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Ripresa lenta in Italia? Per Renzi va bene così
(Teleborsa) - Matteo Renzi proprio non ci sta a sentir dire che l'Italia si sta riprendendo dalla crisi molto più lentamente rispetto alle altre big europee.
Ma dico: scherziamo? Abbiamo avuto tre anni di recessione sconosciuta in altri Paesi ha dichiarato in una intervista a La Stampa a proposito dei dati Eurostat rielaborati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Pur essendo riuscita ad agganciare la ripresa grazie anche al deprezzamento del petrolio e agli stimoli della Banca Centrale Europea, l'Italia sta faticando a riagganciare i livelli pre-crisi. In particolare, la produzione industriale è ancora oltre il 31% inferiore ai massimi toccati nel 2008, recuperando solo il 3% rispetto ai minimi raggiunti durante la recessione. Poca cosa rispetto, per esempio, alla Germania, che ha recuperato il 27,8%, alla Francia (+8%), alla Gran Bretagna (+5,4%) e alla Spagna (+7,5%). Male anche l'occupazione giovanile, che ha recuperato 0,9 punti dalla crisi (contro i 2,7 punti recuperati in Germania, i 4,2 in Gran Bretagna e gli 1,9 punti in Spagna), ancora peggio l'edilizia: ad ottobre di quest'anno la Penisola era 85 punti sotto il massimo pre-crisi ed ha toccato il nuovo minimo assoluto dall'inizio della crisi economica. Bene invece il clima di fiducia e i consumi. Complessivamente, comunque, secondo il MISE la ripresa è stata intrapresa. Quanto a Renzi, il Presidente del Consiglio ha ribadito che il Paese è fuori dal pantano e che dopo anni di grigiume il clima è decisamente cambiato. L'Italia, ha poi aggiunto, deve ora smettere di presentarsi all'Europa con il cappello in mano, oltre che abbandonare quella certa subalternità psicologica nei confronti della Germania. Guardando avanti, ha promesso una legge sulle unioni civili in tempi brevi e un'aspra battaglia contro chi vuole a tutti i costi chiudere l'Ilva di Taranto.
Ma dico: scherziamo? Abbiamo avuto tre anni di recessione sconosciuta in altri Paesi ha dichiarato in una intervista a La Stampa a proposito dei dati Eurostat rielaborati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Pur essendo riuscita ad agganciare la ripresa grazie anche al deprezzamento del petrolio e agli stimoli della Banca Centrale Europea, l'Italia sta faticando a riagganciare i livelli pre-crisi. In particolare, la produzione industriale è ancora oltre il 31% inferiore ai massimi toccati nel 2008, recuperando solo il 3% rispetto ai minimi raggiunti durante la recessione. Poca cosa rispetto, per esempio, alla Germania, che ha recuperato il 27,8%, alla Francia (+8%), alla Gran Bretagna (+5,4%) e alla Spagna (+7,5%). Male anche l'occupazione giovanile, che ha recuperato 0,9 punti dalla crisi (contro i 2,7 punti recuperati in Germania, i 4,2 in Gran Bretagna e gli 1,9 punti in Spagna), ancora peggio l'edilizia: ad ottobre di quest'anno la Penisola era 85 punti sotto il massimo pre-crisi ed ha toccato il nuovo minimo assoluto dall'inizio della crisi economica. Bene invece il clima di fiducia e i consumi. Complessivamente, comunque, secondo il MISE la ripresa è stata intrapresa. Quanto a Renzi, il Presidente del Consiglio ha ribadito che il Paese è fuori dal pantano e che dopo anni di grigiume il clima è decisamente cambiato. L'Italia, ha poi aggiunto, deve ora smettere di presentarsi all'Europa con il cappello in mano, oltre che abbandonare quella certa subalternità psicologica nei confronti della Germania. Guardando avanti, ha promesso una legge sulle unioni civili in tempi brevi e un'aspra battaglia contro chi vuole a tutti i costi chiudere l'Ilva di Taranto.
2016-01-04 09:37:11
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