mercoledì 27 agosto 2008

Afghanistan, Onu ha prove di 90 civili morti in raid Usa

Martedì, 26 agosto 2008 4.30

KABUL (Reuters) - Le Nazioni Unite hanno detto oggi di essere in possesso di prove che dimostrano che nei raid aerei condotti la scorsa settimana dalle forze della coalizione a guida Usa in Afghanistan, sono morti 90 civili afghani, la maggior parte dei quali bambini.
La questione delle morti dei civili ha provocato una frattura tra il governo afghano e la Nato, tanto che all'inizio del mese il presidente Hamid Karzai ha detto che i raid aerei non sono serviti a nulla se non a uccidere civili afghani.
"Le indagini di Unama (la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan) hanno trovato prove, che si basano sul racconto di testimoni oculari e di altri, secondo le quali circa 90 civili - tra cui 60 bambini, 15 donne e 15 uomini - sono stati uccisi", ha spiegato in una nota l'inviato speciale dell'Onu in Afghanistan, Kai Eide.
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1 commento:

Franco Gatti ha detto...

Reuters - Lun 8 Set - 11.41KABUL (Reuters) - di Sanjeev Miglani

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L'esercito Usa ha annunciato l'intenzione di riaprire l'indagine sulla morte di un gruppo di civili uccisi durante un raid aereo compiuto dalla sua aviazione in Afghanistan dopo che sono emerse nuove prove su quanto accaduto.

Inizialmente, i militari statunitensi avevano negato quanto affermato dal governo afghano, che, in un rapporto confermato dalle Nazioni Unite, parlava di 90 morti fra i civili, fra cui molte donne e bambini, causati da un raid compiuto il 22 agosto scorso nel distretto Shindand, a ovest di Herat.

Nella tarda serata di ieri, però, i vertici militari Usa hanno annunciato con un comunicato che intendono rivedere le conclusioni dell'indagine che aveva accertato solo la morte di sette civili.

"Alla luce delle prove emerse riguardo alla morte di alcuni civili avvenute durante l'operazione del 22 agosto nel distretto di Shindand, nella provincia di Herat, credo che sia prudente richiedere al Comando centrale Usa di inviare un ufficiale per riaprire l'indagine e rivedere le conclusioni già tratte", ha detto il generale David McKiernan, uno dei militari più alti di grado presenti in Afghanistan.

"Il popolo afghano ha la nostra assicurazione che ci impegneremo per stabilire la verità".

RIPRESE CON DEI CELLULARI

Il comunicato non specifica quali sono le nuove prove che hanno convinto i militari a riconsiderare la loro posizione. Ieri, però, il New York Times ha scritto dell'esistenza di alcune immagini girate e scattate tramite cellulare che ritraggono vari cadaveri di donne e bambini allineati nella moschea del villaggio dove è avvenuto il raid.

Il quotidiano scriveva che il suo corrispondente sul posto aveva visto le immagini di almeno 11 bambini, alcuni dei quali riportavano ferite simili a quelle provocate da una forte esplosione.

Dieci giorni dopo l'attacco, secondo il quotidiano newyorchese, gli abitanti del villaggio hanno finito di recuperare l'ultimo cadavere rimasto sepolto sotto le macerie: quello di un neonato di pochi mesi.

Un medico che lavoro in una piccola clinica di un villaggio nei paraggi ha detto al giornale di aver contato fra i 50 e i 60 cadaveri di civili quando erano stati esposti nella moschea locale poco dopo il raid.

Inizialmente, i militari statunitensi avevano detto che l'operazione aerea aveva ucciso 30-35 militanti talebani, incluso un comandante.

Secondo i dati pubblicati dal governo di Kabul e da alcune organizzazioni umanitarie, quest'anno, sono già oltre 500 le vittime civili che hanno perso la vita durante le operazioni condotte dalle forze straniere o dall'esercito regolare.

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