martedì 28 giugno 2016

... su argomenti così complessi non si può interpellare il popolo che evidentemente non ha gli strumenti per capire,,,

Tratto da:   http://www.aldogiannuli.it/contro-sinistra-elitaria/
Contro la “sinistra” elitaria.
24 Giu 2016  Scritto da Aldo Giannuli.

Fra gli effetti positivi ed imprevisti del referendum sulla Brexit c’è un certo effetto di “cartina di tornasole” che ci rivela quel che pensa effettivamente una certa sinistra, che in Italia possiamo identificare nel  Pd e nei suoi alleati.

Ha iniziato un alleato come Monti (quello che Renzi, in un momento di baruffa, si lasciò andare e definì “illuminato”, ecco… appunto) che ha rimproverato Cameron del delitto di lesa maestà per aver dato la parola al popolo con il referendum, un vero “abuso di democrazia” (parole testuali dell’illuminato uomo politico e statista).

Poi ci si è aggiunto anche Giorgio Napolitano, altro illuminato progressista, che ha sentenziato che su argomenti così complessi non si può interpellare il popolo che evidentemente non ha gli strumenti per capire. In effetti la stessa cosa si può dire della Costituzione, del nucleare, del codice penale o civile, della responsabilità dei magistrati, e, in fondo anche divorzio, aborto o, diciamola tutta, anche decidere fra Repubblica e Monarchia non sono temi semplici alla portata del popolo bue.  Magari questo lo pensò, nel giugno 1946, Umberto II di Savoia e, si sa, il sangue non è acqua.

... l’elettore che voleva il cambiamento non poteva certamente votare la fotocopia del candidato del PD neppure turandosi il naso…

Tratto da:   https://pietrodimino.wordpress.com/2016/06/22/la-disfatta-di-milano-anatomia-di-un-suicidio-del-centro-destra-e-della-destra-milanese/
LA DISFATTA DI MILANO…ANATOMIA DI UN SUICIDIO DEL CENTRO DESTRA…E DELLA DESTRA MILANESE…
giugno 22, 2016
…a Milano, al contrario di quanto potranno affermare i diretti interessati della coalizione di centro destra, la partita non era per nulla difficile.
La Città veniva da cinque anni di pessima gestione Pisapia. Un Sindaco ormai ai minimi di gradimento. Un Pisapia che aveva portato a Milano un solo record: quello delle tasse più alte, delle multe a go-go e la presenza massiccia di extracomunitari e di rom sul territorio cittadino.
Il centro sinistra aveva candidato al suo posto un uomo che doveva essere facile da battere, non piaceva nemmeno ai suoi stessi elettori. Vinse le primarie perché a sinistra del PD avevano scelto due candidati anziché uno e in più l’arruolamento in massa della comunità cinese, altrimenti non avrebbe vinto neppure le primarie.

... sono tutti meno renziani....

Tratto da:  http://www.nandodallachiesa.it/2016/06/26/note-domenicali-sul-renzismo-in-declino/
Note domenicali sul renzismo in declino
26 giugno 2016. 2016
E’ incredibile come il vento cambi. Il Pd, dove non si muoveva foglia, e che sembrava una caserma, tutti allineati e coperti dietro Renzi, non un voto contrario (“perché ora non è il caso, sarebbe controproducente”), perfino la Costituzione nello sgabuzzino, ora è in subbuglio. Dopo le amministrative, e dopo il referendum inglese che contribuisce a “far clima”, sono tutti meno renziani. C’è chi ha già alzato la testa, ma le allusioni e gli ammiccamenti e i commenti personali, fanno capire che è l’inizio della fine, il voto di domenica scorsa come Noemi per B. A conferma che le svolte nelle storie e nelle biografie politiche non hanno sempre la stessa origine.
Incontri i dirigenti e i parlamentari piddini e, se hai un po’ di fiuto, vedi come ci sia la corsa a riposizionarsi, i ruzzoloni non piacciono a nessuno. Men che meno essere considerati le guardie del corpo del leader in declino.
Se ne possono trarre considerazioni malinconiche sul coraggio della libertà nella vita politica. E considerazioni amare sulla “forza della democrazia” dentro i partiti. Senza parlare di quanto si riveli grottesco il culto della personalità quando basta una sconfitta a smontarlo e non bastano le valutazioni di cento comportamenti a prevenirlo.

lunedì 27 giugno 2016

Quando i politici (pro tempore) scrivono la storia

Tratto da:
http://www.aldogiannuli.it/reato-di-negazionismo/
Altri link:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-06-08/il-negazionismo-e-reato-approvata-camera-legge-223738.shtml?uuid=ADbQNoY&refresh_ce=1


23 Giu 2016    Scritto da Aldo Giannuli.
Sul reato di negazionismo. Storia e giurisprudenza alleate non sono.

Concentrati sul lungo periodo elettorale, abbiamo lasciato indietro alcune notizie importanti, tra le quali, l’iter parlamentare del reato di negazionismo. Molto volentieri dunque vi propongo sulla questione questo articolo dell’amico Elio Catania, promettente studioso e membro dell’Associazione Lapsus. Nei prossimi giorni anche io tornerò ad intervenire sul tema. Buona lettura! A.G.

