Fonte: http://www.geekculture.com/joyoftech/joyarchives/1594.html
venerdì 30 settembre 2011
giovedì 29 settembre 2011
Perdere la Trebisonda
Da wikipedia
In lingua italiana il nome, sostantivato, della città di Trebisonda viene utilizzato nella frase "perdere la trebisonda" con utilizzo e significato analogo a quello di "perdere la bussola" (o "la tramontana"): essere disorientati o confusi e con il significato aggiuntivo di perdere il controllo, inquietarsi. Ciò deriva dal fatto che, anticamente, la città di Trebisonda costituiva un importantissimo punto di riferimento visivo per le navi che percorrevano quelle rotte, mancando il quale, spesso si verificavano naufragi lungo le coste circostanti.
In lingua italiana il nome, sostantivato, della città di Trebisonda viene utilizzato nella frase "perdere la trebisonda" con utilizzo e significato analogo a quello di "perdere la bussola" (o "la tramontana"): essere disorientati o confusi e con il significato aggiuntivo di perdere il controllo, inquietarsi. Ciò deriva dal fatto che, anticamente, la città di Trebisonda costituiva un importantissimo punto di riferimento visivo per le navi che percorrevano quelle rotte, mancando il quale, spesso si verificavano naufragi lungo le coste circostanti.
mercoledì 28 settembre 2011
E c'è ancora chi guarda la TV !
Tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/19/affari-tuoi-o-dei-pacchi-opachi/158446
Blog | di Daria Lucca 19 settembre 2011
Affari tuoi, o dei pacchi opachi
C’è una storia, piccola o grande decidete voi, che può essere interessante a proposito delle incrostazioni di faciloneria (quando non sia malcostume) e, allo stesso tempo, della dipendenza televisiva (addiction, vera e propria, come quella da nicotina ma più incurabile) dell’opinione pubblica italiana. E’ la storia che riguarda un programma acchiappa-audience che qualche anno fa andava per la maggiore, e cioè Affari tuoi, noto nelle cucine italiane come il programma dei pacchi.
Non so quanti di voi siano al corrente del fatto che Affari tuoi è stato oggetto, per qualche tempo, di un’inchiesta penale aperta dalla procura della repubblica di Roma dopo l’esposto presentato da Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori nonché ex “garante” (per così dire) dei telespettatori all’interno della trasmissione. Se non lo sapete, ve lo diciamo (anche perché gli organi di informazione ne hanno parlato pochissimo). Lo svolgersi degli avvenimenti che hanno portato Dona alla procura di Roma è raccontato in un libro uscito lo scorso anno, Affari loro, titolo che è a sua volta un programma.
Blog | di Daria Lucca 19 settembre 2011
Affari tuoi, o dei pacchi opachi
C’è una storia, piccola o grande decidete voi, che può essere interessante a proposito delle incrostazioni di faciloneria (quando non sia malcostume) e, allo stesso tempo, della dipendenza televisiva (addiction, vera e propria, come quella da nicotina ma più incurabile) dell’opinione pubblica italiana. E’ la storia che riguarda un programma acchiappa-audience che qualche anno fa andava per la maggiore, e cioè Affari tuoi, noto nelle cucine italiane come il programma dei pacchi.
Non so quanti di voi siano al corrente del fatto che Affari tuoi è stato oggetto, per qualche tempo, di un’inchiesta penale aperta dalla procura della repubblica di Roma dopo l’esposto presentato da Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori nonché ex “garante” (per così dire) dei telespettatori all’interno della trasmissione. Se non lo sapete, ve lo diciamo (anche perché gli organi di informazione ne hanno parlato pochissimo). Lo svolgersi degli avvenimenti che hanno portato Dona alla procura di Roma è raccontato in un libro uscito lo scorso anno, Affari loro, titolo che è a sua volta un programma.
martedì 27 settembre 2011
Pista ciclabile tra Buccinasco Castello e Gudo Gambaredo
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N° 78 DEL 22/9/2011
OGGETTO: PROGETTO “ITINERARI TRA ACQUA E VERDE” – CIRCUITO RURALE TERRACQUA – ACQUISIZIONE AREE PER REALIZZAZIONE PERCORSO CICLABILE
... CONSIDERATO che il suddetto progetto prevede tra le opere la realizzazione di un percorso ciclabile monodirezionale su via De Amicis di collegamento tra Buccinasco Castello e Gudo Gambaredo;
... CONSIDERATO che tale intervento coinvolge aree di proprietà privata per una superficie complessiva totale pari a mq 1.525 mq, catastalmente individuate come segue:
- Foglio 16 mapp. 34, 36, 45 parte;
- Foglio 20 mapp. 18 parte, 24 parte, 33 parte;
... DELIBERA
1. di acquisire le aree di proprietà privata identificate catastalmente come segue:
- Foglio 16 mapp.34, 36, 45 parte;
- Foglio 20 mapp. 18 parte, 24 parte, 33 parte
per una superficie totale complessiva pari a 1.525 mq;
2. di procedere all’acquisizione tramite stipula di cessioni bonarie;
OGGETTO: PROGETTO “ITINERARI TRA ACQUA E VERDE” – CIRCUITO RURALE TERRACQUA – ACQUISIZIONE AREE PER REALIZZAZIONE PERCORSO CICLABILE
... CONSIDERATO che il suddetto progetto prevede tra le opere la realizzazione di un percorso ciclabile monodirezionale su via De Amicis di collegamento tra Buccinasco Castello e Gudo Gambaredo;
... CONSIDERATO che tale intervento coinvolge aree di proprietà privata per una superficie complessiva totale pari a mq 1.525 mq, catastalmente individuate come segue:
- Foglio 16 mapp. 34, 36, 45 parte;
- Foglio 20 mapp. 18 parte, 24 parte, 33 parte;
... DELIBERA
1. di acquisire le aree di proprietà privata identificate catastalmente come segue:
- Foglio 16 mapp.34, 36, 45 parte;
- Foglio 20 mapp. 18 parte, 24 parte, 33 parte
per una superficie totale complessiva pari a 1.525 mq;
2. di procedere all’acquisizione tramite stipula di cessioni bonarie;
Art 73 L.R. 12/2005, ex L.R. 20/1992 - Fondi alle Parrocchie
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DETERMINAZIONE N° 725 DEL 23/9/2011
Oggetto: LIQUIDAZIONE CONTRIBUTO AI SENSI DELL'ART. 73 DELLA L.R. 11
MARZO 2005 N.12, EX L.R. 9 MAGGIO 1992 N. 20 - FONDI ACCANTONATI ANNO 2010
... CONSIDERATO che il contributo da concedere agli istituti religiosi è pari a
€ 559.136,80 x 0,08 = € 44.730,94.
CONSIDERATO, quindi, che la quota di contributo da destinare ad ogni istituto religioso, è pari a
€ 44.730,94/3 = € 14.910,31.
RITENUTO pertanto di dover provvedere ad erogare la quota corrispondente all'8% degli oneri di urbanizzazione secondaria riscossi nell’anno 2010, per gli edifici destinati al culto, in parti uguali secondo il prospetto che segue:
- € 14.910,31 alla Parrocchia S. ADELE, con sede in Buccinasco (MI), L.go Don Minzoni n. 8;
- € 14.910,31 alla Parrocchia MARIA MADRE DELLA CHIESA, con sede a Buccinasco (MI),
Via Marzabotto n. 9;
- Parrocchia SS. GERVASO e PROTASO, con€ 14.910,31 alla sede a Buccinasco(MI), Piazza S.
M. Assunta n. 1.
Oggetto: LIQUIDAZIONE CONTRIBUTO AI SENSI DELL'ART. 73 DELLA L.R. 11
MARZO 2005 N.12, EX L.R. 9 MAGGIO 1992 N. 20 - FONDI ACCANTONATI ANNO 2010
... CONSIDERATO che il contributo da concedere agli istituti religiosi è pari a
€ 559.136,80 x 0,08 = € 44.730,94.
CONSIDERATO, quindi, che la quota di contributo da destinare ad ogni istituto religioso, è pari a
€ 44.730,94/3 = € 14.910,31.
RITENUTO pertanto di dover provvedere ad erogare la quota corrispondente all'8% degli oneri di urbanizzazione secondaria riscossi nell’anno 2010, per gli edifici destinati al culto, in parti uguali secondo il prospetto che segue:
- € 14.910,31 alla Parrocchia S. ADELE, con sede in Buccinasco (MI), L.go Don Minzoni n. 8;
- € 14.910,31 alla Parrocchia MARIA MADRE DELLA CHIESA, con sede a Buccinasco (MI),
Via Marzabotto n. 9;
- Parrocchia SS. GERVASO e PROTASO, con€ 14.910,31 alla sede a Buccinasco(MI), Piazza S.
M. Assunta n. 1.
lunedì 26 settembre 2011
Rifondazione Comunista si prepara per le elezioni comunali 2012
Tratto da: http://www.rifondazionebuccinasco.it/?p=2486#more-2486
UNITI CE LA POSSIAMO FARE
Elezioni a Buccinasco 2012
Oggi sempre più forte è l’attacco ai principi e ai valori della Costituzione Italiana e alla democrazia. Si vuole calpestare la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici basti pensare all’ostinata volontà di cancellare lo Statuto dei lavoratori. A ciò si aggiungono le stangate delle varie manovre finanziare e i pesanti tagli del Governo che pesano sulle tasche dei cittadini e sui bilanci dei comuni impedendogli di fatto di erogare i sevizi essenziali per i propri cittadini.
A subire le conseguenze di queste manovre scellerate sono ancora una volta le fasce più deboli della popolazione: i disabili, gli anziani, la scuola pubblica , l’assistenza alle famiglie povere e tutto in virtù della sciagurata difesa della caste dirigenziali e degli speculatori finanziari : loro la crisi non la pagheranno !.
UNITI CE LA POSSIAMO FARE
Elezioni a Buccinasco 2012
Oggi sempre più forte è l’attacco ai principi e ai valori della Costituzione Italiana e alla democrazia. Si vuole calpestare la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici basti pensare all’ostinata volontà di cancellare lo Statuto dei lavoratori. A ciò si aggiungono le stangate delle varie manovre finanziare e i pesanti tagli del Governo che pesano sulle tasche dei cittadini e sui bilanci dei comuni impedendogli di fatto di erogare i sevizi essenziali per i propri cittadini.
A subire le conseguenze di queste manovre scellerate sono ancora una volta le fasce più deboli della popolazione: i disabili, gli anziani, la scuola pubblica , l’assistenza alle famiglie povere e tutto in virtù della sciagurata difesa della caste dirigenziali e degli speculatori finanziari : loro la crisi non la pagheranno !.
Il fascino della matematica: dove è sparito l' 8 ?
Sarà banale, ma mi affascina il fatto che 1 diviso 81 faccia
0,012345679012345679012345679....
che fine ha fatto l'8 ?
0,012345679012345679012345679....
che fine ha fatto l'8 ?
domenica 25 settembre 2011
Buccinasco Castello- Il Commissario straordinario approva il piano di recupero
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N° 79 DEL 22/9/2011
OGGETTO: PIANO DI RECUPERO – BUCCINASCO CASTELLO - ADOZIONE
... PREMESSO CHE:
- La società Valore Reale SGR Fondo Oroblu è proprietaria delle aree site in BUCCINASCO, della superficie complessiva pari a mq. 64.552,86 circa, identificate catastalmente al Foglio 18, mappali 27 , 28, 51, 52, 53, 54, 29, 30, 65, 32, 37, 38, 126, 127, 128, 130, 57, 58, 147, 148, 149, 33, 39, 150, 18, 19, 67, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 152, 154, 156, 158, 88, 20 (castello di Buccinasco) e al Foglio 16 mappali 54, 60,88, 715, 716, 718, 719, 721 parte;
... Con istanza in data 09/03/2011 prot. 3852 la proprietà ha presentato al Comune una proposta di Piano di Recupero (nel prosieguo: PR) ai sensi della L.R. 12/05 e successive modificazioni ed integrazioni, sucessivamente integrato in data 28/03/2011 prot. 4893 e in data 11/07/2011 prot. 11819;
... DELIBERA
1) di adottare il Piano di Recupero - Buccinasco Castello, ai sensi degli artt. 87 e seguenti della L.R. n. 12/05
... DELIBERA
di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4 del D.Lgs.18 agosto 2000, n. 267.
OGGETTO: PIANO DI RECUPERO – BUCCINASCO CASTELLO - ADOZIONE
... PREMESSO CHE:
- La società Valore Reale SGR Fondo Oroblu è proprietaria delle aree site in BUCCINASCO, della superficie complessiva pari a mq. 64.552,86 circa, identificate catastalmente al Foglio 18, mappali 27 , 28, 51, 52, 53, 54, 29, 30, 65, 32, 37, 38, 126, 127, 128, 130, 57, 58, 147, 148, 149, 33, 39, 150, 18, 19, 67, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 152, 154, 156, 158, 88, 20 (castello di Buccinasco) e al Foglio 16 mappali 54, 60,88, 715, 716, 718, 719, 721 parte;
... Con istanza in data 09/03/2011 prot. 3852 la proprietà ha presentato al Comune una proposta di Piano di Recupero (nel prosieguo: PR) ai sensi della L.R. 12/05 e successive modificazioni ed integrazioni, sucessivamente integrato in data 28/03/2011 prot. 4893 e in data 11/07/2011 prot. 11819;
... DELIBERA
1) di adottare il Piano di Recupero - Buccinasco Castello, ai sensi degli artt. 87 e seguenti della L.R. n. 12/05
... DELIBERA
di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4 del D.Lgs.18 agosto 2000, n. 267.
Buona giornata (ed adesso capite perchè vado a letto presto la sera ?)
Salute: piu' felici e magri svegliandosi presto al mattino
Roma, 16 set. (Adnkronos Salute) -
Il modo più semplice per essere più magri e felici? Alzarsi presto al mattino. Secondo una ricerca della Roehmpton University (GB), infatti, le persone più mattiniere sono in genere più magre, felici e persino sane dei dormiglioni. Mentre a stare peggio è chi è abituato a fare tutte le notti le ore piccole, sia per quanto riguarda la salute che per il peso e l'umore.
I ricercatori hanno interrogato almeno 1.100 tra uomini e donne su stato di salute e abitudini notturne. Il 13% è risultato mattiniero: per loro la sveglia suona prima delle 7 durante la settimana, e non poltriscono troppo neanche il week end. I gufi, invece, non escono dal letto prima delle 9 da lunedì a venerdì, e si concedono un pisolino extra nel finesettimana (6% del totale). Il restante 81% si trova fra questi due estremi.
Ebbene, secondo l'analisi illustrata alla conferenza della British Psychological Society e pubblicata sul 'Daily Mail', le 'allodole' mostrano meno segni di depressione e ansia, inoltre sono più inclini a fare colazione e sono in media più magre. "Gli effetti sono piccoli, ma statisticamente significativi", assicura Jorge Huber, autore dello studio.
Roma, 16 set. (Adnkronos Salute) -
Il modo più semplice per essere più magri e felici? Alzarsi presto al mattino. Secondo una ricerca della Roehmpton University (GB), infatti, le persone più mattiniere sono in genere più magre, felici e persino sane dei dormiglioni. Mentre a stare peggio è chi è abituato a fare tutte le notti le ore piccole, sia per quanto riguarda la salute che per il peso e l'umore.
I ricercatori hanno interrogato almeno 1.100 tra uomini e donne su stato di salute e abitudini notturne. Il 13% è risultato mattiniero: per loro la sveglia suona prima delle 7 durante la settimana, e non poltriscono troppo neanche il week end. I gufi, invece, non escono dal letto prima delle 9 da lunedì a venerdì, e si concedono un pisolino extra nel finesettimana (6% del totale). Il restante 81% si trova fra questi due estremi.
Ebbene, secondo l'analisi illustrata alla conferenza della British Psychological Society e pubblicata sul 'Daily Mail', le 'allodole' mostrano meno segni di depressione e ansia, inoltre sono più inclini a fare colazione e sono in media più magre. "Gli effetti sono piccoli, ma statisticamente significativi", assicura Jorge Huber, autore dello studio.
sabato 24 settembre 2011
Aggiornatevi ! Parola di Ministro !
L'esperimento dei "neutrini più veloci della luce" di cui si parla in questi giorni ha permesso di scoprire uno dei segreti meglio custoditi fino ad oggi: l'esistenza di un tunnel che collega il Cern di Ginevra ai Laboratori del Gran Sasso.
Invito gli insegnanti a far tracciare ai propri allievi il percorso di questa opera dell'INGEGNO del PDL su tutte le cartine presenti nei libri di testo, in modo che non sia più misconosciuta la capacità del nostro Ministro per l’Istruzione e la Ricerca.
P.S. ci sarebbe molto altro da dire (e da ridere) su come è stato scritto questo comunicato ufficiale...
Tratto da: http://www.istruzione.it/web/ministero/cs230911
(quindi è un DOCUMENTO UFFICIALE !)
Ufficio Stampa
Roma, 23 settembre 2011
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
"La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."
Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".
Invito gli insegnanti a far tracciare ai propri allievi il percorso di questa opera dell'INGEGNO del PDL su tutte le cartine presenti nei libri di testo, in modo che non sia più misconosciuta la capacità del nostro Ministro per l’Istruzione e la Ricerca.
P.S. ci sarebbe molto altro da dire (e da ridere) su come è stato scritto questo comunicato ufficiale...
Tratto da: http://www.istruzione.it/web/ministero/cs230911
(quindi è un DOCUMENTO UFFICIALE !)
Ufficio Stampa
Roma, 23 settembre 2011
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
"La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."
Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".
Accade a scuola
Tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/19/e-la-scuola-pubblica-o-e-la-caritas/158398/
Blog di Alex Corlazzoli
19 settembre 2011
E’ la scuola pubblica o è la Caritas?
Ore 12,15. Classe seconda. Stiamo ripassando gli articoli: la, le, i, gli, lo. Ma c’è qualcosa di più importante. La solerte collega, mi ricorda: “Fai scrivere sul diario di portare cinque euro per le fotocopie”. Cinque euro, avete capito bene. Provo ad appormi: “Devo davvero far scrivere questa assurdità? Posso almeno precisare ai genitori che il maestro Alex non è d’accordo?”. Non si può fare. E allora diario aperto. Avviso importante: ricordare di portare cinque euro per la carta delle fotocopie.
Blog di Alex Corlazzoli
19 settembre 2011
E’ la scuola pubblica o è la Caritas?
Ore 12,15. Classe seconda. Stiamo ripassando gli articoli: la, le, i, gli, lo. Ma c’è qualcosa di più importante. La solerte collega, mi ricorda: “Fai scrivere sul diario di portare cinque euro per le fotocopie”. Cinque euro, avete capito bene. Provo ad appormi: “Devo davvero far scrivere questa assurdità? Posso almeno precisare ai genitori che il maestro Alex non è d’accordo?”. Non si può fare. E allora diario aperto. Avviso importante: ricordare di portare cinque euro per la carta delle fotocopie.
venerdì 23 settembre 2011
L'elusione Mondadori (secondo "La Repubblica")
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lelusione-di-mondadori-ecco-i-verbali/2160172/
L'elusione di Mondadori: ecco i verbalidi Gianluca Di Feo
Con quattro mosse si è chiusa l'operazione che ha fatto risparmiare al premier oltre 300 milioni di euro tra tasse multe e interessi. I documenti originali
I verbali dell'inchiesta sulla P3 mostrano come una serie di interventi anomali – ancora oggetto di indagine – abbiano permesso di evitare che la Cassazione si pronunciasse sulla controversia tra il Fisco e la Mondadori. Una causa che senza questi interventi si sarebbe chiusa nell'ottobre 2009. E che sarebbe stata giudicata da un magistrato che in casi del genere aveva sempre obbligato le aziende a pagare. Il rischio per l'azienda del presidente del Consiglio era di dover versare entro il 2010 oltre trecento milioni di euro, tra tasse non pagate, multe e interessi
L'elusione di Mondadori: ecco i verbalidi Gianluca Di Feo
Con quattro mosse si è chiusa l'operazione che ha fatto risparmiare al premier oltre 300 milioni di euro tra tasse multe e interessi. I documenti originali
I verbali dell'inchiesta sulla P3 mostrano come una serie di interventi anomali – ancora oggetto di indagine – abbiano permesso di evitare che la Cassazione si pronunciasse sulla controversia tra il Fisco e la Mondadori. Una causa che senza questi interventi si sarebbe chiusa nell'ottobre 2009. E che sarebbe stata giudicata da un magistrato che in casi del genere aveva sempre obbligato le aziende a pagare. Il rischio per l'azienda del presidente del Consiglio era di dover versare entro il 2010 oltre trecento milioni di euro, tra tasse non pagate, multe e interessi
giovedì 22 settembre 2011
Cosa è il Censimento 2011 ?
