Tratto da: http://blog.pmi.it/06/05/2011/dipendenti-e-collaboratori-a-controllo-del-fisco/
Dipendenti e collaboratori a controllo del Fisco: caccia ai mini-evasori
di Nicola Santangelo - Venerdì 6 Maggio 2011
Se siete dipendenti o collaboratori e state leggendo questo articolo fermatevi un attimo e pensate a quello che avete fatto nel mese di maggio del lontano 2007. O meglio, cercate di ricordare cosa non avete fatto. Perché se in quel periodo non avete fatto la dichiarazione dei redditi, allora è bene che cominciate a preoccuparvi seriamente.
Non per alimentare una sorta di terrorismo mediatico, ma sembrerebbe che il Fisco stia controllando le dichiarazioni dei redditi di dipendenti e collaboratori per verificare che non vi sia qualche furbetto che non abbia indicato nel modello Unico o 730 uno o più redditi prodotti nell’anno 2006.
Scovare i mini-evasori sarà abbastanza semplice: basterebbe creare una query all’interno del grandissimo database dell’erario, filtrare i dati dichiarati al Fisco da parte dei datori di lavoro attraverso il modello 770 e confrontarli con quelli dichiarati dai percettori. Eventuali contribuenti anomali saranno raggiunti da un atto di accertamento parziale dell’Agenzia delle Entrate.
Responsabile di questo fermento è l’articolo 28 della legge 122/2010 che dispone che l’Agenzia delle Entrate deve effettuare specifici controlli nei confronti dei soggetti che risultano aver percepito ma non dichiarato al Fisco redditi di lavoro dipendenti e assimilati, e cioè tutti quei contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi ovvero l’hanno presentata omettendo uno o più redditi.
Attualmente l’operazione riguarda solo i redditi conseguiti nell’anno 2006 e dichiarati nel 2007 ma nulla esclude che il controllo possa essere ampliato ad altri esercizi.
L’adempimento normativo in questione non sostiene quanto affermato nei giorni scorsi del ministro Tremonti secondo il quale i controlli fiscali alle imprese comportano perdita di tempo, stress e alimentano i tentativi di corruzione. Insomma, un’oppressione fiscale che deve essere interrotta. L’ipotesi è quella di avviare una forma di concentrazione in modo da ridurre il continuo controllo sulle imprese. Finisce la fase in cui le imprese sono prese di mira: da oggi a soffocare saranno dipendenti e collaboratori.
mercoledì 11 maggio 2011
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