Diremo cose scomode. Scomode per la retorica ipocrita del politically correct, ma scomode anche per molti nostri amici che, impegnati nell’antifascismo e nella difesa della memoria storica dei crimini nazisti, accettano con troppa superficialità quello che potrebbe apparire un aiuto da parte della legge.
Ci stiamo riferendo al tanto discusso reato penale di negazionismo, approvato alla Camera l’8 giugno scorso e che, nel silenzio generale, si appresta a completare il proprio iter parlamentare al Senato. Chiariamo subito la nostra posizione: noi, antifascisti nel DNA, siamo fermamente contrari alla proposta di legge che punisce la negazione del genocidio ebraico da parte del regime hitleriano e non solo; nel testo infatti leggiamo che la legge condanna con il carcere

venerdì 24 giugno 2016

Altri motivi per dire NO al referendum di ottobre

Tratto da:  http://www.robertozaccaria.it/riforma-costituzionale-alcuni-motivi-per-dire-no-al-referendum/
Articolo del 9 Maggio 2016.  Sempre attuale

56 Costituzionalisti documento sulla riforma costituzionale – 18 4 16
Premessa: Secondo l’art.138 Cost. il referendum serve per raccogliere le valutazioni dei CITTADINI, che devono esprimersi in prima persona, aldilà degli schieramenti partitici e governativi, sulle modifiche alla Costituzione approvata nel 1948.
Nei giorni scorsi 56 costituzionalisti hanno diffuso un documento intitolato (allegato) “Sulla riforma costituzionale” che così si conclude:”Per tutti i motivi esposti, pur essendo noi convinti dell’opportunità di interventi riformatori che investano l’attuale bicameralismo e i rapporti fra Stato e Regioni, l’orientamento che esprimiamo è contrario, nel merito, a questo testo di riforma”. Come firmatario del documento mi permetto di sintetizzare alcuni di quei motivi
1) Consenso ridotto in Parlamento. Si era detto – anche da parte dell’attuale Presidente del Consiglio – che riforme molto ampie della Costituzione avrebbero dovuto raccogliere un consenso molto ampio in Parlamento, come avvenne alla Costituente. Questo non è avvenuto e in alcuni passaggi si è perfino invocata la disciplina di partito o di maggioranza per convincere le minoranze.
2) Forma discutibile. Tenere distinti: Governo e Costituzione. La riforma è scritta male e stona rispetto al bellissimo testo originale della nostra Costituzione. Il Governo ha avuto un ruolo eccessivo, rispetto alla Costituente, quando il Governo si astenne dal condizionare i lavori. Il Governo ora vuole condizionare anche il giudizio referendario, ponendo una fiducia impropria sul risultato. “Se non vince il SI vado a casa”.
3) Senato troppo debole. Regioni indebolite. C’è un’evidente asimmetria tra Camera e Senato. La seconda Camera è squilibrata tra composizione e competenze. Rappresenta le autonomie regionali che nel frattempo sono state quasi azzerate. E’ un “dopolavoro” di consiglieri regionali che non bilancia la prima Camera e sarà inevitabilmente controllata dai partiti (attraverso i gruppi) più che dalle Istituzioni territoriali.
4) Troppi procedimenti legislativi. Prima c’era un procedimento legislativo semplice e ordinato. Si dice di voler semplificare.Con le modifiche introdotte, anziché snellire il processo di formazione delle leggi, lo si complica. Si sono sostituiti almeno sette diversi procedimenti legislativi ed aumenterà inevitabilmente il contenzioso costituzionale.
5) Troppo forte il Governo in Parlamento. Finora il Governo aveva già un peso molto forte in Parlamento. Ora le cose peggiorano. Per effetto della legge elettorale il Governo potrà contare su di una maggioranza amplissima alla Camera ed anche nel Parlamento in seduta comune (che ne costituisce una sorta di propaggine). Potrà continuare a fare i decreti legge e disporrà di una corsia preferenziale per fare le leggi che giudica “essenziali”. Il Parlamento composto in gran parte da “nominati” (preoccupati della rielezione che dipende dal “capo”) non avrà la possibilità di bilanciarne i poteri.
6) Indeboliti gli organi di garanzia. Presidente della Repubblica, Corte costituzionale e CSM escono più deboli per effetto di questa riforma. Risultano soprattutto compromessi i meccanismi di elezione.

mercoledì 22 giugno 2016

Zitti e pagate.

I siti della maggioranza pro tempore che gestisce (ancora per meno di un anno!) la nostra cittadina enfatizzano:

#BUCCINASCO PIÙ: TUTTI GLI ENTI APPROVANO IL PROGETTO DEL COMUNE


Noi cittadini di Buccinasco pagheremo.
Gli Amministratori (pro tempore!) sono molto contenti
Forse i cittadini un po' meno...

Franco

E sì. I milanesi che hanno fanno vincere Sala potrebbero pentirsene presto...

Tratto da:  http://www.nandodallachiesa.it/2016/06/22/milano-i-duri-e-puri-con-il-cuore-in-mano-sia-fatta-per-loro-una-festa-del-ringraziamento/

Milano, i duri e puri con il cuore in mano. Sia fatta per loro una festa del ringraziamento

Ed eccoci qui con i numeri crudi. A Milano Sala è diventato sindaco grazie ai “duri e puri” che non lo volevano. Senza i loro voti il centrodestra ha vinto nei municipi: ne ha presi cinque su nove, non ne aveva nessuno. Con i loro voti il centrodestra è stato sconfitto a Palazzo Marino. Elementare. Penso agli insulti che si sono ingoiati per mesi e mesi questi cittadini, colpevoli di volersi fare rappresentare da qualcuno che avesse un po’ a che fare con la storia della sinistra milanese o almeno dell’impegno progressista cittadino; e che avesse un po’ meno a che fare con i costruttori. Per loro, mescolanza di culture e di ideali, è stata spremuta all’inverosimile, appunto, la formula dei “duri e puri”, ed è stata coniata quella autentica minchioneria intellettuale (ormai mi è scappata) della “sinistra-sinistra”.

lunedì 20 giugno 2016

IL commento della Associazione Parco Sud: "...Ecco spiegato le ragioni per cui il sindaco di Milano è ancora una volta anche quello Metropolitano, e sarà quindi anche presidente del Parco Sud..."

