lunedì 14 luglio 2008

Proibizionismo (o in alternativa "FATTI"..., non sapevo come titolare questo articolo ...)

Come mi conosce sa, io non bevo alcolici se non molto occasionalmente, non fumo e non uso altri "stimolanti". Credo però che non si debbano chiudere gli occhi davanti ai dati che conosciamo sulla pericolosità di queste sostanze.

Ora la stampa italiana in questi giorni ha ripreso le notizie contenute nell'articolo di Degenhardt L. et al. dal titolo "Toward a Global View of Alcohol, Tobacco, Cannabis, and Cocaine Use: Findings from the WHO World Mental Health Surveys", pubblicato su Plos Medicine

In breve, uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confrontato i dati epidemiologici sui consumi di alcol, tabacco, cannabis e cocaina in 17 paesi che hanno preso parte alla World Mental Health Survey Initiative.
In alcune nazioni alcune di queste sostanza sono proibite, in altri sono lecite; alcuni sono prouttori, altri solo consumatori.

Obiettivi della ricerca:
  • documentare l’uso cumulativo delle diverse droghe, in particolare nei giovani adulti,
  • considerare gli aspetti socio demografici del loro consumo.
  • definire l’età a cui iniziano le dipendenze.
L'indagine:
  • ha preso in considerazione 54'000 soggetti adulti
  • contemplava domande riguardanti il consumo di droghe legalizzate, come alcol e tabacco, ma anche illegali come cocaina e marijuana.
I risultati:
  • Paesi in teoria più proibizionisti, come gli Stati Uniti, hanno riportato un consumo superiore di droghe come la cocaina e la marijuana. (16% della popolazione)
  • In paesi con politiche più liberali, come l’Olanda, , le percentuali di consumo di cocaina e marijuana sono minori (1,9% della popolazione).
  • Per le droghe legalizzate troviamo un largo utilizzo di alcol nel continente americano e in Europa, meno nel Medio Oriente, in Africa e in Cina.
  • Il fumo è particolarmente diffuso negli Stati Uniti.
  • I maschi consumano più delle femmine.
  • I giovani più degli adulti.
  • Gli adulti single consumano più fumo, marijuana e cocaina di quelli sposati. ma non di alcol.
  • Una maggiore ricchezza aumenta il consumo di qualsiasi tipo di droga.

1 commento:

Franco Gatti ha detto...

Tratto da:
http://medicine.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371%2Fjournal.pmed.0050141&ct=1

Alcohol, tobacco, and illegal drug use are held responsible for considerable mortality and morbidity [1], but in the most recent World Health Organization (WHO) Global Burden of Disease estimates, the authors unanimously asserted that better epidemiological data on use were needed, particularly in less established market economies [2–4]. This paper presents data on lifetime alcohol, tobacco, cannabis, and cocaine use from rigorously conducted field surveys using a common research approach in the first 17 countries to participate in the WHO's World Mental Health (WMH) Survey Initiative [5,6]. A number of less established market economies are included in this set of countries.

OMISSIS

Cumulative Lifetime Incidence
Clear differences can be seen in the cumulative (lifetime) incidence of drug use across countries (Table 2). Lifetime alcohol use was reported by the vast majority of respondents in the Americas, Europe, Japan, and New Zealand, while considerably smaller proportions of respondents ever used alcohol in the Middle East, Africa, and China. Lifetime tobacco use was most common in the US (74%), Lebanon (67%), Mexico (60%), and in some European countries (Netherlands, 58%; Ukraine, 60%), with by far the lowest proportions in the African countries (South Africa, 32%; Nigeria, 17%). The proportions of respondents who ever used cannabis were highest in the US (42%) and New Zealand (42%), whereas lifetime cannabis use was virtually nonexistent in the Asian countries (Table 2). The US was an outlier in lifetime cocaine use, with 16% of respondents reporting that they had tried cocaine at least once compared to 4.0%–4.3% in Colombia, Mexico, Spain, and New Zealand, and extremely low proportions in countries in the Middle East, Africa, and Asia.

OMISSIS

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