio. Qui ci dormano duecento persone: molti bambini, ma anche adulti. E' impossibile avere notizie certe sui numeri. Chiediamo ai carabinieri di entrare in visita, abbiamo l'autorizzazione del prefetto ma solo per ntrare nella base Loran: Il carabiniere inflessiile ci nega l'accesso. Gli chiediamo alcuni dati: quanti sono i minori, di quale nazionalità, se ci sono richienti asilo. Non sa rispondere a nulla. Solo quando gli parliamo dei sopravvisuti all'ultimo naufragio in cui è sono morte undici persone ed un neonato ci dice che di queste notizie non ci sono prove (anche se sono confermate dalla capitaneria e sono state pubblicate su tutti i giornali) perchè secondo lui spesso gli stranieri mentono per suscitare pietà.
Andiamo via. Proveremo ad entrare il giorno dopo.
2 Aprile 2011
Nella casa della fraternità ci sono circa duecento persone tra adulti e bimbi. Ci fanno vedere delle specie di tende costruite con cartoni e plastica. Hanno dormito lì dentro stanotte i minori perchè hanno paura dei "grandi": Molti di loro di notte vengono rapinati di tutto il niente che hanno: pochi spiccioli, i più fortunati un cellulare e una scheda telefonica.
Hanno freddo. Di notte l'isola è fredda e l'umidità di bagna i vestiti. Ma non hanno scelta. Per questo i bimbi non dovrebbero mai dormire in condizioni di promiscuità con gli adulti, per tutelarni l'incolumità. Ma anche questa legge di buon senso ancor prima che giuridica viene disapplicata a Lampedusa.
Ci parliamo attraverso le grate perchè la polizia non ci fa entrare e non li lascia uscire. Possono, così come gli altri minori rinchiusi nell'ex base militare Loran, solo scappare scavalcando una grata a loro rischio e pericolo, mentre gli agenti fingono di non vederli. Hanno sonno, paura e freddo.
E, come tutti i migranti sull'isola ci chiedono cosa ne sarà di loro. Lascia sgomenti il fatto che sembra che nessuno abbia infomato i migranti, neppure i minori dei loro diritti e delle procedure legali che li riguardano. Neanche loro sono stati identificati ed è difficile pensare che uno Stato si prenda cura di bambini invisibili.
Hanno anche fame perchè sono le 11.30 del mattino ed ancora nessuno è passato a distribuire la colazione ovvero un pò di latte freddo ed una merendina.
E poi sono sporchi. Ci sono pochi servizi e solo acqua fredda per lavarsi. Uno di loro è magrissimo, sgrana gli occhi e quando tento di fare delle foto ai loro giacigli mi avverte con gli occhi che gli agenti si stanno avvicinando. Siamo già complici. Li salutiamo, senza promesse e con poche speranze.
Andiamo al Molo commerciale dove vivono e dormono centinaia di tunisini in attesa della nave che dovrebbe portarli via da ques'isola bellissima e odiosa. Vediamo del fumo nero. Qualcuno per protesta ha incendiato una roulotte. Gli altri ragazzi lo fermano subito e lo consegnano alla polizia.
Sono stanchi e nervosi Sono settimane ormai che aspettano al freddo questa nave che non parte mai. Ci fanno vedere le tessere che ha dato loro la Lampedusa Accoglienza, l'ente gestore dell'ex Cie (centro identificazione ed espulsione) che ha il compito di gestire l'emergenza sbarchi ovvero di distribuire qualche coperte, cibo immangiabile e un pò d'acqua alle migliaia di migranti sbarcati sull'sola. Il tutto alla modica cifra di 33 euro a migrante al giorno. Un appalto milionario. Nelle tessere viene indicata la data dello sbarco, i pasti di cui ha usufruito ed il nome dello straniero (senza che venga fatta nessuna vera identificazione).
Alcuni dei migranti sono qui da venti giorni. Sono esasperati dall'attesa e stremati dal freddo, dalla fame e dal sonno e dalla sporcizia. Dormono all'aperto. Hanno gli stessi vestiti addosso da quando sono arrivati. Ci sono pochissimi servizi igienici, ormai inagibili.
