LONDRA Aborti selettivi, in Gran Bretagna esplode il caso
Due medici sono stati filmati nel Regno Unito mentre prendevano accordi con i loro pazienti per effettuare aborti selettivi in base al sesso del feto, ma non saranno perseguiti dalla legge. L’aborto selettivo è illegale nel Regno Unito ma in questo caso il procuratore della Corona ha stabilito che mandare in prigione i due medici, uno di Birmingham e uno di Manchester, non sarebbe «nell’interesse comune». La decisione della Procura ha scatenato polemiche anche perché il filmato, girato da due giornalisti in incognito del “Daily Telegraph”, mostra chiaramente i due medici accordarsi con le pazienti. E ha provocato le critiche del ministro della Sanità Jeremy Hunt che ha chiesto «più chiarezza».
«È molto preoccupante – ha dichiarato ieri Hunt – la decisione presa dal procuratore generale di non agire contro i due medici perché non sarebbe “nel pubblico interesse”». Gli aborti selettivi motivati dal sesso del feto – ha continuato il ministro – «sono completamente inaccettabili». E non si capisce perché, gli ha fatto eco Paul Tully della Società del bambino non nato (Spuc), «non sarebbe nell’interesse del pubblico perseguire un medico che ha accettato di uccidere un bambino, sotto pagamento, perché era del “sesso sbagliato”».
È da tempo che le autorità cercano di fermare la piaga degli aborti selettivi tra le comunità che favoriscono per motivi, spesso puramente “culturali”, il primogenito maschio. «Questa era l’occasione perfetta per portare davanti alla giustizia le persone che accettano di commettere atti così atroci – ha concluso Tully – e ancora una volta ce la siamo fatta scappare». L’aborto selettivo è pratica comune in Gran Bretagna soprattutto tra le comunità indiane, cinesi e pachistane che “prediligono” il primogenito maschio. Diversi ospedali britannici , in zone ad alto livello di immigrazione, non accettano di rivelare ai genitori il sesso del nascituro proprio per paura che questi chiedano di abortire se il feto è una bambina.
«È molto preoccupante – ha dichiarato ieri Hunt – la decisione presa dal procuratore generale di non agire contro i due medici perché non sarebbe “nel pubblico interesse”». Gli aborti selettivi motivati dal sesso del feto – ha continuato il ministro – «sono completamente inaccettabili». E non si capisce perché, gli ha fatto eco Paul Tully della Società del bambino non nato (Spuc), «non sarebbe nell’interesse del pubblico perseguire un medico che ha accettato di uccidere un bambino, sotto pagamento, perché era del “sesso sbagliato”».
È da tempo che le autorità cercano di fermare la piaga degli aborti selettivi tra le comunità che favoriscono per motivi, spesso puramente “culturali”, il primogenito maschio. «Questa era l’occasione perfetta per portare davanti alla giustizia le persone che accettano di commettere atti così atroci – ha concluso Tully – e ancora una volta ce la siamo fatta scappare». L’aborto selettivo è pratica comune in Gran Bretagna soprattutto tra le comunità indiane, cinesi e pachistane che “prediligono” il primogenito maschio. Diversi ospedali britannici , in zone ad alto livello di immigrazione, non accettano di rivelare ai genitori il sesso del nascituro proprio per paura che questi chiedano di abortire se il feto è una bambina.
Elisabetta Del Soldato, 6 Settembre 2013
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