Tratto da:   http://www.assparcosud.org/14-istituzioni/2185-il-parco-agricolo-sud-milano-resta-nelle-mani-del-centrosinistra,-anche-se-indebolito.html
IL PARCO AGRICOLO SUD MILANO RESTA NELLE MANI DEL CENTROSINISTRA,
ANCHE SE INDEBOLITO
Gli elettori di Milano hanno affidato a Giuseppe Sala non solo il governo della città, ma anche di tutta l’area metropolitana (la ex Provincia) del Parco Agricolo Sud Milano. Il centro sinistra si riconferma così al governo del polmone verde milanese, anche se nel ballottaggio ha perso comuni significativi del sud Milano, quali San Giuliano Milanese e Peschiera Borromeo, riconquistando però Pioltello.
Il paradosso elettorale è che in questa tornata solo i cittadini milanesi hanno potuto scegliere il governo della Città Metropolitana, un’area vasta 134 comuni e comprendente in toto il Parco Sud. Ciò è dovuto certo alle pecche delle norme costitutive della legge Del Rio, ma anche al fatto che, nei tempi stretti richiesti, gli amministratori non sono riusciti ad adempiere a essenziali "passaggi". Infatti, per diminuire il potere del capoluogo, le norme richiedevano la costituzione in Milano dei Municipi (le vecchie Zone con poteri rafforzati) e nell’hinterland la creazione di aree omogenee di comuni, per contrastare la parcellizzazione delle amministrazioni. Se il capoluogo in extremis ha adempiuto ai suoi compiti, nella provincia non si è neanche iniziato a parlarne. Ecco spiegato le ragioni per cui il sindaco di Milano è ancora una volta anche quello Metropolitano, e sarà quindi anche presidente del Parco Sud, sempre che non deleghi questa importante carica a un suo consigliere di fiducia.

"... ci saremmo aspettati da parte della maggioranza di centrosinistra maggiore rispetto del programma e attenzione al sociale,,,"

tratto da:   https://selcorsichese.wordpress.com/
Nelle elezioni del 2014 Sinistra Ecologia Libertà con la lista Insieme per Cambiare ha contribuito alla vittoria del centrosinistra nelle elezioni amministrative Trezzanesi.
In questi due anni, nonostante la mancata rappresentanza in consiglio comunale, ha cercato di contribuire alle politiche amministrative con proposte concrete  richiamando più volte l’amministrazione comunale, e l’intera maggioranza politica, ad una maggiore condivisione  delle scelte.
 Ad oggi constatiamo il perdurare di una carenza democratica nel processo decisionale non più sopportabile dalla nostra forza politica, oltre che ad un eccessivo protagonismo della Giunta a scapito dello stesso  Consiglio Comunale che ci appare svuotato dei suoi poteri decisionali e di controllo necessari per una buona e trasparente attività politico-amministrativa.

Il commento di Nando dalla Chiesa

Tratto da:   http://www.nandodallachiesa.it/2016/06/20/vincere-con-il-magone-e-insegnamenti-elettorali-per-chi-vuole/
Vincere con il magone. E insegnamenti elettorali per chi vuole
20 giugno 2016. 2016

Elezioni. E’ andata più o meno come si prevedeva. Ma con qualche cambio in corsa e qualche “particolare” da non trascurare. A Torino Fassino è stato sconfitto oltre l’immaginato, altro che testa a testa. Eppure era il migliore dei candidati sindaci Pd. Il vento della storia, certo; ma anche la dimostrazione che se il centrosinistra va al ballottaggio con il M5S perde o addirittura viene schiantato. Lo dice Torino, lo ripete Roma. Chissà se almeno per questo, visto che le più nobili ragioni della democrazia finora non sono bastate, si butterà nel cestino il cosiddetto “Italicum” (che sarebbe più corretto ribattezzare “Meum”). A Bologna la rivale di Merola è arrivata al 45 per cento pur essendo della Lega. Fosse andato al ballottaggio il 5stelle (e ci stava), avrebbe funzionato lo stesso meccanismo, e anche Bologna sarebbe andata ko. Napoli: De Magistris ha stravinto, ma se a Napoli non va a votare nemmeno un terzo degli elettori, c’è una ferita della democrazia. Non la si vede, perché era successo qualcosa di (quasi) simile nelle elezioni regionali in Emilia. Ma è una notizia importantissima. Milano: siamo stati messi nella condizione di scegliere se astenerci e dare una lezione a un partito incosciente e presuntuoso che ha inflitto alla città una scelta dall’alto e poi ha campato (e nemmeno troppo bene) sull’ideologia del “meno peggio”, su “è la giunta che conta”; oppure difendere il più possibile la città dal ritorno dei bersagli sociali, rom o siriani che fossero, e dal ritorno dell’allergia per l’antimafia civile e amministrativa.

Il commento di Giannuli

Tratto da:   http://www.aldogiannuli.it/ballottaggi-2016/     20 Giu 2016
Ballottaggi: una prima analisi dei risultati
Scritto da Aldo Giannuli.

Al momento in cui scriviamo i risultati si può solo abbozzare un giudizio, non essendo ancora disponibili i dati in cifra assoluta. A quanto pare è andata così, in primo luogo l’astensione è cresciuta –come sempre accade nei ballottaggi- e al di là del solito, per cui ha votato solo la metà degli elettori, ma non nelle due città dove era più incerta la sfida, Milano e Torino, e dove la flessione fra primo e secondo turno è stata più contenuta.

Il che è un dato che fa riflettere: se questa è la tendenza nazionale, questo significa la fine della rappresentatività del parlamento, perché una forza che, magari, ha avuto il 20% dei voti al primo turno si aggiudica il 54% dei seggi grazie ad un 1% percento in più in un secondo turno dove, per ipotesi, ha votato il 48% degli  elettori e, magari, batte un altro partito che aveva avuto il 38% al primo turno. Vi riesce di immaginare una cosa più disrappresentativa?

venerdì 17 giugno 2016

... Ed ovviamente, manco a dirlo, il miglior candidato sindaco possibile è quello del Pd, mentre quello degli altri è l’incombente sciagura...