E l'odore sulla "collina della vergogna" appena sopra il molo è quello di una latrina a cielo aperto. Lampedusa Accoglienza, penso tra me... Sono settimane che aspettano di conoscere il loro destino e le loro destinazioni. Hanno paura di tornare in Tunisia perchè, ci dicono, "lì problemi, lì gran casino". E tra me e me penso: non è che qua... E poi in Tunisia vige il reato di emigrazione clandestina e loro sanno che se dovessero essere rimpatriati oltre il peso di una sconfitta rischierebbero anche mesi di carcere. Vorrrebbero andare in Francia ma si accontenterebbero di andare via da quest'isola. Ripetono come in un'escalation di desideri: Sicilia, Italia, Francia. Ma il mare è ancora un pò agitato e soprattutto c'è troppo vento e il porto è troppo piccolo. Troppo rischioso tentare di fare entrare la nave. Dovranno aspettare ancora. Provo a spiegarglielo. Mi rispondono: "vedessi com'era la barchetta che ci ha portato qui e com'erano alte le onde. Le vostre navi sono enormi e potenti e avete paura di un pò di vento.
Se ce le ridate le nostre barche ce ne andiamo via da soli" Già, fosse così facile. Vaglielo a spiegare che ormai sono impigliati nelle nostre leggi illogiche e razziste e nell'a nostra politica scellerata, amministrata da ministri incompetenti e xenofobi che gestiscono un'urgenza umanitaria a colpi di "fora dai ball..." E poi le loro barche non sono più utilizabili. Sono state tutte ammassate in un piazzale che dovrebbe ospitare le giostre per i bimbi. I serbatoi ancora pieni di gasolio sversano liquidi ovunque: Il naso e le scarpe restano impregnate della puzza di benzina. Potrebbe bastare una scintilla per incendiare tutto. Per questo qualche giorno l'esercito presidia il piazzale ormai soprannominato il cimitero delle barche. Brutta fine per un Luna Park Sul molo torna una calma precaria. I ragazzi si rassegnano ad aspettare ancora. Alcuni hanno organizzato uno sciopero della fame,
Digiunare è facile vista la qualità del cibo . Fa schifo, ci ripetono, e poi ci fa dormire. Le strade dell'isola sono ricoperte di maccheroni al sugo buttatti a terra Non è che fanno gli schizzinosi, hanno molta fame, ma quel cibo a volte, come oggi, è così vecchio che puzza. I migranti si lamentano e porgono i piatti agli agenti. Ed è un poliziotto che dopo aver annusato un piatto invita tutti a buttare via il cibo e non mangiarlo. Teme si possano avvelenare. E così si cammina sui maccheroni.
Nonostante la loro esasperazione i migranti sono con noi educatissimi. Ogni vola che incrociano i nostri sguardi salutano. Io vengo sempre fatta passare avanti e un pò protetta perchè donna. Per qualsiasi cosa ci ringraziano e ci chiedono di ringraziare i Lampedusani. Sanno distenguere tra il nostro governo e il nostro popolo. Conoscono bene e ripetono una parola di italiano: "animali", chiedo perchè, mi rispondono che è il nome che gli affibiano gli agenti quando li mettono in fila.
Ci chiedono come funzionano le leggi italiane. Se hanno diritto ad un permesso di soggiorno o se finiranno rinchiusi da qualche parte. Se portanno raggiungere i loro parenti in Italia o in Francia. Impossibile rispondere con certezza: le nostre abnorni leggi in materia di immigrazione contrastano con direttive europee e convenzioni internazionali e non è dato sapere che via sceglierà il nostro confuso governo se la tollernaza zero o l'accoglienza legale o la strategia tutta italiana della testa nella sabbia: spostare i migranti fuori dall'isola, far finta di rinchiuderli e lasciarli evadere e vagare senza diritti e senza permesso ovunque vogliano, pronti a fare gli schiavi in nero nelle nostre campagne e fare ingrassare il piccolo o grande mafioso locale
Nel pomeriggio entriamo di nuovo all'ex base Loran a trovare i minori non accompagnati. Questa nostra seconda visita spiazza i gestori del Centro. In fretta e furia tentano di dare una ripulita. Alcuni ci intrattengono mentre altri armano i ragazzini di mazze e palette e li fanno ripulire. Ma lo sporco resta ben visibile ed odorabile. I ragazzini sono contenti di rivederci e si raccolgono subito intorno a noi. Parlano con l'interprete.
Ci chiedono anche loro delle nostre leggi. Voglio sapere se verranno di nuovo rinchiusi, hanno paura che saranno gli ultimi a lasciare l'isola anche perchè non sono stati identificati. Li rassicuriamo: se è per questo neanche la maggior parte degli adulti è stata sottoposta ad esami fotodattiloscopici. Tutti fantasmi. Eppure i fantasmi bambini avrebbero dovuto essere i primi a lasciare e l'isola e essere portati in un luogo "protetto" e non gli ultimi. Ci chiedono, in base alle nostre leggi, che sorte seguiranno i minori, se verranno collocati in altri centri con polizia e filo spinato o in case di accoglienza o famiglie. I più grandi sono anche anche preoccupati di sapere cosa accadrà loro quando compiranno diciotto anni. Vogliono sapere se verranno espulsi e come verrà stabilita la loro età. Hanno sentito dire che potrebbero essere sottoposti alla radiografia del polso e ci chiedono di parlargli di questa procedura. Hanno sete di risposte anche più di quanto abbiano fame di cibo. Nelle stanze, avvolti da coperte, altri ragazzini dormono.