LINK: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/censimento_2011/index.html
Il Governo Informa : Dossier : 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni
A partire da metà settembre, arriverà a tutte le famiglie il questionario del Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011.
Giunto alla sua 15° edizione, il Censimento scatterà una "fotografia" dell'Italia al 9 ottobre 2011, data di riferimento delle informazioni raccolte, e rileverà le caratteristiche di 25 milioni di famiglie, circa 61 milioni di cittadini italiani e di stranieri residenti distribuiti in oltre 8.000 Comuni italiani.
Il Governo Informa : Dossier : 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni
A partire da metà settembre, arriverà a tutte le famiglie il questionario del Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011.
Giunto alla sua 15° edizione, il Censimento scatterà una "fotografia" dell'Italia al 9 ottobre 2011, data di riferimento delle informazioni raccolte, e rileverà le caratteristiche di 25 milioni di famiglie, circa 61 milioni di cittadini italiani e di stranieri residenti distribuiti in oltre 8.000 Comuni italiani.
mercoledì 21 settembre 2011
Non ti arrabbiare
LINK: http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=5137907263002538034
LINK: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13515-psicologia-contro-la-rabbia-formaggio-e-cioccolato-funzionano?refresh_ce
LINK: http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2011/09/16/visualizza_new.html_702897980.html
... Londra - Sebbene sia gia' da tempo noto che bassi livelli di serotonina sono connessi con impulsi aggressivi, un team di ricercatori dell'Universita' di Cambridge ha dimostrato come questa sostanza chimica regoli il comportamento del cervello e perche' alcuni individui possono essere piu' inclini di altri all'aggressivita' ...
... Formaggio e cioccolato contro la rabbia: a sostenerlo è uno studio dell'Universita' di Cambridge (Regno Unito) guidato dall'italiano Luca Passamonti del Cnr di Catanzaro che ha messo in evidenza il potere "calmante", in particolare, di alcuni cibi. Gli studiosi hanno infatti dimostrato che una carenza di triptofano - precursore della serotonina, l'ormone cosiddetto "del buonumore" - può mettere a dura prova la capacita' di mantenere la calma e questo avviene quando si salta il pranzo o si ha una dieta carente della sostanza, presente - appunto - in cibi come formaggi e cioccolato.
... Perche' ci arrabbiamo, talvolta troppo e a sproposito? Anche un pasto sbagliato, privo di alcuni nutrienti, 'puo' spazientirci'. Infatti la capacita' di mantenere la calma scema quando la quantita' di serotonina nel cervello diminuisce, e cio' avviene quando si salta il pranzo o si ha una dieta carente di triptofano (precursore della serotonina).
... triptofano (presente in cibi tra cui latte, cioccolato, merluzzo, tonno, alici, caviale, formaggi, maiale, vitello, pollo e tacchino, avena, noci, arachidi, cacao amaro - ne dovremmo assumere circa 350 milligrammi al giorno)...
LINK: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13515-psicologia-contro-la-rabbia-formaggio-e-cioccolato-funzionano?refresh_ce
LINK: http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2011/09/16/visualizza_new.html_702897980.html
... Londra - Sebbene sia gia' da tempo noto che bassi livelli di serotonina sono connessi con impulsi aggressivi, un team di ricercatori dell'Universita' di Cambridge ha dimostrato come questa sostanza chimica regoli il comportamento del cervello e perche' alcuni individui possono essere piu' inclini di altri all'aggressivita' ...
... Formaggio e cioccolato contro la rabbia: a sostenerlo è uno studio dell'Universita' di Cambridge (Regno Unito) guidato dall'italiano Luca Passamonti del Cnr di Catanzaro che ha messo in evidenza il potere "calmante", in particolare, di alcuni cibi. Gli studiosi hanno infatti dimostrato che una carenza di triptofano - precursore della serotonina, l'ormone cosiddetto "del buonumore" - può mettere a dura prova la capacita' di mantenere la calma e questo avviene quando si salta il pranzo o si ha una dieta carente della sostanza, presente - appunto - in cibi come formaggi e cioccolato.
... Perche' ci arrabbiamo, talvolta troppo e a sproposito? Anche un pasto sbagliato, privo di alcuni nutrienti, 'puo' spazientirci'. Infatti la capacita' di mantenere la calma scema quando la quantita' di serotonina nel cervello diminuisce, e cio' avviene quando si salta il pranzo o si ha una dieta carente di triptofano (precursore della serotonina).
... triptofano (presente in cibi tra cui latte, cioccolato, merluzzo, tonno, alici, caviale, formaggi, maiale, vitello, pollo e tacchino, avena, noci, arachidi, cacao amaro - ne dovremmo assumere circa 350 milligrammi al giorno)...
martedì 20 settembre 2011
Quartiere Terradeo di Buccinasco: dove eravamo e dove siamo ?
Rino Pruiti pubblica sul suo blog alcuni "vecchi ma non troppo" articoli sul quartiere Terradeo, che è interessante rileggere.
LINK: http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=2439
LINK: http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=2439
Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei (2)
Come al solito, attenzione a chi date amicizia...
Articolo inteessante, anche se risale al 2009.
Tratto da: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_settembre_21/facebook-amici-orientamento-sessuale_dca86506-a6a1-11de-8d5f-00144f02aabc.shtml
Scienze e Tecnologie - esperimento di Mit Medialab
Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei
In base a un’analisi della rete telematica di amicizie si può scoprire anche orientamento sessuale di un utente
MILANO – Con il grande boom di Facebook e compagni la protezione dei propri dati sensibili è diventata pressoché impossibile. Se è vero che il numero degli appassionati che vive in stretta simbiosi con i social network cresce incessantemente e non ha alcun timore di raccontare al mondo intero buona parte della propria giornata, c’è anche chi si dedica alla gestione delle proprie amicizie in rete solo per puro svago e potrebbe avere qualche obiezione nel vedere esposti alla mercé di sconosciuti gli aspetti più privati della propria esistenza. Soprattutto se questi vengono estorsi inconsapevolmente attraverso l’uso, sempre più frequente, dei cosiddetti software di data mining. La conferma di come sia possibile risalire alle preferenze di un utente senza neppure la necessità che questi le manifesti direttamente arriva da uno studio del Mit Medialab.
IL GAYDAR – È iniziato tutto quasi per scherzo. Due studenti, analizzando alcuni dati di Facebook, hanno fatto una scoperta alquanto sorprendente: attraverso la mappatura delle reti sociali di un utente erano in grado di prevedere se una persona fosse etero o omosessuale. Ovviamente è stato necessario il sostegno di un software che, attraverso il genere e le tendenze sessuali della rete amicale e utilizzando l’analisi statistica, faceva una previsione sull’orientamento sessuale del soggetto in analisi. In base alle proprie conoscenze reali i protagonisti dello studio, pur non potendo verificare tutti i risultati, sono giunti alla conclusione che il programma è piuttosto accurato, soprattutto sulle analisi maschili.
CONSEGUENZE – Il progetto, però, non può essere liquidato semplicemente con l’appellativo di «Gaydar», che nel gergo omosessuale indica la capacità mentale di un gay di individuare altre persone con le stesse preferenze sessuali, ma necessita di una profonda riflessione sulla privacy. Oltre al fatto che questa sorta di outing deduttivo potrebbe creare parecchi problemi relazionali a chi ne è vittima, il funzionamento del software pone una sostanziale incognita sulla possibilità di un utente di controllare le proprie informazioni. Finora, infatti, le discussioni sulla protezione dei dati personali e sensibili in rete si sono concentrate soprattutto sull’universo delle transazioni finanziare e sui comportamenti consigliati nella gestione e frequentazione di blog e community. Ma il lavoro del Mit dimostra che si possono rendere pubblici intimi particolari in maniera del tutto inconscia e involontaria. La possibilità di connettersi con altre persone che condividono alcune delle nostre passioni costituisce gran parte del fascino dei social network ma, se attraverso queste amicizie si rischia di rivelare se stessi anche a terzi sconosciuti, la rende anche una trappola pericolosa.
Simone D’Ambrosio - 21 settembre 2009
Articolo inteessante, anche se risale al 2009.
Tratto da: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_settembre_21/facebook-amici-orientamento-sessuale_dca86506-a6a1-11de-8d5f-00144f02aabc.shtml
Scienze e Tecnologie - esperimento di Mit Medialab
Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei
In base a un’analisi della rete telematica di amicizie si può scoprire anche orientamento sessuale di un utente
MILANO – Con il grande boom di Facebook e compagni la protezione dei propri dati sensibili è diventata pressoché impossibile. Se è vero che il numero degli appassionati che vive in stretta simbiosi con i social network cresce incessantemente e non ha alcun timore di raccontare al mondo intero buona parte della propria giornata, c’è anche chi si dedica alla gestione delle proprie amicizie in rete solo per puro svago e potrebbe avere qualche obiezione nel vedere esposti alla mercé di sconosciuti gli aspetti più privati della propria esistenza. Soprattutto se questi vengono estorsi inconsapevolmente attraverso l’uso, sempre più frequente, dei cosiddetti software di data mining. La conferma di come sia possibile risalire alle preferenze di un utente senza neppure la necessità che questi le manifesti direttamente arriva da uno studio del Mit Medialab.
IL GAYDAR – È iniziato tutto quasi per scherzo. Due studenti, analizzando alcuni dati di Facebook, hanno fatto una scoperta alquanto sorprendente: attraverso la mappatura delle reti sociali di un utente erano in grado di prevedere se una persona fosse etero o omosessuale. Ovviamente è stato necessario il sostegno di un software che, attraverso il genere e le tendenze sessuali della rete amicale e utilizzando l’analisi statistica, faceva una previsione sull’orientamento sessuale del soggetto in analisi. In base alle proprie conoscenze reali i protagonisti dello studio, pur non potendo verificare tutti i risultati, sono giunti alla conclusione che il programma è piuttosto accurato, soprattutto sulle analisi maschili.
CONSEGUENZE – Il progetto, però, non può essere liquidato semplicemente con l’appellativo di «Gaydar», che nel gergo omosessuale indica la capacità mentale di un gay di individuare altre persone con le stesse preferenze sessuali, ma necessita di una profonda riflessione sulla privacy. Oltre al fatto che questa sorta di outing deduttivo potrebbe creare parecchi problemi relazionali a chi ne è vittima, il funzionamento del software pone una sostanziale incognita sulla possibilità di un utente di controllare le proprie informazioni. Finora, infatti, le discussioni sulla protezione dei dati personali e sensibili in rete si sono concentrate soprattutto sull’universo delle transazioni finanziare e sui comportamenti consigliati nella gestione e frequentazione di blog e community. Ma il lavoro del Mit dimostra che si possono rendere pubblici intimi particolari in maniera del tutto inconscia e involontaria. La possibilità di connettersi con altre persone che condividono alcune delle nostre passioni costituisce gran parte del fascino dei social network ma, se attraverso queste amicizie si rischia di rivelare se stessi anche a terzi sconosciuti, la rende anche una trappola pericolosa.
Simone D’Ambrosio - 21 settembre 2009
lunedì 19 settembre 2011
Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei (1)
Tratto da: http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/420883/
Politica - 19/09/2011 - IL CAVALIERE E' IMPUTATO PER CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI
Caso Mills, Berlusconi 2 ore in aula - poi il premier se ne va senza parlare
... 10.55
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto a Palazzo di Giustizia di Milano per la nuova udienza del processo Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Il premier è arrivato in Tribunale alle 10.55 tra ingenti misure di sicurezza anche se ad attenderlo c'erano solo cinque contestatori, per altro assolutamente silenziosi. In aula, per dare sostegno al premier, Tiziana Maiolo, Roberto Lassini- l’uomo dei manifesti "Via le Br dalle procure"- e l’ex sindaco di Buccinasco Loris Cereda.
Politica - 19/09/2011 - IL CAVALIERE E' IMPUTATO PER CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI
Caso Mills, Berlusconi 2 ore in aula - poi il premier se ne va senza parlare
... 10.55
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto a Palazzo di Giustizia di Milano per la nuova udienza del processo Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Il premier è arrivato in Tribunale alle 10.55 tra ingenti misure di sicurezza anche se ad attenderlo c'erano solo cinque contestatori, per altro assolutamente silenziosi. In aula, per dare sostegno al premier, Tiziana Maiolo, Roberto Lassini- l’uomo dei manifesti "Via le Br dalle procure"- e l’ex sindaco di Buccinasco Loris Cereda.
Ultime notizie dal Q.re Terradeo.
Ricevo e pubblico
non c’è pace per il Terradeo
… che è un ‘quartiere’ di Buccinasco (altrove verrebbe definito un campo ‘nomadi’,ma che nomadi sono? se ci stanno da oltre 30 anni, con regolare contratto col Comune), pulito ordinato, abitato da un’ampia famiglia di giostrai sinti , italiani, buccinaschesi, difesi da ogni Amministrazione, di destra, di centro, di sinistra. A partire dal 1994, incoraggiati verbalmente da vari Amministratori, i 6 nuclei familiari più numerosi hanno costruito alcune casette di legno, senza fondamenta, per poterci vivere coi propri bambini un po’ più comodamente. Quegli Amministratori non ci sono più, ma ai giostrai viene ora imposto di demolire le proprie case: l’ultimo della fila, rimasto col cerino in mano, paga il conto.
Abbiamo segnalato noi la situazione alle Autorità, chiedendo più volte che venisse regolarizzata secondo le leggi … ed ora, invece, la risposta è l’ordine di demolizione di queste casette, dopo che sono state messe a norma, a spese degli interessati: ‘normali’ procedure in una situazione che ‘normale’ non è.
Queste ‘casette’ sono la prima casa e l’unica abitazione dei titolari; la loro distruzione metterebbe sei famiglie coi propri bambini, trenta persone, fra cui quattro donne incinte, a cielo aperto, costituendo uno sgombero di fatto. Si violerebbero così una serie di leggi, a cominciare da quella fondamentale, la Costituzione (artt. 2 e 3), nonché la Carta Sociale Europea firmata dal nostro Paese (artt.30 e 31): diritti fondamentali di ogni persona, sulla cui violazione, l’Italia è stata già condannata, ma non se ne dà per inteso. Pare che non proprio tutti siano tenuti al rispetto di leggi e norme anche internazionali.
Stiamo parlando, inoltre, di persone regolarmente residenti a Buccinasco, cittadini!, i cui bambini frequentano le scuole locali e se ne potrebbero trovare di conseguenza impediti (art. 34 Cost.).
Ora, queste ‘irregolarità’ su cui si parla e riparla sempre senza concludere, ma si rischia ora anche di agire, non fanno da specchietto per le allodole? in un Comune in cui, in assenza d’un piano regolatore, tutti coloro che possono sbrigliano la … fantasia costruttiva: il Terradeo è circondato da costruzioni abusive, che non sono prime case d’abitazione.
Non siamo in presenza, al Terradeo, di abusi, né di furbizie e approfittamenti, ma di situazioni assentite ripetutamente dalle Autorità competenti e oggetto di una interminabile procedura di regolarizzazione a tutt’oggi non conclusa e anzi interrotta. Nella quale i giostrai sinti del Terradeo sono le vittime.
Abbiamo voluto proporre all’opinione pubblica di Buccinasco e dei Comuni vicini un quadro dei problemi, ma siamo convinti che ci siano volontà e spazi per operare, con la dovuta cautela e ragionevolezza, senza violare alcuna legge, ma anzi accompagnando un gruppo di persone a lungo emarginate dalla società ad inserirsi correttamente, proprio nel pieno rispetto delle leggi. Ci appelliamo dunque ai cittadini, alle forze politiche e sociali, alla sensibilità dei credenti, alle competenti Autorità, perché vogliano consentire uno spazio di confronto, teso a ripristinare una procedura di regolarizzazione e salvaguardia.
ASSOCIAZIONE “APERTAMENTE di Buccinasco” con la CARITAS DECANALE
non c’è pace per il Terradeo
… che è un ‘quartiere’ di Buccinasco (altrove verrebbe definito un campo ‘nomadi’,ma che nomadi sono? se ci stanno da oltre 30 anni, con regolare contratto col Comune), pulito ordinato, abitato da un’ampia famiglia di giostrai sinti , italiani, buccinaschesi, difesi da ogni Amministrazione, di destra, di centro, di sinistra. A partire dal 1994, incoraggiati verbalmente da vari Amministratori, i 6 nuclei familiari più numerosi hanno costruito alcune casette di legno, senza fondamenta, per poterci vivere coi propri bambini un po’ più comodamente. Quegli Amministratori non ci sono più, ma ai giostrai viene ora imposto di demolire le proprie case: l’ultimo della fila, rimasto col cerino in mano, paga il conto.
Abbiamo segnalato noi la situazione alle Autorità, chiedendo più volte che venisse regolarizzata secondo le leggi … ed ora, invece, la risposta è l’ordine di demolizione di queste casette, dopo che sono state messe a norma, a spese degli interessati: ‘normali’ procedure in una situazione che ‘normale’ non è.
Queste ‘casette’ sono la prima casa e l’unica abitazione dei titolari; la loro distruzione metterebbe sei famiglie coi propri bambini, trenta persone, fra cui quattro donne incinte, a cielo aperto, costituendo uno sgombero di fatto. Si violerebbero così una serie di leggi, a cominciare da quella fondamentale, la Costituzione (artt. 2 e 3), nonché la Carta Sociale Europea firmata dal nostro Paese (artt.30 e 31): diritti fondamentali di ogni persona, sulla cui violazione, l’Italia è stata già condannata, ma non se ne dà per inteso. Pare che non proprio tutti siano tenuti al rispetto di leggi e norme anche internazionali.
Stiamo parlando, inoltre, di persone regolarmente residenti a Buccinasco, cittadini!, i cui bambini frequentano le scuole locali e se ne potrebbero trovare di conseguenza impediti (art. 34 Cost.).
Ora, queste ‘irregolarità’ su cui si parla e riparla sempre senza concludere, ma si rischia ora anche di agire, non fanno da specchietto per le allodole? in un Comune in cui, in assenza d’un piano regolatore, tutti coloro che possono sbrigliano la … fantasia costruttiva: il Terradeo è circondato da costruzioni abusive, che non sono prime case d’abitazione.
Non siamo in presenza, al Terradeo, di abusi, né di furbizie e approfittamenti, ma di situazioni assentite ripetutamente dalle Autorità competenti e oggetto di una interminabile procedura di regolarizzazione a tutt’oggi non conclusa e anzi interrotta. Nella quale i giostrai sinti del Terradeo sono le vittime.
Abbiamo voluto proporre all’opinione pubblica di Buccinasco e dei Comuni vicini un quadro dei problemi, ma siamo convinti che ci siano volontà e spazi per operare, con la dovuta cautela e ragionevolezza, senza violare alcuna legge, ma anzi accompagnando un gruppo di persone a lungo emarginate dalla società ad inserirsi correttamente, proprio nel pieno rispetto delle leggi. Ci appelliamo dunque ai cittadini, alle forze politiche e sociali, alla sensibilità dei credenti, alle competenti Autorità, perché vogliano consentire uno spazio di confronto, teso a ripristinare una procedura di regolarizzazione e salvaguardia.