Tratto da: http://www.aldogiannuli.it/voto-sempre-politico/
“Stiamo votando per i sindaci, non per altro”: come nascondersi dietro un dito.
Scritto da Aldo Giannuli. Postato in Le analisi, Politica interna
Quando un elettore piddino è nell’angolo e non sa come difendere la sua posizione di fronte a chi gli rimprovera il job act, l’Italicum, l’attentato in corso contro la Costituzione eccetera, si rifugia infallibilmente in un argomento: “Ma adesso stiano votando per i sindaci, a queste altre cose penseremo dal 20 giugno in poi e Renzi non c’entra”. Ed ovviamente, manco a dirlo, il miglior candidato sindaco possibile è quello del Pd, mentre quello degli altri è l’incombente sciagura. E’ uno degli espedienti più falsi e puerili  che si possano immaginare.
La politica è un fatto essenzialmente nazionale e l’elettorato sceglie con criteri di schieramento, orientandosi prima di tutto su quel che ha fatto il governo e boccia o promuove un partito in base a questo criterio. E’ stato così nel 1975, quando l’elettorato premiò il Pci per punire la Dc, è stato così nel 2011 con la primavera (presto sfiorita) dei sindaci arancione che avviò il rapido declino del Cavaliere e sarà così anche questa volta.

mercoledì 15 giugno 2016

"Ma allora, mi direte, le giunte in comune? Rispondo: è un errore che ci siano ed andrebbero fatte cadere tutte. Il Pd va combattuto con tutti i mezzi e su tutti i piani."

tratto da:  http://www.aldogiannuli.it/elettori-sinistra-non-possono-votare-pd/
Gli elettori di sinistra non possono votare per Sala, Giachetti ed il PD: non si vota per il nemico.
Un improvviso amore per la sinistra radicale sembra aver preso i candidati del Pd ai ballottaggi di Roma, Milano, Torino e Bologna: si cerca di arrivare ad accordi, si blandiscono le formazioni di sinistra con la promessa di assessorati, si sottolineano i punti comuni del programma (ma quando mai?), si esalta il passato comune, si fa appello persino alle ragioni del cuore. Uno zucchero!
Ed, al solito, si invocano gli scenari di tregenda qualora si dovessero consegnare le citta alle orrende truppe nere della destra o ai barbari populisti a 5 stelle, salvo poi pregare la destra di Roma e Torino contro i 5 stelle ed i 5 stelle di Bologna e Milano contro i 5 stelle. Cantava Carosone “chi vuò mbruglià?”
Il punto è che i candidati del Pd sono semplicemente invotabili per la semplice ragione che sono del Pd. Ragioniamo con calma.

martedì 14 giugno 2016

Anche se c'è il rischio inciucio, non credo al rischio depotenziamento del referendum. Votare NO sarà l'occasione per cambiare Governo e tornare finalmente a votare

Tratto da:  http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/referendum-berlusconi-se-vince-il-no-siamo-disponibili-a-dar-vita-a-un-governo-unita-nazionale-_3012172-201602a.shtml

Referendum, Berlusconi: "Se vince il No siamo disponibili a dar vita a un governo unità nazionale"
Il leader di Forza Italia ribadisce che "è necessario" che il partito si impegni in Parlamento per cambiare la legge elettorale
2 GIUGNO 2016 20:06
In caso di vittoria del "No" al referendum costituzionale di ottobre, Forza Italia è "disponibile" a dare i propri voti in Parlamento, anche insieme a quelli del Pd, per dar vita "a un governo di unità nazionale". Lo ha detto Silvio Berlusconi, spiegando che la decisione risponde a "un'emergenza" costituita dal cambio della legge elettorale. "Forza Italia non è solo disponibile" a impegnarsi in Parlamento, "ma è necessario che lo faccia", ha aggiunto.

lunedì 13 giugno 2016

C'è chi dice no,,,!

Tratto da:  http://www.aldogiannuli.it/pd-invotabile/

Cari amici del Pd, vi spiego perchè siete invotabili
Si avvicina il ballottaggio e si moltiplicano gli appelli agli elettori M5s e della Sinistra per sbarrare la strada all’orrenda destra leghista, fascista e berlusconiana di Milano e Bologna, ma nello stesso tempo, si sprecano gli appelli di Giachetti e Fassino agli elettori della stessa destra fascio-lego-berlusconiana contro i barbari 5 stelle di Roma e Torino: non è la faccia quello che manca!
Con Berlusconi vi siete alleati (e con Verdini e Alfano lo siete ancora) ed ora a Milano chiedete i voti di sinistra e M5s contro Berlusconi, accusandoli, se non accettano, di essere amici del Cavaliere, di consegnare la città alla destra ecc. e, il tutto, mentre non dite che a Napoli bisogna votare De Magistris per non consegnare la città ecc. ecc.
Avete farro il job act smantellando i diritti di una intera generazione e dando più potere ai “padroni”, avere fatti una legge elettorale al cui confronto quella di Scelba era oro, avete fatto una legge sulla scuola che offre gli insegnanti all’arbitrio dei presidi, avete fatto una riforma costituzionale semplicemente indecente, state sostenendo (unici dell’internazionale socialista e “democratica”) il Ttip che svende i nostri prodotti a favore di quelli americani, nonostante le continue promesse avete mantenuto una pressione fiscale assurda, avete fatto una riforma ignobile della Banca d’Italia che ha regalato miliardi alle più grandi banche d’affari, avete fatto una riforma delle banche popolari ed una legge sul bail in (dopo averlo fatto passare), solo per salvare gli amichetti della banca Etruria e della Popolare di Vicenza, molte di queste leggi le  avete fatte a braccetto con il Cavaliere, venite dal fango di Mafia Capitale e venite a chiedere a noi i voti?
Fatevi votare da Carminati, dai banchieri che avete omaggiato con la riforma di Bankitalia, dai presidi nelle cui mani avete messo i destini degli insegnanti, dai padroni che si gioveranno del job act, dagli amichetti dell’Etruria, dagli amici amerikani. Noi non c’entriamo con la vostra politica e le vostre scelte e, peraltro, quando mai avete tenuto presente il punto di vista del M5s o di Sel mentre facevate le vostre “Riforme”?
C’è una cosa che non capisco del vostro modo di pensare: ma davvero pensavate che, con un  bilancio del genere, non arrivasse il conto da pagare? Non capisco se si tratta di incoscienza su quel che si è fatto, di presunzione per cui si giudicano tutti quanti imbecilli, o se è solo mancanza di pudore. E peggio ancora non capisco questa aria per cui toglierli dall’impiccio di un braccio di ferro sfavorevole, votandoli, sia un dovere per gli altri. Ma chi vi ha detto che votare per voi è un dovere? Volete i voti? Guadagnateveli.
Ora siete invotabili e se doveste perdere a Roma, Milano, Torino e (sogno proibito!) anche a Bologna, sarebbe solo una lezione salutare. Sempre che siate in grado di capirla.
Aldo Giannuli