Nel cortile incontriamo anche 6 adulti tra cui una donna, sono loro i sopravissuti dell'ultimo naufragio. E' dunque evidente che le notizie che ci avevano fornito gli operatori il giorno prima sulle presenze degli adulti erano errate. In realtà ogni nostra domanda su numero tipologia e destinazione dei migranti "ospiti" resta totalmetne priva di una risposta certa o almeno affidabile.
Incontraimo due donne tunisine sedute attorno ad un tavolino di plastica che parlano con i bimbi più piccoli di dieci o undici anni. C'è anche Khalil. Oggi sorride e mi saluta timido. Quelle donne non sono le loro mamme ma almeno non sono uomini e non sono indivisa e condivodono coi bimbi la sorte e la lingua..
Visito i servizi igienici: sporchi ed inguardabili. Condizioni igienicamente inaccettabili soprattutto perchè ad utilizzarli sono dei minori.
Salutiamo e ce ne andiamo. Mentre usciamo tre ragazzini ne approffittano per scavalcare sul retro l'alta rete metallica e scappare in strada. Ci raggiungono subito e aspettiamo insieme l'autobus che ci porterà in centro a diversi chilometri da dove ci troviamo. Il conducente non vuole che io paghi i biglietti per i ragazzini, vuole regarla lui quella piccola gita. Quando scendono i ragazzi ringraziano e lui si commuove. Sul molo c'è di nuovo tensione. Il mare si è calmato e gli agenti predispongono l'imbarco dei tunisini sulla nave. Tutti o quasi vogliono salire a bordo. Ma potranno partire solo 500 o 600 persone. Tocca agli agenti scegliere e la scelta è del tutto casuale. I tunisini si arrabbiano. Tutti credono di avere un diritto di prelazione. Ed alcuni effettivamente ce l'hanno. Si potrebbe adottare un criterio di anzianità di permanenza sull'isola per decidere chi impìbarcare per primo: chi è da più tempo sull'isola ha diritto ad andarsene prima. Sarebbe un criterio sensato e di facile verifica perchè sui tesserini rilasciati dalla Lampedusa Accoglienza è segnata la data dello sbarco e il nuemero dello sbarco. Ma la razionalità non è evidentemente un metodo utilizzato nella gestione di questa emergenza migratoria.
Altri fanno vedere le ferite che hanno sul corpo e cercano di muovere a compassione gli agenti per salire per primi sui pullman che li porteranno alla nave. Chi viene scelto si attira le ira degli esclusi. Alcuni lanciano sassi sui pulman. Gli agenti, tutti in assetto antisommossa alzano gli scudi si preparano ad uno scontro che per fortuna nessuno vuole veramente. I tunisini restano stretti tra un corridoio di scudi e il mare. Gli animi a poco a poco si calmano. Altri ragazzi stanno in disparte, si sono accesi un fuoco e si scaldano un pò. Rinunciano a partecipare a questa assurda lotteria. Anche perchè neppure si sa bene dove porterà questa nave. I telegiornali hanno parlato di Napoli ma resta la paura di essere rimpatriati in Tunisia. Di notte torniamo al molo perchè hanno detto che breve ci sarà uno sbarco.
I ragazzi rimasti a terra cercano un riparo dal freddo: alcuni si infilano come gatti nelle barche dei pescatori, altri in un camion, ma vengoro tirati via a forza da alcuni agenti un pò troppo sbrigativi. Altri agenti al bar poco prima si lamentavano del fatto che a Malta la polizia può sparare sui migranti mentre loro, sfortunati poliziotti italiani, non hanno neppure il diritto di picchiarli un pò. Più avanti si sente della musica. In una tenda di fortuna alcuni tunisini fanno festa per gli amici che sono partiti e per loro stessi che forse partiranno l'indomani.
Intanto dei ragazzi stanno col naso appiccicato ai vetri di una balera dove alcune coppie di isolani ballano il liscio. Ridono e per un attimo si alleggeriscono l'anima.
domenica 3 aprile 2011
Limiti per i neopatentati (validi solo in Italia ?)