ASSOCIAZIONE “APERTAMENTE di Buccinasco” con la CARITAS DECANALE
Il Bilancio di Buccinasco
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N° 77 DEL 15/9/2011
OGGETTO: RICOGNIZIONE SULLO STATO DI AVANZAMENTO DEI PROGRAMMI E VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO
Ndr: contiene allegati
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N° 76 DEL 15/9/2011
OGGETTO: VARIAZIONE DI BILANCIO
Vista la necessità di intervenire su alcuni capitoli di entrata e di spesa, meglio dettagliate nell' allegato prospetto, per integrare la programmazione amministrativa dell’esercizio in corso, in particolare con riferimento alle seguenti voci:
· minori entrate derivante dai trasferimenti statali (fondo rimborso IVA, per € 260.000,00), a causa della fiscalizzazione di tale contributo e la sua inclusione nell’importo, già previsto, della compartecipazione IVA;
· maggiori entrate (€ 200.000,00) derivanti dalla violazione delle norme del Codice della Strada, ottenute grazie all’attività di riscossione coattiva, con un corrispondente aumento delle spese di postalizzazione e riscossione pari ad € 70.000,00;
· maggiori uscite (€ 60.000,00) per il servizio di raccolta rifiuti, a causa dell’applicazione dell’indice ISTAT, interamente compensate dalla diminuzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti stessi e per la manutenzione ordinaria del verde pubblico;
· diminuzione dei proventi derivanti dalle concessioni cimiteriali (per € 70.000,00) compensata da un incremento di pari importo del capitolo relativo alle entrate diverse;
· inserimento nel bilancio di previsione di un contributo, già riscosso, erogato dalla Provincia al Comune di Buccinasco per la manutenzione delle aree boschive all’interno del MasterPlan Navigli (€ 66.000,00);
· aumento della spesa prevista per il servizio di refezione scolastica, a causa dell’applicazione dell’indice ISTAT ai prezzi attuali;
· inserimento nel bilancio di nuove voci di entrata e spesa relative ad un progetto ambientale finanziato in parte dalla regione;
· diminuzione di alcuni capitoli di spesa in conto capitale, e destinazione di parte della somma ricavata ad una operazione finanziaria di acqusito di titoli, resa possibile dal nuovo regime di tesoreria mista, allo scopo di poter utilizzare, come nel 2010, parte degli incassi di quest’anno per finanziare il bilancio 2012, anno in cui sarà prevista la vendita dei medesimi titoli;
· aggiornamento con i dati più recenti di tutti i capitoli di entrata e di spesa;
Considerato che, a seguito di tale variazione viene garantito il mantenimento degli equilibri di bilancio e del pareggio di parte corrente ottenuto grazie agli interventi effettuati nel mese di giugno; ...
Ndr: contiene allegati
OGGETTO: RICOGNIZIONE SULLO STATO DI AVANZAMENTO DEI PROGRAMMI E VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO
Ndr: contiene allegati
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N° 76 DEL 15/9/2011
OGGETTO: VARIAZIONE DI BILANCIO
Vista la necessità di intervenire su alcuni capitoli di entrata e di spesa, meglio dettagliate nell' allegato prospetto, per integrare la programmazione amministrativa dell’esercizio in corso, in particolare con riferimento alle seguenti voci:
· minori entrate derivante dai trasferimenti statali (fondo rimborso IVA, per € 260.000,00), a causa della fiscalizzazione di tale contributo e la sua inclusione nell’importo, già previsto, della compartecipazione IVA;
· maggiori entrate (€ 200.000,00) derivanti dalla violazione delle norme del Codice della Strada, ottenute grazie all’attività di riscossione coattiva, con un corrispondente aumento delle spese di postalizzazione e riscossione pari ad € 70.000,00;
· maggiori uscite (€ 60.000,00) per il servizio di raccolta rifiuti, a causa dell’applicazione dell’indice ISTAT, interamente compensate dalla diminuzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti stessi e per la manutenzione ordinaria del verde pubblico;
· diminuzione dei proventi derivanti dalle concessioni cimiteriali (per € 70.000,00) compensata da un incremento di pari importo del capitolo relativo alle entrate diverse;
· inserimento nel bilancio di previsione di un contributo, già riscosso, erogato dalla Provincia al Comune di Buccinasco per la manutenzione delle aree boschive all’interno del MasterPlan Navigli (€ 66.000,00);
· aumento della spesa prevista per il servizio di refezione scolastica, a causa dell’applicazione dell’indice ISTAT ai prezzi attuali;
· inserimento nel bilancio di nuove voci di entrata e spesa relative ad un progetto ambientale finanziato in parte dalla regione;
· diminuzione di alcuni capitoli di spesa in conto capitale, e destinazione di parte della somma ricavata ad una operazione finanziaria di acqusito di titoli, resa possibile dal nuovo regime di tesoreria mista, allo scopo di poter utilizzare, come nel 2010, parte degli incassi di quest’anno per finanziare il bilancio 2012, anno in cui sarà prevista la vendita dei medesimi titoli;
· aggiornamento con i dati più recenti di tutti i capitoli di entrata e di spesa;
Considerato che, a seguito di tale variazione viene garantito il mantenimento degli equilibri di bilancio e del pareggio di parte corrente ottenuto grazie agli interventi effettuati nel mese di giugno; ...
Ndr: contiene allegati
domenica 18 settembre 2011
Tagli alla comunicazione, alla partecipazione, ai servizi
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DETERMINAZIONE N° 701 DEL 16/9/2011
OGGETTO: RIDUZIONE IMPEGNI DI SPESA N. 1, N. 428, N. 337, N. 404, N. 14
...RICHIAMATE le seguenti determinazioni:
- n. 65 del 27/01/2009 - “Affidamento servizio di stampa e distribuzione del periodico comunale “Buccinasco Informazioni” - periodo gennaio 2009/dicembre 2011” - impegno n. 1;
- n. 282 del 11/03/2011 - “Affidamento incarico professionale per il periodico comunale “Buccinasco Informazioni” - impegno n. 428;
- n. 392 del 19/04/2007 - “Affidamento servizi parascolastici e centri estivi - periodo 10.09.2007/10.09.2012” - impegni n. 337 e n. 404
- n. 671 del 26/06/2009 - “Affidamento gestione servizio di refezione scolastica, asili nido e altri utenti - periodo 01.09.2009/31.08.2014” - impegno n. 14;
RAVVISATA la necessità di ridurre gli impegni relativi agli incarichi per la stampa, la grafica e la distribuzione del periodico comunale “Buccinasco Informazioni” in quanto, da aprile 2011, la pubblicazione del periodico comunale è stata sospesa;
RAVVISATA, altresì, la necessità di ridurre gli impegni relativi agli affidamenti per la gestione dei servizi parascolastici, refezione scolastica e centri estivi in quanto si è verificata una riduzione di utenti che hanno usufruito dei vari servizi;
... DETERMINA
1) di ridurre i seguenti impegni di spesa in base agli ammontari sotto riportati:
- impegno n. 001 - Capitolo 70 - € 22.400;
- impegno n. 428 - Capitolo 70 - € 8.000;
- impegno n. 337 - Capitolo 4440 - € 5.000;
- impegno n. 404 - Capitolo 4510 - € 7.000;
- impegno n. 014 - Capitolo 10135 - € 2.000;
OGGETTO: RIDUZIONE IMPEGNI DI SPESA N. 1, N. 428, N. 337, N. 404, N. 14
...RICHIAMATE le seguenti determinazioni:
- n. 65 del 27/01/2009 - “Affidamento servizio di stampa e distribuzione del periodico comunale “Buccinasco Informazioni” - periodo gennaio 2009/dicembre 2011” - impegno n. 1;
- n. 282 del 11/03/2011 - “Affidamento incarico professionale per il periodico comunale “Buccinasco Informazioni” - impegno n. 428;
- n. 392 del 19/04/2007 - “Affidamento servizi parascolastici e centri estivi - periodo 10.09.2007/10.09.2012” - impegni n. 337 e n. 404
- n. 671 del 26/06/2009 - “Affidamento gestione servizio di refezione scolastica, asili nido e altri utenti - periodo 01.09.2009/31.08.2014” - impegno n. 14;
RAVVISATA la necessità di ridurre gli impegni relativi agli incarichi per la stampa, la grafica e la distribuzione del periodico comunale “Buccinasco Informazioni” in quanto, da aprile 2011, la pubblicazione del periodico comunale è stata sospesa;
RAVVISATA, altresì, la necessità di ridurre gli impegni relativi agli affidamenti per la gestione dei servizi parascolastici, refezione scolastica e centri estivi in quanto si è verificata una riduzione di utenti che hanno usufruito dei vari servizi;
... DETERMINA
1) di ridurre i seguenti impegni di spesa in base agli ammontari sotto riportati:
- impegno n. 001 - Capitolo 70 - € 22.400;
- impegno n. 428 - Capitolo 70 - € 8.000;
- impegno n. 337 - Capitolo 4440 - € 5.000;
- impegno n. 404 - Capitolo 4510 - € 7.000;
- impegno n. 014 - Capitolo 10135 - € 2.000;
Biciclettata Libera del 25 Settembre 2011
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DETERMINAZIONE N° 707 DEL 16/9/2011
OGGETTO: PATROCINIO ALL’ASSOCIAZIONE LIBERA PER L’ORGANIZZAZIONE DI UNA BICICLETTATA - DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011
VISTA la richiesta prot. n. 14106 del 02/09/2011 presentata dall'Associazione “Libera” -
coordinamento di Milano e provincia, tendente ad ottenere il patrocinio dell’Amministrazione
Comunale per l’organizzazione di una biciclettata, in programma Domenica 25 settembre dalle ore
15.00 alle ore 18.00, tra gli immobili confiscati nel sud ovest milanese con tappe ad Assago,
Buccinasco, Corsico, Trezzano s/N e Cesano Boscone;
RILEVATO che il patrocinio richiesto consiste in:
presenza di un’ambulanza;
presenza della Polizia Locale;
copertura assicurativa;
stampa di volantini e locandine e la diffusione sui canali informativi del Comune;
... DETERMINA ...
1) di accogliere la richiesta di patrocinio presentata dall’Associazione “Libera” - coordinamento di Milano e provincia - per l’organizzazione di una biciclettata, in programma Domenica 25 settembre 2011 dalle ore 15.00 alle ore 18.00, tra gli immobili confiscati nel sud ovest milanese con tappe ad
Assago, Buccinasco, Corsico, Trezzano s/N e Cesano Boscone;
2) di stabilire che il patrocinio concesso consiste:
nella riproduzione dei volantini e locandine;
nella pubblicizzazione dell’iniziativa tramite i consueti canali di comunicazione;
Ndr: NON SONO STATE concesse:
presenza di un’ambulanza;
presenza della Polizia Locale;
copertura assicurativa;
OGGETTO: PATROCINIO ALL’ASSOCIAZIONE LIBERA PER L’ORGANIZZAZIONE DI UNA BICICLETTATA - DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011
VISTA la richiesta prot. n. 14106 del 02/09/2011 presentata dall'Associazione “Libera” -
coordinamento di Milano e provincia, tendente ad ottenere il patrocinio dell’Amministrazione
Comunale per l’organizzazione di una biciclettata, in programma Domenica 25 settembre dalle ore
15.00 alle ore 18.00, tra gli immobili confiscati nel sud ovest milanese con tappe ad Assago,
Buccinasco, Corsico, Trezzano s/N e Cesano Boscone;
RILEVATO che il patrocinio richiesto consiste in:
presenza di un’ambulanza;
presenza della Polizia Locale;
copertura assicurativa;
stampa di volantini e locandine e la diffusione sui canali informativi del Comune;
... DETERMINA ...
1) di accogliere la richiesta di patrocinio presentata dall’Associazione “Libera” - coordinamento di Milano e provincia - per l’organizzazione di una biciclettata, in programma Domenica 25 settembre 2011 dalle ore 15.00 alle ore 18.00, tra gli immobili confiscati nel sud ovest milanese con tappe ad
Assago, Buccinasco, Corsico, Trezzano s/N e Cesano Boscone;
2) di stabilire che il patrocinio concesso consiste:
nella riproduzione dei volantini e locandine;
nella pubblicizzazione dell’iniziativa tramite i consueti canali di comunicazione;
Ndr: NON SONO STATE concesse:
presenza di un’ambulanza;
presenza della Polizia Locale;
copertura assicurativa;
Sagra di Gudo Gambaredo, 23-26 Settembre 2011
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DETERMINAZIONE N° 706 DEL 16/9/2011
OGGETTO: PATROCINIO AL COMITATO DI GUDO GAMBAREDO PER LA REALIZZAZIONE DELLA SAGRA DI GUDO GAMBAREDO 23/26 SETTEMBRE 2011.
RILEVATO che all’istanza di patrocinio pervenuta in data 29/7/2011 n. prot.2955, presentata dal Comitato Festa di Gudo Gambaredo, sono accluse le seguenti ulteriori richieste:
- occupazione gratuita del parcheggio antistante il Ristorante “La Taverna del Fantasma” in Via Marconi dalle ore 07.00 del 22/09/2011 alle ore 24.00 del 26/09/2011; inoltre, domenica 25/09/2011 sera la Via Marconi verrà percorsa dalla processione dei fedeli;
- utilizzo di n.15 transenne;
- partecipazione gratuita dell'Associazione Bandistica "Giuseppe Verdi" per domenica 25 Settembre 2011;
- contributo economico a sostegno delle spese per l’organizzazione della Sagra;
- la presenza della Polizia Locale per garantire la regolarità del flusso viabilistico, in particolare modo in occasione della processione di domenica sera;
...DETERMINA
1) di accogliere parzialmente la richiesta di patrocinio presentata dal Comitato Festa di Gudo Gambaredo e di concedere il patrocinio alla “Sagra di Gudo Gambaredo” in programma nel periodo 23 – 26 settembre 2011;
2) di stabilire che il patrocinio concesso consiste in:
occupazione gratuita del parcheggio antistante il Ristorante “La Taverna del Fantasma” in Via Marconi dalle ore 07.00 del 22/09/2011 alle ore 24.00 del 26/09/2011; inoltre, domenica 25/09/2011 sera la Via Marconi verrà percorsa dalla processione dei fedeli;
utilizzo di n.15 transenne;
Ndr: NON sono state concesse
-partecipazione gratuita dell'Associazione Bandistica "Giuseppe Verdi" per domenica 25 Settembre 2011;
- contributo economico a sostegno delle spese per l’organizzazione della Sagra;
- la presenza della Polizia Locale per garantire la regolarità del flusso viabilistico, in particolare modo in occasione della processione di domenica sera;
OGGETTO: PATROCINIO AL COMITATO DI GUDO GAMBAREDO PER LA REALIZZAZIONE DELLA SAGRA DI GUDO GAMBAREDO 23/26 SETTEMBRE 2011.
RILEVATO che all’istanza di patrocinio pervenuta in data 29/7/2011 n. prot.2955, presentata dal Comitato Festa di Gudo Gambaredo, sono accluse le seguenti ulteriori richieste:
- occupazione gratuita del parcheggio antistante il Ristorante “La Taverna del Fantasma” in Via Marconi dalle ore 07.00 del 22/09/2011 alle ore 24.00 del 26/09/2011; inoltre, domenica 25/09/2011 sera la Via Marconi verrà percorsa dalla processione dei fedeli;
- utilizzo di n.15 transenne;
- partecipazione gratuita dell'Associazione Bandistica "Giuseppe Verdi" per domenica 25 Settembre 2011;
- contributo economico a sostegno delle spese per l’organizzazione della Sagra;
- la presenza della Polizia Locale per garantire la regolarità del flusso viabilistico, in particolare modo in occasione della processione di domenica sera;
...DETERMINA
1) di accogliere parzialmente la richiesta di patrocinio presentata dal Comitato Festa di Gudo Gambaredo e di concedere il patrocinio alla “Sagra di Gudo Gambaredo” in programma nel periodo 23 – 26 settembre 2011;
2) di stabilire che il patrocinio concesso consiste in:
occupazione gratuita del parcheggio antistante il Ristorante “La Taverna del Fantasma” in Via Marconi dalle ore 07.00 del 22/09/2011 alle ore 24.00 del 26/09/2011; inoltre, domenica 25/09/2011 sera la Via Marconi verrà percorsa dalla processione dei fedeli;
utilizzo di n.15 transenne;
Ndr: NON sono state concesse
-partecipazione gratuita dell'Associazione Bandistica "Giuseppe Verdi" per domenica 25 Settembre 2011;
- contributo economico a sostegno delle spese per l’organizzazione della Sagra;
- la presenza della Polizia Locale per garantire la regolarità del flusso viabilistico, in particolare modo in occasione della processione di domenica sera;
Festa Patronale / della parrocchia di Romano Banco
COMUNE DI BUCCINASCO - PROVINCIA DI MILANO - DETERMINAZIONE N° 687 DEL 13/9/2011
OGGETTO: PATROCINIO ALLA PARROCCHIA DI ROMANO BANCO "SS.GERVASO E PROTASO IN S.MARIA ASSUNTA" PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA FESTA PATRONALE - 17/19 SETTEMBRE 2011
...RILEVATA, altresì, la richiesta presentata in data 31/5/2011 prot. n.9140 dalla Parrocchia di
Romano Banco "SS.Gervaso e Protaso in S.Maria Assunta", nella quale viene richiesto quanto
segue:
- contributo economico;
- patrocinio dell’iniziativa;
- utilizzo gratuito del palco di proprietà comunale, da Sabato 17 a Lunedì 19 settembre 2011;
- utilizzo gratuito della sala consiliare;
- affissione gratuita di n. 50 manifesti con il programma della festa;
- partecipazione gratuita della banda musicale;
- utilizzo gratuito di n. 200 sedie;
- utilizzo gratuito di un generatore elettrico per Sabato 17 e Domenica 18 settembre 2011;
- esenzione dalla TOSAP;
- adempimenti SIAE;
... DETERMINA
1) di accogliere la richiesta di patrocinio presentata dalla Parrocchia di Romano Banco "SS.Gervaso e Protaso in S.Maria Assunta", per la realizzazione della tradizionale "Festa Patronale" nei giorni dal 17 al 19 Settembre 2011;
2) di stabilire che il patrocinio consiste in:
- utilizzo gratuito del palco di proprietà comunale;
- affissione gratuita di n. 50 manifesti con il programma della festa;
- utilizzo gratuito di n. 200 sedie di proprietà comunale;
- utilizzo gratuito di un generatore elettrico di proprietà comunale;
- utilizzo gratuito della corrente elettrica comunale;
- esenzione dalla TOSAP;
- adempimenti SIAE;
Ndr: Quindi NON sono stati concessi
- contributo economico;
- patrocinio dell’iniziativa;
- utilizzo gratuito della sala consiliare;
- partecipazione gratuita della banda musicale;
OGGETTO: PATROCINIO ALLA PARROCCHIA DI ROMANO BANCO "SS.GERVASO E PROTASO IN S.MARIA ASSUNTA" PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA FESTA PATRONALE - 17/19 SETTEMBRE 2011
...RILEVATA, altresì, la richiesta presentata in data 31/5/2011 prot. n.9140 dalla Parrocchia di
Romano Banco "SS.Gervaso e Protaso in S.Maria Assunta", nella quale viene richiesto quanto
segue:
- contributo economico;
- patrocinio dell’iniziativa;
- utilizzo gratuito del palco di proprietà comunale, da Sabato 17 a Lunedì 19 settembre 2011;
- utilizzo gratuito della sala consiliare;
- affissione gratuita di n. 50 manifesti con il programma della festa;
- partecipazione gratuita della banda musicale;
- utilizzo gratuito di n. 200 sedie;
- utilizzo gratuito di un generatore elettrico per Sabato 17 e Domenica 18 settembre 2011;
- esenzione dalla TOSAP;
- adempimenti SIAE;
... DETERMINA
1) di accogliere la richiesta di patrocinio presentata dalla Parrocchia di Romano Banco "SS.Gervaso e Protaso in S.Maria Assunta", per la realizzazione della tradizionale "Festa Patronale" nei giorni dal 17 al 19 Settembre 2011;
2) di stabilire che il patrocinio consiste in:
- utilizzo gratuito del palco di proprietà comunale;
- affissione gratuita di n. 50 manifesti con il programma della festa;
- utilizzo gratuito di n. 200 sedie di proprietà comunale;
- utilizzo gratuito di un generatore elettrico di proprietà comunale;
- utilizzo gratuito della corrente elettrica comunale;
- esenzione dalla TOSAP;
- adempimenti SIAE;
Ndr: Quindi NON sono stati concessi
- contributo economico;
- patrocinio dell’iniziativa;
- utilizzo gratuito della sala consiliare;
- partecipazione gratuita della banda musicale;
Anche il Governo è arrivato a 50 !
Ricevo e pubblico:
La manovra del governo: più tasse e meno crescita
DA: Partito Democratico
A:
Sabato 17 Settembre 2011 11:30
Ciao FRANCO GATTI,
per la cinquantesima volta da inizio legislatura il governo ha posto la fiducia. Nonostante il NO del PD la manovra economica è passata anche alla Camera dei Deputati con 316 sì e 302 no.
L'azione di governo si traduce in più tasse e meno crescita, non recependo i veri bisogni del Paese in questa fase così difficile. Il Pd ha portato le sue proposte per una manovra equa in parlamento, presentando emendamenti sia alla Camera che al Senato. Leggili e condividili, come stiamo già facendo nelle feste democratiche che si stanno svolgendo in tutti italia. Consulta l’agenda e trova l’appuntamento più vicino a te.
A presto,
Partito Democratico
La manovra del governo: più tasse e meno crescita
DA: Partito Democratico
A:
Sabato 17 Settembre 2011 11:30
Ciao FRANCO GATTI,
per la cinquantesima volta da inizio legislatura il governo ha posto la fiducia. Nonostante il NO del PD la manovra economica è passata anche alla Camera dei Deputati con 316 sì e 302 no.
