martedì 5 luglio 2011

1995 - 2011: massacro di Srebrenica

Tratto da: http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2011/07_luglio/05/bosnia_olanda_responsabile_di_morte_di_3_musulmani_a_-2-,30362638.html

Esteri - Bosnia/ Olanda responsabile di morte di 3 musulmani a Srebrenica
Le vittime avevano rapporto diretto con i caschi blu
postato 2 ore fa da TMNews

Belgrado, 5 lug. (TMNews) - Lo Stato olandese è responsabile della morte di tre musulmani durante il massacro di Srebrenica, nel 1995: lo ha stabilito la corte d'appello dell'Aia, invertendo il verdetto di assoluzione in primo grado emesso nel 2008.

In realtà, le madri e mogli delle vittime del massacro nell'enclave bosniaca - formalmente all'epoca sotto protezione dei caschi blu olandesi, che non fecero niente per impedire il rastrellamento della popolazione musulmana maschile da parte dei serbo-bosniaci - chiedevano che i Paesi Bassi venissero ritenuti responsabili dell'intero eccidio, in cui persero la vita circa 8.000 musulmani. Ma in primo grado, nel 2008, è stata respinta la teoria della colpa olandese, argomentata con la mancanza di misure atte a sventare il massacro e quindi la violazione della Convenzione Onu sul genocidio. Oggi, un parziale riconoscimento di colpevolezza, limitato a tre casi.

La nuova sentenza arriva all'indomani dell'udienza del processo a Ratko Mladic - all'epoca comandante dei serbi di Bosnia - con cui l'ex generale ha rifiutato di dichiararsi colpevole o meno del massacro di Srebrenica.

La linea di difesa dello stato olandese - sostenuta anche in altri numerosi casi in cui è stato chiamato in causa per fatti di Srebrenica - è sempre stata quella dell'abbandono dei suoi caschi blu da parte delle Nazioni unite, che non fornirono il sostegno aereo richiesto per fermare le truppe serbo bosniache.

In questa circostanza, però, le vittime erano legate da un rapporto diretto con il Dutchbat, il battaglione olandese stanziato a Srebrenica: i tre ricorsi vinti sono stati infatti avanzati dai parenti di Rizo Mustafic, allora elettricista delle truppe olandesi e da un loro interprete, Hasn Nuhanovic, che perse padre e fratello nel genocidio. Pertanto "la corte ha sentenziato che lo stato olandese è responsabile della morte di questi uomini perché non avrebbe dovuto consegnarli" ha dichiarato un portavoce Tpi. La sentenza di appello annulla, dunque, l'assunto alla base dell'assoluzione nel 2008, per il quale lo stato olandese non fosse responsabile della morte degli impiegati del Dutchbat e dei loro familiari dato il battaglione operava a Srebrenica sotto mandato Onu.

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