Vergogne italiane - LIMITI PER I NEOPATENTATI Pubblicata il 25/03/2011 RIASSUNTO DI UN ARTICOLO PUBBLICATO DA: http://www.quattroruote.it/notizie/legal/vergogne-italiane-limiti-per-i-neopatentati Dal 9 febbraio 2011 chi prende la patente B non solo deve sottostare ai limiti in vigore da tempo per i neopatentati, ma per un anno non può guidare autoveicoli con potenza specifica superiore a 55 kW/t. E se il veicolo è un'autovettura, cioè la normale macchina di casa, non può guidarla se ha una potenza superiore a 70 kW (circa 95 CV), nemmeno se la potenza specifica è inferiore a 55 kW/t. Risultato? Da un mese e mezzo tanti neopatentati non possono più mettersi al volante. ... Secondo "Quattroruote" si tratta di una norma assurda, ingiusta, inutile e persino controproducente: - assurda perché se la macchina di famiglia non ha le caratteristiche di legge un neopatentato non può guidarla nemmeno se ha un genitore al suo fianco, come invece poteva fare quando aveva il foglio rosa; - ingiusta perché se l'auto di famiglia non è guidabile, chi ha i soldi può cambiare macchina o acquistarne una nuova, chi non li ha non guida; - inutile perché non servirà a impedire comportamenti sbagliati. Parliamoci chiaro, non è che con una macchina con meno di 55 kW/t il guidatore automaticamente indosserà sempre le cinture di sicurezza, parlerà al telefono solo con l'auricolare, rispetterà scrupolosamente i limiti di velocità, si fermerà al giallo del semaforo. Così come non è che dopo un anno di purgatorio l'ex neopatentato, lo farà per il solo fatto di avere 19 anni; - controproducente perché allo scadere dei 12 mesi di divieto l'ormai ex neopatentato (ma ancora neopatentato ai fini dei punti, dell'alcol e della velocità), passeggero da un anno, con ogni probabilità avrà disimparato a guidare o comunque al volante potrebbe sentirsi meno a suo agio di quando era fresco di patente e quindi essere più "pericoloso" di quanto non sarebbe stato mesi prima. Secondo "Quattroruote" il parlamento dovrebbe al più presto abolire questa norma. Tutti i motivi per cui la disposizione è da sopprimere sul numero di "Quattroruote" di aprile, in edicola in questi giorni. Firmiamo la petizione per chiedere l'abolizione di questa legge Tutte le firme raccolte saranno portate all'attenzione del Governo e del Parlamento. N.d.R. che hanno però altre priorità ...!
sabato 2 aprile 2011
1° Aprile
Tratto da; http://www.queryonline.it/2011/04/01/una-legge-contro-lirrazionalita/
Una legge contro l’irrazionalità – AGGIORNATO
Da Query OnlinePubblicato: 1 aprile 2011
«Basta con la creduloneria!» è lo slogan di un gruppo di parlamentari di maggioranza e di opposizione, che hanno annunciato una proposta di legge sull’editoria finalmente mirata a favorire la cultura scientifica e contrastare l’irrazionalità. Per incentivare la diffusione di libri e riviste a carattere scientifico, l’IVA su questi prodotti sarà ridotta dal 4% all’1%; le minori entrate fiscali saranno compensate dall’innalzamento dell’IVA sui testi non riconosciuti dalla scienza, che verrà portata al 20%, in linea con quanto previsto per le riviste pornografiche. “Questa legge – ha dichiarato l’onorevole Augusto Carpioni del Gruppo Misto, primo firmatario – sarà assolutamente a costo zero per lo Stato: in base ai dati di vendita forniti dagli editori, abbiamo previsto che l’aumento della tassazione sui testi meno raccomandabili coprirà abbondantemente i mancati introiti. Il surplus andrà a confluire in due speciali fondi. Il primo servirà a risarcire le persone truffate da medium, guaritori e simili. Il secondo andrà a finanziare iniziative di divulgazione scientifica, e oltre a università ed enti di ricerca potranno beneficiarne anche associazioni private che operino nel campo della divulgazione.» Ma chi decide quali testi sono “buoni” e quali “cattivi”? «Gli editori potranno chiedere il regime di tassazione ridotta per i propri titoli, e una apposita commissione di nomina ministeriale valuterà le domande e inserirà i libri idonei in un apposito Elenco Nazionale. La stessa commissione pubblicherà l’Elenco dei Testi Scientificamente Sconsigliati, che saranno invece oggetto di tassazione maggiorata. L’obiettivo di fondo è quello di fornire le linee guida scientificamente approvate secondo cui educare la cittadinanza». Approviamo senza remore il progetto di legge. Tuttavia, gli pseudoscienziati presentano le proprie assurdità proprio come contenuti scientifici, quindi c’è il rischio di sostenere proprio i testi che si vorrebbe disincentivare. Su questo punto Carpioni rassicura: «Della commissione faranno