L'azione di governo si traduce in più tasse e meno crescita, non recependo i veri bisogni del Paese in questa fase così difficile. Il Pd ha portato le sue proposte per una manovra equa in parlamento, presentando emendamenti sia alla Camera che al Senato. Leggili e condividili, come stiamo già facendo nelle feste democratiche che si stanno svolgendo in tutti italia. Consulta l’agenda e trova l’appuntamento più vicino a te.
A presto,
Partito Democratico
Seconda vita ?
Un articolo interessante. E che secondo me contiene riflessioni che vanno al di là di "Second Life".
Tratto da: http://it.finance.yahoo.com/notizie/Che-fine-Second-Life-yfin-489235871.html?x=0
Che fine ha fatto… Second Life?
Maurizio Di Lucchio - lunedì, 12 settembre 2011 - 9:25
Un universo virtuale dove tutto il possibile diventa, a modo suo, reale. Second Life doveva essere questo. Gli esperti di comunicazione digitale profetizzavano un futuro in cui milioni di esseri umani, sotto forma di avatar, avrebbero affollato il pianeta parallelo creato su Internet spopolando il mondo in carne e ossa, ridotto così a un luogo necessario solo per le funzioni biologiche primarie: mangiare, bere, dormire. E ora, che fine ha fatto? Il "metaverso", la gigantesca piattaforma della vita in pixel, è quasi del tutto al collasso e assomiglia a un'enorme città fantasma in cui è difficilissimo incontrare anima viva. Su circa 22 milioni di "residenti" ancora iscritti (il dato risale al marzo del 2011), poco più del 4,5% (un milione) continua a essere attivo. La stragrande maggioranza dei membri accede meno di una volta al mese. E sono solo 75mila gli utenti che in media si connettono contemporaneamente al mondo alternativo tridimensionale.
La lenta agonia di un colosso
Second Life sta morendo. Eppure, quando è nata, soltanto otto anni fa, sembrava destinata a essere una rivoluzione epocale. Il mondo virtuale di SL ha preso vita nel giugno del 2003, dall'idea di una società di San Francisco, la Linden Lab. Il progetto del suo fondatore, il fisico Philip Rosedale, consisteva nel realizzare a livello digitale una realtà parallela tridimensionale in cui ogni utente, una volta assunto il proprio "avatar" (la propria identità virtuale) poteva avere una seconda vita online e fare sostanzialmente tutte le attività possibili nel mondo reale: incontrare altre persone/avatar, interagire con loro, sposarsi, viaggiare, lavorare, realizzare progetti, fare soldi (anche veri), creare oggetti, fare acquisti, divertirsi, fondare aziende e così via. Riprodurre insomma una società evoluta tra i confini pressoché illimitati della Rete. Uno sterminato videogame in cui si assisteva ogni minuto alla trasposizione digitale e tridimensionale della realtà.
Il miracolo dei primi anni
Nei primi anni di vita, Second Life ha ottenuto un successo planetario, raggiungendo il suo picco massimo negli anni 2006 e 2007, quando i residenti registrati, provenienti da ogni parte del pianeta, erano circa 17 milioni. L'attenzione da parte dei media era altissima: ogni giorno, le testate di mezzo mondo raccontavano le nuove evoluzioni della "seconda vita" e ospitavano dibattiti incandescenti sulle sue prospettive future. Nel 2006, un'agenzia di stampa internazionale come la Reuters mandò persino un corrispondente/avatar, Adam Pasick (conosciuto come "Adam Reuters") con il compito di riferire quotidianamente sugli sviluppi della vita parallela online e sui rapporti tra i due mondi, quello 3d e quello in carne ed ossa. La Linden Lab ottenne guadagni milionari vendendo spazi a privati e aziende che volevano costruire un loro quartier generale sulle "isole" e sulle "land" di Second Life. Visti gli straordinari riscontri in termini economici e di popolarità, investitori, grosse società e venture capital decisero di puntare sul progetto. Tra questi il fondatore di eBay, Pierre Omidyar, il ceo di Amazon, Jeff Bezos, e IBM, che nel 2006 scelse di investire parecchi milioni di dollari (l'importo non è stato reso pubblico) in Second Life acquistandone anche una parte della proprietà.
Le attività del metaverso
Durante gli anni gloriosi, in Second Life accadeva di tutto. I residenti scambiavano e vendevano le proprie creazioni (oggetti, paesaggi, vestiti in pixel, accessori, prodotti digitali) facendo ricorso alla moneta virtuale, il Linden Dollar, convertibile in dollari americani veri. Dal momento che tutto era possibile, c'erano abitanti che cambiavano sesso e origine etnica oppure acquistavano abitazioni da sogno o isole private: Second Life, in cambio di denaro, permetteva anche di assumere un'identità completamente diversa da quella della vita reale.
Economia parallela
Le aziende di mezzo mondo facevano la corsa ad accaparrarsi un angolino del metaverso per aprire uffici, negozi, filiali, punti vendita e sedi di rappresentanza. Erano pronte a spendere migliaia di dollari per garantirsi un ruolo di primo piano nella vetrina online più seducente di sempre: alcune società francesi avevano persino progettato un forum per reclutare personale attraverso il mondo parallelo. Così, il mercato "immobiliare" diventava attivissimo e Linden Lab faceva incassi enormi per ogni nuovo edificio che sorgeva all'interno dei territori del pianeta riprodotto. Contemporaneamente, nascevano brand e agenzie di grafica e comunicazione dedicati esclusivamente alla progettazione di servizi ad hoc. Si era creata una vera e propria economia parallela. Nel 2007, le transazioni hanno raggiunto il miliardo di dollari Linden.
Una vetrina per artisti, politici e università
Ma le aziende non erano le uniche protagoniste. Star della musica e dello spettacolo tenevano concerti e performance destinati agli avatar: su Second Life, per esempio, si sono esibiti anche gli U2. Le università e i grandi istituti di formazione aprivano sedi e aule virtuali per ospitare corsi online, spingendo l'e-learning verso livelli di innovazione forse mai raggiunti prima. Le istituzioni culturali organizzavano mostre, vernissage, eventi a cui partecipavano migliaia di residenti/avatar. I politici aprivano uffici e luoghi di incontro con l'elettorato digitale: in Italia, fu Antonio Di Pietro il primo ad assicurarsi uno spazio sulla piattaforma nel marzo del 2007.
"Chiuso per fallimento"
Poi, a un certo punto, il declino. Dal 2007 il numero di utenti che visitava la piattaforma è cominciato a calare in modo impressionante. E molti, tra quelli che continuavano a essere attivi nel metaverso, andavano più che altro in cerca di incontri ed esperienze pseudo-sessuali oppure si concentravano sul gioco d'azzardo (i casinò virtuali) e sul puro entertainment abbandonando le attività sociali che avevano reso Second Life così simile al mondo reale. Tra tutti i soggetti, solo 30-40mila continuavano (e continuano tuttora) a essere partecipi, mentre gli altri erano solo visitatori occasionali e con un atteggiamento poco interattivo e cooperativo. Progressivamente, le aziende hanno cominciato a chiudere i loro uffici o a non portare avanti i progetti già in cantiere: su alcune insegne compaiono tuttora le scritte "chiuso per fallimento". E tutto (o quasi) quello che veniva organizzato diventava un evento di nicchia a cui partecipavano poche decine di persone. Il fenomeno si era sgonfiato e di conseguenza, l'interesse dei media è iniziato a sfumare giorno dopo giorno: già nel 2008, i riferimenti a Second Life in articoli e servizi televisivi erano calati del 40%.
Le ragioni del declino
Secondo gli esperti, i motivi del crollo di Second Life sono molteplici. Ecco i principali.
•Mancata innovazione
Second Life non ha saputo rinnovarsi e offrire nuovi contenuti agli utenti. Dopo un po' di tempo, quindi, passata la novità, i residenti non sapevano più cosa fare all'interno del metaverso e hanno cominciato a limitare la loro presenza fino a cancellarsi dal mondo virtuale.
•Fallimento dei negozi virtuali
Le imprese che hanno aperto negozi e punti vendita hanno visto un alto afflusso di visite solo nei primi periodi, in concomitanza con la pubblicità gratuita fatta dai media che raccontavano la crescita dei business paralleli su Second Life. Se si escludono le aziende "pioniere", che hanno fatto affari d'oro, la maggior parte delle società hanno notato che le spese dei clienti erano minime e non proporzionate agli investimenti necessari per approdare sul pianeta parallelo e ai costi per tenere in funzione i negozi.
•Bassa usabilità e abbassamento della qualità della grafica
Il software di Second Life non è facilmente intuitivo e accessibile a tutti. Per vivere e fare attività nel metaverso è necessario studiare, leggere manuali e guide, passare tempo a capire come gestire la propria identità virtuale, orientarsi tra le isole e mettere in moto gli scambi. Tale difficoltà ha precluso a molti residenti la possibilità di divertirsi e di tornare su Second Life con frequenza. In più, per ampliare l'accessibilità e venire incontro alle diverse velocità della banda larga, la qualità della grafica si è progressivamente abbassata, dando vita a un design da cartoon poco accattivante.
•Comunicazione unidirezionale e presenza fisica imprescindibile
A prescindere dalle conversazioni che si possono tenere con gli altri avatar, la comunicazione in Second Life è spesso unidirezionale. Chi possiede terreni, case e negozi fa attività e organizza eventi mentre gli altri partecipano più che altro come osservatori. A rendere ancora meno attraente la partecipazione è il fatto che la presenza fisica online dell'utente è imprescindibile perché quando l'avatar non c'è, in Second Life, diversamente che nei social network, non resta alcuna traccia dei suoi passaggi precedenti.
•Avvento degli smartphone e concorrenza dei social network
Negli ultimi anni, una fetta consistente dell'attività online si è trasferita sugli smartphone. Com'è noto, grazie alle nuove tecnologie, i cellulari di ultima generazione sono in grado di offrire i servizi web con modalità pressoché simili alla fruizione da casa ma aggiungono il vantaggio della mobilità e delle applicazioni pensate esclusivamente per gli smartphone. La grafica di Second Life però richiede una quantità di memoria che le tecnologie "mobile" non sono ancora in grado di gestire e quindi accedere al metaverso con un iPhone, per esempio, è un'impresa piuttosto ardua. Inoltre, lo sviluppo di tablet e smartphone ha contribuito enormemente al decollo dei social network come Facebook e Twitter, che pur non essendo mondi virtuali, hanno ereditato la stessa idea di riprodurre una realtà parallela online "soffiando" milioni di utenti a Second Life. Ma a differenza di SL, i social media più diffusi offrono servizi non presenti nel metaverso e propongono di continuo innovazioni per dare ai propri iscritti possibilità sempre nuove. Per ora, quindi, si tengono al riparo dal declino: la creatura della Linden Lab, anche per motivi di costi, non è stata altrettanto lungimirante ed è rimasta piuttosto simile a come si presentava all'inizio, perdendo di interesse.
La fine di un sogno?
La scomparsa di Second Life è destinata a mettere fine per sempre all'idea rivoluzionaria di un mondo virtuale? E' presto per dirlo. Ma secondo molti analisti della scena hi tech, il solco è stato tracciato e quando la tecnologia e la disponibilità di banda lo consentiranno, il progetto di una realtà parallela nell'universo digitale sarà riproposta da una nuova generazione di utenti e creativi. Con modalità e idee diverse, le nuove leve potrebbero essere in grado di determinare un altro boom. Nel frattempo, piuttosto che morire del tutto, Second Life è destinata a diventare un fenomeno di nicchia che vedrà come protagonisti utenti più esperti nel campo dell'informatica. Questa "selezione naturale" potrebbe consentire ai pionieri del virtuale di mettere a punto con calma le forme e i linguaggi che faranno irruzione nella prossima (eventuale) esplosione di Second Life o di un suo clone più fortunato. Il metaverso della Linden Lab è quasi scomparso, ma le sue enormi potenzialità sono ancora vive: dal momento che tutti ormai hanno un'identità virtuale, basterà poco a ritrasformarla in un avatar.
Tratto da: http://it.finance.yahoo.com/notizie/Che-fine-Second-Life-yfin-489235871.html?x=0
Che fine ha fatto… Second Life?
Maurizio Di Lucchio - lunedì, 12 settembre 2011 - 9:25
Un universo virtuale dove tutto il possibile diventa, a modo suo, reale. Second Life doveva essere questo. Gli esperti di comunicazione digitale profetizzavano un futuro in cui milioni di esseri umani, sotto forma di avatar, avrebbero affollato il pianeta parallelo creato su Internet spopolando il mondo in carne e ossa, ridotto così a un luogo necessario solo per le funzioni biologiche primarie: mangiare, bere, dormire. E ora, che fine ha fatto? Il "metaverso", la gigantesca piattaforma della vita in pixel, è quasi del tutto al collasso e assomiglia a un'enorme città fantasma in cui è difficilissimo incontrare anima viva. Su circa 22 milioni di "residenti" ancora iscritti (il dato risale al marzo del 2011), poco più del 4,5% (un milione) continua a essere attivo. La stragrande maggioranza dei membri accede meno di una volta al mese. E sono solo 75mila gli utenti che in media si connettono contemporaneamente al mondo alternativo tridimensionale.
La lenta agonia di un colosso
Second Life sta morendo. Eppure, quando è nata, soltanto otto anni fa, sembrava destinata a essere una rivoluzione epocale. Il mondo virtuale di SL ha preso vita nel giugno del 2003, dall'idea di una società di San Francisco, la Linden Lab. Il progetto del suo fondatore, il fisico Philip Rosedale, consisteva nel realizzare a livello digitale una realtà parallela tridimensionale in cui ogni utente, una volta assunto il proprio "avatar" (la propria identità virtuale) poteva avere una seconda vita online e fare sostanzialmente tutte le attività possibili nel mondo reale: incontrare altre persone/avatar, interagire con loro, sposarsi, viaggiare, lavorare, realizzare progetti, fare soldi (anche veri), creare oggetti, fare acquisti, divertirsi, fondare aziende e così via. Riprodurre insomma una società evoluta tra i confini pressoché illimitati della Rete. Uno sterminato videogame in cui si assisteva ogni minuto alla trasposizione digitale e tridimensionale della realtà.
Il miracolo dei primi anni
Nei primi anni di vita, Second Life ha ottenuto un successo planetario, raggiungendo il suo picco massimo negli anni 2006 e 2007, quando i residenti registrati, provenienti da ogni parte del pianeta, erano circa 17 milioni. L'attenzione da parte dei media era altissima: ogni giorno, le testate di mezzo mondo raccontavano le nuove evoluzioni della "seconda vita" e ospitavano dibattiti incandescenti sulle sue prospettive future. Nel 2006, un'agenzia di stampa internazionale come la Reuters mandò persino un corrispondente/avatar, Adam Pasick (conosciuto come "Adam Reuters") con il compito di riferire quotidianamente sugli sviluppi della vita parallela online e sui rapporti tra i due mondi, quello 3d e quello in carne ed ossa. La Linden Lab ottenne guadagni milionari vendendo spazi a privati e aziende che volevano costruire un loro quartier generale sulle "isole" e sulle "land" di Second Life. Visti gli straordinari riscontri in termini economici e di popolarità, investitori, grosse società e venture capital decisero di puntare sul progetto. Tra questi il fondatore di eBay, Pierre Omidyar, il ceo di Amazon, Jeff Bezos, e IBM, che nel 2006 scelse di investire parecchi milioni di dollari (l'importo non è stato reso pubblico) in Second Life acquistandone anche una parte della proprietà.
Le attività del metaverso
Durante gli anni gloriosi, in Second Life accadeva di tutto. I residenti scambiavano e vendevano le proprie creazioni (oggetti, paesaggi, vestiti in pixel, accessori, prodotti digitali) facendo ricorso alla moneta virtuale, il Linden Dollar, convertibile in dollari americani veri. Dal momento che tutto era possibile, c'erano abitanti che cambiavano sesso e origine etnica oppure acquistavano abitazioni da sogno o isole private: Second Life, in cambio di denaro, permetteva anche di assumere un'identità completamente diversa da quella della vita reale.
Economia parallela
Le aziende di mezzo mondo facevano la corsa ad accaparrarsi un angolino del metaverso per aprire uffici, negozi, filiali, punti vendita e sedi di rappresentanza. Erano pronte a spendere migliaia di dollari per garantirsi un ruolo di primo piano nella vetrina online più seducente di sempre: alcune società francesi avevano persino progettato un forum per reclutare personale attraverso il mondo parallelo. Così, il mercato "immobiliare" diventava attivissimo e Linden Lab faceva incassi enormi per ogni nuovo edificio che sorgeva all'interno dei territori del pianeta riprodotto. Contemporaneamente, nascevano brand e agenzie di grafica e comunicazione dedicati esclusivamente alla progettazione di servizi ad hoc. Si era creata una vera e propria economia parallela. Nel 2007, le transazioni hanno raggiunto il miliardo di dollari Linden.
Una vetrina per artisti, politici e università
Ma le aziende non erano le uniche protagoniste. Star della musica e dello spettacolo tenevano concerti e performance destinati agli avatar: su Second Life, per esempio, si sono esibiti anche gli U2. Le università e i grandi istituti di formazione aprivano sedi e aule virtuali per ospitare corsi online, spingendo l'e-learning verso livelli di innovazione forse mai raggiunti prima. Le istituzioni culturali organizzavano mostre, vernissage, eventi a cui partecipavano migliaia di residenti/avatar. I politici aprivano uffici e luoghi di incontro con l'elettorato digitale: in Italia, fu Antonio Di Pietro il primo ad assicurarsi uno spazio sulla piattaforma nel marzo del 2007.
"Chiuso per fallimento"
Poi, a un certo punto, il declino. Dal 2007 il numero di utenti che visitava la piattaforma è cominciato a calare in modo impressionante. E molti, tra quelli che continuavano a essere attivi nel metaverso, andavano più che altro in cerca di incontri ed esperienze pseudo-sessuali oppure si concentravano sul gioco d'azzardo (i casinò virtuali) e sul puro entertainment abbandonando le attività sociali che avevano reso Second Life così simile al mondo reale. Tra tutti i soggetti, solo 30-40mila continuavano (e continuano tuttora) a essere partecipi, mentre gli altri erano solo visitatori occasionali e con un atteggiamento poco interattivo e cooperativo. Progressivamente, le aziende hanno cominciato a chiudere i loro uffici o a non portare avanti i progetti già in cantiere: su alcune insegne compaiono tuttora le scritte "chiuso per fallimento". E tutto (o quasi) quello che veniva organizzato diventava un evento di nicchia a cui partecipavano poche decine di persone. Il fenomeno si era sgonfiato e di conseguenza, l'interesse dei media è iniziato a sfumare giorno dopo giorno: già nel 2008, i riferimenti a Second Life in articoli e servizi televisivi erano calati del 40%.
Le ragioni del declino
Secondo gli esperti, i motivi del crollo di Second Life sono molteplici. Ecco i principali.
•Mancata innovazione
Second Life non ha saputo rinnovarsi e offrire nuovi contenuti agli utenti. Dopo un po' di tempo, quindi, passata la novità, i residenti non sapevano più cosa fare all'interno del metaverso e hanno cominciato a limitare la loro presenza fino a cancellarsi dal mondo virtuale.
•Fallimento dei negozi virtuali
Le imprese che hanno aperto negozi e punti vendita hanno visto un alto afflusso di visite solo nei primi periodi, in concomitanza con la pubblicità gratuita fatta dai media che raccontavano la crescita dei business paralleli su Second Life. Se si escludono le aziende "pioniere", che hanno fatto affari d'oro, la maggior parte delle società hanno notato che le spese dei clienti erano minime e non proporzionate agli investimenti necessari per approdare sul pianeta parallelo e ai costi per tenere in funzione i negozi.
•Bassa usabilità e abbassamento della qualità della grafica
Il software di Second Life non è facilmente intuitivo e accessibile a tutti. Per vivere e fare attività nel metaverso è necessario studiare, leggere manuali e guide, passare tempo a capire come gestire la propria identità virtuale, orientarsi tra le isole e mettere in moto gli scambi. Tale difficoltà ha precluso a molti residenti la possibilità di divertirsi e di tornare su Second Life con frequenza. In più, per ampliare l'accessibilità e venire incontro alle diverse velocità della banda larga, la qualità della grafica si è progressivamente abbassata, dando vita a un design da cartoon poco accattivante.
