sabato 28 giugno 2008

Se ne parla all'estero: Berlusconi, D'Alema e Putin

Il titolo corretto avrebbe dovuto essere "Se ne parlava all'estero...", ma rileggere oggi questo articolo del 16 Aprile è ancora interessante... LINK

1 commento:

Anonimo ha detto...

ESTERI, tratto da http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/russia-manifestazione/repressione-gonfiata/repressione-gonfiata.html

Applaudi per il leader di Fi a San Pietroburgo.
D'Alema: Putin partner affidabile
ma ha un controllo sui media diverso dagli standard democratici

"Repressione gonfiata dalla stampa"

Berlusconi difende l'amico Vladimir

dal nostro inviato PIETRO DEL RE


L'ex premier Silvio Berlusconi, l'attore Jean Claude Van Damme e il presidente russo Vladimir Putin
MOSCA - Tra una cena a lume di candela e uno spettacolo di arti marziali, in mezzo a discinte ballerine e muscolosi lottatori russi, Berlusconi assolve Putin e il suo regime poliziesco. Poi minimizza la gravità di quanto è accaduto a Mosca e San Pietroburgo. Infine, ma questa non è una novità, dà la colpa alla stampa che stavolta, dice, ha "gonfiato" la repressione delle manifestazioni in cui centinaia di persone sono state arrestate. E spiega, mentre i dimostranti vengono presi a manganellate a poche centinaia di metri dallo stesso palazzo Kostantinovsky dove poche ore prima era stato ricevuto da Putin, che la Russia è un paese che crede nella democrazia: "Ma non in una democrazia di secondo piano".

Secondo l'ex presidente del Consiglio, i colpevoli sono i dimostranti. "Lo so perché ero con Putin mentre parlava con il ministero dell'Interno: l'opposizione aveva organizzato manifestazioni in strade non concesse dal comune per questioni di traffico". Ecco tutto. Nulla di grave, in fondo. La polizia ha soltanto fatto il suo dovere. Per facilitare il traffico.

Non solo: Putin gli ha riferito che sabato, a Mosca, i manifestanti non erano più di settecento. "Riuniti davanti all'università della capitale c'erano invece quindicimila sostenitori del Cremlino", dice il Cavaliere, sempre pronto a dar man forte "all'amico Vladimir". Poi racconta che in quel momento per distendere l'atmosfera e rasserenare il presidente russo ha deciso di regalargli un dvd della sua di manifestazione, quella di Roma. "E gli ho detto: vedi, qui c'erano due milioni di persone: tutt'al più di questo dovresti preoccuparti".

Nelle esternazioni di ieri, il leader di Forza Italia ha anche voluto sottolineare di essere stato accolto con una "standing ovation" dagli spettatori del Palasport di San Pietroburgo, dove sabato sera aveva assistito a un incontro di lotta libera. Dopo il quale il presidente russo ha offerto tè e torte ai suoi selezionatissimi ospiti, fra cui l'attore belga Jean-Claude Van Damme, esperto di arti marziali e interprete di una lunga serie di film in cui ne dà, e ne riceve, di santa ragione.
Ha detto ancora Berlusconi: "C'è in Russia il problema del successore di Putin: lo stesso Putin mi ha detto che se mi fossi presentato, sarei stato sicuramente io", ha aggiunto sorridendo. "Anche in Italia siamo vicini al 60 per cento dei consensi".

L'eco delle parole di Berlusconi ha immediatamente provocato reazioni di sdegno nel nostro paese. Per primo è intervenuto il radicale Daniele Capezzone, che ha dichiarato: "Trovo gravissimo il silenzio del governo sulla vicenda Putin, ma Berlusconi non può far finta che a Mosca e a San Pietroburgo vada tutto bene: la curvatura violenta del suo regime non può essere taciuta". Per il parlamentare dell'Ulivo Franco Monaco "mentre a Mosca reprimono il dissenso, il leader della Casa delle libertà amoreggia con il comunista Putin e fa il difensore d'ufficio della sua concezione della democrazia".

Poi, citando lo stesso Berlusconi sul ruolo dei media, aggiunge: "Uno spettacolo più eloquente di tante parole nel descrivere l'idea berlusconiana della democrazia liberale e l'uso strumentale della retorica anticomunista di cui egli campa in casa nostra". Infine, per il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, "Vladimir Putin è un partner affidabile anche se ha un potere molto forte con una capacità di controllo sui mezzi d'informazione abbastanza preoccupante, diversa dagli standard democratici".


(16 aprile 2007)

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