parte scienziati di chiara fama, importanti personalità dell’editoria e della comunicazione scientifica. Personalità che sanno distinguere la vera scienza da teorie assolutamente prive di ogni fondamento scientifico. Per esempio, saranno categoricamente esclusi dalle agevolazioni previste, ritengo, i libri e le riviste di astrologia, grafologia, iridologia…» La normativa non si limiterà agli aspetti fiscali. I testi classificati come “sconsigliati” non potranno essere pubblicizzati né esposti nelle vetrine delle librerie ma solo all’interno, dove dovranno essere collocati su scaffali al di sopra di 1,30 m per evitarne la visione ai bambini. Le copertine non potranno contenere immagini (che attirerebbero l’attenzione) ma solo l’indicazione del titolo e degli autori. In quarta di copertina dovrà inoltre essere presente la dicitura “a causa dei suoi contenuti, la lettura di questo testo non è adatta ad un pubblico scientificamente immaturo”, eventualmente sostituita dalla formula sintetica “non per creduloni”. Questi testi non potranno essere presenti nelle biblioteche scolastiche né in quelle pubbliche a scaffale aperto, mentre in quelle a scaffale chiuso potranno essere chiesti in lettura solo da persone sopra i 16 anni (c’è anche la proposta di innalzare l’età a 18 anni per i volumi di argomento medico). Seguiremo passo passo le reazioni a questa nuova battaglia contro la superstizione e l’irrazionalità; ci auguriamo comunque che l’iniziativa contribuisca a elevare lo spirito critico della popolazione. ************************************************************************************** Avviso ai lettori: si tratta di un innocuo pesce d’aprile, segnalato da diversi indizi: l’onorevole CARPIONI, la nostra approvazione senza REMORE, la dichiarazione «Per Esempio, Saranno Categoricamente Esclusi Dalle Agevolazioni Previste, Ritengo, I Libri E (…)» e le ambivalenti frasi di apertura e di chiusura. Ci scusiamo con coloro i cui commenti rivelatori sono stati tenuti in sospeso per non rovinare in anticipo lo scherzo e con chi si è indignato o si è congratulato, ma ricordiamo che le notizie vanno verificate sempre, da qualsiasi fonte provengano. Da questo momento (1° aprile, ore 21:30) togliamo la moderazione ai commenti e pubblichiamo quelli che avevamo tenuto nascosti. Precisiamo che saremmo del tutto contrari a una legge di questo tipo: Query e il CICAP credono nella libertà di stampa e nel libero confronto delle idee. Non vogliamo che una legge decida ciò che è scientifico o meno, ma che tutti abbiano la possibilità di decidere con la propria testa. Confessiamo infine che il successo dello scherzo ci ha colti un po’ di sorpresa e ci ha suscitato qualche riflessione: ne parleremo nei prossimi giorni, continuate a seguirci. Seganalato da: Ufficio Stampa - CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
Una legge contro l’irrazionalità – AGGIORNATO
Da Query OnlinePubblicato: 1 aprile 2011
«Basta con la creduloneria!» è lo slogan di un gruppo di parlamentari di maggioranza e di opposizione, che hanno annunciato una proposta di legge sull’editoria finalmente mirata a favorire la cultura scientifica e contrastare l’irrazionalità. Per incentivare la diffusione di libri e riviste a carattere scientifico, l’IVA su questi prodotti sarà ridotta dal 4% all’1%; le minori entrate fiscali saranno compensate dall’innalzamento dell’IVA sui testi non riconosciuti dalla scienza, che verrà portata al 20%, in linea con quanto previsto per le riviste pornografiche. “Questa legge – ha dichiarato l’onorevole Augusto Carpioni del Gruppo Misto, primo firmatario – sarà assolutamente a costo zero per lo Stato: in base ai dati di vendita forniti dagli editori, abbiamo previsto che l’aumento della tassazione sui testi meno raccomandabili coprirà abbondantemente i mancati introiti. Il surplus andrà a confluire in due speciali fondi. Il primo servirà a risarcire le persone truffate da medium, guaritori e simili. Il secondo andrà a finanziare iniziative di divulgazione scientifica, e oltre a università ed enti di ricerca potranno beneficiarne anche associazioni private che operino nel campo della divulgazione.» Ma chi decide quali testi sono “buoni” e quali “cattivi”? «Gli editori potranno chiedere il regime di tassazione ridotta per i propri titoli, e una apposita commissione di nomina ministeriale valuterà le domande e inserirà i libri idonei in un apposito Elenco Nazionale. La stessa commissione pubblicherà l’Elenco dei Testi Scientificamente Sconsigliati, che saranno invece oggetto di tassazione maggiorata. L’obiettivo di fondo