•Comunicazione unidirezionale e presenza fisica imprescindibile
A prescindere dalle conversazioni che si possono tenere con gli altri avatar, la comunicazione in Second Life è spesso unidirezionale. Chi possiede terreni, case e negozi fa attività e organizza eventi mentre gli altri partecipano più che altro come osservatori. A rendere ancora meno attraente la partecipazione è il fatto che la presenza fisica online dell'utente è imprescindibile perché quando l'avatar non c'è, in Second Life, diversamente che nei social network, non resta alcuna traccia dei suoi passaggi precedenti.
•Avvento degli smartphone e concorrenza dei social network
Negli ultimi anni, una fetta consistente dell'attività online si è trasferita sugli smartphone. Com'è noto, grazie alle nuove tecnologie, i cellulari di ultima generazione sono in grado di offrire i servizi web con modalità pressoché simili alla fruizione da casa ma aggiungono il vantaggio della mobilità e delle applicazioni pensate esclusivamente per gli smartphone. La grafica di Second Life però richiede una quantità di memoria che le tecnologie "mobile" non sono ancora in grado di gestire e quindi accedere al metaverso con un iPhone, per esempio, è un'impresa piuttosto ardua. Inoltre, lo sviluppo di tablet e smartphone ha contribuito enormemente al decollo dei social network come Facebook e Twitter, che pur non essendo mondi virtuali, hanno ereditato la stessa idea di riprodurre una realtà parallela online "soffiando" milioni di utenti a Second Life. Ma a differenza di SL, i social media più diffusi offrono servizi non presenti nel metaverso e propongono di continuo innovazioni per dare ai propri iscritti possibilità sempre nuove. Per ora, quindi, si tengono al riparo dal declino: la creatura della Linden Lab, anche per motivi di costi, non è stata altrettanto lungimirante ed è rimasta piuttosto simile a come si presentava all'inizio, perdendo di interesse.
La fine di un sogno?
La scomparsa di Second Life è destinata a mettere fine per sempre all'idea rivoluzionaria di un mondo virtuale? E' presto per dirlo. Ma secondo molti analisti della scena hi tech, il solco è stato tracciato e quando la tecnologia e la disponibilità di banda lo consentiranno, il progetto di una realtà parallela nell'universo digitale sarà riproposta da una nuova generazione di utenti e creativi. Con modalità e idee diverse, le nuove leve potrebbero essere in grado di determinare un altro boom. Nel frattempo, piuttosto che morire del tutto, Second Life è destinata a diventare un fenomeno di nicchia che vedrà come protagonisti utenti più esperti nel campo dell'informatica. Questa "selezione naturale" potrebbe consentire ai pionieri del virtuale di mettere a punto con calma le forme e i linguaggi che faranno irruzione nella prossima (eventuale) esplosione di Second Life o di un suo clone più fortunato. Il metaverso della Linden Lab è quasi scomparso, ma le sue enormi potenzialità sono ancora vive: dal momento che tutti ormai hanno un'identità virtuale, basterà poco a ritrasformarla in un avatar.
venerdì 16 settembre 2011
Per chi ha soldi ...
Tratto da: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-11/come-difendersi-beni-rifugio-135541.shtml?uuid=AabymW3D
La scelta delle frasi in grassetto è mia
Commenti e Inchieste - Come difendersi dai «beni rifugio»
di Marco Liera - 11 settembre 2011
Paura dei mercati, dei default degli Stati, della fine dell'euro? Per mettere i risparmi al sicuro da queste angosce diffuse, cosa c'è di meglio di un immobile in Svizzera? Sul Sole 24 Ore di venerdì Paola Dezza citava dati che mostrano un incremento atteso degli acquisti di case da parte di italiani nella Confederazione.
Difficile resistere al mix tra la solidità ancestralmente percepita sul mattone e il rafforzato ruolo di bene-rifugio attribuito al franco svizzero. Che poi si rischi di incrociare contemporaneamente due bolle, pazienza. Ma quando sui listini tira vento di tempesta, la fantasia non ha limiti. «Un cliente private - mi dice un gestore - mi ha chiamato per liquidare tutte le quote del fondo e "investire" il ricavato in assegni circolari a lui intestati». «Da mettere in cassetta di sicurezza?». «Sì, ma in quella del direttore della banca, non nella sua. Tanto per evitare di non poterli ritirare in caso di assalto agli sportelli». Lasciamo perdere il rischio di segnalazione di operazioni come queste all'antiriciclaggio in mancanza di motivazioni fondate e in presenza di funzionari di banca onesti. Solo una ingenua domanda: nello scenario Armageddon che il cliente ipotizza, chi cambierebbe assegni circolari emessi da una banca insolvente?
Allora si torna all'alternativa più banale: il contante (non euro e neppure dollari, si capisce). Anche qui, rischi di antiriciclaggio, e soprattutto, di furti. Perché qualcuno, tale è la sfiducia nei confronti delle banche, se li tiene sotto il materasso. Per i più "raffinati", cassette di sicurezza nelle banche del Canton Ticino, ovviamente non annotate sul quadro RW. E l'inflazione, unica vera certezza per chi detiene i contanti? «Ma chi se ne importa, quando si ha paura di Armageddon!».
Ovviamente e fortunatamente non siamo a questi livelli di panico generalizzato. Bastava farsi un giro giovedì sera a Milano nelle strade della moda per vedere migliaia di persone che non sembravano molto preoccupate dei livelli dei Cds e delle divisioni interne della Bce in merito agli acquisti dei BTp.
Una contemporanea esplorazione nelle zone dello struscio o della movida di Roma, Cagliari, Bolzano o Bari avrebbe portato agli stessi risultati. La mattina dopo queste persone si sono svegliate, hanno preso il treno, l'autobus o l'automobile e sono andate a lavorare. Come conciliare questa normalità percepita del mondo reale con la confusione totale che invece domina gli intangibili e digitalizzati mercati finanziari?
Dire «non è la fine del mondo» non basta. Chiunque non abbia messo da tempo tutti i suoi averi in terreni agricoli (l'hedging definitivo in chiave anti-Armageddon!) sta correndo dei rischi di impoverimento. Ma anche chi l'ha fatto rischia di patire la fame se il raccolto viene distrutto dalla grandine o dalla siccità. Alternative a prova di ogni "Cigno Nero" non esistono. L'oro? Non si mangia, e si è rivelato un pessimo protettore dei risparmi anche su periodi non brevi (1980-2000, per esempio). A proposito di mancate protezioni dalle tempeste nei cosiddetti "porti sicuri", due idee da manuale: i T-bond americani che rendono l'1,9% nonostante il mostruoso debito pubblico e il bund tedesco che dà l'1,8%, facciamo l'1,6 al netto delle tasse. Con l'inflazione italiana nell'ultimo anno al 2,7%. Quella del prossimo non la conosciamo, potrà mai essere inferiore all'1,6%?
Sono, diciamolo, ragionamenti per cultori dell'investimento di carta. Sembra che non ce ne siano ancora molti. La maggior parte dei cercatori di sicurezza ha soluzioni molto più concrete e tangibili in mente: gli immobili, sempre loro. Che pensare? Finchè si tratta di pezzi rari in top location, acquistati a prezzi "calmierati" da litigi in corso tra i venditori (sempre più frequenti negli ultimi tempi per via di successioni non pianificate), difficile immaginare crolli: se gli italiani diventeranno più poveri, si può sempre sperare che venga qualche miliardario russo o arabo a spendere qualsiasi cifra per conquistarle. Ma che dire del bilocale in semiperiferia a rischio degrado della grande città del Nord? O del capannone arrugginito nella pianura veneta? O di un negozio in un paese del Sud in cui il benessere è fondato sulle pensioni Inps e Inail? Anche in questi casi, però, stiamo parlando di investimenti che beneficiano delle distorsioni cognitive tipiche degli immobili. Il loro prezzo, anche se scende, non viene rilanciato da telegiornali e Internet. Se poi stiamo parlando di unità residenziali, c'è quasi sempre una valenza ludica o edonistica. Nessun Etf o buono postale ha vista mare, bagno con vasca jacuzzi o un terrazzo mozzafiato. Ma allora, se comprate un immobile per godervelo, potete anche permettervi di fare un pessimo affare.
La scelta delle frasi in grassetto è mia
Commenti e Inchieste - Come difendersi dai «beni rifugio»
di Marco Liera - 11 settembre 2011
Paura dei mercati, dei default degli Stati, della fine dell'euro? Per mettere i risparmi al sicuro da queste angosce diffuse, cosa c'è di meglio di un immobile in Svizzera? Sul Sole 24 Ore di venerdì Paola Dezza citava dati che mostrano un incremento atteso degli acquisti di case da parte di italiani nella Confederazione.
Difficile resistere al mix tra la solidità ancestralmente percepita sul mattone e il rafforzato ruolo di bene-rifugio attribuito al franco svizzero. Che poi si rischi di incrociare contemporaneamente due bolle, pazienza. Ma quando sui listini tira vento di tempesta, la fantasia non ha limiti. «Un cliente private - mi dice un gestore - mi ha chiamato per liquidare tutte le quote del fondo e "investire" il ricavato in assegni circolari a lui intestati». «Da mettere in cassetta di sicurezza?». «Sì, ma in quella del direttore della banca, non nella sua. Tanto per evitare di non poterli ritirare in caso di assalto agli sportelli». Lasciamo perdere il rischio di segnalazione di operazioni come queste all'antiriciclaggio in mancanza di motivazioni fondate e in presenza di funzionari di banca onesti. Solo una ingenua domanda: nello scenario Armageddon che il cliente ipotizza, chi cambierebbe assegni circolari emessi da una banca insolvente?
Allora si torna all'alternativa più banale: il contante (non euro e neppure dollari, si capisce). Anche qui, rischi di antiriciclaggio, e soprattutto, di furti. Perché qualcuno, tale è la sfiducia nei confronti delle banche, se li tiene sotto il materasso. Per i più "raffinati", cassette di sicurezza nelle banche del Canton Ticino, ovviamente non annotate sul quadro RW. E l'inflazione, unica vera certezza per chi detiene i contanti? «Ma chi se ne importa, quando si ha paura di Armageddon!».
Ovviamente e fortunatamente non siamo a questi livelli di panico generalizzato. Bastava farsi un giro giovedì sera a Milano nelle strade della moda per vedere migliaia di persone che non sembravano molto preoccupate dei livelli dei Cds e delle divisioni interne della Bce in merito agli acquisti dei BTp.
Una contemporanea esplorazione nelle zone dello struscio o della movida di Roma, Cagliari, Bolzano o Bari avrebbe portato agli stessi risultati. La mattina dopo queste persone si sono svegliate, hanno preso il treno, l'autobus o l'automobile e sono andate a lavorare. Come conciliare questa normalità percepita del mondo reale con la confusione totale che invece domina gli intangibili e digitalizzati mercati finanziari?
Dire «non è la fine del mondo» non basta. Chiunque non abbia messo da tempo tutti i suoi averi in terreni agricoli (l'hedging definitivo in chiave anti-Armageddon!) sta correndo dei rischi di impoverimento. Ma anche chi l'ha fatto rischia di patire la fame se il raccolto viene distrutto dalla grandine o dalla siccità. Alternative a prova di ogni "Cigno Nero" non esistono. L'oro? Non si mangia, e si è rivelato un pessimo protettore dei risparmi anche su periodi non brevi (1980-2000, per esempio). A proposito di mancate protezioni dalle tempeste nei cosiddetti "porti sicuri", due idee da manuale: i T-bond americani che rendono l'1,9% nonostante il mostruoso debito pubblico e il bund tedesco che dà l'1,8%, facciamo l'1,6 al netto delle tasse. Con l'inflazione italiana nell'ultimo anno al 2,7%. Quella del prossimo non la conosciamo, potrà mai essere inferiore all'1,6%?
Sono, diciamolo, ragionamenti per cultori dell'investimento di carta. Sembra che non ce ne siano ancora molti. La maggior parte dei cercatori di sicurezza ha soluzioni molto più concrete e tangibili in mente: gli immobili, sempre loro. Che pensare? Finchè si tratta di pezzi rari in top location, acquistati a prezzi "calmierati" da litigi in corso tra i venditori (sempre più frequenti negli ultimi tempi per via di successioni non pianificate), difficile immaginare crolli: se gli italiani diventeranno più poveri, si può sempre sperare che venga qualche miliardario russo o arabo a spendere qualsiasi cifra per conquistarle. Ma che dire del bilocale in semiperiferia a rischio degrado della grande città del Nord? O del capannone arrugginito nella pianura veneta? O di un negozio in un paese del Sud in cui il benessere è fondato sulle pensioni Inps e Inail? Anche in questi casi, però, stiamo parlando di investimenti che beneficiano delle distorsioni cognitive tipiche degli immobili. Il loro prezzo, anche se scende, non viene rilanciato da telegiornali e Internet. Se poi stiamo parlando di unità residenziali, c'è quasi sempre una valenza ludica o edonistica. Nessun Etf o buono postale ha vista mare, bagno con vasca jacuzzi o un terrazzo mozzafiato. Ma allora, se comprate un immobile per godervelo, potete anche permettervi di fare un pessimo affare.
giovedì 15 settembre 2011
E se volessimo / dovessimo ammortizzare il debito pubblico ?
Tratto da http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-12/debito-costa-anni-lavoro-063955.shtml?uuid=AaQaee3D
Il grassetto è mio
Commenti e Inchieste - Il debito? Costa 20 anni di lavoro
di Gian Carlo Blangiardo - 12 settembre 2011
Il recente richiamo del presidente Napolitano alle «grandi riserve di risorse umane e morali, d'intelligenza e di lavoro di cui disponiamo (…)», rilancia il significato e il valore di quello che potremmo definire il "patrimonio demografico", ossia l'insieme di tutti coloro che oggi vivono e operano nel nostro Paese.
È infatti nella popolazione italiana, con o senza formale cittadinanza, che vanno cercate le forze capaci di garantire sviluppo e qualità della vita alla comunità nazionale ed è dunque sulla consistenza e sulle caratteristiche della popolazione che conviene riflettere per cogliere la reale portata della "riserva di capitale umano" cui è in via naturale affidato il futuro dell'Italia.
Limitandoci a considerare gli aspetti quantitativi e gli elementi strutturali di base del nostro patrimonio demografico, si osserva come gli attuali 60 milioni e 600mila italiani abbiano mediamente alle spalle 43,5 anni di vita e, sulla base delle aspettative di sopravvivenza del nostro tempo, ne avranno ancora mediamente altri 40,2.
Preso atto del sorpasso (non banale) tra anni spesi e anni ancora da consumare - il che lascia intendere il rischio di una società sempre più propensa a valorizzare l'esperienza del passato e sempre meno incentivata a costruire e investire nel suo futuro - il dato sull'aspettativa media assegna al complesso della popolazione italiana del 2011 circa altri 2,4 miliardi di anni di vita residua. Un ricco patrimonio che, se ci si pone nell'ottica di comprenderne la potenzialità rispetto ad alcune importanti problematiche presenti e future, sembra interessante rileggere secondo le sue tre fondamentali componenti che stanno alla base del ciclo esistenziale: il tempo della formazione, quello del lavoro e infine quello della pensione.
In particolare, applicando ai dati sulla struttura per sesso ed età della popolazione italiana del 2011 un modello di calcolo che tiene conto dei corrispondenti livelli di sopravvivenza e ipotizza l'ingresso nel mondo del lavoro a 20 anni e l'uscita a 60 per le donne e a 65 per gli uomini, si scompongono i 2,4 miliardi di vita residua in 1,17 miliardi di anni di lavoro, 1,14 miliardi di anni di pensione e solo 119 milioni di anni di formazione. In altri termini, ipotizzando un'equa spartizione del patrimonio demografico tra tutti gli attuali abitanti, 2 dei 40,2 anni che ancora mediamente ci spettano verrebbero spesi in formazione, 19,4 anni in lavoro e 18,8 verrebbero vissuti in pensionamento. Ne segue che se, a partire da tali risultanze, immaginassimo di ammortizzare i 1.843 miliardi di euro del debito pubblico che affligge il nostro paese (fonte Eurostat 2010), accollandocene una quota costante per ogni futuro anno di lavoro, si quantificherebbe in 1.567 euro annui il contributo necessario per l'estinzione del debito stesso.
O almeno ciò è quanto si verrebbe ad avere con la stessa ipotesi sulle soglie di accesso/uscita dal mercato del lavoro insieme all'assunto (ben più impegnativo) di una perfetta coincidenza tra essere in età da lavoro e svolgere realmente un'attività lavorativa.
Accantonando quest'ultimo aspetto - che pur si riconosce come obiettivo assolutamente importante e prioritario - e proseguendo nell'esplorazione delle potenzialità del patrimonio demografico italiano, può essere utile una verifica di "cosa accadrebbe se" le tanto dibattute regole sull'età di uscita dal mercato del lavoro dovessero subire taluni dei cambiamenti che da più parti vengono ventilati.
Ad esempio, introducendo l'equiparazione tra uomini e donne nell'uscita dal lavoro a 65 anni, le conseguenze sulle componenti del patrimonio demografico degli italiani sarebbero un aumento di circa 100 milioni del complesso degli anni di lavoro e un calo dello stesso ammontare degli anni di pensione.
L'equiparazione avrebbe come effetto la crescita di 1,8 anni della durata media del tempo di lavoro e determinerebbe la riduzione di 134 euro del contributo necessario per l'ipotetica estinzione del debito pubblico. Lungo la stessa direzione si muovono le componenti anche nell'ipotesi, non del tutto irrealistica, di estensione dell'uscita dal mercato del lavoro al 67esimo anno di età per entrambi i generi. In tal caso il totale degli anni di lavoro attesi salirebbe a 1,38 miliardi, sottraendo al pensionamento altri 90 milioni di anni in più rispetto al precedente caso di soglia unificata al 65esimo compleanno. Il tempo di lavoro aumenterebbe di altri 1,5 anni e il carico necessario per ammortizzare il debito pubblico scenderebbe a 1.340 euro per ogni anno di lavoro.
È indubbio che le leve per rispondere alle sfide delle emergenze, già in atto o che si prospettano, debbano agire su più fronti e non è solo sull'età al pensionamento che ci si deve soffermare. L'obiettivo di accrescere la partecipazione al mercato del lavoro chiama in causa il "quando si comincia" e "quanto e chi si offre" prima ancora del "fino a quando" si lavora. Tuttavia l'esistenza delle dinamiche e dei vincoli strutturali nel patrimonio demografico italiano svolgono un ruolo che non può essere ignorato. Se si pensa che nel 2030, ove dovessero persistere soglie di pensionamento a 60 anni per donne e a 65 per gli uomini, il patrimonio demografico degli italiani di allora sarà caratterizzato da un pericoloso sorpasso: 1,13 miliardi di anni di pensione a fronte di 1,07 miliardi di anni di lavoro. Il tutto mentre sarà salito a 1.728 euro il contributo annuo da chiedere a ogni lavoratore per poter ammortizzare il debito pubblico. Sempre che quest'ultimo, nel frattempo, non si sia ulteriormente accresciuto. Direttore del Dipartimento di Statistica Università di Milano-Bicocca
Il grassetto è mio
Commenti e Inchieste - Il debito? Costa 20 anni di lavoro
di Gian Carlo Blangiardo - 12 settembre 2011
Il recente richiamo del presidente Napolitano alle «grandi riserve di risorse umane e morali, d'intelligenza e di lavoro di cui disponiamo (…)», rilancia il significato e il valore di quello che potremmo definire il "patrimonio demografico", ossia l'insieme di tutti coloro che oggi vivono e operano nel nostro Paese.
È infatti nella popolazione italiana, con o senza formale cittadinanza, che vanno cercate le forze capaci di garantire sviluppo e qualità della vita alla comunità nazionale ed è dunque sulla consistenza e sulle caratteristiche della popolazione che conviene riflettere per cogliere la reale portata della "riserva di capitale umano" cui è in via naturale affidato il futuro dell'Italia.
Limitandoci a considerare gli aspetti quantitativi e gli elementi strutturali di base del nostro patrimonio demografico, si osserva come gli attuali 60 milioni e 600mila italiani abbiano mediamente alle spalle 43,5 anni di vita e, sulla base delle aspettative di sopravvivenza del nostro tempo, ne avranno ancora mediamente altri 40,2.
Preso atto del sorpasso (non banale) tra anni spesi e anni ancora da consumare - il che lascia intendere il rischio di una società sempre più propensa a valorizzare l'esperienza del passato e sempre meno incentivata a costruire e investire nel suo futuro - il dato sull'aspettativa media assegna al complesso della popolazione italiana del 2011 circa altri 2,4 miliardi di anni di vita residua. Un ricco patrimonio che, se ci si pone nell'ottica di comprenderne la potenzialità rispetto ad alcune importanti problematiche presenti e future, sembra interessante rileggere secondo le sue tre fondamentali componenti che stanno alla base del ciclo esistenziale: il tempo della formazione, quello del lavoro e infine quello della pensione.
