venerdì 20 agosto 2010

Quanto ci costano i montanari del Ferragosto ?

Segnalo un articolo sui costi dei salvataggi via elicottero dei montanari del ferragosto: LINK

I malati immaginari della montagna
Nella sola Valle d'Aosta sono oltre mille all'anno gli interventi di soccorso in alta quota, spesso oltre i 2.700 metri

Il Soccorso alpino: troppi si fingono feriti e sono solo stanchi
CRISTIAN PELLISSEIR, COURMAYEUR
Ci arrabbiamo eccome - racconta Enrico Visetti, responsabile sanitario del servizio di elisoccorso valdostano -. Ci arrabbiamo per quegli interventi in cui è difficile trovare uno scopo». C’è troppa leggerezza da parte di chi vive la montagna.
segue nei commenti

2 commenti:

Franco Gatti ha detto...

I malati immaginari della montagna
Nella sola Valle d'Aosta sono oltre mille all'anno gli interventi di soccorso in alta quota, spesso oltre i 2.700 metri

Il Soccorso alpino: troppi si fingono feriti e sono solo stanchi
CRISTIAN PELLISSEIR, COURMAYEUR
Ci arrabbiamo eccome - racconta Enrico Visetti, responsabile sanitario del servizio di elisoccorso valdostano -. Ci arrabbiamo per quegli interventi in cui è difficile trovare uno scopo». C’è troppa leggerezza da parte di chi vive la montagna. Lo hanno sottolineato gli esperti che hanno partecipato mercoledì a una tavola rotonda a Courmayeur, organizzata dalla locale Fondazione. Con Visetti c’erano Alessandro Cortinovis, direttore del Soccorso alpino valdostano; Federica Cortese, assessore al Territorio e presidente di Montagna sicura; Arrigo Gallizio, presidente delle guide di Courmayeur; la guida Carlo Cugnetto; la psicologa Elvira Venturella e il sindaco Fabrizia Derriard. L’avvocato Waldemaro Flick, componente del comitato scientifico della Fondazione Courmayeur, ha moderato la serata.
«Alcuni - ha detto scherzando, ma neanche troppo, Cortinovis - meriterebbero due schiaffi. Non solo ti chiamano per interventi che si potrebbero benissimo evitare, ma ti guardano anche con uno sguardo strafottente, quasi a volerti prendere in giro. Come dire, “alla fine siete venuti a prendermi, e mi faccio anche un giro in elicottero”». Alcuni scalatori, quando si rendono conto di non essere in grado di proseguire (magari per stanchezza) si inventano un malanno, per farsi venire a prendere.

Franco Gatti ha detto...

segue ...
«È successo pochi giorni fa, con i sei alpinisti sul Monte Rosa - ha confermato Alessandro Cortinovis -: hanno detto che due di loro stavano male, che erano feriti, ma non era così, stavano tutti benissimo». Le percentuali degli interventi evitabili sono alte: «In una domenica di agosto - ancora Cortinovis - facciamo più o meno quindici interventi. Ebbene, il 40% di questi è causato da persone stanche. Non ferite o altro, solo stanche. Incapaci di proseguire. Gente non preparata che si è sopravvalutata non rispettando i propri limiti». E anche così si arriva a una media di circa mille interventi all’anno: il 95% in elisoccorso e il 5% a piedi. Cortinovis ha poi posto l’accento su un altro aspetto: «I soccorsi che affrontiamo in Valle d’Aosta hanno spesso elevate difficoltà tecniche. Basta dire che vengono fatti a una quota media di 2700 metri».
«Alla Regione - ha raccontato Visetti - un minuto di volo di un elicottero per il primo soccorso costa 137 euro, senza contare i costi legati all’equipaggio». Per un intervento breve, di soli trenta minuti, si sborsano 4110 euro. Gran parte degli interventi durano di più, proprio a causa della loro difficoltà tecnica, e di riflesso lievitano i costi. La situazione è migliorata da quando la Valle d’Aosta ha iniziato a responsabilizzare gli alpinisti, chiedendo loro, in alcuni casi, una partecipazione economica. Ha spiegato ancora Visetti: «È una legge del 2006 rivista nel 2009, una legge coraggiosa che in molti ci invidiano. Prevede che se l’intervento è immotivato (il che ha risvolti anche giuridici, per il reato di procurato allarme) i costi siano in toto a carico degli alpinisti. Per gli interventi inappropriati è prevista una compartecipazione che varia in base alla residenza: gli italiani devono pagare 800 euro, gli stranieri sino a 3500, infine per gli interventi di tipo sanitario gli italiani non pagano nulla, mentre agli stranieri si possono chiedere sino a 3.500 euro. Queste, però, sono solo cifre simboliche che hanno uno scopo educativo, non punitivo».
È l’equipaggio che si trova sull’elicottero che valuta la situazione e che decide in quale dei tre casi si inserisce l’intervento. «Nel dubbio - aggiunge Visetti - facciamo sempre prevalere la buona fede di chi ci ha chiamati. Per fortuna non abbiamo ancora avuto casi di interventi del tutto immotivati». Il problema è tutto di educazione e come sostiene l’avvocato Waldemaro Flick «non esiste legge o multa che possa impedire l’imprudenza, serve educazione». Ed è per questo che le guide alpine puntano sugli insegnamenti ai bambini: la speranza è di avere, almeno per il domani, una generazione di amanti della montagna più responsabile.

“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...