mercoledì 3 aprile 2013

Quando i "politici" cavalcano terapie "miracolose" ...occorre che qualcuno li richiami alla realtà!

E' quanto fa Maria Antonietta Farina Coscioni, in un intervento, da cui traggo questa citazione:
“Lo Stato – e tantomeno un governo dimissionario – non devono alimentare false speranze nei malati. Mi riconosco pienamente nel’interrogativo che pone una scienziata, Elena Cattaneo, che rappresenta una delle “eccellenze” di questo paese: "E' etica medica sostenere le aspettative facendo credere di disporre di qualcosa che non si è in grado di mostrare?”. Perché questo accade. Un pietismo irrazionale e mistificante occulta il fatto che si propongono pseudo-terapie, facendo leva su una leva imperfetta e una politica sanitaria nel migliore dei casi distratta, nel peggiore incompetente.

Tutto il testo in: 

L’OBIETTIVO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE CURE NELL’INTERESSE DEI PAZIENTI NON SI RAGGIUNGE PER DECRETO. QUALI SCIENZIATI ED ESPERTI SONO STATI ASCOLTATI? UN GOVERNO DIMISSIONARIO NON PUÓ ALIMENTARE ILLUSIONI. 
 Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onoraria dell’Associazione Luca Coscioni, già componente della commissione Affari Sociali della Camera, replica al ministro della Salute Renato Balduzzi e a quanto da lui affermato in margine ai lavori della Commissione speciale del Senato sul decreto sulle staminali: 
“Lo Stato – e tantomeno un governo dimissionario – non devono alimentare false speranze nei malati. Mi riconosco pienamente nel’interrogativo che pone una scienziata, Elena Cattaneo, che rappresenta una delle “eccellenze” di questo paese: "E' etica medica sostenere le aspettative facendo credere di disporre di qualcosa che non si è in grado di mostrare?”. Perché questo accade. Un pietismo irrazionale e mistificante occulta il fatto che si propongono pseudo-terapie, facendo leva su una leva imperfetta e una politica sanitaria nel migliore dei casi distratta, nel peggiore incompetente.
Occorre al contrario operare con prudenza e senso di responsabilità. Il ministro Balduzzi parla di “ritocchi” possibili al suo decreto, purché non si pregiudichi il diritto alla sicurezza delle cure nell’interesse dei pazienti. E’ appunto per garantire e tutelare questo diritto, che come dirigente politica e cittadina chiedo di conoscere su che basi scientifiche e con quali criteri e competenze che non siano l’emotività il decreto è stato emanato; soprattutto preoccupa il fatto che una “commissione speciale”, svincolata da controlli, priva delle necessarie competenze, si prepari ad affrontare delicatissime questioni che certamente non presentano alcun carattere di urgenza.
In medicina si opera sulla base di ipotesi razionali; già in passato, irresponsabilmente, sono state alimentate speranze rivelatesi fallaci. Voglio sperare e credere che razionalità e buon senso non siano stati definitivamente espulsi e che si voglia procedere, nell’esame di questo decreto almeno avendo il conforto di esperti e di scienziati; si predisponga dunque un calendario per le loro audizioni: perché è da loro che possono venire preziose indicazioni e utili suggerimenti su come operare e legiferare.

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