
In più di tre quarti dei casi registrati lo scorso anno, l'eutanasia è stata praticata al domicilio del paziente.
Nella stragrande maggioranza, inoltre, si trattava di malati di cancro in fase terminale.
In 167 casi si è trattato di assistenza alla morte e non di eutanasia attiva.
L'eutanasia è autorizzata solo per i pazienti con insopportabili sofferenze dovute a una malattia, con diagnosi documentata, inguaribile e se lo stesso paziente, in pieno possesso delle sue piene facoltà mentali, ne fa esplicita richiesta. Ogni caso deve essere segnalato a una commissione di verifica dei criteri, composta da un medico, un giurista e un esperto di bioetica.
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