In particolare, applicando ai dati sulla struttura per sesso ed età della popolazione italiana del 2011 un modello di calcolo che tiene conto dei corrispondenti livelli di sopravvivenza e ipotizza l'ingresso nel mondo del lavoro a 20 anni e l'uscita a 60 per le donne e a 65 per gli uomini, si scompongono i 2,4 miliardi di vita residua in 1,17 miliardi di anni di lavoro, 1,14 miliardi di anni di pensione e solo 119 milioni di anni di formazione. In altri termini, ipotizzando un'equa spartizione del patrimonio demografico tra tutti gli attuali abitanti, 2 dei 40,2 anni che ancora mediamente ci spettano verrebbero spesi in formazione, 19,4 anni in lavoro e 18,8 verrebbero vissuti in pensionamento. Ne segue che se, a partire da tali risultanze, immaginassimo di ammortizzare i 1.843 miliardi di euro del debito pubblico che affligge il nostro paese (fonte Eurostat 2010), accollandocene una quota costante per ogni futuro anno di lavoro, si quantificherebbe in 1.567 euro annui il contributo necessario per l'estinzione del debito stesso.
O almeno ciò è quanto si verrebbe ad avere con la stessa ipotesi sulle soglie di accesso/uscita dal mercato del lavoro insieme all'assunto (ben più impegnativo) di una perfetta coincidenza tra essere in età da lavoro e svolgere realmente un'attività lavorativa.
Accantonando quest'ultimo aspetto - che pur si riconosce come obiettivo assolutamente importante e prioritario - e proseguendo nell'esplorazione delle potenzialità del patrimonio demografico italiano, può essere utile una verifica di "cosa accadrebbe se" le tanto dibattute regole sull'età di uscita dal mercato del lavoro dovessero subire taluni dei cambiamenti che da più parti vengono ventilati.
Ad esempio, introducendo l'equiparazione tra uomini e donne nell'uscita dal lavoro a 65 anni, le conseguenze sulle componenti del patrimonio demografico degli italiani sarebbero un aumento di circa 100 milioni del complesso degli anni di lavoro e un calo dello stesso ammontare degli anni di pensione.
L'equiparazione avrebbe come effetto la crescita di 1,8 anni della durata media del tempo di lavoro e determinerebbe la riduzione di 134 euro del contributo necessario per l'ipotetica estinzione del debito pubblico. Lungo la stessa direzione si muovono le componenti anche nell'ipotesi, non del tutto irrealistica, di estensione dell'uscita dal mercato del lavoro al 67esimo anno di età per entrambi i generi. In tal caso il totale degli anni di lavoro attesi salirebbe a 1,38 miliardi, sottraendo al pensionamento altri 90 milioni di anni in più rispetto al precedente caso di soglia unificata al 65esimo compleanno. Il tempo di lavoro aumenterebbe di altri 1,5 anni e il carico necessario per ammortizzare il debito pubblico scenderebbe a 1.340 euro per ogni anno di lavoro.
È indubbio che le leve per rispondere alle sfide delle emergenze, già in atto o che si prospettano, debbano agire su più fronti e non è solo sull'età al pensionamento che ci si deve soffermare. L'obiettivo di accrescere la partecipazione al mercato del lavoro chiama in causa il "quando si comincia" e "quanto e chi si offre" prima ancora del "fino a quando" si lavora. Tuttavia l'esistenza delle dinamiche e dei vincoli strutturali nel patrimonio demografico italiano svolgono un ruolo che non può essere ignorato. Se si pensa che nel 2030, ove dovessero persistere soglie di pensionamento a 60 anni per donne e a 65 per gli uomini, il patrimonio demografico degli italiani di allora sarà caratterizzato da un pericoloso sorpasso: 1,13 miliardi di anni di pensione a fronte di 1,07 miliardi di anni di lavoro. Il tutto mentre sarà salito a 1.728 euro il contributo annuo da chiedere a ogni lavoratore per poter ammortizzare il debito pubblico. Sempre che quest'ultimo, nel frattempo, non si sia ulteriormente accresciuto. Direttore del Dipartimento di Statistica Università di Milano-Bicocca
mercoledì 14 settembre 2011
Un uomo, uno stile
http://www.corriere.it/politica/11_settembre_13/bossi-sindaci-tempo-da-perdere-dito-medio-giornalisti_eb84e3a6-ddf4-11e0-aa0f-d391be7b57bb.shtml
«I sindaci? Hanno tempo da perdere»
Bossi attacca i primi cittadini, molti della Lega, che aderiranno alla protesta contro la manovra del governo
E ai giornalisti che gli chiedono della riforma delle pensioni risponde con il dito medio
Il leader della Lega Nord e ministro delle Riforme, Umberto Bossi (Ansa)
MILANO - «Si vede che hanno tempo da perdere». Umberto Bossi liquida con una battuta le polemiche sull'intenzione dei sindaci della Lega Nord di partecipare alle manifestazioni con la manovra varata dal governo. I primi cittadini, in particolare, prevedono di mobilitarsi giovedì 15 attuando l'azione simbolica di rimettere le deleghe sull'anagrafe così come i presidenti di regione faranno con quelle per i trasporti pubblici, considerato che i tagli ai trasferimenti agli enti locali previsti dall'esecutivo rischieranno di togliere coperture a molti dei servizi attualmente offerti ai cittadini.
PENSIONI E DITO MEDIO - I cronisti hanno provato a chiedergli se il governo dovrà comunque affrontare il nodo delle pensioni, su cui la Lega si era impuntata in fase di definizione della manovra per evitare che fossero apportate modifiche al regime dell'anzianità. Bossi sul punto non ha aperto bocca ma ha replicato alzando il dito medio, diventata ormai una delle risposte più ricorrenti date dal ministro ai rappresentanti dei media in occasione di domande scomode. E ai cronisti il Senatùr attribuisce anche la responsabilità delle voci su un'ascesa all'interno della Lega di Roberto Maroni in veste di antagonista del leader storico: «Io e Maroni siamo amici da sempre - ha tagliato corto il Senatur - Sono tutte storie che inventate voi giornalisti».
Redazione Online - 13 settembre 2011 13:10
«I sindaci? Hanno tempo da perdere»
Bossi attacca i primi cittadini, molti della Lega, che aderiranno alla protesta contro la manovra del governo
E ai giornalisti che gli chiedono della riforma delle pensioni risponde con il dito medio
Il leader della Lega Nord e ministro delle Riforme, Umberto Bossi (Ansa)
MILANO - «Si vede che hanno tempo da perdere». Umberto Bossi liquida con una battuta le polemiche sull'intenzione dei sindaci della Lega Nord di partecipare alle manifestazioni con la manovra varata dal governo. I primi cittadini, in particolare, prevedono di mobilitarsi giovedì 15 attuando l'azione simbolica di rimettere le deleghe sull'anagrafe così come i presidenti di regione faranno con quelle per i trasporti pubblici, considerato che i tagli ai trasferimenti agli enti locali previsti dall'esecutivo rischieranno di togliere coperture a molti dei servizi attualmente offerti ai cittadini.
PENSIONI E DITO MEDIO - I cronisti hanno provato a chiedergli se il governo dovrà comunque affrontare il nodo delle pensioni, su cui la Lega si era impuntata in fase di definizione della manovra per evitare che fossero apportate modifiche al regime dell'anzianità. Bossi sul punto non ha aperto bocca ma ha replicato alzando il dito medio, diventata ormai una delle risposte più ricorrenti date dal ministro ai rappresentanti dei media in occasione di domande scomode. E ai cronisti il Senatùr attribuisce anche la responsabilità delle voci su un'ascesa all'interno della Lega di Roberto Maroni in veste di antagonista del leader storico: «Io e Maroni siamo amici da sempre - ha tagliato corto il Senatur - Sono tutte storie che inventate voi giornalisti».
Redazione Online - 13 settembre 2011 13:10
martedì 13 settembre 2011
Le proposte dell'UDC
Pensavo che fosse solo un'idea balzana, invece sembra essere vero:
Buttiglione,salvacondotto a premier
ANSA – gio 8 set 2011.
(ANSA) - ROMA, 8 SET - ''Berlusconi passi la mano, lasci la guida del governo e i suoi processi penali saranno bloccati. Tutti''. Cosi' il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, in un'intervista a 'L'Avvenire' nella quale sollecita anche il premier ''a dare una mano per salvare il paese dalla speculazione che andra' avanti fino a quando non fara' una scelta. Noi lo garantiremo da vendette, da espropri e dal carcere. Non potremo bloccare azioni e processi civili ma i procedimenti penali''.
Buttiglione,salvacondotto a premier
ANSA – gio 8 set 2011.
(ANSA) - ROMA, 8 SET - ''Berlusconi passi la mano, lasci la guida del governo e i suoi processi penali saranno bloccati. Tutti''. Cosi' il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, in un'intervista a 'L'Avvenire' nella quale sollecita anche il premier ''a dare una mano per salvare il paese dalla speculazione che andra' avanti fino a quando non fara' una scelta. Noi lo garantiremo da vendette, da espropri e dal carcere. Non potremo bloccare azioni e processi civili ma i procedimenti penali''.
Prediche di Agosto, fatti di Settembre
Tratto da: http://www.corriere.it/economia/11_settembre_09/rizzo-stella-tutte-le-promesse-non-mantenute_46b89716-daa5-11e0-9c9b-7f60b377ee16.shtml
Il dossier - Indennità e vitalizi d'oro, la beffa dei tagli alla politica e le promesse non mantenute
Non c'è traccia di «scelte epocali» e risparmi milionari. Via anche la norma sull'ineleggibilità dei corrotti
«E tu osi credere ai tuoi occhi invece che a me?». Il fastidio con cui nella maggioranza vivono lo scetticismo dei cittadini nei confronti dei tagli alla politica ricorda la battuta di una leggendaria diva del cinema al marito che l'aveva sorpresa a letto con un amante: ma come, non ti fidi?
Il guaio è che di impegni, promesse, giuramenti, in questi anni ne abbiamo sentiti davvero troppi. Prendiamo due titoli di poche settimane fa dell'Ansa. Il primo: «Ok a bilancio Camera, tagli per 150 milioni». Il secondo: «Via libera Senato a tagli per 120 milioni». Non c'è estate, praticamente, che le agenzie non annuncino tagli radicali. Tutti futuri: il prossimo anno, nei prossimi due anni, nei prossimi tre anni... Poi vai a vedere e scopri che le spese correnti, quelle che contano, non scendono mai. E se Montecitorio nel 2001 costava 749,9 milioni di euro oggi ne costa un miliardo e 59 milioni. Sforbiciata reale nel 2011: meno 0,71%. E se Palazzo Madama dieci anni fa costava 349,1 milioni oggi ne costa 574. Con un aumento del 65%. In un decennio in cui il Pil pro capite italiano è calato del 4,94%. Sforbiciata reale nel 2011: 0,34%. Meno di un centesimo della amputazione radicale ai fondi per la cultura, falcidiati in un decennio del 50,2%.
E se al Quirinale va riconosciuto d'avere tentato di frenare la macchina impazzita e ormai quasi incontrollabile con un aumento del 5,07% negli ultimi anni seguiti al divampare delle polemiche sui costi della politica, non si può dire lo stesso per il Senato (+9,37%), la Camera (+12,64), la Corte Costituzionale (+11,48) e soprattutto il Cnel, schizzato all'insù, dopo un periodo di magra, del 20% tondo: il quadruplo dell'aumento del Colle.
Non diversamente è andata con altri impegni solenni. «Costi della politica, tagli epocali» era il titolone de «la Padania» di tre settimane fa. All'interno, lo stesso entusiasmo strillato a tutta pagina: «La Casta colpita al cuore». E il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli sventolava una serie di successi trionfali: taglio delle Province, taglio dei seggi e degli stipendi dei Consigli regionali, taglio dei Comuni sotto i 1.000 abitanti, taglio complessivo di 54 mila «poltrone». Pochi giorni e il trionfo si ridimensionava. Ed ecco emergere che le Province in via di soppressione da 37 scendevano a 22, il taglio dei seggi e degli stipendi dei consigli regionali non poteva violare l'autonomia degli enti e dunque era affidato a un «ricatto virtuoso» (o tu tagli dove dico io o io taglio a te un po' di finanziamenti), i Comuni più piccoli non ne volevano sapere e le 54.000 «poltrone» si rivelavano così poco «lussuose» che dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» anche un giornale non ostile come «Libero» denunciava in un titolo: «Nella manovra non è previsto neppure un euro di ricavi dalle sbandierate soppressioni di Comuni e Province: segno che non ci credono neppure loro». Qualche giorno ancora e saltavano sia l'accorpamento dei piccoli Municipi che l'abolizione delle poche Province, rimandata a un lunare disegno di legge costituzionale. Come volevasi dimostrare.
Più o meno lo stesso tormentone che da anni ruota intorno alla soppressione degli enti inutili, bollati addirittura nella prima versione del codice delle autonomie, provvedimento governativo arenato in Senato da quattordici mesi, come «enti dannosi». Estate 2008: «Entro quest'anno sugli enti inutili calerà la ghigliottina». Estate 2009: «Via 34.000 enti inutili». E via così. Il risultato si può leggere nella relazione tecnica della manovra del 2011: «L'abrogazione degli enti con dotazione organica inferiore alle 50 unità non ha prodotto alcun risparmio». Enti tagliati? Manco uno. Ed ecco il 13 agosto scorso una nuova Ansa: «Via gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle settanta unità». Lo prevede il testo della manovra ma «con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni». Restano fuori anche le organizzazioni per la Giornata della memoria, del Giorno del ricordo, le Autorità portuali e gli enti parco. Tempi? «Gli enti sotto le 70 unità sono soppressi al novantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della manovra». Da allora, di giorni, ne sono passati venti. E invece che essere soppressi gli enti inutili, nella nuova versione della manovra, è stata soppressa la loro soppressione. Andiamo avanti?
Nella prima bozza Tremonti del 23 giugno era previsto che «i compensi pubblici erogati a qualsiasi titolo, politico o di pubblico servizio, ed a qualsiasi livello, tanto centrale quanto regionale, provinciale o comunale, non possono superare quelli erogati per i corrispondenti titoli europei». Traduzione: basta con le indennità e gli stipendi troppo alti rispetto alla media Ue. Decisione sacrosanta. Ma una misteriosa manina ha nottetempo infilato nel testo di un emendamento di poche paroline e la media europea di riferimento è diventata «ponderata rispetto al Pil» e limitata ai «sei maggiori Paesi», così da tagliar fuori i Paesi che avrebbero fatto abbassare le buste paga. Un giochetto che, secondo una nota interna della Cisl, avrebbe messo in salvo circa mille euro al mese.
Ancora più divertente, si fa per dire, è l'epilogo della promessa di adeguare le regole italiane a quelle straniere, che in molti casi vietano espressamente a chi è pagato per fare il parlamentare di fare altri lavori. Facoltà che in certi casi (ad esempio quello del medico Antonio Gaglione, che ha detto di non avere nessunissima intenzione di dimettersi e rinunciare alle prebende) ha portato anche al 93% di assenze.
La riforma sbandierata all'inizio prevedeva il taglio del 50% dell'indennità lorda. Poi il trauma è stato ridimensionato col raddoppio del prelievo di solidarietà, il 20% oltre i 90 mila e il 40% oltre i 150 mila. Ma siccome pochissimi hanno una indennità superiore a questa cifra (quelli che guadagnano molto lo devono proprio all'attività privata) la percentuale di riferimento reale è quella del 20%. Facciamo due conti? Dato che l'indennità lorda di un deputato semplice è di 140.443 euro e 68 centesimi lordi l'anno (poi bisogna aggiungere le diarie e rimborsi vari, al netto) un doppiolavorista avrebbe avuto con la prima versione delle nuove regole, un taglio di 70.221 euro e 84 centesimi. Con le regole nuove, 10.088 euro e 73 centesimi. Un settimo. Non bastasse, mentre il prelievo di solidarietà «doppio» non aveva scadenza, l'ultima versione dice esplicitamente che dura tre anni: 2011, 2012 e 2013. Non solo: non tocca più la Corte Costituzionale e il Quirinale. Che com'è noto, alla denuncia di Roberto Castelli, ha risposto bruscamente: tutta farina vostra, noi non c'entriamo, è il governo che decide.
Non bastasse ancora, la legge che vietava l'accumulo di cariche e già era di fatto ignorata (si pensi che siedono in Parlamento vari presidenti provinciali, da quella di Asti a quelli di Foggia, Bergamo, Salerno, Brescia...) è stata addirittura annacquata: l'incompatibilità assoluta fra incarico parlamentare e altre cariche elettive, introdotta nella prima versione della manovra agostana, si è ridotta a vietare l'accumulo del seggio alle Camere con le cariche elettive «monocratiche», presidenti provinciali e sindaci di Comuni oltre i 5 mila abitanti. Non con altre poltrone, come quelle di assessori o consiglieri provinciali e comunali. E non basta ancora. Nella prima bozza della manovra di luglio si diceva che dopo la scadenza dell'incarico nessun «titolare di incarichi pubblici, anche elettivi, può continuare a fruire di benefici come pensioni, vitalizi, auto di servizio, locali per ufficio, telefoni, etc...» Nel testo approvato, sorpresa sorpresa, è sparito ogni riferimento a «pensioni e vitalizi». Anche lì, la solita manina? Ma non è finita. Da giugno scorso giace alla Camera un altro disegno di legge che era stato sbandierato in pompa magna dal governo il 1° marzo 2010, sull'onda degli scandali sui grandi eventi e la Protezione civile: quello contro la corruzione. Ricordate?
Suonarono le trombe: «Nessuno mai è stato così duro contro i corrotti!».
Dopo più di un anno il disegno è stato approvato in Senato, ma diverso da come era nato. Nel testo iniziale si stabiliva per la prima volta che una persona condannata con sentenza definitiva a una pena superiore a due anni per reati come la corruzione non potesse venire eletta in Parlamento. In quello approdato a giugno dalla Camera la norma tassativa e immediatamente applicabile dopo l'approvazione della legge è diventata una «delega al governo per l'adozione di un testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi». Ricapitoliamo? Prima bisognerà approvare la legge. E già immaginiamo che verrà opportunamente modificata alla Camera per poi tornare in terza lettura al Senato... Un annetto per ogni passaggio e già siamo fuori tempo massimo. Ma se per miracolo dovesse superare l'esame del Parlamento prima della fine della legislatura, da quel momento il governo avrà ancora un anno di tempo per scrivere la delega. Campa cavallo... Per capire cosa è successo «davvero» è sufficiente citare un caso: quello di Salvatore Sciascia, l'ex manager Fininvest condannato in via definitiva a due anni e mezzo per corruzione della Guardia di finanza e portato nel 2008 in Senato. Come ha votato? Indovinato: a favore.
Per chiudere, a parte la sottolineatura che la telenovela intorno all'abolizione della metà dei parlamentari ormai giunta alla 1327a puntata è ancora aperta a ogni colpo di scena, vale la pena di ricordare che nonostante tutte le promesse è ancora in vigore la leggina più infame che, sotto l'infuriare delle polemiche, si erano impegnati a cambiare. Quella sulle donazioni. La quale riconosce a chi regala 100.000 euro alla ricerca sul cancro o ai lebbrosi uno sconto fiscale di 392 euro e chi regala gli stessi soldi a un partito politico uno sconto 50 volte più alto. Giuravano tutti che sarebbe stata spazzata via: e ancora lì.
E i cittadini dovrebbero fidarsi delle promesse di oggi?
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
09 settembre 2011(ultima modifica: 10 settembre 2011 10:32)
Il dossier - Indennità e vitalizi d'oro, la beffa dei tagli alla politica e le promesse non mantenute
Non c'è traccia di «scelte epocali» e risparmi milionari. Via anche la norma sull'ineleggibilità dei corrotti
«E tu osi credere ai tuoi occhi invece che a me?». Il fastidio con cui nella maggioranza vivono lo scetticismo dei cittadini nei confronti dei tagli alla politica ricorda la battuta di una leggendaria diva del cinema al marito che l'aveva sorpresa a letto con un amante: ma come, non ti fidi?
