Dove facciamo la spesa, e perchè? Come scegliamo i nostri "fornitori"? Aiutiamo le piccole realtà sotto casa? Come pensiamo possano sopravvivere nel confronto con le grandi società? Vogliamo un futuro dove i negozi siano gli stessi, appartenenti alle stesse catene, con gli stessi prodotti e gli stessi prezzi ovunque andiamo, o cerchiamo negozianti che ci offrano prodotti locali, tipici, "diversi", personalizzati?
Diamo valore a chi ci offre un servizio "sotto casa", o preferiamo andare sempre in un grande centro commerciale? Sappiamo quanto sia importante VOTARE COL PORTAFOGLIO?
18 dicembre 2013 - Piccoli negozi: da sostenere perché creano ricchezza e promuovono le identità locali
Il commercio al dettaglio rappresenta l’11% del PIL e il 15% dell’occupazione nell’Unione europea. Ha quindi una notevole importanza economica ed è un pilastro fondamentale del mercato unico.
Il settore ha risentito moltissimo della crisi: nella maggior parte degli Stati membri la fiducia dei consumatori è scesa a un livello estremamente basso. I cittadini rimandano gli acquisti, oppure guardano quasi esclusivamente a prodotti a basso costo.
Alcuni Stati membri, poi, hanno aumentato le aliquote IVA, il che rende ancor più difficile per i consumatori fare acquisti e per i dettaglianti sopravvivere. La situazione complessiva del settore del commercio al dettaglio in Europa è quindi preoccupante.
Secondo i parlamentari europei il Piano d’azione europeo per il commercio al dettaglio presentato dalla Commissione non affronta direttamente le ripercussioni che la crisi e le misure di austerità adottate dagli Stati membri stanno avendo sul commercio al dettaglio.
Tralascia questioni come l’accesso ai finanziamenti per le piccole imprese, la prevenzione dei fallimenti e il problema, sempre più urgente, dei negozi rimasti vuoti nel bel mezzo delle aree commerciali.
Poiché a fallire sono soprattutto i dettaglianti indipendenti, la cui quota di mercato sta calando rapidamente, il Parlamento sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione alle loro esigenze.
Tra le iniziative positive indicate dai deputati europei il programma “adotta un negozio” che consentirebbe alle piccole imprese di chiedere una consulenza a commercianti di dimensioni più grandi, per esempio in campo amministrativo o finanziario, senza perdere la loro indipendenza.
I negozi, inoltre, possono collaborare riunendosi in associazioni locali, cosicché lo sviluppo dell’area commerciale diventi un impegno comune, in stretta collaborazione con le autorità locali. I canoni di locazione e i prezzi dell’energia, poi, potrebbero essere ridotti per ridare vita ad alcune aree commerciali. Le autorità locali, infine, potrebbero modulare le imposte locali per tagliare i costi sostenuti dai negozi in determinate aree.
L’obiettivo è quello di ridare fiducia ad un settore che ha un ruolo fondamentale nel promuovere l’identità locale e nel mantenimento della coesione sociale.
Tratto da: http://www.francescabalzani.it/symcms2/web/symcms/showpag/index/page_id/apri-news/news_id/632
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