è quello di fornire le linee guida scientificamente approvate secondo cui educare la cittadinanza». Approviamo senza remore il progetto di legge. Tuttavia, gli pseudoscienziati presentano le proprie assurdità proprio come contenuti scientifici, quindi c’è il rischio di sostenere proprio i testi che si vorrebbe disincentivare. Su questo punto Carpioni rassicura: «Della commissione faranno parte scienziati di chiara fama, importanti personalità dell’editoria e della comunicazione scientifica. Personalità che sanno distinguere la vera scienza da teorie assolutamente prive di ogni fondamento scientifico. Per esempio, saranno categoricamente esclusi dalle agevolazioni previste, ritengo, i libri e le riviste di astrologia, grafologia, iridologia…» La normativa non si limiterà agli aspetti fiscali. I testi classificati come “sconsigliati” non potranno essere pubblicizzati né esposti nelle vetrine delle librerie ma solo all’interno, dove dovranno essere collocati su scaffali al di sopra di 1,30 m per evitarne la visione ai bambini. Le copertine non potranno contenere immagini (che attirerebbero l’attenzione) ma solo l’indicazione del titolo e degli autori. In quarta di copertina dovrà inoltre essere presente la dicitura “a causa dei suoi contenuti, la lettura di questo testo non è adatta ad un pubblico scientificamente immaturo”, eventualmente sostituita dalla formula sintetica “non per creduloni”. Questi testi non potranno essere presenti nelle biblioteche scolastiche né in quelle pubbliche a scaffale aperto, mentre in quelle a scaffale chiuso potranno essere chiesti in lettura solo da persone sopra i 16 anni (c’è anche la proposta di innalzare l’età a 18 anni per i volumi di argomento medico). Seguiremo passo passo le reazioni a questa nuova battaglia contro la superstizione e l’irrazionalità; ci auguriamo comunque che l’iniziativa contribuisca a elevare lo spirito critico della popolazione. ************************************************************************************** Avviso ai lettori: si tratta di un innocuo pesce d’aprile, segnalato da diversi indizi: l’onorevole CARPIONI, la nostra approvazione senza REMORE, la dichiarazione «Per Esempio, Saranno Categoricamente Esclusi Dalle Agevolazioni Previste, Ritengo, I Libri E (…)» e le ambivalenti frasi di apertura e di chiusura. Ci scusiamo con coloro i cui commenti rivelatori sono stati tenuti in sospeso per non rovinare in anticipo lo scherzo e con chi si è indignato o si è congratulato, ma ricordiamo che le notizie vanno verificate sempre, da qualsiasi fonte provengano. Da questo momento (1° aprile, ore 21:30) togliamo la moderazione ai commenti e pubblichiamo quelli che avevamo tenuto nascosti. Precisiamo che saremmo del tutto contrari a una legge di questo tipo: Query e il CICAP credono nella libertà di stampa e nel libero confronto delle idee. Non vogliamo che una legge decida ciò che è scientifico o meno, ma che tutti abbiano la possibilità di decidere con la propria testa. Confessiamo infine che il successo dello scherzo ci ha colti un po’ di sorpresa e ci ha suscitato qualche riflessione: ne parleremo nei prossimi giorni, continuate a seguirci. Seganalato da: Ufficio Stampa - CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
CNGEI Buccinasco al Jamboree 2012
Matteo, orgoglio scout: volerò al raduno mondiale
Da Buccinasco alla Svezia.
Dopo difficili prove un esploratore di soli quindici anni realizza il suo sogno
Buccinasco, 31 marzo 2011 - A soli 15 anni ma Matteo Patti, residente a Cesano Boscone, è già una personalità di rilievo nel mondo degli scout. La sezione Cngei di Buccinasco ha deciso, dopo una dura selezione, che sarà lui a rappresentare il gruppo scout territoriale al raduno mondiale che si tiene ogni quattro anni e che vede la presenza di migliaia di delegati provenienti da tutte le nazioni del mondo: si tratta del Jamboree, che la scorsa edizione ha radunato circa 40 mila persone in Inghilterra e quest’anno si svolge dal 27 luglio al 7 agosto. Matteo frequenta il secondo anno dell’istituto alberghiero di Milano ed è uno scout convinto tanto da avere coinvolto anche il fratello minore.
Di cosa si tratta? "Il Jamboree è un raduno di scout che si tiene periodicamente in un luogo prescelto. Il nome è stato dato da Robert Baden-Powell, fondatore del movimento. L’ultimo si è svolto in Inghilterra, quest’anno è la volta della Svezia, precisamente nella parte sud a Rinkaby, vicino Kristianstad. È un’occasione unica in cui si incontrano scout provenienti da tutti i Paesi e si può imparare molto grazie ai diversi campi tecnici organizzati".