E se Hillary Diane Rodham Clinton non fosse la miglior Presidente possibile?

Tratto da:  http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/06/08/news/primarie_usa_finanziamenti_clinton-141557923/?refresh_ce

Quei soldi scomodi dai poteri forti che ora frenano Hillary 
Ha vinto le primarie, ora deve convincere i democratici dif identi. Tra i nodi da sciogliere, lo scandalo delle mail e i potenziali conflitti di interesse: tra i finanziatori della sua Fondazione ci sono il reame dell'Arabia Saudita, i colossi di Wall Street, i petrolieri e Big Pharma 
di PAOLO G. BRERA 08 giugno 2016 

Ora che ha raccolto con le primarie la fiducia dei democratici, che l'hanno scelta come candidata alla presidenza, a Hillary Clinton non resta che il problema dei problemi: convincere gli elettori veri ­ gli americani della porta accanto ai quali spetta il compito indiretto (tramite i grandi elettori che voteranno a novembre) di nominare l'inquilino della Casa Bianca ­ che affidarle il voto non darà le chiavi dello studio ovale agli interessi degli scomodi, potentissimi donatori della sua Fondazione, della sua famiglia e della sua campagna elettorale. 

La lista dei finanziatori. La lista è lunga e impressionante: dall'Arabia Saudita alla Monsanto, dai giganti della finanza come Barclays e Goldman Sachs al Qatar, dalla Coca Cola al sultanato dell'Oman, da Exxonmobil a Pfizer, senza contare le centinaia di migliaia di dollari raccolte dall'ex presidente Bill Clinton come oratore da una banca russa vicina al Cremlino mentre l'allora segretario di Stato Hillary Clinton trattava e sponsorizzava l'accordo sull'uranio con la Russia. E i nodi al pettine non finiscono qui: resta sempre in piedi lo scandalo, e l'inchiesta del Fbi, sulla violazione della sicurezza di Stato per aver utilizzato la sua posta elettronica privata per spedire 2.100 email professionali come Segretario di Stato, una novantina delle quali classificate come "secret" e "top secret". 

Se Donald Trump pesca a mani basse nel voto di protesta, Hillary deve convincere gli americani di saper tenere a bada i poteri forti che finanziano la sua famiglia, se non vuole rischiare il tracollo. Un miliardario misogino e razzista può spaventare, ma può fare breccia sugli indecisi infuriati. E può trarre profitto dal non voto dei democratici diffidenti che non sopportano più l'establishment, i paperoni e i colossi che influenzano l'economia e la politica nazionale e internazionale. 

domenica 12 giugno 2016

Comportamento del Presidente del Consiglio (e della Maggioranza che lo appoggia)


I rettori delle Università  italiane scrivono al Presidente del Consiglio pro tempore:
"Riteniamo inopportuno attribuire governo e direzione di un tal progetto ad un unico soggetto, di natura privata e individuato senza alcuna valutazione comparativa. "

(Il progetto  è l'Human Technopole, e rappresenta il futuro dell'area ex EXPO, ed influenzerà università, ricerca, lavoro a  Milano e Lombardia per i prossimi decenni)

Ma il Presidente del Consiglio pro tempore preferisce "attribuire governo e direzione di un tal progetto ad un unico soggetto, di natura privata e individuato senza alcuna valutazione comparativa."

Come si chiama questo comportamento?

Non pensiamo che tanto non ci riguarda.  Che sono pochi soldi.  Che è un discorso per addetti ai lavori.
Pensiamo che avverrà / potrebbe avvenire / è già avvenuto anche per la istruzione, la sanità, la difesa, l'ordine pubblico, la gestione dei dati personali.
Siamo d'accordo?  Se abbiamo ancora un minimo di affetto per la nostra democrazia, possiamo votare politici legati a questo modo di comportarsi? Vogliamo che anche localmente procedano ad attribuire "ad un unico soggetto, di natura privata e individuato senza alcuna valutazione comparativatutela del verde, trasporti, raccolta dei rifiuti, gestione della assistenza, della cultura, dello sport, di ogni iniziativa?

