venerdì 25 novembre 2016

IL 4 DICEMBRE IO VOTO “NO” PER LA LIBERTA’ DEL MIO PAESE…

Tratto da: https://pietrodimino.wordpress.com/2016/11/24/referendum-se-vince-il-si-parlamento-esautorato-erdogan-fa-scuola/
REFERENDUM: SE VINCE IL “SI”…PARLAMENTO ESAUTORATO…ERDOGAN FA SCUOLA…
novembre 24, 2016
…ieri sera guardando il programma “Porta a Porta” che non guardo mai, in quanto la TV di stato non la seguo e non sono un suo abbonato, non ho mai firmato un abbonamento con essa, mi sono reso conto ascoltando il capo del governo Renzi che con la sua proposta di riforma, se vincente, perde non solo la democrazia parlamentare ma tutta la Nazione.

L’ha chiamata democrazia decidente, ma è solo una formula subdola d’illegittima e sostanziale concentrazione del potere legislativo nelle sole mani del governo.

La riforma costituzionale introduce il nuovo istituto del “voto a data certa”, cioè l’esecutivo, per le questioni da esso stesso ritenute essenziali per l’attuazione del programma di governo; potrà chiedere alla Camera di iscrivere all’ordine giorno dei lavori un disegno di legge governativo.

Un nuovo regime avrà quindi inizio, il governo potrà interferire sui lavori del Parlamento e, tale questione non è di poco conto, e presenta sicuramente aspetti terrificanti sugli equilibri tra poteri dello Stato.

La maggioranza alla Camera, con l’Italicum, sarà di 340 seggi assegnati alla monolista vincente, quindi questa esprimerà la figura del Presidente del Consiglio e voterà la fiducia.

Va da se che, al netto di eventuali spaccature all’interno della maggioranza monolista, i decreti governativi saranno approvati così come richiesto dal governo, rendendo del tutto inutili le discussioni in P46120-042_mgzooma8c0a311a1b1dd3dba1b9b6fe5134f03-ktr-u4317036660391906h-593x443corriere-web-sezioniarlamento, eventuali emendamenti nemmeno parlarne vista la blindatura del premio di maggioranza ed opposizione “ciaone”.

Ecco la criticità della riforma. Infatti, nella sostanza, la funzione legislativa, cioè il potere di fare le leggi, non sarà più del Parlamento, luogo naturale di legislazione, bensì del governo, la cui funzione legislativa dovrebbe essere limitata a casi straordinari.

Per dirla in poche parole, se la riforma dovesse superare la prova del referendum ci ritroveremo con un Parlamento sostanzialmente esautorato della sua principale prerogativa, cioè quella di fare le leggi.

A mio modesto parere, con questa riforma si tenta soltanto di rendere meno difficile l’obbedienza acritica nei confronti dell’Unione Europea, la quale ha bisogno di rapportarsi con istituzioni nazionali in grado di obbedire velocemente ai diktat della sovrastruttura dei tecnocrati di Bruxelles, la quale, a sua volta, attua le indicibili esigenze dei mercati finanziari a prescindere dalla democrazia. 

Perdonatemi la sincerità, ma a chi serve davvero questa riforma? Non certo al popolo italiano che sarà invece sempre più schiavo della tecnocrazia e della finanza mondiale…IL 4 DICEMBRE IO VOTO “NO” PER LA LIBERTA’ DEL MIO PAESE… 


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