Come hai fatto a passare le selezioni? "Per poter essere scelti per prendere parte a questo evento grandioso bisogna seguire con passione e costanza l’attività scout. Una volta selezionati si partecipa ad alcuni campi in cui i capi scout testano il comportamento, il rapporto con gli altri ragazzi e con i capi, la serietà, la voglia di partecipare alle attività, la volontà e l’energia che si mette nelle missioni. Solo dopo aver dimostrato la voglia e le proprie capacità si è scelti per far parte del raduno".
Cosa ti ha spinto a diventare uno scout? "Ho iniziato a sei anni, mi ha subito appassionato questo mondo fatto di avventura, esplorazioni, gite alla scoperta del mondo che ci circonda la necessità di sviluppare capacità di sopravvivenza anche nelle situazioni più ostili".
Come ti sei conquistato le medaglie cucite sulla camicia? "Partecipando alle attività nei campi tecnici, una volta dimostrate le proprie capacità nelle diverse discipline, i capi reparto decidono di assegnare delle medaglie, che dobbiamo cucirci noi sulla manica della camicia, che attestano la partecipazione attraverso un simbolo che richiama l’attività stessa. Per ora ne ho collezionate una decina, per esempio nelle attività di gioco di squadra, creatività, lingue e naturalmente cucina. In questo caso frequentare l’istituto alberghiero mi ha dato una mano. Una delle più complesse da conquistare è quella di pionierismo e dei nodi: il capo è molto severo, esige giustamente la perfezione".
I tuoi compagni di classe e i tuoi amici cosa pensano dell’attività degli scout? "I ragazzi hanno una mentalità troppo chiusa, spesso far parte degli scout è giudicato in maniera negativa, ma succede solo perché non si conosce la vera realtà di questo gruppo. Si pensa che sia solo natura e capanne, mentre dietro c’è un mondo di avventura e conoscenza che tanti ragazzi ignorano. Ho la fortuna di avere molti amici che fanno parte degli scout, anche tra i compagni di classe. Troppe volte assistiamo a pregiudizi o prese in giro da parte di giovani che passano magari la vita tra computer e videogiochi. A questi vorrei dire che, prima di giudicare, dovrebbero provare a far parte di un gruppo scout: si conoscono persone da tutti i paesi, attraverso uno scambio culturale impensabile in altre realtà, magari sportive. Diventare scout fa conoscere davvero il mondo".
E i tuoi genitori ti hanno sempre sostenuto in questa passione? "Sì. Non mi hanno mai obbligato a diventare scout, ma quando hanno capito il mio interesse per queto tipo di associazione mi hanno sempre appoggiato e mi sono vicini anche in questa nuova impresa"
di Francesca Grillo, tratto da: http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2011/03/31/482618-matteo_orgoglio_scout.shtml
Da Buccinasco alla Svezia.
Dopo difficili prove un esploratore di soli quindici anni realizza il suo sogno
Buccinasco, 31 marzo 2011 - A soli 15 anni ma Matteo Patti, residente a Cesano Boscone, è già una personalità di rilievo nel mondo degli scout. La sezione Cngei di Buccinasco ha deciso, dopo una dura selezione, che sarà lui a rappresentare il gruppo scout territoriale al raduno mondiale che si tiene ogni quattro anni e che vede la presenza di migliaia di delegati provenienti da tutte le nazioni del mondo: si tratta del Jamboree, che la scorsa edizione ha radunato circa 40 mila persone in Inghilterra e quest’anno si svolge dal 27 luglio al 7 agosto. Matteo frequenta il secondo anno dell’istituto alberghiero di Milano ed è uno scout convinto tanto da avere coinvolto anche il fratello minore.
Di cosa si tratta? "Il Jamboree è un raduno di scout che si tiene periodicamente in un luogo prescelto. Il nome è stato dato da Robert Baden-Powell, fondatore del movimento. L’ultimo si è svolto in Inghilterra, quest’anno è la volta della Svezia, precisamente nella parte sud a Rinkaby, vicino Kristianstad. È un’occasione unica in cui si incontrano scout provenienti da tutti i Paesi e si può imparare molto grazie ai diversi campi tecnici organizzati".
Come hai fatto a passare le selezioni? "Per poter essere scelti per prendere parte a questo evento grandioso bisogna seguire con passione e costanza l’attività scout. Una volta selezionati si partecipa ad alcuni campi in cui i capi scout testano il comportamento, il rapporto con gli altri ragazzi e con i capi, la serietà, la voglia di partecipare alle attività, la volontà e l’energia che si mette nelle missioni. Solo dopo aver dimostrato la voglia e le proprie capacità si è scelti per far parte del raduno".
