Segnalo un interessante articolo sul Bonus famiglie.
Sembrerebbe che questo governo stia facendo di più per il riconoscimento delle coppie di fatto (i famosi DICO) di quanto fatto dalla precedente amministrazione Prodi.
12/1/2009
«Il bonus famiglie? A single e coppie senza figli»di Roberto Bagnoli - da Corriere della Sera
Il cosiddetto «Bonus famiglie» da 200-1.000 euro una tantum, approvato in commissione alla Camera nella giornata di sabato, in realtà finirà per essere usufruito in larghissima parte (82%) dai single e dalle coppie senza figli. Alla famiglia classica, marito moglie e due bambini, finiranno le briciole, cioè appena il 18%. E ancora: i conviventi potranno ottenere un bonus doppio perché per loro non vige il cumulo dei redditi mentre per la famiglia sì, e quindi per lei il bonus sarà uno solo. L'incredibile situazione, in contrasto con l'intenzione annunciata dal legislatore e soprattutto col buon senso, è stata denunciata dal quotidiano cattolico Avvenire che ha fatto una serie di simulazioni usando il testo approvato dalla Camera. Che è passato senza le modifiche annunciate che avrebbero attenuato queste clamorose ingiustizie.Il primo caso, che Francesco Riccardi (l'estensore dell'articolo) ha verificato con l'agenzia delle entrate, prevede che una coppia di conviventi - qualora abbiano i requisiti - possono presentare due richieste distinte (come fossero due single) ed ottenere quindi due bonus. Non così le coppie sposate per le quali scatta l'Isee (il misuratore del reddito famigliare) col risultato che appare un solo nucleo e quindi un solo bonus. Questa situazione presenta un'altra contraddizione: ammettiamo che la famiglia classica (sempre con due figli), per la quale si sommano i redditi dei due coniugi, abbia un imponibile complessivo superiore di 1 euro alla soglia massima di 20 mila euro annui, perde il diritto al bonus di 500 euro. I due conviventi invece (anche loro con due figli), presentando due distinte dichiarazioni dei redditi da 19.950 euro l'una, hanno diritto a due bonus da 450 euro l'uno perché ognuno si autodichiara «genitore con due figli».L'assetto di questo provvedimento stride ancora di più perché contrasta con l'intenzione del governo Berlusconi - così prevedeva il programma elettorale - di valorizzare la famiglia e di introdurre il meccanismo dell'Isee, cioè il quoziente famigliare o redditometro per meglio valutare il nucleo in base al numero dei componenti e degli handicap relativi. E contrasta anche col messaggio del capo dello Stato Giorgio Napolitano che nel suo tradizionale discorso al Paese dell'ultimo dell'anno si era augurato che «dalla crisi possa uscire un'Italia più giusta».Il quotidiano dei vescovi ha messo nel mirino anche la social card, come viene chiamata la carta acquisti da 40 euro al mese per chi è anziano o ha bassi redditi, «attivata finora solo per 350 mila persone rispetto all'1,3 milioni degli aventi diritto». Per Avvenire, «al di là dei singoli provvedimenti e della scarsa disponibilità di risorse, a mancare è un confronto non episodico con chi rappresenta davvero le istanze familiari».
Articolo tratto da: http://www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=3638
Il commento iniziale è mio ...
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1 commento:
Franco ti posso garantire che è l'unico "vantaggio" di una coppia convivente e sicuramente non voluta dai legislatori, probabilmente non si sono accorti, ma non temere provvederanno.
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