Raddrizziamo la schiena!
Franco Gatti


Human Technopole: sono la competizione aperta e la sinergia pubblico-privato le chiavi per il futuro. Lalettera di Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, alPresidente del Consiglio e al Ministro dellUniversità:
 
Onorevole PresidenteOnorevole Ministro,
con l’adozione del Piano Nazionale della Ricerca (PNR) 2015-2020 sono state sbloccate risorse, che sebbene ancora inferiori alla media europea ed alle necessità di un settore cruciale per il Paese, sono unsegnale concreto di svolta, anche per la focalizzazione degli obiettivi e la concentrazione in aree di intervento. Ma soprattutto è stato riaffermato, con convincimento, il legame virtuoso fra lavoro, ricerca e sviluppo, nonché la necessità di investire con intelligenza e lungimiranza su capitale umano e infrastrutture di ricerca.
Una strategia che connota anche l’ambizioso, seppur embrionale, progetto Human Technopole (HT), che potrà, con le opportune misure, rappresentare insieme al PNR un’innovativa esperienza di governo e di valorizzazione della ricerca italiana.
Come Conferenza dei Rettori delle Università italiane intendiamo contribuire al conseguimento degli obiettivi del PNR e al successo del HT. Siamo convinti che una grande infrastruttura scientifica sui temi della salute e della qualità della vita, come quella proposta con il progetto HT, debba fare leva sulle migliori espressioni ed istituzioni della ricerca e dell’innovazione del Paese rappresentando un’imperdibile occasione di rilancio, recupero e riscatto.
Urge, quindi, che il PNR e lo HT diventino laboratori di good governance, ovvero modelli di gestione intelligenteefficace e sostenibile della ricerca pubblica e privata. Per questo, devono essere adottati regole, criteri e metodi riconosciuti ed applicati dalla comunità scientifica internazionale e riassumibili in un concetto chiave: la valutazione competitiva dei migliori progetti e candidati. E’ pertanto auspicabile convergere su una gestione di HT che eviti i rischi della frammentazione e della dispersione delle risorse, ma al contempo che selezioni il meglio per il Paese con valutazioni comparative delle proposte, delle compagini progettuali e delle macro-aree di intervento.
Per l’ambizione degli obiettivi e la portata degli interventi, Human Technopole può andare oltre i progetti di ricerca e le grandi infrastrutture scientifiche: può diventare un incubatore di buone pratiche, una sfida di modernità che interesserà il presente e il futuro di luoghi, istituzioni, imprese, cittadini. È un leading edge project su cui inevitabilmente saranno misurate e valutate la credibilità, la qualità e lo spessore dell’annunciato cambio di passo politico, ma anche l’efficacia della conoscenza posta al centro del cambiamento, a motore di innovazione.
Riteniamo inopportuno attribuire governo e direzione di un tal progetto ad un unico soggettodi natura privata e individuato senza alcuna valutazione comparativa. Se tale indirizzo è stato assunto temendo l’eccessiva complessità e farraginosità in cui operano la ricerca e le università pubbliche, allora il progetto HT diventi la leva per cambiare le regole, per tutti e subito, in modo da potersi confrontare e misurare sullo spessore e sul valore delle idee e dei progetti. Anche proposte gestionali che prevedano una collaborazione pubblico-privata possono essere nuovi strumenti di coinvolgimento e responsabilizzazione del sistema pubblico della ricerca, quel sistema che già oggi permette all’Italia di essere nelle prime posizioni al mondo per produttività di ricerca scientifica.
Siamo certi che la sensibilità e l’attenzione mostrate da questo Governo sapranno interpretare al meglio questa visione, alla quale la CRUI intende collaborare con impegno e passione.
Con i migliori saluti.
Gaetano Manfredi 
Per informazioni:
CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
Mario Santamaria
Comunicazione e Relazioni con i Media
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32mila decessi/anno per tumore al polmone non bastano?

Tratto da:  http://www.iltempo.it/cronache/2016/06/01/in-italia-crescono-i-minori-che-fumano-1.1545559

01/06/2016 06:03   GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO

In Italia aumentano i minori che fumano

Il 23,4 degli studenti prova le "bionde" prima della maggiore età. Meglio le sigarette fatte a mano, una moda soprattutto per i giovani

FUMO: DAL 12 DICEMBRE DIVIETO SU TUTTA FLOTTA TRENITALIA
Smettere di fumare si deve e ogni momento è buono. È questo il messaggio che resta della «Giornata mondiale senza tabacco 2016» (istituita ventotto anni fa dall’Organizzazione mondiale della sanità) celebrata ieri. Il tema di quest’anno è stato il confezionamento anonimo delle sigarette, una serie di misure da attuare per «limitare o proibire l’uso di loghi, colori, immagini, marchi o informazioni promozionali al di là del nome del brand e del prodotto, da mostrare con caratteri standardizzati».

La ricorrenza è arrivata a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva Ue in materia di lavorazione, presentazione e vendita del tabacco. Tra le novità l'introduzione sulle confezioni di sigarette, tabacco da arrotolare e tabacco per pipa ad acqua delle «avvertenze combinate» relative alla salute. Le avvertenze occuperanno il 65% del fronte e del retro. E poi il divieto di additivi che facilitino l'inalazione o l'assorbimento di nicotina, l’abolizione dei pacchetti da 10 sigarette e delle confezioni di tabacco da arrotolare contenenti meno di 30 grammi di tabacco.

sabato 11 giugno 2016

Anche la Ministro Pinotti comincia ad aver dubbi?

tratto da:  http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=29607

Maro': Pinotti, convinti che la giustizia sarà a loro favore. Ma la vicenda non è ancora conclusa

09 Giugno 2016

Il Ministro ricorda i due fucilieri nel corso della Festa della Marina




"Le vicende giudiziarie che li hanno visti coinvolti non si sono ancora definitivamente concluse, e questo ci suggerisce anche di evitare ogni strumentalizzazione e spettacolarizzazione mediatica, ma così come abbiamo fatto bene a credere che li avremmo riportati in Italia, altrettanto bene facciamo a credere che i vari pronunciamenti che li riguarderanno saranno a loro favore". A dirsene certa è stata oggi il Ministro della Difesa, Roberta 
Pinotti che ha voluto ricordare le vicende dei due fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre nel corso della Festa della Marina militare che si è svolta stamane a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il ministro ha poi rivendicato il lavoro svolto "intensamente, silenziosamente ma con determinazione", che ha portato al ritorno a casa dei due marò. "Quest'anno - ha poi detto - posso parlare senza alcuna sottintesa nota di rammarico: quest'anno, in questo giorno, entrambi i nostri fucilieri di Marina sono di nuovo nel loro Paese, tutti e due, circondati dall'affetto delle loro persone care e dalla gioia degli italiani". Militari, ha concluso la Pinotti, che "ci hanno dimostrato, ed hanno dimostrato a tutti gli italiani, il loro carattere, la loro forza d'animo, il loro attaccamento all'Istituzione, il loro stile militare. Ovvero tutto ciò che la nostra Marina è stata in grado di infondere e di far crescere in loro".

venerdì 10 giugno 2016

Tutto vero. Oppure no?

