domenica 2 dicembre 2012

Sempre peggio!


Cosa è stato deciso dal Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo Statale di via Giovanni XXIII (vedi post precedente) che giudico così negativamente?

Partiamo da una premessa: ai genitori che iscrivono i propri figli a questo Istituto viene chiesto un contributo VOLONTARIO che copre le spese della assicurazione, dei progetti, e per le scuole medie anche del minibook e del libretto delle assenze.
La Preside, durante la prima assemblea del Consiglio, ci ha informato dell'obbligo di fornire anche una "informativa sicurezza", cioè un libretto del costo di 1 o 2 euro.
Piccola ulteriore spesa, ma che si aggiunge ai tagli effettuati da parte dello Stato e del Comune di Buccinasco, e che quindi complica ancora di più il bilancio dell'Istituto

La Preside ci ha contemporaneamente illustrato la proposta già approvata dal Collegio Docenti di acquistare da una società che già li fornisce ad un altro Istituto per il quale Lei lavora, dei diari che dovrebbero sostituire minibook, libretto delle assenze e informativa sicurezza, oltre a poter essere usati anche come diari dai ragazzi delle medie e dai bambini delle scuole elementari (probabilmente solo a partire dalla 3a elementare).
Il diario conterrà un fascicolo personalizzabile dalla scuola, con un sunto del POF (Piano dell'Offerta Formativa), la informativa sicurezza, le giustificazioni per ritardi ed assenze, i voti, le comuinicazioni a e dai genitori.
L'uso del diario sarà OBBLIGATORIO, almeno per le parti "ufficiali".
Il costo del diario sarà di 2,41 euro/cadauno.

Cosa non mi piace?
Per giustificare il basso prezzo (o addirittura il fatto che in passato il diario venisse fornito gratuitamente alle scuole che avevano aderito alla proposta), il Consiglio di Istituto ha autorizzato (a maggioranza) la casa produttrice a RACCOGLIERE DELLA PUBBLICITA' ADATTA (?!?) che sarà pubblicata nel diario stesso.

Di fatto il Consiglio di Istituto ha "venduto" i propri ragazzi, e le loro famiglie come oggetto delle attenzioni pubblicitarie di coloro che sponsorizzeranno il diario.
Niente di strano (forse): è ciò che fanno da sempre televisioni, radio, riviste e quotidiani, che possono tenere sotto controllo i costi, o addirittura essere distribuiti gratuitamente grazie al fatto che raccolgono pubblicità.

MA mi domando se sia corretto che un Consiglio di Istituto possa (debba!) "vendere" i propri studenti per tentare di far quadrare i propri conti.

Oltre a tutto non mi è chiaro come e se potremo vigilare sulla pubblicità raccolta, e l'incarico è stato dato senza confrontare più offerte (senza alcuna gara, e senza richiedere altri preventivi, in quanto ci è stato spiegato che l'offerta è probabilmente unica nel suo genere, e non esistono altre società in grado di offrire lo stesso servizio)

Per tutti questi motivi concludo:

SEMPRE PEGGIO!

Articolo modificato il 6 Dicembre 2012

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