venerdì 13 giugno 2025

Aborto. Sicilia, la Regione introduce i concorsi per soli medici “non obiettori”

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La legge, di dubbia costituzionalità, prevede che per avere ovunque personale per le Ivg vengano esclusi medici che fanno obiezione di coscienza. Una vera emergenza? I dati ministeriali dicono altro

La Regione Sicilia ha deciso di introdurre l'obbligo di assumere medici non obiettori di coscienza nelle strutture ospedaliere pubbliche allo scopo di garantire piena attuazione della legge 194 del 1978 ed evitare che ci possano essere strutture prive di personale disponibile a praticare aborti. Lo prevede una norma approvata il 27 maggio dall'Assemblea regionale siciliana, nell'ambito di un disegno di legge in materia di sanità, passato in aula col voto segreto. La Regione è guidata da una maggioranza centrodestra e presieduta da Renato Schifani (Forza Italia). Per i promotori è «una battaglia di civiltà che ho portato avanti con determinazione, insieme a tutto il gruppo del Pd. Oggi siamo più vicini a un traguardo storico per la sanità siciliana – dice il deputato regionale del Pd Dario Safina –. Il nostro obiettivo è che il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza sia reale, non solo teorico. Troppe siciliane si sono scontrate finora con un muro fatto di carenze organizzative e di un altissimo numero di obiettori, che in Sicilia supera l'85% tra i ginecologi. Con questa norma, poniamo le basi per un sistema sanitario più equo, efficiente e rispettoso dei diritti di tutte». Una situazione che tuttavia, più che indurre a discriminare i medici per l’assunzione in base alle loro convinzioni personali, pone obblighi in capo alla Regione in termini di organizzazione del lavoro: come dimostra da anni la relazione al Parlamento del Ministero della Salute sull’attuazione della legge 194, la carenza di personale sanitario non obiettore è concentrata su singole strutture e richiede un migliore riparto del personale, visto che i carichi di lavoro per i medici che accettano di praticare aborti sono assai modesti quando si considera il dato medio generale: a livello nazionale si parla di 1,6 aborti a settimana per ogni medico non obiettore, un dato che in Sicilia sale a 3. Non solo: le strutture nelle quali è attivo un “punto Ivg” sono pari alla metà del totale, una situazione superiore a quella di numerose altre Regioni. Il testo approvato in aula prevede procedure concorsuali dedicate esclusivamente a medici non obiettori e l'obbligo per le aziende sanitarie di provvedere tempestivamente alla loro sostituzione qualora dovessero cambiare idea, per garantire la continuità del servizio. Come questo possa essere compatibile con l’eguaglianza di tutti i cittadini a prescindere dalle loro idee, su un diritto fondamentale come il lavoro poi, è davvero difficile comprenderlo. Ma la scelta politica, che ha anche un evidente risvolto morale, è stata fatta. (Francesco Ognibene)
Ecco il giudizio che esprime al riguardo Pino Morandini, componente del direttivo nazionale del Movimento per la Vita italiano.

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