Questo è uno screen shot tratto OGGI, 10 Giugno 20116 (sì 2016) dal sito ufficiale della Azienda Speciale Buccinasco, mica una bufala!



ATTENZIONE! Non tutti i referendum sono uguali!

Con grande sprezzo del ridicolo, ed invece attenzione a come incassare altri soldi pubblici, il PD sta raccogliendo  firme per il referendum costituzionale che si svolgerà presumibilmente in autunno.
Ma perché il PD dovrebbe volere un referendum su una legge costituzionale che si è praticamente scritta e votata da solo?
Semplice,   PER I SOLDI!

Perché secondo la legge 157 del ‘99 il comitato promotore di un referendum ha diritto “a un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida”, se raccoglie le 500 mila firme. Dunque, 500 mila euro (per un referendum abrogativo il rimborso scatta solo se si raggiunge il quorum, per quello costituzionale è automatico). Da sottolineare che il referendum si sarebbe fatto comunque, perché ne avevano già fatto richiesta i parlamentari per il Sì e quelli per il No.

Quindi NON è uguale firmare ad un banchetto del PD o ad uno del comitato per il NO.

Gli stessi rimborsi spettano al comitato del No. Che la richiesta di referendum l’ha presentata un mese prima, con le firme dei suoi costituzionalisti di punta, come Alessandro Pace e Massimo Villone. E ha già fatto una delibera dichiarando che i soldi non spesi per la campagna elettorale verranno restituiti. La stessa chiarezza non c’è stata nel fronte del Sì, che peraltro a differenza dei sostenitori del No, può contare sulle strutture (e i soldi) del Pd. 

giovedì 9 giugno 2016

Cambiamento? Una riflessione di Nando dalla Chiesa

Tratto da: http://www.nandodallachiesa.it/2016/06/05/i-have-a-dream-ovvero-te-lo-do-io-il-cambiamento/
I have a dream. Ovvero, te lo do io il cambiamento
Da qualche notte sono preso da una fantasia strana. Sogno di essere un mago. E di potere riunire davanti a me con un colpo di bacchetta magica intellettuali, opinionisti, politici e artisti che vogliono “cambiare”. Di quelli che non ti dicono come, in che direzione, dicono che è giusto cambiare e basta, perché non si può essere mica conservatori, il mondo gira e non ci si può attardare sul passato. Sogno dunque di averli davanti e di potere esercitare su di loro poteri sufficienti per fare un esperimento. E’ vero che piove come Dio la manda, ma siamo in giugno e si avvicina il tempo delle vacanze. E quindi vorrei iniziare con loro questo proficuo dialogo. “Tu chi sei?” “Sono un famoso opinionista”. “E dove vai in vacanza?”. “Be’, io vado a Capalbio da quando ero ragazzo”. “E tu invece chi sei?”. “Io sono un famosissimo artista”. “E dove vai in vacanza?”. “Ah, io ho un modello che funziona benissimo: metà tempo a Cortina, metà tempo a Sabaudia”. “E tu con gli occhiali appesi al collo chi sei?”. “Io sono un politico rinnovatore”. “E tu ci vai in vacanza?” “Certo, che domande. Vuoi sapere dove? E’ da anni che vado a Filicudi, lo scrivono anche i giornali”.

mercoledì 8 giugno 2016

Una bella riflessione di Nando dalla Chiesa sui risultati delle ultime elezioni amminnistrative

Tratto da;  http://www.nandodallachiesa.it/2016/06/06/elezioni-ore-2-45-riflessione-mon-amour/
Elezioni. Ore 2.45, riflessione mon amour
Dobbiamo avviare una riflessione. Certo richiede una riflessione. Bisognerà fare una riflessione. A questo punto occorre una riflessione. Bisogna chiedersi come mai. Ecco dunque la domanda: e se la riflessione la si facesse prima? No, eh? [Segue dopo i risultati]

Mi sembra che neanche il Corriere creda...

...,  che la situazione del verde di Buccinasco dipenda da un furto avvenuto poche settimane fa...
( 8 episodi ma 2 sole denunce, ed una situazione del verde che basta essere usciti di casa negli ultimi 4 anni per avere osservato, come in effetti in passato anche il Sindaco ha più volte ammesso pubblicamente!



IL CASO
Appalto del verde e danni all’azienda - Buccinasco, il sindaco: intimidazioni
Colpito un furgone mentre gli operai lavoravano nel parco. Gli inquirenti: normale furto
di Cesare Giuzzi

 
Giambattista Maiorano
Il rumore di uno spillo che cade non è mai lo stesso. Se succede a Buccinasco, ad esempio, il suono si amplifica crescendo grazie all’eco del passato. Perché Buccinasco ha la fortuna/condanna di essere la cittadina del Nord che da almeno trent’anni fa rima con ‘ndrangheta. Perché qui negli anni Novanta sono stati arrestati i boss dei sequestri di persona (clan Papalia-Sergi) e nel recente passato sono diverse le inchieste (alcune delle quali hanno avuto incerte fortune giudiziarie) che hanno indagato le nuove leve dei clan calabresi impegnati ora nel movimento terra, nell’edilizia, nella ristorazione e, non ultimo, nel traffico di droga.