Il guaio è che di impegni, promesse, giuramenti, in questi anni ne abbiamo sentiti davvero troppi. Prendiamo due titoli di poche settimane fa dell'Ansa. Il primo: «Ok a bilancio Camera, tagli per 150 milioni». Il secondo: «Via libera Senato a tagli per 120 milioni». Non c'è estate, praticamente, che le agenzie non annuncino tagli radicali. Tutti futuri: il prossimo anno, nei prossimi due anni, nei prossimi tre anni... Poi vai a vedere e scopri che le spese correnti, quelle che contano, non scendono mai. E se Montecitorio nel 2001 costava 749,9 milioni di euro oggi ne costa un miliardo e 59 milioni. Sforbiciata reale nel 2011: meno 0,71%. E se Palazzo Madama dieci anni fa costava 349,1 milioni oggi ne costa 574. Con un aumento del 65%. In un decennio in cui il Pil pro capite italiano è calato del 4,94%. Sforbiciata reale nel 2011: 0,34%. Meno di un centesimo della amputazione radicale ai fondi per la cultura, falcidiati in un decennio del 50,2%.
E se al Quirinale va riconosciuto d'avere tentato di frenare la macchina impazzita e ormai quasi incontrollabile con un aumento del 5,07% negli ultimi anni seguiti al divampare delle polemiche sui costi della politica, non si può dire lo stesso per il Senato (+9,37%), la Camera (+12,64), la Corte Costituzionale (+11,48) e soprattutto il Cnel, schizzato all'insù, dopo un periodo di magra, del 20% tondo: il quadruplo dell'aumento del Colle.
Non diversamente è andata con altri impegni solenni. «Costi della politica, tagli epocali» era il titolone de «la Padania» di tre settimane fa. All'interno, lo stesso entusiasmo strillato a tutta pagina: «La Casta colpita al cuore». E il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli sventolava una serie di successi trionfali: taglio delle Province, taglio dei seggi e degli stipendi dei Consigli regionali, taglio dei Comuni sotto i 1.000 abitanti, taglio complessivo di 54 mila «poltrone». Pochi giorni e il trionfo si ridimensionava. Ed ecco emergere che le Province in via di soppressione da 37 scendevano a 22, il taglio dei seggi e degli stipendi dei consigli regionali non poteva violare l'autonomia degli enti e dunque era affidato a un «ricatto virtuoso» (o tu tagli dove dico io o io taglio a te un po' di finanziamenti), i Comuni più piccoli non ne volevano sapere e le 54.000 «poltrone» si rivelavano così poco «lussuose» che dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» anche un giornale non ostile come «Libero» denunciava in un titolo: «Nella manovra non è previsto neppure un euro di ricavi dalle sbandierate soppressioni di Comuni e Province: segno che non ci credono neppure loro». Qualche giorno ancora e saltavano sia l'accorpamento dei piccoli Municipi che l'abolizione delle poche Province, rimandata a un lunare disegno di legge costituzionale. Come volevasi dimostrare.
Più o meno lo stesso tormentone che da anni ruota intorno alla soppressione degli enti inutili, bollati addirittura nella prima versione del codice delle autonomie, provvedimento governativo arenato in Senato da quattordici mesi, come «enti dannosi». Estate 2008: «Entro quest'anno sugli enti inutili calerà la ghigliottina». Estate 2009: «Via 34.000 enti inutili». E via così. Il risultato si può leggere nella relazione tecnica della manovra del 2011: «L'abrogazione degli enti con dotazione organica inferiore alle 50 unità non ha prodotto alcun risparmio». Enti tagliati? Manco uno. Ed ecco il 13 agosto scorso una nuova Ansa: «Via gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle settanta unità». Lo prevede il testo della manovra ma «con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni». Restano fuori anche le organizzazioni per la Giornata della memoria, del Giorno del ricordo, le Autorità portuali e gli enti parco. Tempi? «Gli enti sotto le 70 unità sono soppressi al novantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della manovra». Da allora, di giorni, ne sono passati venti. E invece che essere soppressi gli enti inutili, nella nuova versione della manovra, è stata soppressa la loro soppressione. Andiamo avanti?
Nella prima bozza Tremonti del 23 giugno era previsto che «i compensi pubblici erogati a qualsiasi titolo, politico o di pubblico servizio, ed a qualsiasi livello, tanto centrale quanto regionale, provinciale o comunale, non possono superare quelli erogati per i corrispondenti titoli europei». Traduzione: basta con le indennità e gli stipendi troppo alti rispetto alla media Ue. Decisione sacrosanta. Ma una misteriosa manina ha nottetempo infilato nel testo di un emendamento di poche paroline e la media europea di riferimento è diventata «ponderata rispetto al Pil» e limitata ai «sei maggiori Paesi», così da tagliar fuori i Paesi che avrebbero fatto abbassare le buste paga. Un giochetto che, secondo una nota interna della Cisl, avrebbe messo in salvo circa mille euro al mese.
Ancora più divertente, si fa per dire, è l'epilogo della promessa di adeguare le regole italiane a quelle straniere, che in molti casi vietano espressamente a chi è pagato per fare il parlamentare di fare altri lavori. Facoltà che in certi casi (ad esempio quello del medico Antonio Gaglione, che ha detto di non avere nessunissima intenzione di dimettersi e rinunciare alle prebende) ha portato anche al 93% di assenze.
La riforma sbandierata all'inizio prevedeva il taglio del 50% dell'indennità lorda. Poi il trauma è stato ridimensionato col raddoppio del prelievo di solidarietà, il 20% oltre i 90 mila e il 40% oltre i 150 mila. Ma siccome pochissimi hanno una indennità superiore a questa cifra (quelli che guadagnano molto lo devono proprio all'attività privata) la percentuale di riferimento reale è quella del 20%. Facciamo due conti? Dato che l'indennità lorda di un deputato semplice è di 140.443 euro e 68 centesimi lordi l'anno (poi bisogna aggiungere le diarie e rimborsi vari, al netto) un doppiolavorista avrebbe avuto con la prima versione delle nuove regole, un taglio di 70.221 euro e 84 centesimi. Con le regole nuove, 10.088 euro e 73 centesimi. Un settimo. Non bastasse, mentre il prelievo di solidarietà «doppio» non aveva scadenza, l'ultima versione dice esplicitamente che dura tre anni: 2011, 2012 e 2013. Non solo: non tocca più la Corte Costituzionale e il Quirinale. Che com'è noto, alla denuncia di Roberto Castelli, ha risposto bruscamente: tutta farina vostra, noi non c'entriamo, è il governo che decide.
Non bastasse ancora, la legge che vietava l'accumulo di cariche e già era di fatto ignorata (si pensi che siedono in Parlamento vari presidenti provinciali, da quella di Asti a quelli di Foggia, Bergamo, Salerno, Brescia...) è stata addirittura annacquata: l'incompatibilità assoluta fra incarico parlamentare e altre cariche elettive, introdotta nella prima versione della manovra agostana, si è ridotta a vietare l'accumulo del seggio alle Camere con le cariche elettive «monocratiche», presidenti provinciali e sindaci di Comuni oltre i 5 mila abitanti. Non con altre poltrone, come quelle di assessori o consiglieri provinciali e comunali. E non basta ancora. Nella prima bozza della manovra di luglio si diceva che dopo la scadenza dell'incarico nessun «titolare di incarichi pubblici, anche elettivi, può continuare a fruire di benefici come pensioni, vitalizi, auto di servizio, locali per ufficio, telefoni, etc...» Nel testo approvato, sorpresa sorpresa, è sparito ogni riferimento a «pensioni e vitalizi». Anche lì, la solita manina? Ma non è finita. Da giugno scorso giace alla Camera un altro disegno di legge che era stato sbandierato in pompa magna dal governo il 1° marzo 2010, sull'onda degli scandali sui grandi eventi e la Protezione civile: quello contro la corruzione. Ricordate?
Suonarono le trombe: «Nessuno mai è stato così duro contro i corrotti!».
Dopo più di un anno il disegno è stato approvato in Senato, ma diverso da come era nato. Nel testo iniziale si stabiliva per la prima volta che una persona condannata con sentenza definitiva a una pena superiore a due anni per reati come la corruzione non potesse venire eletta in Parlamento. In quello approdato a giugno dalla Camera la norma tassativa e immediatamente applicabile dopo l'approvazione della legge è diventata una «delega al governo per l'adozione di un testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi». Ricapitoliamo? Prima bisognerà approvare la legge. E già immaginiamo che verrà opportunamente modificata alla Camera per poi tornare in terza lettura al Senato... Un annetto per ogni passaggio e già siamo fuori tempo massimo. Ma se per miracolo dovesse superare l'esame del Parlamento prima della fine della legislatura, da quel momento il governo avrà ancora un anno di tempo per scrivere la delega. Campa cavallo... Per capire cosa è successo «davvero» è sufficiente citare un caso: quello di Salvatore Sciascia, l'ex manager Fininvest condannato in via definitiva a due anni e mezzo per corruzione della Guardia di finanza e portato nel 2008 in Senato. Come ha votato? Indovinato: a favore.
Per chiudere, a parte la sottolineatura che la telenovela intorno all'abolizione della metà dei parlamentari ormai giunta alla 1327a puntata è ancora aperta a ogni colpo di scena, vale la pena di ricordare che nonostante tutte le promesse è ancora in vigore la leggina più infame che, sotto l'infuriare delle polemiche, si erano impegnati a cambiare. Quella sulle donazioni. La quale riconosce a chi regala 100.000 euro alla ricerca sul cancro o ai lebbrosi uno sconto fiscale di 392 euro e chi regala gli stessi soldi a un partito politico uno sconto 50 volte più alto. Giuravano tutti che sarebbe stata spazzata via: e ancora lì.
E i cittadini dovrebbero fidarsi delle promesse di oggi?
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
09 settembre 2011(ultima modifica: 10 settembre 2011 10:32)
lunedì 12 settembre 2011
Non sbagliare !
Torno sull'argomento dei referendum sulla legge elettorale per ricordare il vero scopo di chi li sta sostenendo: dare maggior potere alle segreterie dei partiti, e meno ai cittadini !
Quindi NON FIRMATE per i referendum sostenutio da Veltroni, Di Pietro e Vendola !
Per maggiori informazioni: link
Quindi NON FIRMATE per i referendum sostenutio da Veltroni, Di Pietro e Vendola !
Per maggiori informazioni: link
venerdì 9 settembre 2011
L'intelligenza fa male ?
Questo studio mi era sfuggito.
Meno male che "il Morris" lo ha ripreso!
Baciami, stupido
Secondo uno studio della rivista statunitense Psychology today, chi ha un quoziente di intelligenza maggiore si dedica meno all'attività sessuale. Quindi le robe son due: o sono veramente, ma veramente intelligente, oppure sono stupido, ma non abbastanza da andare da una a chiederle ciao, senti, me la daresti? sapendo che potrebbe anche funzionare.
Comunque me cojons, che ricerca. Vi invito a leggere l'articolo dell'ANSA senza scoppiare improvvisamente a ridere.
Dettagli al link: http://ilmorris.splinder.com/post/25496504/baciami-stupido
Meno male che "il Morris" lo ha ripreso!
Baciami, stupido
Secondo uno studio della rivista statunitense Psychology today, chi ha un quoziente di intelligenza maggiore si dedica meno all'attività sessuale. Quindi le robe son due: o sono veramente, ma veramente intelligente, oppure sono stupido, ma non abbastanza da andare da una a chiederle ciao, senti, me la daresti? sapendo che potrebbe anche funzionare.
Comunque me cojons, che ricerca. Vi invito a leggere l'articolo dell'ANSA senza scoppiare improvvisamente a ridere.
Dettagli al link: http://ilmorris.splinder.com/post/25496504/baciami-stupido
giovedì 8 settembre 2011
Manifestazioni: quante persone ?
Tratto da: http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=10005
Così si conta il successo dei cortei
Poche teste o marea umana? Il metodo per stimare le folle
Dopo una manifestazione, un evento, una protesta parte sempre la ''lotteria'' dei partecipanti con gli organizzatori che 'sparano' numeri esagerati e le autorità che invece ridimensionano al ribasso le presenze.
Ma c'è un modo per stimare le folle con un margine di errore inferiore al 10%, è spiegato sulla rivista Significance, il magazine della Royal Statistical Society e della American Statistical Association: per folle in movimento come in un corteo si prendono 2 punti in cui passa il corteo, uno verso la fine del percorso, e in quei punti di ispezione si contano i manifestanti che passano. Per una folla ferma si prende un punto X della piazza o della zona dove si concentrano le persone e si calcola la densità dei presenti in quell'area X, poi si tirano le somme.
''Ci sono due motivi per cui spesso c'è grande variabilità nelle stime di presenze a un evento riferite - spiega l'autore dell'articolo Paul Yip dell'Universita' di Hong Kong - è difficile fare queste stime e ci sono forti motivazioni a dare cifre sbagliate''.
Infatti, molto, troppo spesso, il calcolo delle presenze e' totalmente ''sballato'' con l'ovvio scopo di influenzare l'opinione pubblica, spiega Yip, perché è chiaro che se la partecipazione a una protesta è bassa di certo l'eco della manifestazione arriverà debole alla cittadinanza e quindi sarà meno sentito.
Ma secondo Yip, che ha testato personalmente il metodo dei punti di ispezione in occasione della marcia di Hong Kong, i metodi per stime accurate ci sono: per stimare una massa di persone assiepate in una piazza si usa il metodo classico della densità, basta dotarsi di una buona fotografia che riprende l'area X e calcolare la densità degli individui, poi moltiplicare per l'area totale della piazza.
In genere per folle non troppo concentrate in media si ha una densità di una persona per metro quadro, mentre per folle molto fitte si arriva a 4 persone per metro quadro.
Per masse in movimento, spiega Yip, è bene usare il metodo dei due punti di ispezione in modo da contare le persone che passano nel tragitto del corteo, arginando in parte la sottostima dovuta a coloro che entrano o escono a metà corteo, quindi non rintracciabili se il monitoraggio viene fatto a inizio e fine corteo.
''Il nostro studio - conclude Yip - dimostra che stimare con un margine di errore inferiore al 10% l'entità di una folla di persone è possibile con i metodi proposti''. In generale, a meno che non si sia così accurati, meglio diffidare di chi 'dà i numeri' sulle folle giunte a un evento.
*********************************
Art. 17 Costituzione Italiana.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Così si conta il successo dei cortei
Poche teste o marea umana? Il metodo per stimare le folle
Dopo una manifestazione, un evento, una protesta parte sempre la ''lotteria'' dei partecipanti con gli organizzatori che 'sparano' numeri esagerati e le autorità che invece ridimensionano al ribasso le presenze.
Ma c'è un modo per stimare le folle con un margine di errore inferiore al 10%, è spiegato sulla rivista Significance, il magazine della Royal Statistical Society e della American Statistical Association: per folle in movimento come in un corteo si prendono 2 punti in cui passa il corteo, uno verso la fine del percorso, e in quei punti di ispezione si contano i manifestanti che passano. Per una folla ferma si prende un punto X della piazza o della zona dove si concentrano le persone e si calcola la densità dei presenti in quell'area X, poi si tirano le somme.
''Ci sono due motivi per cui spesso c'è grande variabilità nelle stime di presenze a un evento riferite - spiega l'autore dell'articolo Paul Yip dell'Universita' di Hong Kong - è difficile fare queste stime e ci sono forti motivazioni a dare cifre sbagliate''.
Infatti, molto, troppo spesso, il calcolo delle presenze e' totalmente ''sballato'' con l'ovvio scopo di influenzare l'opinione pubblica, spiega Yip, perché è chiaro che se la partecipazione a una protesta è bassa di certo l'eco della manifestazione arriverà debole alla cittadinanza e quindi sarà meno sentito.
Ma secondo Yip, che ha testato personalmente il metodo dei punti di ispezione in occasione della marcia di Hong Kong, i metodi per stime accurate ci sono: per stimare una massa di persone assiepate in una piazza si usa il metodo classico della densità, basta dotarsi di una buona fotografia che riprende l'area X e calcolare la densità degli individui, poi moltiplicare per l'area totale della piazza.
In genere per folle non troppo concentrate in media si ha una densità di una persona per metro quadro, mentre per folle molto fitte si arriva a 4 persone per metro quadro.
Per masse in movimento, spiega Yip, è bene usare il metodo dei due punti di ispezione in modo da contare le persone che passano nel tragitto del corteo, arginando in parte la sottostima dovuta a coloro che entrano o escono a metà corteo, quindi non rintracciabili se il monitoraggio viene fatto a inizio e fine corteo.
''Il nostro studio - conclude Yip - dimostra che stimare con un margine di errore inferiore al 10% l'entità di una folla di persone è possibile con i metodi proposti''. In generale, a meno che non si sia così accurati, meglio diffidare di chi 'dà i numeri' sulle folle giunte a un evento.
*********************************
Art. 17 Costituzione Italiana.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
mercoledì 7 settembre 2011
Galateo in ufficio: dove si mangia ?
Tratto da: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/08/26/news/ufficio_arriva_il_galateo_per_chi_pranza_alla_scrivania-20884970/
IL CASO - Ufficio, arriva il galateo per chi pranza alla scrivania
Boom di impiegati che consumano il loro spuntino di mezzodì al tavolo di lavoro. Ma uno studio dimostra che l'abitudine non piace ai colleghi. E non aiuta la produttività
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - C'è chi si porta il panino o l'insalata da casa. Chi ordina la pizza al telefono. Chi fa un salto al bar, al supermercato, alla bancarella, e torna carico di commestibile. Più di metà dei "colletti bianchi", come erano chiamati un tempo, insomma degli impiegati e dipendenti di ogni tipo che lavorano seduti a una scrivania, davanti a un computer, consumano il loro pranzo in ufficio, su quella medesima scrivania ingombra di scartoffie, biro, foto ricordo di coniuge e figli. Ma cosa ne pensa l'altra metà, quella che preferisce pranzare fuori? E che benefici ha per la produttività, se ne ha, questa presunta dedizione alla causa dello stakanovismo, che spinge a non allontanarsi dal posto di lavoro nemmeno per la tradizionale, sacrosanta pausa per lo spuntino di mezzodì?
La risposta alla prima domanda è semplice: gli altri sono spesso disgustati, irritati, increduli, per il modo in cui tanti lavoratori mangiano in ufficio. E la risposta alla seconda è che i benefici per la produttività sono pressoché zero, o sottozero: la telefonata fatta, l'email inviata, l'informazione letta con la bocca piena, raramente sono accompagnate dalla concentrazione necessaria per fare bene il proprio lavoro. Rinunciare alla distrazione di due passi all'aperto e di un pranzetto fuori dall'ambiente di ufficio, può anzi risultare controproducente per il rendimento, quando finisce la "pausa lunch" e il lavoro ricomincia sul serio.
Sono le conclusioni a cui giunge
un'indagine della società di consulenze CareerBuilder, pubblicata dal Wall Street Journal. Dai risultati emergono almeno quattro distinte categorie di "mangiatori in ufficio", ciascuna con i propri caratteristici difetti. Il Puzzolente consuma cibi dall'odore pungente, che a non tutti possono andare bene: sandwich al tonno, sardine in scatola, formaggi anche troppo "maturi", spandendo un effluvio che i colleghi trovano rivoltante. Il Rumoroso sgranocchia patatine, cioccolata, caramelle, carote o ogni altro cibo su cui mette i denti, creando una "colonna sonora" che infastidisce i vicini di scrivania. Lo Sporcaccione lascia in giro i resti delle sue libagioni, dagli avanzi ai contenitori, insozzando lo spazio proprio e altrui. Il Rompiscatole è invece il collega che vuole assaggiare il cibo che gli altri hanno sul tavolo, e finisce invariabilmente per rovesciare qualcosa su documenti o computer.
Da questi diffusi comportamenti è possibile ricavare una sorta di decalogo dell'etichetta per mangiare in ufficio: se uno deve proprio farlo, almeno coprire il computer con una copertina di plastica, non leccarsi le dita, non produrre rumori e odori sgradevoli, non sporcare, non invadere lo spazio del vicino, non continuare a lavorare (tanto non si combina granché). Ma il "comandamento" più importante, secondo gli esperti, è l'ultimo: se possibile, non pranzate in ufficio. "Restare incollati alla scrivania per l'intera giornata, anche durante la pausa pranzo, svuota di energie e riduce la produttività anziché aumentarla", dice Tony Schwartz, consulente e autore di libri su come tenere concentrati i dipendenti. Concorda Alllison Hemming, direttrice di un'agenzia di collocamento: "Per anni ho sempre pranzato in ufficio, poi ho capito che è deleterio. Se vedo uno dei miei impiegati con un panino alla scrivania, lo esorto ad andare a mangiarlo fuori, su una panchina. Sarà un caso, ma da quando faccio così gli affari vanno meglio".