Cosa ti ha spinto a diventare uno scout? "Ho iniziato a sei anni, mi ha subito appassionato questo mondo fatto di avventura, esplorazioni, gite alla scoperta del mondo che ci circonda la necessità di sviluppare capacità di sopravvivenza anche nelle situazioni più ostili".
Come ti sei conquistato le medaglie cucite sulla camicia? "Partecipando alle attività nei campi tecnici, una volta dimostrate le proprie capacità nelle diverse discipline, i capi reparto decidono di assegnare delle medaglie, che dobbiamo cucirci noi sulla manica della camicia, che attestano la partecipazione attraverso un simbolo che richiama l’attività stessa. Per ora ne ho collezionate una decina, per esempio nelle attività di gioco di squadra, creatività, lingue e naturalmente cucina. In questo caso frequentare l’istituto alberghiero mi ha dato una mano. Una delle più complesse da conquistare è quella di pionierismo e dei nodi: il capo è molto severo, esige giustamente la perfezione".
I tuoi compagni di classe e i tuoi amici cosa pensano dell’attività degli scout? "I ragazzi hanno una mentalità troppo chiusa, spesso far parte degli scout è giudicato in maniera negativa, ma succede solo perché non si conosce la vera realtà di questo gruppo. Si pensa che sia solo natura e capanne, mentre dietro c’è un mondo di avventura e conoscenza che tanti ragazzi ignorano. Ho la fortuna di avere molti amici che fanno parte degli scout, anche tra i compagni di classe. Troppe volte assistiamo a pregiudizi o prese in giro da parte di giovani che passano magari la vita tra computer e videogiochi. A questi vorrei dire che, prima di giudicare, dovrebbero provare a far parte di un gruppo scout: si conoscono persone da tutti i paesi, attraverso uno scambio culturale impensabile in altre realtà, magari sportive. Diventare scout fa conoscere davvero il mondo".
E i tuoi genitori ti hanno sempre sostenuto in questa passione? "Sì. Non mi hanno mai obbligato a diventare scout, ma quando hanno capito il mio interesse per queto tipo di associazione mi hanno sempre appoggiato e mi sono vicini anche in questa nuova impresa"
di Francesca Grillo, tratto da: http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2011/03/31/482618-matteo_orgoglio_scout.shtml
I piccoli perché della vita: un dubbio da chiarire
Un amico si sta ponendo questa domanda.
Nel caso qualcuno potesse spedirmi un parere giuridico, lo trasmetterò all'interessato.
"Qual'è la differenza tra persecuzione giudiziaria e reiterazione dei reati ?"
Nel caso qualcuno potesse spedirmi un parere giuridico, lo trasmetterò all'interessato.
"Qual'è la differenza tra persecuzione giudiziaria e reiterazione dei reati ?"
venerdì 1 aprile 2011
Certo spam è come il maiale, non si butta via nulla ...
Mi è arrivata (ancora !) la catena di mail dal titolo:
"Iniziativa di Beppe Grillo x il caro benzina!!"
Nonostante sia facilmente identificabile come SPAM, c'è ancora qualcuno che ci casca !
Per avere più informazioni:
http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina/caro_benzina.htm
Anch'io mi ero già occupato di questa bufala in due occasioni:
http://francogatti.blogspot.com/2010/12/bufala-sui-carburanti-grillo-non-centra.html
http://francogatti.blogspot.com/2011/01/proposito-del-costo-dei-carburanti-e-di.html
"Iniziativa di Beppe Grillo x il caro benzina!!"
Nonostante sia facilmente identificabile come SPAM, c'è ancora qualcuno che ci casca !
Per avere più informazioni:
http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina/caro_benzina.htm
Anch'io mi ero già occupato di questa bufala in due occasioni:
http://francogatti.blogspot.com/2010/12/bufala-sui-carburanti-grillo-non-centra.html
http://francogatti.blogspot.com/2011/01/proposito-del-costo-dei-carburanti-e-di.html
Iscriviti a:
Post (Atom)
“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù
Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...
-
La sclerosi multipla non ferma le gemelle Laviai e Lina Nielsen ai Giochi di Parigi, con tanto di medaglia di Giampaolo Mattei «Dieci anni f...
-
https://www.yahoo.com/news/why-halloween-is-an-ecological-disaster-202020822.html Every parent of young children has awoken on Nov. 1 to the...
-
Come credo molti già sappiate, venerdì scorso è morto Jacopo Bini Smaghi. Non voglio aggiungere parole a chi meglio di me ha saputo descriv...