Evidente, allora, che nulla possa essere lasciato al caso. Anche a costo di alzare la soglia di attenzione di fronte ad episodi che poi possono essere ricondotti alla fisiologica quota di criminalità comune. I fatti sono questi: lunedì il sindaco di Buccinasco Giambattista Maiorano e il suo vice Rino Pruiti, diffondono un comunicato stampa nel quale si parla dell’ennesimo danneggiamento a un mezzo dell’azienda che si occupa del verde pubblico. A conti fatti parliamo di un appalto che vale quasi mezzo milione di euro all’anno. Il sindaco racconta che nei giorni scorsi mentre alle otto di mattina gli operai lavoravano tra via Indipendenza e via Gramsci, qualcuno ha svaligiato il furgone rubando un decespugliatore e ha spaccato il parabrezza. L’azienda ha fatto denuncia il 25 maggio ai carabinieri. Ma il Comune sottolinea come non si sia trattato della «prima volta» e che l’accanimento appaia ormai «quasi una consuetudine»: «Un atto gravissimo che segue molti altri episodi simili che la stessa ditta ha subito a Buccinasco fin da quando, vincendo la gara d’appalto, ha iniziato la sua attività nel nostro territorio». Per il sindaco Maiorano s’è trattato di «un atto vandalico o, peggio, intimidatorio contro chi è chiamato a mantenere in ordine il nostro patrimonio verde».

domenica 5 giugno 2016

Giorno delle elezioni amministrative. chiusura seggi ore 23,00

Scrivo questo commento ad urne aperte, PRIMA che siano comunicati gli exit pool e molto prima che  si sappiano i risultati delle elezioni.
Verrà però pubblicato dopo le 23,00.

E' un promemoria per i tanti che commenteranno "avevamo ragione noi"...

Elezioni di Buccinasco del 2007
Carbonera sembra sicuro di vincere.
Il risultato al primo turno è invece che Cereda vince al primo turno con oltre il 56% dei voti, lasciando Carbonera al 42% (il resto va a una lista di destra esterna alla Casa delle libertà).

Amici del PD, prima di gioire, o piangere, o esprimere giudizi definitivi..., contate fino a 10 !

venerdì 3 giugno 2016

Milanesi, anche a nome di chi vive in Provincia (o come la chamano ora... Città Metropolitana...) VOTATE BENE!

N.B. Al titolo manca ovviamente un "NON"...!
La foto è una rarissima "Sala con giacca e cravatta".  Da quando è candidato nel PD non le indossa più...
Algido Lunnai espone ventidue buone ragioni per votare Sala.
1.    perché devi lasciare Milano e non vuoi rimpianti su quel che lasci
2.    perché i fascisti sono dei gran bravi ragazzi con cui dialogare
3.    perché non ti è bastata l’Expo e vuoi anche le Olimpiadi, i campionati di calcio, il carnevale di Rio e i campionati mondiali di skateboard
4.    perché speri di impietosire l’Isis e così evitare attentati
5.    perché vuoi provare l’ebrezza della sconfitta
6.    perché sei masochista
7.    perché vuoi raddoppiare i consulenti stipendiati ed aumentare gli stipendi del management
8.    perché ti piace la letteratura horror
9.    perché sei un’anima candida, troppo candida
10.    perché adori sentirti dire che le tasse diminuiranno mentre poi saliranno
11.    perché vuoi far piangere la Madonnina
12.    perché bisogna finirla con questa leggenda della Capitale Morale
13.    perché nella vita bisogna provare tutto. Ma proprio tutto
14.    perché ami il risotto con la candeggina
15.    perché sei così di destra che vuoi andare scavalcare Parisi
16.    perché sei gravemente depresso
17.    perché neanche i purganti più forti ti hanno sbloccato
18.    perché il tuo sia un vero voto sinistro
19.    perché pensi che il Mondo non meriti di meglio
20.    perché vuoi vedere di nascosto l’effetto che fa
21.    perché lo fai in sconto tuoi peccati, ma aggravi la tua posizione
22.    perché vuoi disselciare via Torino per poi usare diversamente i cubetti di porfido…

Scriverlo oggi NON è un ripensamento. Non è un invito a votare PD alle prossime elezioni amministrative. Ma semplicemente ammettere che nonostante tutto non tutti gli aderenti al PD sono da buttare

Tratto dal sito di Simone Negri, Sindaco di Cesano Boscone.
http://www.simonenegri.it/news.php?extend.194


MARTEDÌ 31 MAGGIO 2016 - 18:14:52

Caso Marò: comunicazione in consiglio comunale

Sono ancora frastornato rispetto alla eco mediatica seguita alla battuta pubblicata sul mio profilo facebook sabato scorso.
Ne ho già chiarito l’inopportunità e mi scuso con chi ne fosse rimasto offeso. In effetti quando hai un incarico istituzionale è terribilmente angusto lo spazio per il sarcasmo.

Sono però un esponente politico e come tale, essendo in un Paese democratico di cui dopodomani, 2 giugno, festeggiamo la ricorrenza della Repubblica, so per certo di poter esprimere il mio pensiero.

Nel caso specifico ritengo che il nostro Governo abbia ottenuto un gran risultato nel riportare i due marò in Italia, dopo 4 anni difficili in cui sono stati sospesi in un lungo braccio di ferro tra il nostro Paese e l’India. Auspico che ora si creino le basi affinché il loro operato all’interno della controversa missione possa essere giudicato in modo imparziale. Sarò tra i primi a felicitarmi nel caso in cui fossero scagionati dalle pesanti accuse che gli sono state rivolte.

Finché la giustizia non farà il suo corso saranno però due possibili imputati.

“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...