tratto da: http://www.corriere.it/salute/11_aprile_26/garattini-contro-medicine-alternative-grosseto_65152fa6-6fe5-11e0-9dd7-595a41612a44.shtml
domani su «oggi» / La replica della Regione: «Non c'è approssimazione»
«Agopuntura all'ospedale? Allora ben vengano maghi e fattucchiere»
L'attacco di Silvio Garattini contro l'Usl di Grosseto che ha introdotto le medicine alternative nei suoi ambulatori
MILANO - «A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, commenta la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia. La struttura è la stessa in cui alcuni giorni fa erano stati sorpresi alcuni sanitari mentre fumavano e scherzavano nel reparto di rianimazione, e le foto erano finite su Facebook. La critica di Garattini è contenuta in una intervista del settimanale Oggi, che sarà in edicola mercoledì e di cui è stata data un'anticipazione dal Mario Negri.
«MEDICINA ALTERNATIVA SENZA PROVE» - La medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, «è completamente senza prove. L'agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia». «La pseudo-ragione che determina la scelta di mettere le due medicine sullo stesso piano - continua il farmacologo - si basa sul diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta o nel rifiuto delle terapie. Nessuno contesta questo diritto. Se, però, si accettasse il principio secondo cui bisogna accontentare i desideri di tutti, perchè non dare spazio in ospedale anche a fattucchiere, a maghi e guaritori in cui una parte del pubblico ripone grande fiducia? E perchè non garantire la disponibilità di amuleti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, visto che nel paese vi sono molti scaramantici?». «La via delle due medicine - conclude Garattini - è anche un attentato a un bene prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilità nel tempo è legata al rimborso dei trattamenti basati sull'evidenza. È bene che i politici riflettano sulla necessità di privilegiare la razionalità anzichè rincorrere tutto ciò che può portare consensi e voti».
«GARATTINI ANACRONISTICO» - La posizione di Garattini è «anacronistica»: non si fanno attendere le reazioni al duro attacco dello scienziato. Aldo Liguori, docente di Agopuntura alla Sapienza di Roma controbatte: «La Toscana non ha fatto altro che accogliere le indicazioni date dalla risoluzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2009 che imponeva di inserire agopuntura, omeopatia e fitoterapia all'interno dei servizi sanitari nazionali. La medicina cinese ha già provato la sua efficacia nelle terapie del dolore. L'agopuntura non ha controindicazioni a differenza dei rimedi farmacologici. E poi, nel caso di Grosseto, si parla di medicina "complementare", non "alternativa". La Cina, l'India e il Brasile sono già molto avanti in questo campo: se non ci adeguiamo, rischiamo di rimanere assai indietro».
«NON E' MEDICINA APPROSSIMATIVA» - Anche l'assessore alla Sanità della regione Toscana, Daniela Scaramuccia, è intervenuta facendo notare che la Toscana non è nuova ad affiancare alla medicina tradizionale altre cure complementari e che da anni il servizio sanitario pubblico offre le prestazioni di ambulatori di agopuntura, omeopatia, fitoterapia: sono più di cento ad oggi. Con il risultato che nella regione, negli ultimi anni, un cittadino su sei ha fatto uso di medicine non convenzionali e in 700 mila si curano con le medicine complementari. «Ma questo non c’entra niente con maghi e fattucchiere, un accostamento che ritengo offensivo - stigmatizza l’assessore -. Agopuntura, omeopatia e fitoterapia sono state riconosciute medicine complementari sulla scorta delle definizioni date dalla stessa comunità scientifica. Peraltro nelle affermazioni di Garattini ci sono anche diverse imprecisioni. L’ospedale del grossetano che ha accolto ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia non è quello di Grosseto, ma il “Petruccioli” di Pitigliano. L’obiettivo, a Pitigliano come nel resto della Toscana, è quello di sperimentare l’integrazione delle medicine complementari con la medicina tradizionale e valutare, attraverso i canoni della ricerca scientifica e della medicina basata sulle prove, l’esistenza e validità di risultati clinici misurabili. Una sperimentazione controllata dell’efficacia dei trattamenti integrati e l’opposto quindi della medicina approssimativa di cui ci accusa Garattini».
Matteo Cruccu - 26 aprile 2011
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