(26 agosto 2011)
IL CASO - Ufficio, arriva il galateo per chi pranza alla scrivania
Boom di impiegati che consumano il loro spuntino di mezzodì al tavolo di lavoro. Ma uno studio dimostra che l'abitudine non piace ai colleghi. E non aiuta la produttività
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - C'è chi si porta il panino o l'insalata da casa. Chi ordina la pizza al telefono. Chi fa un salto al bar, al supermercato, alla bancarella, e torna carico di commestibile. Più di metà dei "colletti bianchi", come erano chiamati un tempo, insomma degli impiegati e dipendenti di ogni tipo che lavorano seduti a una scrivania, davanti a un computer, consumano il loro pranzo in ufficio, su quella medesima scrivania ingombra di scartoffie, biro, foto ricordo di coniuge e figli. Ma cosa ne pensa l'altra metà, quella che preferisce pranzare fuori? E che benefici ha per la produttività, se ne ha, questa presunta dedizione alla causa dello stakanovismo, che spinge a non allontanarsi dal posto di lavoro nemmeno per la tradizionale, sacrosanta pausa per lo spuntino di mezzodì?
La risposta alla prima domanda è semplice: gli altri sono spesso disgustati, irritati, increduli, per il modo in cui tanti lavoratori mangiano in ufficio. E la risposta alla seconda è che i benefici per la produttività sono pressoché zero, o sottozero: la telefonata fatta, l'email inviata, l'informazione letta con la bocca piena, raramente sono accompagnate dalla concentrazione necessaria per fare bene il proprio lavoro. Rinunciare alla distrazione di due passi all'aperto e di un pranzetto fuori dall'ambiente di ufficio, può anzi risultare controproducente per il rendimento, quando finisce la "pausa lunch" e il lavoro ricomincia sul serio.
Sono le conclusioni a cui giunge
un'indagine della società di consulenze CareerBuilder, pubblicata dal Wall Street Journal. Dai risultati emergono almeno quattro distinte categorie di "mangiatori in ufficio", ciascuna con i propri caratteristici difetti. Il Puzzolente consuma cibi dall'odore pungente, che a non tutti possono andare bene: sandwich al tonno, sardine in scatola, formaggi anche troppo "maturi", spandendo un effluvio che i colleghi trovano rivoltante. Il Rumoroso sgranocchia patatine, cioccolata, caramelle, carote o ogni altro cibo su cui mette i denti, creando una "colonna sonora" che infastidisce i vicini di scrivania. Lo Sporcaccione lascia in giro i resti delle sue libagioni, dagli avanzi ai contenitori, insozzando lo spazio proprio e altrui. Il Rompiscatole è invece il collega che vuole assaggiare il cibo che gli altri hanno sul tavolo, e finisce invariabilmente per rovesciare qualcosa su documenti o computer.
Da questi diffusi comportamenti è possibile ricavare una sorta di decalogo dell'etichetta per mangiare in ufficio: se uno deve proprio farlo, almeno coprire il computer con una copertina di plastica, non leccarsi le dita, non produrre rumori e odori sgradevoli, non sporcare, non invadere lo spazio del vicino, non continuare a lavorare (tanto non si combina granché). Ma il "comandamento" più importante, secondo gli esperti, è l'ultimo: se possibile, non pranzate in ufficio. "Restare incollati alla scrivania per l'intera giornata, anche durante la pausa pranzo, svuota di energie e riduce la produttività anziché aumentarla", dice Tony Schwartz, consulente e autore di libri su come tenere concentrati i dipendenti. Concorda Alllison Hemming, direttrice di un'agenzia di collocamento: "Per anni ho sempre pranzato in ufficio, poi ho capito che è deleterio. Se vedo uno dei miei impiegati con un panino alla scrivania, lo esorto ad andare a mangiarlo fuori, su una panchina. Sarà un caso, ma da quando faccio così gli affari vanno meglio".
(26 agosto 2011)
martedì 6 settembre 2011
Siamo tutti manipolati
Tratto da: http://isegretidellacasta.blogspot.com/, Giovedì 1° Settembre 2011
Ecco come ci governano: le 10 strategie della manipolazione attraverso i massmedia
1-La strategia della distrazione L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Questo metodo è anche chiamato “problema-reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori.
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’autocolpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
Noam Chomsky (Massachusetts Institute of Technology)
Ecco come ci governano: le 10 strategie della manipolazione attraverso i massmedia
1-La strategia della distrazione L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Questo metodo è anche chiamato “problema-reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori.
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’autocolpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
Noam Chomsky (Massachusetts Institute of Technology)
lunedì 5 settembre 2011
Le alternative del PD in Regione . FATTI E NON PAROLE
ricevo e segnalo:
NOTE DALLA REGIONE – Agosto 2011
Carissime, carissimi,
sperando che ciascuno abbia potuto almeno un po’ godere della pausa estiva, considerata l’attenzione che il dibattito pubblico sta giustamente rivolgendo al tema dei costi della politica, penso di fare cosa utile riportandovi di seguito le 10 PROPOSTE del Partito Democratico della Lombardia, per incominciare a intervenire nella nostra Regione indipendentemente dal Governo nazionale.
1.Eliminazione del vitalizio, taglio delle indennità di fine mandato e delle indennità mensili dei consiglieri regionali secondo la proposta di legge del PD lombardo già formalizzata il 28 giugno scorso, da approvare entro ottobre.
2.Soppressione della Provincia di Milano e costituzione della Città Metropolitana Milanese per la gestione associata dei principali ambiti di governo: trasporti e infrastrutture, urbanistica e territorio, servizi socio-assistenziali, ecc.
3.Attuazione delle Unioni dei Comuni per tutte le realtà locali sotto i 5.000 abitanti, anche attraverso una legge regionale di riordino territoriale che definisca i meccanismi di premialità e gli ambiti territoriali ottimali.
4.Razionalizzazione delle Province lombarde secondo la proposta di Legge Costituzionale presentata dal PD in Parlamento (accorpamenti, ecc.).
5.Liberalizzazione del settore del trasporto pubblico locale regionale -a partire da quello ferroviario- per promuovere vera concorrenza.
6.Taglio radicale delle società partecipate da Regione, Province e Comuni eliminando innanzitutto gli organi societari per le società “in house”.
7.Soppressione e fusione di enti intermedi e strumentali partendo subito dai Consorzi di Bonifica, dall’unificazione di società come Finlombarda e Cestec, anche con l’eliminazione contestuale di tutte le società sotto-partecipate.
8.Riorganizzazione della governance e delle funzioni di Asl e Aziende Ospedaliere di concerto con gli Enti Locali, restituendo ruolo effettivo anche ai Sindaci.
9.Superamento dei “Pirellini” (sedi distaccate della Regione) presenti nelle province lombarde.
10.Soppressione delle figure dei 4 Sottosegretari e dei 4 Delegati istituiti dal Presidente Formigoni.
Al seguente link, invece, http://beta.partitodemocratico.it/doc/215074/litalia-di-domani-per-il-rigore-lequit-e-lo-sviluppo-sostenibile.htm trovate le proposte del PD nazionale alternative alla manovra del Governo.
Un saluto cordiale,
Carlo Borghetti
NOTE DALLA REGIONE – Agosto 2011
Carissime, carissimi,
sperando che ciascuno abbia potuto almeno un po’ godere della pausa estiva, considerata l’attenzione che il dibattito pubblico sta giustamente rivolgendo al tema dei costi della politica, penso di fare cosa utile riportandovi di seguito le 10 PROPOSTE del Partito Democratico della Lombardia, per incominciare a intervenire nella nostra Regione indipendentemente dal Governo nazionale.
1.Eliminazione del vitalizio, taglio delle indennità di fine mandato e delle indennità mensili dei consiglieri regionali secondo la proposta di legge del PD lombardo già formalizzata il 28 giugno scorso, da approvare entro ottobre.
2.Soppressione della Provincia di Milano e costituzione della Città Metropolitana Milanese per la gestione associata dei principali ambiti di governo: trasporti e infrastrutture, urbanistica e territorio, servizi socio-assistenziali, ecc.
3.Attuazione delle Unioni dei Comuni per tutte le realtà locali sotto i 5.000 abitanti, anche attraverso una legge regionale di riordino territoriale che definisca i meccanismi di premialità e gli ambiti territoriali ottimali.
4.Razionalizzazione delle Province lombarde secondo la proposta di Legge Costituzionale presentata dal PD in Parlamento (accorpamenti, ecc.).
5.Liberalizzazione del settore del trasporto pubblico locale regionale -a partire da quello ferroviario- per promuovere vera concorrenza.
6.Taglio radicale delle società partecipate da Regione, Province e Comuni eliminando innanzitutto gli organi societari per le società “in house”.
7.Soppressione e fusione di enti intermedi e strumentali partendo subito dai Consorzi di Bonifica, dall’unificazione di società come Finlombarda e Cestec, anche con l’eliminazione contestuale di tutte le società sotto-partecipate.
8.Riorganizzazione della governance e delle funzioni di Asl e Aziende Ospedaliere di concerto con gli Enti Locali, restituendo ruolo effettivo anche ai Sindaci.
9.Superamento dei “Pirellini” (sedi distaccate della Regione) presenti nelle province lombarde.
10.Soppressione delle figure dei 4 Sottosegretari e dei 4 Delegati istituiti dal Presidente Formigoni.
Al seguente link, invece, http://beta.partitodemocratico.it/doc/215074/litalia-di-domani-per-il-rigore-lequit-e-lo-sviluppo-sostenibile.htm trovate le proposte del PD nazionale alternative alla manovra del Governo.
Un saluto cordiale,
Carlo Borghetti
domenica 4 settembre 2011
Dimmi come sei seduto e ti dirò chi sei ?
Tratto da: http://www.corriere.it/salute/reumatologia/11_settembre_01/postura-dritta-corretta-meli_11bd3052-b2e2-11e0-97dd-09b07ad852d4.shtml
Lo Studio - Stai dritto, avrai più forza e fiducia in te stesso
Una buona postura migliora la tolleranza al dolore e ha effetti positivi anche sull'autostima
MILANO - La mamma aveva ragione: bisogna star seduti composti e ben dritti. Per fare una buona impressione, certo, e anche perché ciondolare potrebbe farci venire una colonna vertebrale un po' storta. Ma pure perché tenere la testa alta e le spalle dritte ci rende fisicamente e psicologicamente più forti: una ricerca della Marshall University, in California, ha dimostrato che una buona postura riduce la sensibilità al dolore e ha effetti vantaggiosi perfino sul benessere psicologico, facendoci diventare più sicuri di noi stessi e assertivi nei confronti degli altri.
STUDIO – La ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Social Psychology , ha coinvolto alcuni volontari sottoposti a due tipi di esperimenti: in un caso dovevano stare in una postura “dominante” (sguardo alto, spalle dritte, seduti come avrebbe voluto la nostra mamma insomma) ed è stata misurata la loro soglia del dolore; nell'altro si è valutato quanto la postura incidesse sulla relazione che si instaurava con l'interlocutore. I risultati sono stati evidenti: chi assumeva una posizione ben dritta e dominante aveva una soglia del dolore più elevata ed era in grado di tollerare meglio un eventuale stress. I volontari riferivano anche di tenere maggiormente sotto controllo la situazione e di sentirsi più “potenti” nei confronti degli altri, rispetto a coloro che invece avevano assunto una posizione meno composta. «L'interlocutore di una persona che mantiene una postura dominante può reagire “raddrizzandosi” a sua volta o assumere una posizione “remissiva”: in questo secondo caso abbiamo visto che la soglia del dolore si abbassa, aumentando la sensibilità del soggetto agli stimoli dolorosi», spiega l'autore della ricerca Scott Wiltermuth.
IMPLICAZIONI – «I nostri dati – prosegue Wiltermuth – implicano anche che ad esempio, quando si ha un dolore, sarebbe meglio stare dritti e non raggomitolarsi come in effetti viene spontaneo fare. La postura raccolta infatti può indurci a pensare di non avere il controllo delle nostre sensazioni, e questo a sua volta può avere un effetto negativo di intensificazione della percezione del dolore. Meglio sedersi spingendo il petto avanti e cercando di allargare il torace: il senso di potere e controllo che ne deriva può aiutarci a ridurre la soglia del dolore». Probabilmente, stando a quanto hanno dimostrato ricerche precedenti, il merito è almeno in parte di un maggior rilascio di testosterone che si ha quando si assume una posizione “dominante”, perché l'ormone infatti aumenta la tolleranza al dolore; di pari passo pare ridursi il cortisolo, e ciò renderebbe l'esperienza dolorosa meno stressante e più sopportabile. «Vista l'interconnessione fra effetti fisici e psichici, una buona postura potrebbe anche aiutare a rendere più tollerabile un evento emotivamente stressante – riprende Wiltermuth –. Inoltre, queste informazioni possono essere utili a chi si prende cura dei malati, i cosiddetti caregiver: se tendono come ovviamente accade a rendere tutto più facile e meno stressante per il paziente, questo inevitabilmente è spinto ad assumere una posizione di “sottomissione” e ciò può influenzare in negativo la percezione del dolore. Meglio che sia il caregiver ad adottare posture più “raccolte” e a lasciare un po' il controllo della situazione al malato che, trovandosi ad avere la sensazione di un maggior “potere”, potrà tollerare meglio il dolore».
Elena Meli - 01 settembre 2011 09:18
Lo Studio - Stai dritto, avrai più forza e fiducia in te stesso
Una buona postura migliora la tolleranza al dolore e ha effetti positivi anche sull'autostima
MILANO - La mamma aveva ragione: bisogna star seduti composti e ben dritti. Per fare una buona impressione, certo, e anche perché ciondolare potrebbe farci venire una colonna vertebrale un po' storta. Ma pure perché tenere la testa alta e le spalle dritte ci rende fisicamente e psicologicamente più forti: una ricerca della Marshall University, in California, ha dimostrato che una buona postura riduce la sensibilità al dolore e ha effetti vantaggiosi perfino sul benessere psicologico, facendoci diventare più sicuri di noi stessi e assertivi nei confronti degli altri.
STUDIO – La ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Social Psychology , ha coinvolto alcuni volontari sottoposti a due tipi di esperimenti: in un caso dovevano stare in una postura “dominante” (sguardo alto, spalle dritte, seduti come avrebbe voluto la nostra mamma insomma) ed è stata misurata la loro soglia del dolore; nell'altro si è valutato quanto la postura incidesse sulla relazione che si instaurava con l'interlocutore. I risultati sono stati evidenti: chi assumeva una posizione ben dritta e dominante aveva una soglia del dolore più elevata ed era in grado di tollerare meglio un eventuale stress. I volontari riferivano anche di tenere maggiormente sotto controllo la situazione e di sentirsi più “potenti” nei confronti degli altri, rispetto a coloro che invece avevano assunto una posizione meno composta. «L'interlocutore di una persona che mantiene una postura dominante può reagire “raddrizzandosi” a sua volta o assumere una posizione “remissiva”: in questo secondo caso abbiamo visto che la soglia del dolore si abbassa, aumentando la sensibilità del soggetto agli stimoli dolorosi», spiega l'autore della ricerca Scott Wiltermuth.
IMPLICAZIONI – «I nostri dati – prosegue Wiltermuth – implicano anche che ad esempio, quando si ha un dolore, sarebbe meglio stare dritti e non raggomitolarsi come in effetti viene spontaneo fare. La postura raccolta infatti può indurci a pensare di non avere il controllo delle nostre sensazioni, e questo a sua volta può avere un effetto negativo di intensificazione della percezione del dolore. Meglio sedersi spingendo il petto avanti e cercando di allargare il torace: il senso di potere e controllo che ne deriva può aiutarci a ridurre la soglia del dolore». Probabilmente, stando a quanto hanno dimostrato ricerche precedenti, il merito è almeno in parte di un maggior rilascio di testosterone che si ha quando si assume una posizione “dominante”, perché l'ormone infatti aumenta la tolleranza al dolore; di pari passo pare ridursi il cortisolo, e ciò renderebbe l'esperienza dolorosa meno stressante e più sopportabile. «Vista l'interconnessione fra effetti fisici e psichici, una buona postura potrebbe anche aiutare a rendere più tollerabile un evento emotivamente stressante – riprende Wiltermuth –. Inoltre, queste informazioni possono essere utili a chi si prende cura dei malati, i cosiddetti caregiver: se tendono come ovviamente accade a rendere tutto più facile e meno stressante per il paziente, questo inevitabilmente è spinto ad assumere una posizione di “sottomissione” e ciò può influenzare in negativo la percezione del dolore. Meglio che sia il caregiver ad adottare posture più “raccolte” e a lasciare un po' il controllo della situazione al malato che, trovandosi ad avere la sensazione di un maggior “potere”, potrà tollerare meglio il dolore».
Elena Meli - 01 settembre 2011 09:18
sabato 3 settembre 2011
Scuola Elementare 1° Maggio
DETERMINAZIONE N° 669 DEL 1/9/2011
Oggetto: ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI COMUNALI – SCUOLA ELEMENTARE 1° MAGGIO. AFFIDAMENTO APPALTO MANUTENZIONE STRAORDINARIA PAVIMENTI PALESTRA E RAMPE (Fiera Color) – CIG 31714023B8
... di dare atto che l’importo risultante di € #90.100,00# è interamente coperto dal finanziamento di cui alla Convenzione Stato-Ente, come si evince dalla comunicazione del Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e Liguria del 21/07/2011 (prot. 8593), pervenuta al Comune di Buccinasco il 27/07/2011 con prot. 12846, “Delibera CIPE 32/2010 del 13/05/2010. Approvazione Progetto Definitivo – Vulnerabilità edifici scolastici comunali – importo € 150.000,00. Codice MIEE035300L” (ALL. A) e, pertanto, di provvedere all’accertamento di € #150.000,00# sul Capitolo 830, Risorsa 4.02.00.10, del Bilancio di previsione del corrente anno;
DETERMINAZIONE N° 668 DEL 1/9/2011
Oggetto: ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI COMUNALI – SCUOLA ELEMENTARE 1° MAGGIO. AFFIDAMENTO APPALTO MANUTENZIONE STRAORDINARIA PAVIMENTI AULE (M.G. Costruzioni Edili S.r.l.) - CIG X26003BB6A
... di dare atto che l’importo risultante di € #34.500,00# è interamente coperto dal finanziamento di cui alla Convenzione Stato-Ente, come si evince dalla comunicazione del Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e Liguria del 21/07/2011 (prot. 8593), pervenuta al Comune di Buccinasco il 27/07/2011 con prot. 12846, “Delibera CIPE 32/2010 del 13/05/2010. Approvazione Progetto Definitivo – Vulnerabilità edifici scolastici comunali – importo € 150.000,00. Codice MIEE035300L” (ALL. A);
Oggetto: ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI COMUNALI – SCUOLA ELEMENTARE 1° MAGGIO. AFFIDAMENTO APPALTO MANUTENZIONE STRAORDINARIA PAVIMENTI PALESTRA E RAMPE (Fiera Color) – CIG 31714023B8
... di dare atto che l’importo risultante di € #90.100,00# è interamente coperto dal finanziamento di cui alla Convenzione Stato-Ente, come si evince dalla comunicazione del Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e Liguria del 21/07/2011 (prot. 8593), pervenuta al Comune di Buccinasco il 27/07/2011 con prot. 12846, “Delibera CIPE 32/2010 del 13/05/2010. Approvazione Progetto Definitivo – Vulnerabilità edifici scolastici comunali – importo € 150.000,00. Codice MIEE035300L” (ALL. A) e, pertanto, di provvedere all’accertamento di € #150.000,00# sul Capitolo 830, Risorsa 4.02.00.10, del Bilancio di previsione del corrente anno;
DETERMINAZIONE N° 668 DEL 1/9/2011
Oggetto: ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI COMUNALI – SCUOLA ELEMENTARE 1° MAGGIO. AFFIDAMENTO APPALTO MANUTENZIONE STRAORDINARIA PAVIMENTI AULE (M.G. Costruzioni Edili S.r.l.) - CIG X26003BB6A
... di dare atto che l’importo risultante di € #34.500,00# è interamente coperto dal finanziamento di cui alla Convenzione Stato-Ente, come si evince dalla comunicazione del Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e Liguria del 21/07/2011 (prot. 8593), pervenuta al Comune di Buccinasco il 27/07/2011 con prot. 12846, “Delibera CIPE 32/2010 del 13/05/2010. Approvazione Progetto Definitivo – Vulnerabilità edifici scolastici comunali – importo € 150.000,00. Codice MIEE035300L” (ALL. A);
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